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Trio

Quando le donne sono più ardenti…

By 6 Agosto 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Da ‘Le opere e i giorni’ di Esiodo (VIII-VI sec.a.C.)

ESTATE

Quando il cardo fiorisce e la cicala canora
stando sull’albero l’acuto suo canto riversa
fitto da sotto le ali, nella pesante stagione d’estate,
allora più grasse sono le capre, il vino &egrave migliore,
le donne più ardenti, ma sono fiacchi gli uomini
perché Sirio brucia la testa e i ginocchi
e secco &egrave il corpo per via della vampa.

E’ vero , i miei sensi d’estate s’accendono al calore del sole che diventa giorno dopo giorno più intenso, i gesti si fanno grevi, sensuali, so di emettere un odore di femmina molto potente, me ne accorgo per l’interesse che risveglio anche nei maschi più…riluttanti.
L’abbronzatura intensa, la cura maggiore che dedico al mio corpo, il viso opportunamente sciupacchiato dalle veglie notturne in onore di eros o della musica, mi rendono più fascinosa, mi conferiscono quell’alone di peccato che mi rende pericolosamente femmina.
Stregata dal calore estivo, mi sento un frutto maturo pronto per essere colto e gustato.
Questa sera sono invitata da amici carissimi, che hanno appena ristrutturato un’antica casa nel borgo.
Non mi preparo a tradirti, amore mio, solamente tu non ci sei e il mio corpo …ha fame, un tipo di fame che non può aspettare.
So di essere in forma, scura come un’africana, un sottile top rosso simile a un foulard allacciato dietro il collo e sulla schiena , con i seni voluminosi liberi e in mostra; la gonna , nera, molto bassa sui fianchi, appena sopra il margine dello slip, é lunga fino ai piedi ed abbottonata sul davanti ( solo pochi bottoni allacciati, a lasciare libere le gambe e buona parte delle cosce).
Ho inaugurato un profumo che mi ha regalato la mia amica nuova Jenny, a sentir lei prepotentemente afrodisiaco.
Sono in caccia di carezze, di lingue affamate, di rugiada di sessi aperti, di seme caldo che scivola giù per la gola come la migliore delle amorose pozioni.
Questo istinto da predatore diventa spesso in me così prepotente da oscurare la mia ‘parte’ umana.
E Agosto é il mio mese, sono nata sotto il segno del leone, ascendente leone : metà di me é felina, senza alcun dubbio, un tempo lontano abitava savane e foreste tropicali.
Quando arrivo dai miei amici , attiro l’attenzione e ne sono lusingata, la finta modestia non é mai stata il mio forte; sento mormorare al mio passaggio- Che tette- e una rispostadomanda sommessa- Perché il culo che ti ha fatto? chi é?-
Vengo presentata in giro, ma nessuno riesce a far tremare il pelo tra le mie cosce, nessuno, né donna ,né uomo, fino a che :
-Ecco, Fede, questi sono Sarah e Neri, arrivati freschi dalla Svezia, un paese che tu ami molto, sicuramente ne avrete di cose da dirvi, e poi fai tu gli onori di casa, mostra loro le ultime stanze restaurate…-

Così ci presenta Giuliana, la padrona di casa, prima di sparire, fasciata in un abito rosso come i capelli, che la rende simile ad una spirale di fiamma.
Eccoli, i due gioielli, intuisco subito che saranno loro i protagonisti di questa mia notte che si preannuncia caldissima: lei é bella, di quel biondo chiaro naturale che mi affascina tanto, gli occhi c olor nocciola , del colore delle castagne;
un corpo sottile, con piccoli seni dalle punte all’insù, ben visibili sotto la leggera canotta di seta.
Lui , molto abbronzato, capelli castani, uno strano viso triangolare, gli occhi verdi, audaci e le mani dalle lunghe dita che fanno pensare a interminabili , estenuanti carezze.
Si scambiano uno sguardo profondamente complice, che riconosco, poi due paia di occhi si fissano nei miei, e insieme decifriamo un codice segreto, noto solo a noi…
Quando mi ritrovo sul divano seduta tra Sarah e Neri, a intrecciare una conversazione con tutti e due, mentre gli altri invitati mi appaiono come comparse sullo sfondo della scena , capisco che tra noi tre é già scattata quell’attrazione ‘fatale’ che ci porterà a conoscerci fin negli angoli più riposti e segreti…
Il braccio di lui intorno alle mie spalle e la mano sottile e leggera di lei sul ginocchio nudo fugano ogni dubbio, se mai ne avessi .
Tutti e due parlano fissando le mie labbra, come in una conversazione tra sordomuti.
Il loro linguaggio é perfetto, sciolto, forbito, elegante, mai una parola in più o in meno e questo é molto attizzante, perché prelude ad altre parole, oscene, volgari, mormorate in una prossima lattiginosa intimità.
Allora un grande calore comincia a corrermi sotto la pelle, per finire in ondate sempre più lunghe nel sesso, che inizia a bagnarsi; muovo inquieta le cosce, accavallo nervosa le gambe, mentre nella fica il mio cuore di femmina batte sempre più forte, al pensiero della bionda peluria di lei e al fallo pronto ed eretto di lui, che mi pare di intravvedere nella V dei jeans.
-Ci fai visitare la casa?- mormora Sarah, e capisco che questo é il segnale.
-Certamente, venite-
Io li precedo per lo scalone che porta ai piani superiori, le gambe mi tremano dall’eccitazione, mi pare che la pelle si stia liquefacendo al gran fuoco che mi divampa dentro.
Arrivo all’ultima camera da letto, quella grande, con gli affreschi di Amore e Psiche sul soffitto, rosei, nelle loro carni sovrabbondanti.
Neri é l’ultimo ad entrare e chiude a chiave la porta.
Nessun rumore giunge fino a noi, le mure cinquecentesche ci isolano dal mondo.
-Spogliati- mi dice Sarah, con voce neutra.
Neri si diede sul bordo del grande letto, lo guardo, sorrido, mentre non accenna a togliersi gli abiti , come del resto la sua compagna.
-Ah, ma allora é anche più intrigante- penso e con un rapido movimento resto nuda di fronte all’uomo, mentre la donna é alle mie spalle.
Sono orgogliosa del mio corpo, mi piace mostrarlo.
Lui allunga una mano, rapidissimo, e mi infila due dita nella vagina: resto immobile, anche se la mossa é stata improvvisa, poi:
-E’ pronta , Sarah, pronta e bagnata e …profumata e ..saporita- queste ultime parole le pronuncia dopo essersi leccato le dita con le quali mi ha penetrato.
Sarah mi abbraccia, da dietro, facendomi sentire i capezzoli induriti sulla schien a nuda , poi mi spinge sul letto , mi fa sdraiare e mi allarga le c osce, mentre io mormoro-Spogliati, spogliatevi…-
-Shhhh- fa lei, con un dito sulle labbra.
Tirando indietro i capelli si china sul mio sesso e comincia a respirarmi sul clitoride eccitato, giocando col respiro, prolungando l’attesa della lingua a lenire lo spasimo della mia carne indurita; poi, improvvisamente, mi penetra con le dita, ruotandole dentro di me, provocandomi lunghi spasimi di insopportabile piacere, mentre con la bocca esplora le grandi e le piccole labbra, e poi di nuovo il clitoride, mentre io gemo sempre più forte.
-Dimmi che vuoi anche me, dillo che vuoi anche il mio cazzo..- dice Neri…
-Si- mormoro;

-Più forte, dillo più forte, guardalo come é grosso, guarda…-

Al di fuori dei pantaloni il suo fallo é davvero grosso, teso, pare di vedere il sangue affluire tutto lì, in quell’organo bellissimo e potente.

Apro la bocca, voglio sentire il suo sapore, ingoiarlo, ho fame e sete di lui, non so se dell’uomo o del suo sesso.

Ora la mia bocca é piena della sua rigidità, mentre con le mani scivolo su e giù lungo l’asta, in un movimento sempre più convulso.

Sto per godere, la lingua di Sarah &egrave implacabile: dalla mia bocca imbavagliata da quella carne calda e fremente non esce suono, ma la mia schiena si inarca , mentre per un attimo mi perdo nell’incosciente vuoto del piacere.

La donna rimane con la guancia appoggiata al mio sesso infuocato fino a che Neri , con un movimento rapido si sfila dalla bocca e prende il posto di Sarah, tra le mie cosce.

Risale l’onda dell’ eccitazione, al pensiero di quel fallo di giovane uomo, prepotente
e violento pronto ad entrarmi dentro, per riempirmi.

Si ferma a lungo con il glande all’inizio delle labbra, stuzzicandole fino a che io:

-Dammelo, ti prego, dammelo tutto, fottimi-

Le parole oscene pronunciate in determinati momenti sono da sempre un potente afrodisiaco, uno dei migliori.

L’uomo mi penetra con una rapida spinta fino in fondo:

-Sei davvero una lussuosa scopata,- ansima- ce l’hai scritto in faccia, che sei una che sa godere, stai per venire di nuovo, vero, vero?-

Non so come faccia, lui, a restare lì, sull’orlo del piacere, in equilibrio precario: poi i muscoli della mia vagina hanno la meglio sulla sua resistenza e veniamo insieme, lui impennandosi su di me, come un cavallo imbizzarito, per poi ricoprirmi con il suo peso mentre sento (e questo non mi capita sempre) il suo seme denso e caldo riempirmi il ventre…

Annego letteralmente nell’orgasmo ,ad occhi chiusi

E resto così, in silenzio, mentre lo sperma di Neri mescolato alla saliva di Sarah esce dalla mia passera che tante amorevoli cure ha avuto.

Sento il movimento dei loro abiti che cadono a terra.

Apro gli occhi e Sarah é lì, distesa accanto a me, alla mia sinistra , il sesso infantile ricoperto da una morbida peluria bionda, il ventre tondo, leggermente sporgente.

La guardo negli occhi, mentre con una mano le accarezzo i seni e :

-Ora ti voglio io- le dico, leccandomi le labbra.

La temperatura nella stanza é davvero torrida ; mentre mi muovo strisciando verso la sua fichetta aperta, la mia salivazione aumenta, come succedeva al cane affamato degli esperimenti di Pavlov, quando gli veniva fatta intravvedere la ciotola colma di cibo.

Sarah é immobile, il suo sguardo &egrave distante, pare frigida, eppure, da come mi mangiava la passera, non pareva proprio.

Voglio gustarmi il suo sapore di bionda, ma soprattutto scoprire come reagirà alla mia bocca e al mio desiderio.

Le passo i capelli sul ventre e sul sesso, poi mi chino, fino a saettare, come farebbe un serpente, la lingua nel solco tra le grandi labbra: rabbrividisce;
ma in quel momento le mani di Neri mi afferrano i seni da dietro, costringendomi ad alzarmi in ginocchio sul letto, aderendo con la schiena al suo ventre.

Mi stringe forte a s&egrave, io guardo Sarah: mentre ci osserva attentamente, gli occhi si fanno più grandi, socchiude la bocca , ed inizia a masturbarsi con violenza.

Il suo uomo mi volta il viso e incolla le sue labbra alle mie: il n ostro é un bacio lento, languido, di esplorazione, a cui partecipo con tutta me stessa, mentre la sua mano mi accarezza delicatamente la fichetta bagnata e di nuovo eccitata.

Intanto struscia il sesso eretto nel solco tra mie natiche.

-Fede-mugola allora Sarah-Fede, non mi volevi? vieni….-

Neri mi lascia ed io scendo sul sesso tenero e biondo della ragazza, immergendovi il naso e la bocca: eccolo il suo odore, acidulo, di bionda e il suo sapore , come di tiepida acqua di mare.

Comincio letteralmente a mangiarla, leccate, morsetti, e la bionda Sarah si risveglia: agita i fianchi, stringe le cosce attorno alla mia testa, mentre geme e mi implora.
-Si, così, continua, non ti fermare, no…-

E intanto Neri ha cominciato a baciare le mie chiappe sode, a morderle , per fermarsi a leccare il buchetto, con perizia, strappandomi mugolii di piacere intenso.

So che cosa vuole, ed &egrave quello che v oglio anche io, mentre lei , sotto la mia bocca, &egrave vicina all’orgasmo, lo sento dal suo odore , che si fa più intenso, ora ha un vago sapore di menta.

L’uomo comincia a spingere ed io cerco di facilitarlo sporgendomi quanto più posso all’indietro: all’improvviso, con un colpo potente, &egrave tutto dentro di me.

Grido, di piacere.

-Fallo durare- imploro, con voce rotta.

Ormai i nostri corpi sono scivolosi di sudore, l’odore che emaniamo é intenso, sappiamo
di caldo, di sesso, di piacere estremo, la mia eccitazione é al limite.

Non mi tocco tra le gambe per non venire.

In compenso Sarah, con un grido e un rantolo ricade sul letto, pregandomi:

-Basta, non toccarmi più, sentirei dolore, é stato…incredibile….-

Io rialzo il capo e la guardo, sobbalzando sotto i colpi del suo uomo, sempre più forti:

-Vieni, riempimi- mormoro al ragazzo, che instancabile sta arando il mio ventre;
e le mie parole sanno di ordine e preghiera insieme…

– Poi naufrago nell’orgasmo faticando a sostenere il suo peso, mentre Sarah, alzandosi all’improvviso sul letto, si impossessa della mia bocca , intrecciando la lingua con la mia, mentre il suo uomo scarica il seme dentro di me, con un grido.

Ora ci accasciamo sul letto, in un groviglio di braccia e di gambe; respiriamo a fatica, siamo bagnati di sudore, di seme, di saliva, le labbra stanche di baci, i sessi sazi, come bocche che hanno ben mangiato.

E’ Sarah la prima a parlare:
-E ora, chi ci torna di sotto, in queste condizioni?-

-Non ci torniamo- dico io-da qui si può scendere per una scala di servizio, passando attraverso le cantine, fino al retro della casa.
Allora, ci prendiamo una bottiglia di quelle buone, usciamo all’aperto fino alla fontana dietro al castello, lì ci rinfreschiamo e ci scoliamo il vino, tanto a quest’ora in giro non c’é più nessuno, che ne dite?-

-Che sei super , Fede , davvero, dai, andiamo, che la notte &egrave ancora giovane…- rispondono i due, mettendomi un braccio intorno alle spalle…

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