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Racconti di Dominazione

la moglie con gli stivali

By 8 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono Martino, sposato da 12 anni con Luisa due figli e una vita normalenormalenormale, anzi per quanto riguarda il sesso proprio deludente! Luisa &egrave dolce, bella anche nei suoi difetti fisici che amo, ma dopo i primi anni il suo interesse per il sesso &egrave inesorabilmente scemato, vuoi per i figli per il lavoro o per colpa mia. Siamo arrivati a fare sesso meno di una volta al mese, e quando mi si concede apre le gambe e aspetta che mi sia scaricato :-(
Qualche mese fa, grazie ad uno strano giro di calendario, i figli andavano a scuola e noi eravamo in “ponte” una intera mattinata per noi! Sai che gioia, shopping o lavori di casa… La routine iniziale e la solita, sveglia colazione solite storie per non tardare, po esco per accompagnare i pargoli a scuola mentre Luisa, ancora in pigiama, va in bagno per vestirsi.
Una mezz’ora dopo sono di ritorno, entro in casa e noto che le tapparelle sono ancora abbassate, strano! Tolgo il giubbotto e le scarpe e vedo se mia moglie e in bagno, la casa &egrave silenziosa. La porta della nostra camera &egrave socchiusa, illuminata dalla abat-jour, che stia poco bene e sia tornata a letto? Apro con un po di circspezione la porta…
Lei &egrave semistesa sul letto, come non l’avevo mai vista, nemmeno nei miei sogni più sfrenati, le gambe ,calzate da un paio di stivali di vernice nera con un tacco a spillo da paura, sono giù dal fondo del letto, porta anche le autoreggenti a rete (non le erano mai piaciute, troppo da troia) divaricate di fronte allo specchio per potere guardarsi mentre si carezza la figa tenendo appena scostato un perizoma nero, lucido, sembra di pelle… ha anche il reggiseno nero, lucido, borchiato, truccata pesante smalto rosso scuro come il rossetto.
Rimango paralizzato, sulla porta, lei non mi degna di uno sguardo, continua a giocare con le sue dita fra le labbbra della sua figa. Poi mi vede, “Spogliati!” mi dice, anzi mi ordina. Non mi sembra vero, in pochi secondi sono nudo e sto per lanciarmi sul lettone, ma lei alzandosi a sedere mi dice “In ginocchio!!” con lo stesso tono perentorio. “Vuole essere leccata” penso, ma appena sono in ginocchio ai suoi piedi, mi spinge la testa verso il basso, “Vedi questi stivaii, voglio che li lucidi con la tua lingua!” , non posso che obbedire, cosi inizio a leccare gli stivali dall’alto fino alla punta prima uno e poi l’altro, lei intanto torna a stendersi, a masturbarsi (la sento gemere) quando ho finito col secondo stivale si rialza, solleva una suola da terra e mi dice “anche sotto! devo avere pestato qualcosa” l’odore &egrave inconfondibile, “Ma scherzi? CHE SCHIFO!” rispondo offeso mentre sono ancora a quattro zampe, Non ho fatto in tempo a chiudere la bocca che mi arriva una frustata sul sedere, secca violenta. “Vedi questi stivali? Quando ho questi sono la tua padrona, e tu fai TUTTO quello che ti ordino, altrimenti…” e per meglio spiegarsi mi frusta nuovamente. Avrei potuto alzarmi e andarmene, magari darle due schiaffi, invece mi sentivo eccitato anche se le frustate bruciavano fortissimo. Così mi accovacciai ai suoi piedi, e iniziai a ripluire la suola di quegli stivali, sul primo schifato ma sempre più eccitato dalla nuova situazione, lucidai quella suola e poi mi dedicai all’altra senza che lei mi chiedesse nulla. A quel punto si alzò dal letto, Luisa &egrave piu alta di me, con i tacchi era altissima, mi accarezzò la testa come ad un bravo cane, “bravo, hai capito chi comanda…. annusa e lecca qui” mi mise sulla faccia la mano bagnata dei suoi umori che leccai con gusto, “vedi, se ubbidisci forse ti premio”, si avviò fuori dalla stanza, ondeggiando sui tacchi vertiiginosi di quegli stivali magici, mi fece cenno di seguirla fino alla stanza che sarebbe diventata la cameretta della figlia piu grande, completamente vuotata per la ristrutturazione. L’aveva preparata con cura, al centro un paio di coperte ed alcuni cuscini, una misteriosa valigetta, e quattro corde che si allungavano verso i lati. “Sdraiati!” ordinò indicando le coperte, poi mi legò polsi e caviglie ero immobilizzato, le braccia aperte verso l’alto e le gambe divaricate, il cuore che martellava e il cazzo che pulsava per l’eccitazione e per la paura. Ero veramente in trappola, anche tirando con forza non potevo liberarmi, decisi di aspettare fino a quel momento mi era piaciuto, iniziò a passeggiarmi intorno, con la cintura con la quale mi aveva frustato che strisciava in terra, ancheggiava su quegli stivali, ad un certo punto si ferma, con i piedi ai lati della mia testa, vedo il perizoma in mezzo alla sua figa bagnata, “Allora ti piace il mio look?” chiede guardandomi dall’alto in basso. “Sei bellissima!! fantastica!!” rispondo “Dove hai preso questo gioco? Mi fai impazzire!” la frusta prende vita e mi colpisce sul petto, poi con un piede mi schiaccia la faccia di lato, “mi fai male!!” grido, “E’ quello che voglio! Lo schiavo non fa domande! E quando ti rivolgi a me chiamami PADRONA!” poi torna a girami intorno, lasciando che la punta della cintura strisci sul mio corpo, “e’ chiaro?”, non posso che obbedire, “si padrona, sei bellissima padrona, farò tutto quello che mi ordini!!” A queste parole si addolcisce, si ferma e si accovaccia tra le mie gambe divaricate, con la cintura solletica il mio culo, le palle ed il cazzo “così va meglio, hai paura vero? Però ti piace, lo vedo dal tuo cazzo che freme, e gonfio e rosso… quasi quasi mi viene voglia di farmelo…” e arrotola la cintura al cazzo e inizia a strisciarla su e giu, la mia eccitazione &egrave tale che non riesco a resistere, vengo schizzando sperma sulla mia pancia.
Si alza improvvisamente, “Sei una troia!” mi dice “tu non puoi godere senza il mio permesso” e mi colpisce nuovamente sulle cosce ” hai imbrattato la frusta! ora ti punirò come meriti…”.
“perdonami padrona!” rispondo terrorizzato “Non potevo resistere!” .
“Silenzio!” e mi fa ripulire le gocce di spema dalla frusta, poi esce a grandi passi dalla stanza diretta in cucina, credo.
Per qualche minuto non sento nulla, non oso chiamarla ne dire nulla, quando arriva ha in mano un coltello, lo conosco &egrave il più affilato che abbiamo, “Ti prego non farmi male, padrona” la supplico, il suo sguardo mi fa un po paura, si inginocchia di fianco a me, inizia a giocare con la punta del coltello sui miei capezzoli, sulla pancia disegnando ghirigori con la lama gelata, ho i brividi. Poi con la lama inizia a raccogliere lo sperma, come se mi facesse la barba, anzi un po mi depila, quando ne ha raccolto un po mi apre la bocca “tira fuori la lingua” ordina, e mi pulisce il coltello da sperma e peli, “mangia!”. quando si sente soddisfatta della pulizia si alza si toglie il perizoma, e si accovaccia sul mio petto, — o le caviglie appoggiate sulle mie braccia la figa grondante a pochi cm dal mio viso, “Volevo il tuo cazzo, ma come al solito mi hai fregato!” dice ” mi accontenterò della lingua, voglio che mi fai godere!!!” cerco di alzare la testa per obbedire, ho sempre amato leccarla, ma mi afferra per i capelli e mi spinge al suolo ” hai leccato merda, e sperma! prima ti devi lavare!!” sto per chidere come ma lei tirando con forza avvicina la mia bocca al pube, inarca la schiena e… orina con forza. Il primo getto entra dritto in gola e nel naso, calda, amara e odorosa, poi mi lascia cadere e mi inonda il viso, sembra non finire mai, “bevi!” mi ordina quando ha quasi finito si mette carponi e allarga le gambe per calare sulla mia bocca, inizio a leccarla subito, le e sempre piaciuto, ma ora &egrave talmente eccitata che mugola ocme una troia in calore, e questo mi incita a leccare sempre piu avidamente, si struscia con forza sulla mia faccia togliendomi il fiato, facendomi male a volte poi comincia a gemere forte, non l’aveva mai fatto, si inarca spingendo il pube nella mia bocca con forza, non respiro ma affondo la lingua e succhio fino a che la sento fremere mentre viene. Poi si accascia sopra la mia faccia, ansimante…
“Bravo..” dice “..volevo il cazzo… ma mi sei piaciuto, sei sempre stato un bravo leccatore… dovro farti un regalo” si alza, e va alla valigetta, l’apre, e torna con un paio di occhialini da piscina, me li indossa, sono completamente NERI, non posso vedere nulla! poi si alza, la sento camminare intorno, si ferma nuovamente tra le mie gambe “Sei di nuovo eccitato! ma lo voglio gonfio come prima..” la sento uscire, sento l’acqua scorrere in bagno, vorrei chiedere cosa sta facendo ma so che mi frusterebbe di nuovo, legato, inondato di orina, e bendato, non so cosa aspettarmi ma sento il cazzo duro.
Torna doopo un tempo che mi &egrave sembrato interminabile, non dice nulla torna tra le mie gambe, poi sento il suo dito lubrificatoche entra nel mio ano, sposto il bacino per agevolare l’ingresso, “Lo so che ti piace, lo volevi sempre nei primi tempi…. allora mi sembrava troppo perverso e non volevo!” “Grazie, padrona” rispondo felice, mentre lei infila un secondo dito e stantuffa come per dilatare l’orifizio. “Ma non &egrave tutto qui..” e toglie le dita, la sento prendere qualcosa, ora sta entrando nel mio culo con una cosa flessibile, nn grossa, la spinge dentro a fondo, poi sento qualcosa di caldo e pesante dentro, il peso aumenta piacevolmente, mi sta riempiendo di liquido “Cosa mi fai, padrona?” chiedo “Ti voglio pulito dentro, un bel clistere &egrave quello che ti serve!”, mi sento sempre più pieno e sento il bisogno di spingere, lei se ne accorge e mi dice “non spingere ho finito, ora tieni stretto! non farne uscire una goccia!” e inizia a sfilare la cannula.. cerco di obbedire ma e quasi impossibile e qualcosa sfugge, “lo sapevo!” dice “ma ci penso io” e sento di nuovo qualcosa che entra, piu grosso e morbido “questo bel cazzone di gomma farà da tappo!” lo spinge dentro con forza facendomi male, e stantuffa un pò, il movimento sballotta il liquido dentro di me stimolando la voglia di defecare, ma quel cazzone di gomma blocca tutto! Mi duole la pancia gemo per il dolore e lei ride, e premendomi sulla pancia dice “adesso fa male, poi ti piacerà, vedrai” la sento allontanarsi, “non andare via, padrona, ti prego!” poi non la sento più forse e andata via, la chiamo “padrona! padrona! Luisa!!” appena pronuncio il suo nome arriva la sferzata, “padrona!” sono felice che non sia andata via, nonostante il male “grazie padrona! scusa!”.
Si riavvicina, mi ordina di alzare il sedere, e mi piazza un cuscino sotto, poi torna a tormentarmi con il cazzone di gomma “ora lo tolgo, vedi di farla tutta nel catino… altrimenti mi arrabbio!” lo sfila lentamente, mentre io non posso che spingere e non appena mi libera mollo tutto senza ritegno, sento la broda calda che cola per la schiena, “Maiale!! mi hai schizzata! guarda che casino” si alza di fretta, “perdonami padrona, non ..” ma arrivano sferzate sul petto e il dildo che avevo nel culo mi sfonda la bocca “puliscilo!” e quando hai finito li pulisci anche me, mi toglie il dildo e mi passa le mani, le braccia le gambe e gli stivali, imbrattati della mia merda mista al liquido che avevo dentro continuando a darmi del frocio, maiale, incapace. Io lecco tutta quella broda senza battere cigliio, ormai non posso fare altro che subire e obbedire, mi sento una merda, ma ne sono eccitato e felice. Quando finalmente &egrave soddisfatta della pulizia, si alza, la sento tornare alla valigetta misteriosa, ed esce senza una parola, la sento andare in bagno a fare scorrere l’acqua, e girare per la case aprire la porta di ingresso, (nuda!!?) poi silenzio totale… Aspetto un po, ma non succede nulla, il tempo mi sembra dilatarsi, comincio a chiedermi se non se ne sia andata, provo a chiamarla “Padrona… Padrona dove sei?” Dopo un’attesa che mi pareva infinita sento una presenza, non il suono dei suoi stivali ma qualcuno che cammina silenziosamente e si avvicina al mio viso, poi qualcosa di caldo ed elastico mi striscia sulla faccia, sugli occhi e sulla bocca… &egrave un cazzo! Non ci posso credere mi ha portato un maschio, “chi c’&egrave?” chiedo ma non ottengo risposta, “Luisa! Dove sei?” Ma per tutta risposta il cazzo mi viene appoggiato alla bocca, lo ammetto, ne ho voglia, apro la bocca per accoglierlo,, ma sento delle mani che prendono quei maledetti occhialini neri e li tolgono, alla prima vista l’uccello &egrave enorme e vicinissimo, inizio a leccarlo e mi accorgo che &egrave finto, &egrave uno strap-on talmente ben fatto da sembrare vero, lo indossa lei la mia padrona, ho un sospiro di sollievo… o delusione? Lei si mette carponi su di me e me lo ficca in bocca, “Brutto frocio! se fosse stato un bel negrone saresti stato felice vero?” e scopandomi in bocca “succhia dai!!” cerco di non soffocare e spompino quell’ammasso di silicone stupendomi del realismo e del fatto che la mia padrona gema quasi come se godesse fisicamente, anzi tra gli insulti e le incitazioni si eccita a tal punto che ha un orgasmo! Si ferma per prendere fiato, si rialza e posso vederla in tutto il suo splendore, la mia inibitissima moglie trasformata in un transessuale dal cazzo enorme, lo strap-on non &egrave legato con cinghe, ma costituito da una guaina di silicone color carne che fascia le cosce ed i fianchi di mia moglie, Sembra proprio il suo cazzo “Ti piaccio così vero?” “si padrona, sei bellissima!” “lo so, mi ricordo di quando volevi che ti dilatassi con le dita… mi sembrava troppo perverso, ma ora sono la tua padrona e ti voglio accontentare…” dicendo queste parole si inginocchia tra le mie gambe, riprende il coltello e taglia i lacci che bloccano le mie caviglie, finalmente posso cambiare posizione, piego le ginocchia, lei si accosta, con una mano allarga le chiappe con l’altra appoggia la cappella dello strap-on al mio ano.. poi con un improvviso colpo di reni mi penetra, lancio un grido di dolore, quel bestine mi ha squartato lo sento fino allo stomaco.. “ti spacco, troione” dice e si mette le mie gambe sulle spalle, mi afferra il bacino e inizia a dimenarsi con quell’arnese delntroo di me, non sono vergine, ogni tanto mi masturbo dietro con qualcosa e mi piace, ed anche ora tra le fitte di dolore si fa strada il piacere, anche lei sembra goderne “ti piace vero? lo so che ti piace prenderlo nel culo!” mi dice pompando sempre più forte, “guarda che cazzo gonfio hai, non sborrare altrimenti..” io mugolo di piacere “si padrona sfondami!” ad un certo punto sento che spinge a fondo il cazzone, e comincia a ondeggiare sempre più velocemente con il bacino, mi squassa il culo ma &egrave fantastico poi con un grido ha un orgasmo! e si accascia sopra di me sudata e sfinita, dopo qualche tempo scivola via togliendo il dildo dal mio sfintere ormai slabbrato definitivamente. Si rialza barcollante, tirando le chiusure in velcro dai lati si toglie lo strap-on e nel toglierlo si sfila dalla vagina un dildo che lo strap-on aveva all’interno, questo mi spiega gli orgasmi avuti mentre mi scopava! “Adesso voglio un cazzo vero!” dice mentre dalla valigetta prende un anello di gomma che mi mette alla base del pene “ma deve durare quanto dico io!” l’anello &egrave stretto mi fa quasi male, ma alla mia padrona non importa, si accovaccia sopra il mio cazzo e inizia a cavalcarmi, strizzandomi i capezzoli e schiaffeggiandomi,mi sta facendo impazzire, se penso che &egrave la stessa donna che non voleva mai stare sopra! Prende di nuovo il coltello e taglia anche i lacci dei polsi, posso muovere le mani e le braccia, sono intorpidite “Ti ho liberato le mani.. usale!” non me lo faccio ripetere, inizio a palparle le tette, tirarle i capezzoli vedo che le piace “strano” penso “non ho mai potuto toccarglieli xche le dava fastidio” allora mi sollevo e inizio a succhiargleli e con le mani inizio a palpargli il culo burroso che sussulta al ritmo della chiavata “dai mettimi un dito dentro!” cosi esploro per la prima volta il suo sfintere, la sento gemere sempre piu forte poi si abbraccia a me e si rotola finendomi sotto “chiavami! scopami! fammi godere” mi urla io la sbatto piu forte che posso, le dilato il culo le mordo i capezzoli, e lei mi infila le unghie nella schiena nelle natiche la sento godere e sento che sarei già venuto se non fosse per l’anello al cazzo… a quel punto si rilassa, “bravo schiavo, mi hai fatto proprio godere! ora puoi godere anche tu,” mi spinge di lato e toglie l’anello di gomma poi prende il mio cazzo in mano e lo masturba lentamente svuotandomi le palle… io godo e sento un senso di gratitudine “Grazie padrona, voglio essere il tuo schiavo per sempre!” le dico. “lo sei gia!” mi risponde, poi si alza e va in bagno… Lei va in bagno, Leva gli stivali la raggiungo e mi inginocchio ai suoi piedi, inizio a baciargleli con gratitudine. “Ora mi faccio la doccia,” dice ” Lucidami gli stivali! li voglio come nuovi, poi lavi tutti i miei giocattoli!” Mi do da fare con lucido e spazzole, poi vado a raccogliere i vari pezzi, il reggiseno ed il perizoma sono in latex neri e lucidi, li sciaquo nel lavandino del bagno, poi &egrave la volta dello strap-on, anche lavandolo sembra vivo, nn resisto alla vooglia di prendelo in bocca, il dildo che mi aveva fatto da tappo &egrave una specie di serpente a due teste fucsia infine il kit per il clistere, quando esce dalla doccia ho messo tutto sulla valigetta (chiusa a combinazione) e la sto aspettando. Mi ordina di asciugarla poi si fa un turbante con una salvietta reindossa gli stivali e va a controllare il lavoro. Apre la valigetta senza farmi vedere il contenuto, sistema i “giocattoli” esaminandoli soddisfatta “Bravo! hai fatto un buon lavoro…” chiude la valigetta e si alza con la cinghia in mano, e battendola sull’altra mano “ora devi sistemare questo porcile” per le coperte mi indica un sacco per i rifiuti che aveva preparato, quando vado per prendere lo scopettone mi ferma “Devi puire in ginocchio, con secchio e straccio.. e attento a non lasciare tracce” così inizio a strofinare il pavimento raccogliendo i liquami che ho sparso con la mia padrona che ad ogni goccia tralasciata mi colpisce il sedere con forza, o magari commenta infilando un paio di dita quanto slabbrato &egrave il mio culo da troia,
Quando, molto tempo dopo lei &egrave soddisfatta ed io sono esausto mi dice “Ora puoi farti una doccia. Sei ridotto uno schifo!”.
Sotto il getto rigenerante ripenso alle umiliazioni subite da mia moglie, per la quale il sesso era fino al giorno prima una noiosa incombenza da sbrigare il piu in fretta possibile.
Dove aveva imparate quelle cose? con chi? l’idea che avesse avuto un altro mi faceva rodere di gelosia, ma immaginarla a fare sesso mi eccitava,
Finita la doccia la trovai vestita della solita tuta che usa per stare in casa, stava stirando come niente fosse. Stivali giocattoli valigia coperte non c’era più nulla in giro.
“Hai finito finalmente!, dai vai al supermercato che &egrave già tardi e tra poco &egrave ora di recuperare i bambini” resto senza parole, nudo mi passo le mani sui segni lasciati dalle cinghiate sulle gambe e sul petto.. sono sicuro, non &egrave stato un sogno, mi avvicino e mi accuccio ai suoi piedi guardandola supplicante, per un attimo vedo il sorriso della mia padrona, ma sparisce subito. “che cavolo combini? Vatti a vestire dai..” allora rinuncio.
Per settimane ho cercato in casa la valigetta, ma sembra scomparsa come la mia padrona. I soli segni rimasti sono sulla pelle e stanno sparendo. No, mi &egrave rimasto il culo sfondato, ora per sentire qualcosa ho bisogno di una melanzana…le dita non bastano piu!

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