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Avevamo bevuto troppo

By 13 Dicembre 2023No Comments

Avevamo bevuto, io e Anna. Eravamo venuti via in macchina, ma avevamo cominciato a dirci cose non gentili: non litigio, ma irritazione, ecco.
Mi son reso conto che cominciavo a guidare in modo pericoloso e mi son fermato in un piazzaletto accanto alla provinciale.
Con Anna abbiamo cominciato a beccarci, finché non mi son reso conto che accanto al suo finestrino c’era una figura, un uomo che si segava.
Ho deciso di abbassare il finestrino ed il tipo, probabilmente un nordafricano, ha subito messo un mano dentro, puntando all’orlo cella corta minigonna di Anna: eravamo uscita da casa e le avevo chiesto di togliere gli slippini e quindi sapeva che la sua fica liscia era libera, alla mercé dell’ispezione dell’uomo.
Lei sussultò, sorpresa, ma fui implacabile: «Visto che dici che ti annoio, svagati un pò con questo signore!»
E lei spinse il sedere sull’orlo del sedile e allargò al massimo le cosce.
Vidi che la manona nera del tipo le aveva scoperto e brancicava le tette, ma ci misi un pochino a capire che era un altro singolo e che aveva messo una mano sulla nuca di Anna per farsi spompinare.
Vedo che altri sono fuori e decido di sbloccare le portiere: un sorriso del più vicino e la portiera viene aperta e lei tirata fuori praticamente in braccio, di peso.
Mi guarda con un’aria di sfida: «E’ questo che vuoi, bastardo? E sia!!!»
Va dietro l’auto, apre il bagagliaio e resta così, gambe tese e buchi offerti.
Scendo anche io e vedo che si fa montare con piacere sempre crescente, mentre intorno a noi almeno una decina di maschi si assiepavano in attesa del loro turno.
Faccio cadere pantaloni e boxer e mi sego, guardando… Poi, da ubriaco, una idea folle, perversa: «Ragazzi, mi raccomando: scopatela anche nel culo e sborrateci dentro o in bocca, ma non sborratele in fica perché è nei giorni fecondi e non è protetta!»Pochi secondi ed il cazzo che aveva allargato la fica di Anna, sborrò -ovviamente dentro, come perversamente speravo!- mentre il tipo emetteva un mezzo grido strozzato e poi un mugugno soddisfatto, lasciando la postazione ad un altro.
Anche questo, dopo averle frequentato culo e fica, decise di scaricarsi lì e come il terzo si accostò, Anna si tirò su, lo baciò un bocca (un enorme centroafricano, nero più della notte!) e gli mormorò qualcosa che lo fece ridacchiare.
Poi estrasse un telo dal bagagliaio, lo stese a terra nell’erba al margine dello slargo e si offrì supina a chiunque.
Vedevo che il tipo ce aveva baciato parlottava nella sua lingua con altri, ridendo ed annuendo tutti, prima di far affondare il suo notevolissimo cazzo dentro Anna.
Guardavo, mi segavo e per vedere un pò meglio mi ero inginocchiato accanto a loro.
Anche il tipo decise di riempire il grembo della mia donna del suo sperma (non avevo -carognamente!- dubbi!), ma poi mi sentii afferrare possentemente per le braccia e piegare in avanti.
Subito dopo sentii due grosse dita che mi sondavano il buco del culo.
Anna si accorse della cosa e rise, cattiva: «Sai, gli ho detto che, visto che sono così tanti, possono anche usare te, bocca e culo, amore mio! Tanto, sei un pò abituato, no, porco succhiacazzi rottoinculo?»
Effettivamente sì, ma non pensavo che sarebbe stato così……

IL tempo passò, passarono anche gli stranieri (qualcuno probabilmente slavo) ed alla fine ci lasciarono, soddisfatti, accidenti a quanti erano!
Eravamo impiastricciati di sborra ovunque, oltre che dentro e decidemmo di far pace, con un lungo bacio al sapore di sborrate anonime.
Anna, per perdonarmi, pretese che le leccassi la fica ed il culo, da cui ovviamente colavano i succhi seminali dei suoi tanti, sconosciuti amanti e che bevvi con un qual certo perverso piacere, mentre lei si divertiva a far girare quattro dita nel mio culo slargato e sborrato.

Dai conti -a spanne- che Anna aveva fatto quella sera, non più di tre o quattro le si erano scaricati nel culo ma quasi tutti, almeno per la prima sborrata, avevano preferito riempirle l’utero.
E ora siamo qui: Anna quasi al limite del parto, con un pancione enorme, sicuramente fecondata da uno di quella sera e io… io mi troverò orgoglioso padre caucasico di una bimba (già vista nell’ecografia) probabilmente con la pelle scura come scura è stata quella voglia di nove mesi prima.
Anna ridacchiando ha già detto che, se glie lo chiederanno, racconterà che io sono un cornuto («… e rottinculo succhiacazzi, se mi fai incazzare!») che ama farsi montare la donna da altri e che lei… beh. dieci minuti per uno sfizio è sempre in grado di trovarli, mentre io accudisco alla bimba… Indeciso se farla arrabbiare o no…

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