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Racconti CuckoldTrio

una puttana per camionisti

By 3 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Una puttana per camionisti
Ha trentadue anni Claudia era una donna soddisfatta, insegnante alle medie, sposata con un docente universitario, conduceva una vita veramente morigerata. Bella casa, ottime e importanti amicizie passava le sue giornate fra la scuola, il volontariato in parrocchia, e casa sua, dove accudiva con amorevoli cure marito e suocera, una donna molto energica, un po’ fissata, autoritaria sia con lei che con suo marito. Niente figli, questo era a dire il vero un desiderio di suo marito e suocera, ma non il suo, usava di nascosto da loro un anticoncezionale, il sesso si riduceva a una scopata di dieci minuti al sabato sera, al buio, in silenzio, e alla fine lui le chiedeva pure scusa per esserle venuto dentro. Lui non aveva certo un super cazzo, ma a lei le cose andavano bene anche così, non conosceva altro lui era stato il primo e unico uomo della sua vita. La sera stava scendendo, improvvisamente un temporale rendeva la guida difficile, Claudia cercava di andare ad una velocità moderata, ma la super strada era un fiume d’acqua, poi quei dannati camion che le sfrecciavano di lato rendevano tutto pericoloso. Disprezzava i camionisti, erano tutti rozzi, volgari e sudici, una sera si era dovuta fermare a una stazione di rifornimento, per mettere benzina nella sua Golf, due camionisti avevano fatto apprezzamenti pesanti su di lei, non che fosse brutta, speso dopo la doccia si guardava nel grande specchio, alta, terza di seno, fianchi stretti, cosce belle, forse il culo un po’ troppo evidente, ma lei non faceva nulla per invogliare i maschi a commenti, si vestiva sempre sobria, molto casta, era fuggita, da quel giorno evitava di fermarsi lungo la strada. Aveva fatto tardi per via dei colloqui con i genitori quando l’ennesimo camion le ruggì di fianco, sollevò un turbine di acqua che le resero ancora più dura la guida, fu costretta a camminare ancora più sul margine desto della corsia, ad un tratto la vettura iniziò e voler andare verso destra, con fatica riuscì a raggiungere un’area di sosta lì vicino, si fermò a ridosso di un piccolo deposito dell’Anas che aveva una tettoia. Scese dalla macchina perse il piccolo ombrello e non volle indossare la giacca del completo per non bagnarla, il vento le rovesciò l’ombrello e subito si bagnò la camicetta bianca, cercava di capire cosa era successo, poi vide un pezzo di legno con un chiodo conficcato nella gomma ” aveva bucato!!! Fu presa dal panico, rientrò dentro la vettura, prese il cellulare, quasi scarico e niente segnale, con rabbia lo rimise dentro la borsa ‘ che fare? Non sapeva assolutamente come si cambia una ruota, uscì di nuovo, cercando aiuto, la strada era deserta, pioveva tantissimo, il vento le rigirò di nuovo l’ombrello e lei si bagnò totalmente. Avvicinatasi alla carreggiata vide da lontano un mastodontico bisonte che illuminato come un albero di natale arrivava verso di lei , istintivamente fece dei segnali. Lui le lampeggiò e messa la freccia destra entrò dentro la piazzola con un turbine d’acqua che la finì di inzuppare. Si avvicinò dal camion si aprì la portiera e un gigante alto e grosso chiese .. che ti succede? – Ho bucato, – desse – con un filo di voce .. lui scese, aveva pantaloni di una tuta e sopra solo una maglietta da cui si delineavano forti pettorali , si affiancò a lei si diressero verso la vettura, lui vide il da farsi, lei tremava come una foglia. Vieni con me, disse con tono autoritario, e la portò verso il camion dal lato del passeggero, aprì, Sali ‘ lei mise un piede sopra il primo scalino, si allungò e riuscì a salire. Dentro si stava decisamente bene, era più caldo, lei tremava come una foglia, i fari illuminarono lui che con fare esperto procedeva sostituire il pneumatico forato ‘. Si guardò in torno, la cabina era pulita ‘ poi si girò dietro, c’era una cuccetta, con un materassino, sulla parete in fondo una foto di donna nuda con delle calze nere con pizzo ‘. Tornò a guardare davanti. c’era un portatile acceso montato su due staffe, lo schermo proiettava le immagini di un sito porno ‘ guardò bene, una donna si mostrava con una serie di foto in autopaly , erano pose oscene, girò lo sguardo lui aveva quasi fatto, lei tornò a guardare lo schermo, ‘. Era così presa dalle immagini che nemmeno si era accorta che lui aveva finito. Lo scatto della portiera del camion dal lato del conducente la riportò alla realtà, lui salì con agilità, era completamente bagnato ‘. Fatto disse ma tu sei tutta fradicia, si girò prese una sacca dalla cuccetta, l’apri e ne tirò fuori un asciugamano e gli lo diede. Lei incominciò ad asciugarsi i capelli, lui si avvicinò, lei abbassò lo sguardo, aveva smesso di tremare, lui prese ad asciugarle i capelli, i loro occhi si incontrarono e lei si sentiva tranquilla, per la prima volta vedeva un camionista gentile, che si prendeva cura di lei, e nel caldo tepore della cabina lei si lasciò andare a quella carezza che dai capelli era scesa giù fino alle spalle. ‘ togliti questa camicetta, è tutta bagnata, ‘ gli disse lui, e lei senza nessun timore ubbidì consapevole del fatto che si sarebbe trovata quasi nuda davanti a lui, continuava a passare l’asciugamano sul corpo di lei riscaldandola, ma che a lei sembrava assomigliare sempre più ad una carezza molto dolce, che le fece abbandonare ogni difesa, e quando restò solo con il reggiseno lui continuava a passare il panno sul suo corpo, lei si girò , i loro occhi si fissarono e non c’era più nulla da dire, le bocche già molto vicine si unirono in un bacio così appassionato che a lei quasi mancava il fiato, la mano di lui si posò sul suo seno e lei non oppose nessuna resistenza, anzi andò ad abbracciarlo togliere ogni dubbio. ‘Passiamo dietro’, e lei ubbidì, ma nel salire dietro si tolse anche la gonna, ora era nuda, ma la cosa inspiegabilmente non gli creava nessun imbarazzo, anzi inconsciamente si sentiva debitrice a quell’uomo che a suo parere l’aveva tolta dai guai. In un attimo lui era nudo, le tolse anche l’intimo, e poi lui si distese in giù rispetto a lei, e quando sentì che lui si insinuava fra le sue cosce semiaperte lei lo lasciò fare, il risultato fu di sentire la lingua di lui martellare con precisione li suo clito ‘.. ooooooohhhhhh ‘. Un lungo gemito uscì dalla sua bocca, ma era solo l’inizio di un viaggio verso il Paradiso del piacere a cui lei non era mai arrivata. L’onda di emozioni che quella lingua le stava dando era sconvolgente, ‘.. uhmmmmuhmummmummm ‘. Un ‘orgasmo la fece tendere tutta e nello stesso tempo si sentiva svenire, mai in vita sua aveva provato un piacere così intenso, e fu a quel punto che girandosi di lato si trovò a pochissimi centimetri da un meraviglioso cazzo, lungo, duro, nodoso , con una cappella rossa , quasi violacea, istintivamente si rese conto che lei anche poteva in qualche modo restituire quel piacere, ma non sapeva come, lei mai fatto una cosa simile. Lui quasi istintivamente le venne incontro, ‘ succhiami, dai prendilo in bocca, dai’, lei ubbidì, infilò decisamente qual palo in bocca e si mise a succhiarlo con decisione, era piacevole, lo sentiva gonfiarsi dentro di lei si stava eccitando tantissimo, un altro orgasmo la scosse tutta ‘.. mumummumummhhmmm ‘ mugugnò a bocca piena, e a quel punto lui si rigirò, la mise di lato e appoggiata la cappella sulle labbra della sua fica ormai bagnatissima lo spinse dentro con forza, ma senza brutalità, deciso, ma lento, in modo che lei assaporasse il fatto che lui entrava. Lei era senza fiato, le sembrava di essere sverginata per la seconda volta, o meglio forse ora la stavano sverginando, e quando lui le fu tutto dentro fino a battere con la cappella il fondo lei ebbe un orgasmo sconvolgente, un grido uscì per la prima volta dalla sua bocca ‘. VENNNNGOOOOO!!!!!!!!!’.. siiii ” daiiiiiii ‘.. siiiiiii ”.. scossa da mille brividi di piacere assecondava il, lento pompare a cui lui l’aveva sottoposta, ‘siiiii ‘ èèèèè’. Belllissiiimmmmooo ‘.. sconvolta non riusciva più a ragionare, si scatenò come una furia, la femmina troppo a lungo repressa in lei uscì fuori con tutta la sua dirompente energia, determinata a godere finalmente del piacere tenuto troppo a lungo represso. Lui la trascinò sopra di se, era rimasto stupito dalla sua sconvolgente reazione, ‘ accidenti che femmina sei, ma da quanto tempo non lo fai?’ lei lo guardò ‘è praticamente la prima volta che godo così’, lui la strinse a se, le sue mani afferrarono con decisione i suoi capezzoli duri, e cominciarono a impastare quel seno facendole provare ancora un nuovo piacere, mentre lei istintivamente andava avanti e indietro su di lui mentre il cazzo dentro le limava meravigliosamente le pareti della sua fica, ‘ ‘daiiiii , muoviti, che questa volta non te la dimentichi più questa scopata, dai che ti cavo anche l’anima, poi ti riempo di sborra, così tanta che ti uscirà dalla bocca, daiii, ‘. cosìììì,”. daiii muoviti,’, lei assecondava il suo movimento con lo spingere di lui, un languore incredibile le toglieva il fiato, sentiva il piacere salire dentro di lei, fino al cervello, ed esplodere poi in un piacere indescrivibile ‘.. VENNNNNGGOOOOooooooo ”. Siiiiiiiiii ”. sconvolta si distese su di lui, che la fece di nuovo girare, la prese di spalle, e le entrò dentro da dietro, lei impazziva spingeva con forza il corpo incontro al suo cazzo che ora la sfondava con colpi tremendi che la scuotevano tutta, siiiiiiiiiii ‘.. daiiiiiii ‘. Siiii spaccamiiiiiiiii ‘ daiiii ‘ sconvolta, sudata, in preda ad un delirio incredibile nemmeno si rese conto che lui spostandosi un poco le appoggiò il cazzo al culo , e con un colpo deciso entrò, dentro. Lei rimase un secondo immobile, sentiva che ora lui era dentro di lei, ma non sentiva nessun dolore, solo lo stupore di sentirsi prendere dietro, in un posto dove lei mai, e dico mai lo aveva preso, anzi nella sua cultura perbenista era una cosa che una moglie mai avrebbe accetto di fare con suo marito, e ora invece uno sconosciuto le sfondava il culo con decisione, e lei stessa si stupì del fatto che le stava piacendo tanto. Riprese ad appoggiare le mani contro il fondo della cabina, spingeva e incitava lui a continuare, sconvolta da quel piacere nuovo e inatteso che stava provando , siiiiiiiiiiiiiii ‘. Daiiiiiiii ‘ siiiiiiii ‘ è belliiisisiiimo’. daiiiiiiiiiii ‘ per qualche secondo si rese conto di essere sul punto di svenire, ma le forti mani di lui che le torturavano il seno le fecero riprendere la giusta dimensione del piacere, lui intensificava i colpi, forse era sul punto di venire, questo almeno lo aveva imparato dalle semplici scopate fatte con suo marito, ma impazzì di piacere quando lui le spostò la mano sua verso il basso e le disse ‘ toccati la fica, voglio che godi di più’, e contemporaneamente porto altra alla sua bocca, le mise due dita in bocca e disse’ succhia, immagina che ora hai anche un ‘altro cazzo da succhiare mentre godi’. Il, suo cervello andò in tilt, una serie inarrestabile di piacere sotto forma di ripetuti orgasmi la fecero tremare, poi improvvisamente lui si piantò dentro di lei ‘ siiiiii ‘. Sborroooooo!!!!!! ‘ siiiiii ‘ io pure vengoooo ‘ un reciproco orgasmo li sconvolse. Per qualche momento il silenzio fu rotto solo dal ticchettio della pioggia che stava finendo, i loro respiri tornarono normali, lui uscì da lei, le offrì dei fazzolettini imbevuti per pulirsi, cosa che lei fece in silenzio, era frastornata, il suo cervello era assente, per la prima volta in vita sua non riusciva a ragionare, si sentiva di una calma sconvolgente, niente e nulla la preoccupava, sembrava come se ogni problema di colpo fosse sparito. ‘Sei stata fantastica, le disse lui, non ho mai fatto una scopata con una donna come te, mi chiamo Carmelo, sono di Taormina, passo da queste parti due volte alla settimana, se ti lascio il mio cellulare, tu puoi chiamarmi quando vuoi,’ lei lo guardò, era ancora in preda ai brividi di piacer provato, ma lentamente la sua mente cercava di tornare alla realtà, prese il numero scritto nel piccolo fazzolettino, lo guardò, ‘mi chiamo Claudia, non so se rifarò mai una simile esperienza, anche se devo dire è stata bellissima, ma’ ‘, scesa dal camion, aveva smesso di piovere , salì in auto, nascose il numero in mezzo alla sua agendina personale e via, verso casa sentiva colare la sborra da dietro, un lieve bruciore le ricordava l’accaduto, ma la sua mente si rifiutava di concepire una se pur futile scusa per giustificare il tutto. Suo marito l’accolse con preoccupazione, lei riferì solo della foratura, e di come dopo circa un’ora era passata una pattuglia della stradale e le avevano sostituito loro la gomma, si infilò dentro la vasca, un bagno caldo era necessario per riflettere sull’accaduto, ma per quanto pensasse il suo cervello non trovava dentro di se un motivo di rimprovero nel suo comportamento. Il fine settimana era impegnata con il trasferimento della suocera che tutti gli anni andava trovare una sua cugina al mare, al ritorno lei guardava i camion sfrecciare, lui le parlava ma lei non seguiva i suoi discorsi. A letto lui quella sera voleva fare sesso, lei lo assecondò come sempre, lei chiuse gli occhi, immagino l’ultima scena che Carmelo le aveva chiesto di immaginare, un cazzo in bocca e una dentro, le poche pompate di suo marito la fecero godere, ma dovette mordersi le labbra per non urlare. Il giorno dopo chiamò, e fissarono di rivedersi due sere dopo, un poco prima di dove si erano conosciuti, c’era una stazione di servizio con annesso un piccolo motel. Arrivò con alcuni minuti di ritardo, lui la fece parcheggiare in mezzo a due camion, e quando scese dalla vettura lui era in compagnia di un giovane camionista, ‘ lui è Ciro, è un mio amico, molto fidato, gli ho parlato di te, se vuoi ti faremo impazzire di piacere, ti va?’ lei rimase un attimo indecisa, poi loro gli sorrisero, e insieme entrarono dentro un piccolo appartamentino che loro avevano già preso. Appena dentro la spogliarono, si misero a leccarla , toccarla e la presero in ogni buco, schizzandole dentro una quantità industriale di sborra come lei non aveva mai ne bevuto ne preso dentro. Per quattro ore la rivoltarono come un guanto, ma si sa un vecchio detto dice che: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, e il destino ci mise lo zampino. Suo marito che doveva restare tutta la serata fuori per un simposio, aveva avuto un imprevisto,, il relatore del simposio aveva avuto un attacco cardiaco, quindi tutto rinviato, e nel tornare a casa si rendeva conto di dovere mettere del carburante nella sua vettura si fermava nella stessa stazione di sevizio dove lei era con i due ragazzi. Lo stupore di lui nel vedere la vettura di lei parcheggiata fra due camion era notevole, non riusciva spiegarsi il perche fosse lì. E quando la vide uscire dal motel in compagnia dei due uomini la sua gelosia esplose, ma rimase immobile, dentro la sua vettura, non visto, da lei, e incredibilmente ebbe un’erezione quando loro la strinsero e la baciarono dandole una pacca sul culo, ‘ ciao bella troietta, ci rivediamo alla prossima volta, magari portiamo anche un terzo amico così ti sfondiamo meglio,’ le dissero scherzando i due, lui aspetto che lei partisse, poi lentamente con il cuore in subbuglio la seguì. Era sconvolto da ciò che aveva visto, ma lo era ancor di più per il fatto di essersi eccitato nello scoprire di essere cornuto. Rientrò dentro casa in silenzio, andò direttamente in camera da letto, lei si stava spogliando, aveva ancora le calze autoreggenti comperate per l’occasione, aveva voluto assomigliare alla donna del calendario appeso in gabina, lui la fissò ‘ che fai, mi tradisci con due maschi?’ inveì lui , lei si giro, aveva la sborra che colava da ogni buco, guardò con occhi diversi suo marito, gli si avvicinò notò subito che lui aveva una se pur minima erezione rispetto ai due splendidi pali che aveva perso, ma giocò il tutto per tutto, ‘ certo, che mi sono fatta sbattere da due veri maschi,’ lui era paonazzo, non sapeva che dire, lei attaccò decisa, ‘ senti come mi hanno riempito e fatto godere, inginocchiati qui davanti ame, vieni qui, leccami, senti ancora la sborra che mi cola sia dal culo che dalla fica’ e detto questo lo spinse in basso davanti a lei, mise un piede sul letto e lui infilò, la lingua fra le sue cosce, prese a leccare avidamente, lei allora si distese sul letto, gli aprì pantaloni e tirò fuori il piccolo cazzo di lui, lo porto alla bocca , si mise a succhiarlo con passione, lui esplose immediatamente’. ‘Siiiii ‘. Daiiiii ‘. Finalmentee’. Siiiiii ‘ è così che ti volevo!!!!’, e nel dire questo le sborrò in bocca lei bevve tutto, continuando a succhiare lo fece rimanere duro, si posizionò su di lui e infilato dentro il, cazzo che ci stava largo dentro la fica ben aperta dai precedenti membri, prese a cavalcarlo, ‘daiiii ‘ scopami ‘ dai fammelo sentire dentro anche il tuooooo’. Il suo grido fu come lo scattare di una molla in lui, ‘ siiiii ‘ vaccca.. godiii’ dai fammi godere, muoviti, daiiii’, simili parole sorpresero anche lei , ‘ti piace è cornuto, senti come mi hanno sfondato bene’, ‘ certo che mi piace, era ora che trovassi un maschio che ti spaccasse bene la fica e il culo, ero stufo di dover sempre andare a puttane per farmi una scopata decente, tu eri troppo casta, puritana, ma ora sei perfetta, dai girati che ti voglio, inculare prima che si restringa’, Claudia era incredula, ma allo stesso tempo non voleva perdere un’occasione di divertirsi con suo marito così bella si girò lui le infilò il cazzo, che ora le sembrava anche più grosso, con forza nel culo, ‘ aahhhiiii pianooooo , loro mi hanno spaccato il culo, e mi fa ancora un pò male’, ‘se ti fa ancora male vuol dire che non hanno ancora finito il lavoro, quindi vedi di chiamarli di nuovo e falli venire a finire quello che hanno cominciato, se vuoi ti porto io da loro, basta che ti spaccano bene’. A lei sembrava di vivere un sogno, lo fece schizzare in culo facendolo godere tantissimo, e da quella sera almeno due volte alla settimana lui l’accompagnava al motel dove c’erano sempre almeno tre amici di Carmelo che la scopavano fina a sfinirla, poi lui a casa le leccava tutta la sborra che le colava e la scopava con estrema soddisfazione , fiero di avere una moglie che era diventata una puttana per camionisti.

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