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Racconti di Dominazione

mi presento … ed altro

By 15 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti, mi chiamo Patrizia ed è un po’ che frequento ‘i racconti di Milù’.
Ho cominciato per caso perché una mia amica, con cui divido l’appartamento me ne ha parlato.
All’inizio non mi è sembrato niente di speciale, molti racconti erano scritti male, pieni di errori, anche di ortografia, e parecchie storie non stavano proprio in piedi.
Poi ho cominciato a trovare qualche autore interessante ed anche il tipo di storie che piace a me.
La mia amica era più che altro interessata a storie di orge, mentre io ho scoperto di adorare i racconti di dominazione.
Non quelli troppo violenti, perché mi fanno impressione, un po’ per la crudeltà in sé, un po’ perché non vorrei scoprire una Patrizia che mi fa paura.
Io ho ventitré anni, sono nata in una città del sud e sono iscritta all’università (ingegneria).
Proverò a descrivere come sono fatta: sono alta (1,70), magra e abbastanza carina anche di viso.
La cosa che di me più mi piace, sono i capelli. Ho i capelli lunghi e scuri, sono sempre in disordine, un po’ perché sono mossi di natura, un po’ perché adoro giocarci, infatti spesso ci passo le dita dentro e li attorciglio.
Quello che piace più di me, a detta dei ragazzi che conosco, sono le gambe, lunghe e dritte, ed anche il sedere.
Il mio ex ragazzo adorava le mie gambe e (molto di più) il mio sedere.
Quello che piace meno di me è il seno.
Non è che sia brutto, semplicemente è un po’ piccolo, infatti al mio ex ragazzo non piaceva e mi arrabbiavo tanto quando guardava per strada le altre ragazze, specie se avevano il seno grande.
Una volta, stavamo in campeggio, abbiamo cominciato per scherzo a fare la lotta nella tenda.
Io per gioco facevo finta di resistergli finché lui non si è arrapato di brutto.
Mi ha quasi strappato le mutandine del due pezzi (avevamo passato la giornata in spiaggia) e poi mi ha tenuto ferme le braccia bloccandomi i polsi contro il materassino gonfiabile, mentre mi scopava.
è stato così eccitante, quella volta, che ho raggiunto l’orgasmo parecchio prima di lui, e si è pure arrabbiato per questo.
Ora non stiamo più insieme, anche perché mi sono spostata al nord per fare l’università, vivo con questa mia amica e la sera, non avendo niente da fare, accendo il computer e sfoglio un po’ di storie, finché non trovo quella che mi piace, allora comincio a toccarmi, cercando di non farmi sentire dalla mia amica che dorme nell’altra stanza, finché non raggiungo l’orgasmo.
Beh, ragazzi, ora, dopo tanto tempo come lettrice, vorrei cimentarmi come autrice.
Scriverò le sensazioni e le esperienze di una giovane donna che chiede solo di essere dominata.
Avrete presto mie notizie, e magari qualcuno sarà disposto pure ad aiutarmi.

Ciao,

Patrizia
A pochi giorni di distanza dal mio esordio di ‘scrittrice’, a causa dei tanti messaggi ricevuti, mi vedo costretta a riaprire la mia presentazione, per aggiungere e chiarire.

Sono una ragazza di ventitré anni, sveglia, indipendente (visto che vivo fuori casa da diverso tempo) e sono perfettamente in grado di badare a me stessa. Insomma, se c’è in giro qualche maschietto ‘lupo’ che pensa di aver trovato una specie di Cappuccetto Rosso pronta a farsi scopare da lui, farà meglio a rivolgersi altrove.
Lo voglio dire con chiarezza perché ho ricevuto parecchi messaggi del genere.
Aggiungo, per i novelli Sherlock Holmes, che stanno setacciando l’elenco degli iscritti nelle facoltà di Ingegneria di tutta Italia alla ricerca di Patrizia Russo di ventitré anni, che probabilmente non la troveranno.
Quando ho iniziato a scrivere su di me, sono stata sincera al 99%. Ho pensato che era meglio essere un minimo prudenti e così ho barato sul cognome.
Tutto il resto è vero, età, aspetto fisico, particolari della mia vita, ma il mio vero cognome non è Russo.
Quindi, se trovate una Patrizia Russo iscritta a Milano, a Roma o da qualche altra parte, evitatevi il viaggio in treno con una valigia piena di corde.
Non mi chiedete foto, numeri di telefono ed indirizzi, perché non ve li darò.
Saranno invece ben accetti consigli (mi sono già arrivati dei link molto utili su corde e cose simili) e collaborazioni.
Alcune persone mi hanno chiesto di diventare la loro schiava.
Non so ancora se accetterò, perché sto cercando di capire cosa ci sia esattamente dentro di me, ma dico già da ora, al mio eventuale futuro master, che gli farò sudare le proverbiali sette camicie. Come già ho scritto ad un paio di aspiranti padroni, non sono affatto un cagnolino piagnucolante ma piuttosto una gatta, flessuosa, altera ed imprevedibile.
Insomma, sottomettermi, sarà una cosa niente affatto facile, il mio padrone non potrà mai essere sicuro che io esegua i suoi ordini, anche se sarò sincera con lui ed ammetterò tranquillamente tutte le mie disobbedienze.

Un bacio a tutti

Patrizia
è successo un gran casino!
Ieri è tornata Silvia, è entrata nella mia stanza, ha chiuso la porta, mi ha dato uno schiaffo e poi mi è saltata addosso.
Urlava come una pazza, mi ha graffiato un braccio e morso una spalla.
Diceva che sono una troia, che me l’avrebbe fatta pagare.
Per fortuna è molto più piccola di me e sono riuscita facilmente a bloccarla ma non ho potuto impedirle che mi strappasse una canottiera nuova che avevo comprato pochi giorni prima.
Una spallina aveva ceduto e, alla vista del mio seno nudo ha dato di nuovo in escandescenze, minacciando di strapparmi i capezzoli a morsi se mi fossi solo avvicinata al suo ragazzo.
Guarda che stronzo che è Nicola, ho pensato, prima mi costringe a fargli un pompino e poi glie lo va pure a dire.
‘Ho appena finito di leggere la tua prodezza, brutta troia …’
Così ho capito com’era andata. Accidenti a me, stupida a non averci pensato.
La mia amica Silvia, che mi aveva iniziato alla lettura di quei racconti, era l’unica persona, senza ombra di dubbio, che avrebbe capito al volo chi era Patrizia Russo, e, anche se ho cambiato il nome di lui, non ci avrebbe messo nulla a capire che quando mi riferivo a Nicola, si trattava del suo ragazzo.
Insomma, io mi sono preoccupata tanto che qualcuno non scoprisse la mia identità, e non ho pensato a cosa sarebbe successo mettendo in rete quel racconto.
‘Non posso neanche dirgli nulla a quel figlio di puttana, perché non posso certo confessargli che leggo certa roba. Accidenti a te, ma non puoi chiuderti a chiave nella tua stanza quando fai certe cose.’
Ho sentito sbattere forte la porta della sua stanza e non l’ho più vista finché non è passato Nicola a prenderla.
Lui, non visto dalla mia amica, mi ha strizzato l’occhio. Se sapesse che lei sa, farebbe meno lo spiritoso. Ciao a tutti.
Innanzitutto una ‘comunicazione di servizio’.
Qualcuno di voi ha avuto problemi a mettere nel giusto ordine i miei racconti.
Poiché la sequenza cronologica è importante ho cercato di ovviare.
Certo avrei fatto meglio a fare un unico racconto con diversi capitoli, ma ormai è troppo tardi, quindi ho solo modificato i titoli aggiungendo il numero progressivo, così potrete leggerli nel giusto ordine.
Se tutto va bene, tra un paio di giorni mi sarò liberata dell’esame ed avrò più tempo per scrivere e per continuare a ‘sperimentare’.
Questo significa che gli aspiranti padroncini possono iniziare a spremersi le meningi per darmi qualche compitino da fare.
Vi dico subito che prenderò in considerazione cose possibili, che mi impegnino per qualche ora, senza causarmi danni irreversibili o cacciarmi in guai seri.
Tanto per capirsi, qualcuno in questi giorni mi ha proposto cose del tipo truccati in maniera pesante, mettiti una mini che lasci completamente scoperte le gambe, sotto indossa soltanto un paio di autoreggenti scure e niente biancheria intima, poi, dopo aver messo delle scarpe con il tacco alto ti vai a fare una passeggiata a notte fonda dalle parti della stazione ferroviaria. Sono certo che vivrai un’esperienza indimenticabile.
L’esperienza consisterebbe, come minimo nell’essere stuprata per tutta la notte da un branco di romeni ubriachi e drogati.
Se dalla vostra fantasia usciranno delle proposte sfiziose, farò di tutto per sperimentarle.
Un’ultima cosa.
Ho tenuto duro nei confronti di quelli che volevano per forza scoprire la mia identità ed incontrarmi, anche se ogni tanto qualcuno ci prova ancora.
Comunque ragazzi, un po’ di fantasia, per favore. Non può essere che molti di voi sono quarantenni dal fisico atletico, alti 1.80 e con il cazzo grande e duro. Visto che non ci dovremo incontrare, mi va bene anche se siete cinquantenni calvi e con la pancetta.

Un bacio a tutti

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