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Racconti di Dominazione

Pianeta P – Cap1 – Un compito difficile

By 19 Giugno 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ risaputo che l’evoluzione umana e un fenomeno complesso. E’ inoltre noto che le specie si evolvono continuamente. Tutti sapevano che l’esplorazione dello spazio avrebbe portato a dei cambiamenti alla specie umana.
Ma nessuno avrebbe potuto prevedere quello che accadde su P.
Tanto per cominciare sul pianeta P gli organi genitali maschili e femminili sono ben diversi da quelli di tutti noi.
Il pene di un abitante di P, alla massima erezione, non supera i 2 cm di lunghezza.
I testicoli invece, appena svuotati dallo sperma hanno le dimensioni che noi conosciamo, ma, dopo circa 2 settimane senza eiaculazione, raggiungono il diametro di 15 centimetri l’uno.
Il sacco scrotale inizia alla base del pene, come per chiunque, ma da qui va ‘all’indietro’, supera le gambe, e si colloca più o meno all’altezza delle natiche.
Questo implica che quando un uomo si siede, &egrave costretto a sedersi sui propri testicoli. Visto da davanti invece &egrave quasi del tutto piatto.
Le donne invece hanno una subito una mutazione ancora più bizzarra.
A riposo il loro clitoride &egrave di dimensioni assolutamente normali, ma quando sono eccitate diventa lungo fino a 25 centimetri e largo anche 5 centimetri.
Paradossalmente le donne sembrano molto più uomini degli uomini stessi.
Quello che &egrave cambiato maggiormente &egrave però l’eiaculazione maschile.
Il sesso &egrave reso quasi impossibile dalle ridotte condizioni del membro, e anche con la masturbazione l’organismo non riesce a far uscire spontaneamente lo sperma.
L’unico modo per svuotare i testicoli &egrave colpirli con un’immensa forza esterna, per spingere lo sperma fuori.

Il governo di P (composto quasi totalmente da donne) ha deciso per legge che un uomo debba essere svuotato al massimo ogni 2 settimane, in quanto se passasse altro tempo i suoi testicoli raggiungerebbero dimensioni ancora maggiori e potrebbero esserci ripercussioni per la salute.
E’ stato quindi istituito la ‘Polizia Testicolare’, composta da volontarie, il cui compito &egrave quello di svuotare i testicoli maschili ad ogni costo.
Questa &egrave la verità ufficiale.
Quella ‘ufficiosa’ &egrave che non c’&egrave alcun rischio a non svuotare i testicoli, ma tale Polizia, e la legge che l’ha istituita, sono serviti solo a soddisfare un’insana voglia di vendetta femminile.
Inoltre agli uomini &egrave fatto divieto di indossare vestiti, onde evitare che possano nascondere i propri testicoli, quando questi diventano troppo grandi.

Lara e Rebecca erano uscite di pattuglia, come tutte le sere.
Tutti gli uomini del loro quartiere vedendole trasalivano dalla paura.
Il potere che quelle due ragazze detenevano nelle proprie mani era immenso.
Erano una delle tante pattuglie assegnate allo svuotamento dei testicoli di un vasta area urbana
Loro due ogni giorno svuotavano i testicoli di almeno una decina di uomini, L’intero distretto in una sola giornata riusciva a svuotare anche 500 uomini.
Ma quando si era finito a svuotarli tutti era già ora di ricominciare da capo.
Dalla loro lista risultava che John Grey era latitante, probabilmente in fuga per non subire un altro doloroso svuotamento.
Lara suonò il citofonò a una casa dove era stato detto si nascondesse. Nessuno rispose.
Rebecca prese il suo piede di porco e forzò la porta.
Accesero la luce. John Grey era lì, malamente nascosto dietro una tenda. L’enorme rigonfiamento dei suoi testicoli lo aveva tradito.
‘John, lo sai che tutti devono sottoporsi allo svuotamento, &egrave la legge’ disse gentilmente Lara.
Avete presente poliziotto buono e poliziotto cattivo? Vale anche qui.
Rebecca afferrò John per la testa e lo scaraventò a terra. John scoppiò a piangere disperato.
Lara sistemò sul pavimento la gogna d’ordinanza. Si tratta di una gogna, simile a quelle medievali, che la polizia sempre con sé. E’ fatta di acciaio, ed &egrave richiudibile per essere facilmente trasportabile. Due cavi, con rispettive manette, immobilizzano anche i piedi dell’uomo, così che rimanda a inginocchiato a 90′, senza che possa ribellarsi all’autorità. Questa misura era stata introdotta alcuni anni prima quando un uomo aveva dato un calcio e un pugno ad uno svuotatrice mentre svolgeva il suo lavoro.
Rebecca infilò John a forza dentro la gogna, immobilizzandogli subito gli arti e la testa.
‘Tranquillo, durerà solo un attimo’ promise Lara.
Lara infilò un preservativo a John, per raccogliere lo sperma che sarebbe uscito.
Rebecca prese la rincorsa e, con tutta la forza della sua gamba, diede un violentissimo calcio al testicolo destro di John.
L’urlo di John fu disumano. E’ difficile descrivere l’impatto di un calcio, con stivale in punta rinforzata, contro una superficie morbida come quella di un testicolo gonfio di sperma.
‘Visto, il primo &egrave fatto.’ lo consolò Lara ‘adesso facciamo il secondo e poi andiamo’
‘No’ la corresse Rebecca ‘&egrave integro’.
Lara incredula andò a verificare e scoprì che la collega aveva ragione. Era la prima volta in anni di servizio che un calcio di Rebecca non distruggeva un testicolo al primo colpo.
‘Prova con l’altro’ disse Lara.
Rebecca prese una ricorsa ancora maggiore e sferrò un calcio con la punta dello stivale al testicolo sinistro di John. Lara vide la tenera carne incunearsi mentre il colpo di Rebecca entrava e deformava la superficie sferica del testicolo. Eppure non si ruppe. Rimase tonda e piena come una palla da calcio.
‘Vi prego’ supplicò John in lacrime ‘lasciatemi andare. E’ un dolore atroce, non ce la faccio’.
Rebecca continuò a dare altri calci, ma l’unico risultato che otteneva era solo l’aumentare del dolore della sua povera vittima.
A un certo punto Lara vide appoggiata ad una mensola una mazza da baseball.
‘Magari con questa riesco a spaccarglieli tutti e due in colpo solo’ esclamò in maniera ottimista.
Quando John vide ciò che Lara stava per fare impazzì dalla paura. Provò ad alzarsi ma la gogna era fissata magneticamente al pavimento, provò a estrarre le mani, la testa, provò a rompere la gogna e le manette con tutta la forza che aveva.
‘Aiuto! Qualcuno mi aiuti’ urlò con tutto il fiato che aveva in gola
‘Stai calmo John’ disse Lara ‘chi vuoi che venga in tuo aiuto? Noi siamo già qui per aiutarti’
Gli occhi di John erano spalancati dal terrore. Un terrore ben giustificato.
Lara alzò le braccia fin sopra la testa e roteò un colpo con l’agilità di uno taglialegna che abbatte la sua scure su un ceppo di quercia.
Colpì perfettamente entrambi i testicoli, ma anziché rompersi si schiacciarono contro il sedere. La parte più centrale di ogni testicolo, era quella che più aveva assorbito il colpo e che quindi più si era assottigliata.
Da tondi come una palla erano divennero schiacciati come una ciambella.
John iniziò a urlare, senza smettere. Il dolore della deformazione dei suoi testicoli era intenso e non sciamava con il tempo, anzi, aumentava.
‘Uccidetemi’ fu l’unica cosa che riuscì a dire.
‘Brava collega’ disse Rebecca con un tono di ironico rimprovero ‘adesso abbiamo un civile che invoca la morte e due testicoli che proprio non abbiamo idea di come rompere’
‘Non &egrave colpa mia’ si giustificò ‘se tu li avessi rotti subito fin da subito non avrei dovuto usare la mazza’
‘Ah, adesso &egrave colpa mia se quest’uomo ha dei testicoli troppo elastici?’
Le due svuotatrici iniziarono a litigare su chi fosse la responsabile di tale incidente quando furono interrotte da John, il quale, mentre agonizzava da dolore riuscì a scandire una supplica ‘Tagliatemele, vi prego, tagliatemele’.
‘Ma sei pazzo?’ rispose Lara ‘non lo sai che la rimozione dei testicoli o dello scroto &egrave un reato gravissimo? E’ punito con la morte, sia per chi lo pratica che per chi lo riceve. E io non ci vado all’altro mondo per te’
‘E poi come dovremmo amputartele?’ chiese Rebecca ‘Mica siamo due chirurghi. Che dovremmo fare, strappartele a morsi?’
‘Mi &egrave venuta un’idea!’ esclamò piena di gioia Lara ‘Ieri ad un documentario hanno detto che il morso umano ha una pressione di varie tonnellate per centimetro quadro. Facciamoli scoppiare a morsi’
‘Ok, facciamo una palla a testa?’ chiese Rebecca
‘Sì, anche se sarebbe più corretto dire una ciambella a testa oramai’
Lara e Rebecca si misero in bocca ognuna un testicolo puntando bene con i canini.
‘Al mio 3: 1 ‘ 2 ‘ 3’
Al 3, i canini delle due svuotatrici si piantarono profondamente nella carne di John e quando i canini superiori toccarono quelli inferiori i suoi testicoli esplosero. Non fu una lacerazione, non fu un taglio, fu proprio una violenta esplosione come un palloncino quando viene infilzato da un ago. La pressione dello sperma contenuto provocò un fortissimo getto che uscì istantaneamente dal pene di John.

Questo potrebbe sembrarvi piacevole, ma non &egrave così.
Immaginate 3 litri di sperma che escono in meno di un secondo da un pene più piccolo del mignolo del vostro piede. Vi garantisco che il dolore &egrave incredibile.
Fortunatamente il preservativo si riempì perfettamente senza far sprecare nemmeno una goccia.
Lara sfilò il preservativo, portò l’apertura alla bocca di John e disse: ‘adesso da bravo bevi tutto’.
Infatti la legge prevede che, per aiutare l’organismo nel processo di rigenerazione dei testicoli, lo sperma fuoriuscito debba essere bevuto dalla persona stessa a cui &egrave stato estratto.
John non voleva. Non voleva perché lo sperma gli fa schifo, non voleva perché &egrave degradante, non voleva perché sa che questo farà ricrescere i suoi testicoli e che loro tra due settimane sarebbero tornate.
‘Lo sai cosa dobbiamo fare se ti rifiuti, vero?’
Per chi si rifiuta la pena &egrave l’ergastolo. Quello che spaventa John non &egrave la detenzione, ma le voci che si sentono in giro.
Alcuni dicono che i testicoli dei detenuti vengano usati per esperimenti ancora più aberranti dello svuotamento forzato.
Altri dicono che il dolore che provano i detenuti in carcere &egrave ininterrotto, 24 ore su 24.
Lui non sa se credere alle voci, ma quando passa vicino al carcere sete le urla dei prigionieri.
‘Tu non vuoi che ti portiamo in galera, vero?’ chiese Lara, con la sua voce quasi compassionevole.
John iniziò a sorseggiare lo sperma. Aveva un sapore orrendo. Era amaro. Aveva un odore nauseante. Gli veniva da vomitare. Ma non poteva.
Poco alla volta lo beve tutto.
Quando ebbe finito lo tennero ancora un’altra mezz’ora alla gogna. Per evitare che si mettesse due dita in gola appena rilasciato.
Dopodiché lo slegarono.
‘Torna a casa tua John’ dissw Lara.
John non se lo fece ripetere due volte.
‘Andiamo Rebecca, &egrave tardi, sono stanca e voglio andare a casa’
‘Io ho un’idea migliore’ rispose lei……….

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