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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Lesbo

Eva – Capitolo 6 – Cristy

By 22 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

L’Sms di Angelica aveva rovinato tutti i miei progetti.
“Devo partire per lavoro ci vediamo fra 3 giorni un bacio”
Decisi di passare la sera al Dietrich, non tanto per cercare qualche donna da rimorchiare, quanto per vedermi in santa pace gli spettacoli di dominazione che al giovedì sera non mancavano mai.
Non volendo attirare troppo l’attenzione, scelsi un tailleur in pelle color cuoio, sotto il quale indossai un body a camicetta bianco e le immancabili calze nere.
Presi quindi la macchina per dirigermi verso il mio locale preferito, pur sapendo che essendo molto nota, le avance non sarebbero mancate, ma volevo rimanere fedele ad Angelica passando al contempo una serata non troppo noiosa, o ancor peggio monotona.
Con un incredibile colpo di fortuna riuscii a parcheggiare poco lontano dal Dietrich, notando immediatamente una figura a dir poco fuori luogo. Una ragazza in jeans e maglietta camminava nervosamente vicino alla porta del locale, ed era fin troppo evidente la sua indecisione fra l’entrare dentro e l’andarsene via.
“Ti serve una spinta per entrare ?” le chiesi prendendola alla sprovvista.
“No, ecco io, si lei ha ragione, in realtà non so neanch’io cosa fare, o forse sarebbe meglio dire cosa voglio.” mi rispose rivelando tutto il suo impaccio.
“Cosa vuoi lo puoi sapere solo tu.” le dissi fissandola “Forse sarebbe meglio parlarne da un’altra parte, se vuoi c’&egrave una tranquilla birreria poco lontano da qui.”
“Credo che lei abbia ragione, magari due chicchere con una persona come lei mi schiarirebbero le idee.”
“Va benissimo ma dammi del tu, io sono Eva.”
“Cristy piacere.” mi rispose allungando la mano.
Arrivammo al Kong in pochi minuti, durante i quali osservai meglio la ragazza, a occhio doveva avere poco più di vent’anni, un fisico non certo da modella, ma neanche tanto grassa da risultare spiacevole alla vista. Certamente non si doveva curare molto, il trucco era appena accennato, ma più che altro era il suo abbigliamento a mostrare fin troppe pecche, cominciando dai jeans dal taglio troppo classico per una ragazza come lei.
La birreria era semideserta, e c’andammo a sedere quasi all’angolo del locale, dove la musica era più bassa, rendendo così meno difficoltosa la discussione.
“Allora cosa ci facevi davanti al Dietrich ?” le chiesi dopo aver ordinato da bere.
“Sinceramente non lo so neanch’io.” mi rispose mostrando un certo nervosismo “Forse volevo solo dimostrare a me stessa che sono in grado di fare ciò che voglio, provando anche a farmi rimorchiare visto che io sono troppo timida per fare il primo passo.”
“Detta in tutta franchezza, non mi sembri una lesbica gran che convinta.”
“Guarda io non sono neanche cosa sono, insomma avevo un ragazzo che mi ha lasciata dicendomi che a letto ero una frana, poi una mia ex insegnante mi ha baciata senza però riuscire ad andare oltre qualche toccatina proibita, tanta era la paura d’esser scoperte. Io ho provato a cercarla perch&egrave in quel semplice bacio avevo provato molto, ma lei non ha voluto vedermi, sai &egrave sposata e credo che con me sia stata una sua piccola follia e niente più.”
“E tu cos’hai capito da questo bacio.” le domandai incuriosita da quella strana storia.
“Mi &egrave piaciuto questo &egrave certo, e vorrei andare oltre tutto qui.”
“Scusami tanto Cristy, ma il Dietrich non &egrave solo un locale lesbo, ma ha una sua connotazione ben precisa.’
‘lo so ma vedi non voglio andare con una come me, desidero invece una donna diciamo forte, ma non una Mistress sadica o violenta, ed era la paura di un incontro troppo pericoloso a non farmi entrare.’
‘Vieni accompagnami in bagno.’ le dissi con tono deciso dopo aver preso la mia borsetta.
Ci dirigemmo verso i servizi per le donne, e non appena fummo dentro, la spinsi contro il muro e la baciai con forza. Dopo un primo momento di sorpresa, le sue labbra s’aprirono senza che dovessi forzare troppo, facendo si che le nostre lingue s’incontrassero a mezz’aria.
‘Seguimi e troverai tutte le risposte che cerchi.’ le dissi staccandomi da quelle ingenue labbra ‘Ma ad una sola condizione, farai tutto ciò che ti dico, o il gioco finirà all’istante.’
‘Si andiamo.’ mi rispose senza esitare un solo istante.
Mentre andavamo alla macchinai pensai ad Angelica, e per un attimo esitai nel far salire Cristy, ma poi mi convinsi che lei avrebbe voluto che svezzassi quella ragazza, per magari portarla un giorno da lei.
‘Wow ! Ma che macchina hai &egrave fantastica !’ esclamò Cristy vedendo il mio mezzo d’epoca.
‘E’ una Cadillac Eldorado convertibile del 66, completamente originale come quando &egrave uscita dalla fabbrica. L’ho presa ad un’asta perch&egrave me ne sono innamorata come l’ho vista, certo non &egrave praticissima, ma io la trovo di una bellezza unica.’
Effettivamente girare con un auto d’epoca aveva molte controindicazioni, ma era un lusso che mi potevo permettere, comprese le frequenti soste dal meccanico che l’amava almeno quanto me.
‘Togliti i jeans.’ le dissi decisa non appena partimmo.
‘Ma poi come faccio a scendere ?’ mi domandò intimorita dal mio ordine.
‘Primo ti ricordo che devi solo obbedire, secondo non ti vedrà nessuno, dal garage si sale direttamente in casa.’
Rassicurata dalle mie parole si tolse i jeans, ma a quel punto sbarrai inorridita gli occhi.
‘Ma che schifo di mutandine porti ! Ma dove le hai prese, all’esercito della salvezza !’
Cristy indossava infatti le più classiche delle mutandine in cotone bianche, talmente banali da risultare oscene.
‘Scusami, non ci ho fatto caso.’ mi disse stringendo le spalle.
‘Falle sparire immediatamente, tanto sono solo d’impaccio.’
Arrossendo vistosamente si sfilò quegli slip, stringendo poi le gambe, come a nascondere il suo frutto più prezioso.
‘Metti le mani sulle ginocchia e apri le cosce.’ le ordinai non appena fummo un po’ fuori dal centro, e il traffico quasi inesistente.
Pur imbarazzata per l’insolita situazione lei obbedì, mostrandomi una micina del tutto priva di peli.
‘Almeno ti depili !’ le dissi sorridendo e allungando la mano all’interno delle sue gambe ‘E’ anche bella morbida, sarà un vero piacere giocarci tutta la notte.’
Iniziai a far passare un dito fra le grandi labbra, sino a quando queste non si aprirono, gonfiandosi per l’eccitazione, mentre i primi umori facevano capolino. La toccai per tutto il viaggio, senza però mai penetrarla neanche con la punta del dito, facendo si che lei arrivasse a casa mia pronta a tutto pur di godere.
Appena si chiuse dietro di noi il portellone del garage scesi dalla macchina, e freddamente le dissi di prendere le sue cose e seguirmi. La portai in quello che si poteva definire un salotto, e li la spogliai completamente per poi farla sistemare carponi su di un grosso cuscino.
Mi tolsi la giacca prima di cominciare ad accarezzarle la schiena e le natiche, facendole aprire ancor di più le gambe in modo da vedere meglio la sua fichetta.
Le camminai intorno giocando come il gatto col topo, ogni tanto allungavo una mano per sfiorarle la pelle, godendo del fatto che era eccitata ma anche un po’ spaventata da quel gioco che non conosceva affatto.
Con calma presi uno sgabello per sedermi dietro di lei, per poi darle, senza alcun preavviso, il primo piccolo schiaffo su una natica. Cristy fu colta di sorpresa, ma non ebbe alcun modo di protestare che l’altra mano era già sullo stesso punto per toccarla con grazia.
Alternai lentamente sculacciate e carezze, senza mai forzare le prime, non volendole far alcun male, ma solo far capire chi comandava. Solo quando vidi alcune gocce dei suoi umori cadere sulla pelle del cuscino, le diedi due schiaffi più forti, colpendo entrambe le natiche leggermente arrossate, ma il suo gemito non fu certo di dolore, anzi sembrava quasi una preghiera a farmi continuare.
Non volendo fare nulla di ciò che s’aspettava, le feci sentire le unghie facendole scorrere per tutte le chiappe, poi mi allungai su di lei, afferrando con una certa forza un seno per sfiorarle il capezzolo turgido.
‘Ti piace fare la schiavetta, non &egrave vero ?’ le sussurrai all’orecchio dopo averle morso dolcemente il lobo.
‘Se &egrave questo esser schiave si, senza dubbio si.’ mi rispose cercando le mie labbra che le negai.
Tornai sullo sgabello ma questa volta non usai le mani, allungai invece la testa per poterle succhiare le grandi labbra, riempendomi la bocca col sapore forte e intenso del suo piacere.
Cristy quasi urlò tanto godeva, ma seppi fermarmi pur avendo una voglia pazzesca di scoparla e farla godere sino all’orgasmo.
‘Rimani ferma li dove sei, vado a prendere un paio di cosucce.’ le dissi dirigendomi verso la mia camera.
Tornai da lei con una lunga camicia da notte in raso, e un paio di saldali con un tacco vertiginosi, Cristy comprese che doveva indossarli, e così fece alzandosi una volta che aveva finito.
‘Non credi d’esser molto più seducente così ?’ le chiesi dopo averla portata avanti ad uno specchio.
‘Si, e tu mi vedi più bella ?’
Mi misi dietro di lei e le afferrai il bel seno, per palparlo attraverso la seta, quasi a volerlo strizzare.
‘Dimmi il tuo ragazzo ti metteva il cazzo in mezzo a queste tette così invitanti.’
‘No voleva solo un mezzo pompino prima di scoparmi.’ mi rispose quasi vergognandosi.
‘Non capiva una mazza ! Hai due bocce che dicono solamente prendetemi, ora però andiamo di la, voglio vederti godere più di prima.’
Le presi la mano e la portai in camera mia, li ci baciammo con voglia e passione, prima che la sistemassi contro la parte inferiore del letto.
‘Alzati la sottana e mostrami il culo !’ le ordinai prendendo un frustino molto morbido.
‘Non mi vorrai mica frustare ?’ mi chiese con gli occhi sgranati dalla paura.
‘Vedo che oltre al tuo ex anche tu non capisci un cazzo !’ le risposi ridacchiando ‘Quindi taci e fidati di me.’
Le feci passare l’asta del frustino prima sul solco delle chiappe, e poi direttamente sulla fica, con movimenti lenti e sempre uguali. Cristy aveva compreso che il mio sadismo non comprendeva la violenza fisica, ma si basava sul far crescere sempre di più l’eccitazione della mia vittima, senza mai farla godere sino in fondo.
Anche quando la paletta del frustino cadde sulla sua natica destra, lei non provò che un leggerissimo dolore, che svanì non appena baciai la parte appena colpita. Solo quando allungò una mano sulla sua passera, cercando un po’ più di piacere, le colpii le dita con più forza.
‘Non ci provare neanche, o scoprirai sul serio cos’&egrave il dolore.’ le dissi minacciosa.
Cristy tornò a gemere eccitata da quella infinita sequenza di frustatine, carezze e baci, sospirando più forte ogni volta che le sfioravo il centro del piacere con le dita o la lingua.
‘Eva cosa aspetti a fottermi.’ mi domandò quasi pregandomi per avere l’orgasmo.
‘Ma se sono ancora vestita !’ le risposi sorridendo ‘Inoltre prima devi farmi arrapare, non scopo nessuna se non sono bella calda.’
Lei mi aiutò a spogliarmi, facendomi rimanere con le sole calze e scarpe, sfilandosi a sua volta la camicia da notte e rimettendosi carponi sul letto.
Mi accomodai seduta al suo fianco, una mano passò fra le sue gambe giungendo alla sua micina umida, mentre con l’altra ne sfioravo l’ingresso col manico del frustino.
‘Dimmi troietta, quante volte questo bel culo ha visto il cazzo ?’ le chiesi con vera curiosità.
‘Mai !’ mi rispose senza esitare un attimo ‘Il mio ex voleva incularmi una sera che era su di giri, ma io sono scappata via.’
‘Allora sarai tu stessa a sverginarti.’ le dissi alzandomi un attimo per prendere dell’olio lubrificante che le spalmai con cura intorno al buchetto inviolato ‘Dai infilati un dito dietro.’
Cristy allungò la mano verso l’apertura sinora inviolata con una certa titubanza, che però si affievolì quando ripresi a stuzzicarle il clito con mani e lingua.
Com’era ovvio la prima falange entrò molto lentamente, la seconda la seguì con maggior velocità, mentre l’ultima ruotò diverse volte prima di sparire dalla mia vista.
L’aspirante schiavetta gemeva sempre più forte, ormai prossima all’orgasmo, presa da quel doppio ditalino che non aveva mai provato in vita sua. Io però avevo ben altri progetti per lei, così smisi di toccarla, ordinandole al contempo di non masturbarsi più.
‘Ora fammi godere, e solo dopo avrai ciò che più desideri.’ le dissi sdraiandomi sul letto.
Lei si mise al mio fianco per baciarmi il collo e le orecchie, prima d’arrivare alla mia bocca che l’aspettava con impazienza. Le presi la testa fra le mani per spingerle le labbra contro le mie, mentre le lingue s’incrociavano selvaggiamente. Volevo che non solo si sentisse mia, ma che s’abbandonasse del tutto a me, senza riserve ne indecisioni.
‘Ora fammi godere.’ le ordinai spingendole la testa verso il basso.
‘Oh si non aspettavo altro che leccarti la fica.’
Sentii la sua lingua scendere lungo il collo, l’incavo del seno, sino ad arrivare all’ombelico ed infine al mio sesso pulsante. Nonostante la sua inesperienza, Cristy si rivelò subito abilissima nel sesso orale , facendo passare prima la lingua intorno alle grandi labbra, per poi sprofondare in mezzo a loro, ed infine circondare il clito.
‘Mm sei proprio una brava troietta leccafica.’ le dissi mugolando.
Per tutta risposta lei m’infilò due dita dentro la passera portandomi alla soglia dell’orgasmo, e a quel punto mi lasciai andare godendo sino all’apice del piacere. Le schizzai in faccia tutto il mio godimento, che lei leccò come se fosse ambrosia.
Senza quasi che me ne accorgessi, ritrovai Cristy sdraiata al mio fianco, con uno sguardo che voleva solo dire ‘Quando tocca a me’.
Iniziai a massaggiarla dall’ombelico sin sopra alle ginocchia, diminuendo sempre di più il mio raggio d’azione, il cui centro era il suo sesso voglioso e umido. La sditalinai giusto il tempo di farla eccitare il più possibile, prima di farla rimettere carponi ed indossare il mio strap-on preferito, quello con un piccolo stimolatore interno. Le leccai a lungo la passera sapendo che ormai solo una completa penetrazione l’avrebbe portata all’orgasmo, passando anche sul suo buchetto che odorava di olio alle mandorle, rendendolo così ancor più invitante.
Quando ormai era solo un fremito la presi, infilandole dentro tutto il fallo con un solo affondo secco e deciso, tanto forte che lei urlò senza ritegno il proprio piacere.
‘Sei proprio una vacca da cazzo, altro che lesbica !’ le inveii contro mentre accendevo lo stimolatore interno per eccitarmi al massimo..
‘No, sei tu che mi stai facendo godere come una pazza ! Il mio ex mi scopava e basta, tu sei di un altro pianeta.’
Ripresi l’olio che feci cadere in abbondanza sul suo buchetto, per poi spingerlo ben dentro usando due dita, e preparandola così per la penetrazione successiva.
‘Non hai paura di farti inculare dal mio cazzone ?’ le chiesi sapendo che ogni sua risposta mi sarebbe suonata come puramente inutile.
‘Tu non mi faresti mai del male, quindi fai ciò che vuoi.’ mi rispose girando per un attimo la testa, e mostrandomi tutta la sua fiducia con due occhi da cerbiatta che mi colpirono più di un pugno allo stomaco.
In quel momento mi sentii tutto il mondo sulle spalle, dovevo sverginarle l’ano come avevo pensato sin dall’inizio, con forza e brutalità, o invece farle scoprire con la massima dolcezza i piaceri del sesso anale ?
Decisi che le seconda soluzione era di gran lunga la migliore, così le sfilai lo strap-on dal monte di Venere per farlo entrare nell’apertura più peccaminosa, spingendo piano piano, e fermandomi ogni volta che lei mostrava di sentire più dolore.
Per Cristy fu un lento e lungo viaggio verso un nuovo orizzonte del piacere, reso ancor più lussurioso dopo che le ordinai di toccarsi come meglio credeva la passera, e di godere più che poteva.
Solo quando la vidi fremere le afferrai i fianchi e spinsi con più forza e ardore, facendole così provare l’altro lato della sodomia.
Lei venne prima che potessi diventare troppo violenta, accasciandosi sul letto come una foglia morta, sfinita e priva di forze.
Io però ero troppo su di giri per lasciar finire tutto in quel momento, così mi tolsi lo strap-on che le infilai quasi di forza, lasciando accesa solo la vibrazione esterna, per poi cavalcarla alla ricerca del piacere che tanto desideravo.
Dopo un paio di minuti Cristy riprese vita come d’incanto, iniziò a baciarli i capezzoli e toccarmi il sedere, sino a farmi appena sentire un dito sul buchetto. Quando poi le nostre labbra s’incrociarono per l’ennesima volta, lei mi strinse in un abbraccio che mi permetteva a malapena di muovermi, ma che mi trasmise anche il suo calore, quello che alla fine mi fece venire con un nuovo orgasmo, molto più sentito del primo.
Mi sdraiai al suo fianco dopo averla aiutata a togliersi lo strap-on, poi rimanemmo a lungo a parlare della sua prima esperienza di leggera dominazione, della quale era entusiasta e pronta a ripeterla al più presto.
‘Non c’&egrave problema.’ le dissi accarezzandole il viso ‘La prossima volta però alzerò il tiro, e non &egrave detto che sia da sola.’
‘Magari !’ mi rispose sorridendo ‘Se con te &egrave stato fantastico non oso immaginare cosa possiate farmi in due.’
‘Allora aspetta una mia telefonata, ho bisogno di tempo per organizzare tutto come si deve.’
La guardai rivestirsi per tornare a casa sua, pensando a come fosse diversa da Tara, certamente più ingenua, ma anche dotata di una carica erotica tutta sua che la rendeva a tratti esplosiva.
M’addormentai dopo aver mandato un Sms ad Angelica.
‘Trovata aspirante slave,non vedo l’ora di fartela conoscere,Eva’.
La mattina seguente m’arrivò la sua risposta, e mi misi subito in moto per organizzare la sera seguente l’incontro a tre, con le idee chiare e precise. Mi serviva però rivedere prima Cristy per fare un po’ di shopping con lei, ma per quello c’era tempo, in fondo servivano poche cose, solo la fantasia non aveva limiti.

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