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Racconti Erotici Etero

1 Moa

By 2 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi presento,mi chiamo Paola e sono sposata con Alfredo un uomo meraviglioso. Siamo due maialini ai quali piace fare un po’ di tutto,non solo in pratica,ma anche via internet,come leggere racconti erotici,chattare e scambiarci foto,anche se spesso poi finiamo coll’arraparci e finiamo a letto.
Queste sono le mie storie,tutte vere,non in un preciso ordine,ma come mi ritornano in mente.

Sono solita fare la spesa in un centro commerciale vicino a casa mia e avevo notato un bel ragazzo senegalese di quelli che portano i sacchetti o il carrello fino alla macchina. Più che altro avevo visto il gonfiore dei suoi calzoni che ogni volta mi faceva salire l’acquolina in bocca.
Col tempo &egrave diventato il mio portatore privato e siamo entrati in confidenza anche perch&egrave parcheggiavo sempre più lontano dall’entrata del centro. Si chiama Mohamed ma lo chiamo Moa per semplicità. Ho scoperto che non ha una ragazza e che non abita li vicino come credevo,ma ogni volta nascondevo sempre peggio i miei sguardi sul suo gonfiore.

Poi un giorno non ho più resistito. Sono arrivata quasi in ora di chiusura,parcheggiando nel parcheggio coperto quasi in fondo. Ho fatto una minima spesa proprio per riempire un sacchetto,solo che non potevo resistere ai miei istinti,sono andata nel bagno e mi sono masturbata furiosamente pensando al suo cazzo e alla fine ho lasciato le mutandine nella borsetta. Mi sono recata all’uscita dove sembrava che mi stesse aspettando col suo solito sorriso.
“Moa ho parcheggiato di sotto ti dispiace ?”
“No Paola per te &egrave sempre un piacere.”
Prendiamo l’ascensore e sento che mia annusa,sono ancora bagnata e penso che l’abbia capito.
“Che buon odore abbiamo stasera,sarà contento tuo marito.”
“Grazie sei sempre gentile.”
In realtà vorrei bloccare l’ascensore e saltargli addosso,ma riesco a resistere.
Quando usciamo c’&egrave solo la mia macchina in tutto il parcheggio.
“Potevi parcheggiare più vicino,ma fa lo stesso.”
“L’ho fatto perch&egrave devo dirti una cosa Moa.”
“Dimmi pure se posso farti un piacere lo faccio volentieri.”
Iniziamo ad andare verso l’auto mentre io parlo.
“Vedi Moa,mio marito &egrave un brav’uomo,ma io ho bisogno di sentirmi donna,non so se capisci,io ho bisogno di un uomo che mi soddisfi sessualmente,che mi faccia provare piacere vero.”
Non &egrave vero,ma voglio farmelo al più presto.
Lui non parla,&egrave troppo sorpreso da quel mio discorso così audace.
Arrivati alla macchina lo bacio mettendogli tutta la lingua dentro.
Lui mi risponde tirandomi fuori le mie belle e grandi tette e strizzandomi i capezzoli.
Sento i miei umori scivolare sulle cosce,non ho più ritegno e faccio entrare una mano nei suoi calzoni.
Trovo un cazzo enorme,ben più grande di quello di mio marito che non &egrave certo piccolo,scendo fino ai coglioni duri come pietre.
Quando la sua mano entra sotto la gonna non rimane sorpreso di non trovare nulla e mi mette due dita dentro facendo arrivare al primo orgasmo. Come mi riprendo mi abbasso su di lui e inizio un pompino,lo voglio bagnare bene perch&egrave un palo del genere non l’ho mai provato. Prendo un preservativo dalla borsa e glielo srotolo sul cazzo con la bocca,ora &egrave pronto.
Mi mette alla pecorina e inizia a impalarmi.
Non riesco a trattenere i gemiti di piacere,a tratti urlo sotto i colpi di quel cannone. Lui mi afferra per le tette,mi &egrave sopra quando allungo una mano per soddisfarmi sempre di più.
“Sei una troia Paola,una troia che vuole solo del cazzo.”
“Si scopami,sbattimi sono la tua puttana.”
“Si puttana bianca prendi il mio cazzo nero.”
Quando &egrave tutto dentro sento le vene del cazzo che mi pulsano dentro.
Mi sta aprendo come una cozza,mi fa male,ma godo in maniera indescrivibile.
Stringo i denti e afferro con le mani la macchina,vorrei stringere quelle lamiere per quanto male provo.
Ma l’ho cercato io e ora non posso tirarmi indietro.
“Ancora dammelo tutto spaccami la fica.”
Andiamo avanti per un pezzo scopando come selvaggi.
Ho diversi orgasmi,quel mostro che mi martella non mi da tregua,mi sbatte come una bambola facendo sobbalzare le tette ad ogno colpo.
Sembra non venire mai,il preservativo ritarda il suo orgasmo,quasi mi sono pentita d’averlo usata.
Ma ogni volta che lo spinge dentro &egrave un cavallo selvaggio,sto colando sulle gambe quello che riesce ad uscirmi dalla fice piena di quel meraviglioso cazzo.
“Quanto ne vuoi Paola,quanto di devo scopare perch&egrave ti basti,dimmelo puttana.”
“Ancora,ne voglio ancora,non smettere.”
Ho perso la cognizione del tempo e degli orgasmi che ho avuto.
Sento solo la fica in fiamme,ma vorrei che bruciasse per sempre.
Le labbra della passera stanno esplodendo da quanto sono gonfie,il clito si &egrave allungato come poche altre volte,ma certo questa &egrave la miglior scopata della vita.
Quando sente che sta per venire toglie il cazzo da quella che ormai &egrave una caverna e me lo porta alla bocca.
“Succhia troia,ti lavo la faccia.
Gli tolgo il preservativo e dopo qualche colpo di mano inizia a sborrare.
I primi getti li prendo in bocca,ma &egrave troppo,&egrave un fiume in piena di sborra calda. Lo tiro fuori dalla bocca e sento il suo sperma colpire la mia faccia.
Cerco di darmi un’aggiustata prima d’arrivare a casa,ma già penso a quello che mi aspetta.

Mio marito non &egrave contrario al fatto che la dia ad altri,solo vuole saperlo prima,sennò mi punisce. Non che sia sadico,solo m’impone il suo volere e non posso dire di no.

Come apro la porta mi attacca senza possibilità di ribattere.
“Hai scopato vero ?
“Si l’ho fatto.”
“Dimmi tutto.”
Gli racconto la storia con Moa,mentre lui fuma.
Quando ho finito attendo la punizione che m’infliggerà.
“Siccome ti piace il cazzo ti darò anche il mio,t’inculerò senza fare niente prima,a secco,così tu possa sentirlo per bene.”
Mi spoglia e mi mette anche lui a pecora,ha il cazzo già duro e lo punta senza alcun indugio verso il mio buco posteriore.
Quando inizia ad entrare trattengo a stento un urlo di dolore.
“Prendi puttana che non sei altro,ti piace il cazzo dei neri ? Vediamo se ti basta questo.”
“Ti prego mi fai male,bagnalo.
“Zitta devi sentire male,così ti ricorderai quello che ti spetta quando fai la puttana in giro.”
Alla fine entra del tutto,ma quando inizia a pompare il dolore mi raggiunge il cervello.
Lo prego di perdonarmi,che non lo farò più,ma lui non mi sente.
Sento il suo cazzo che mi brucia dentro,e non &egrave come prima quando scorreva in un lago.
Però man mano che m’incula in quella maniera da vero animale il dolore lascia il posto al piacere e ora sono io ad incitarlo.
“Spaccami il culo,bastardo,fammi godere anche tu.”
“Sei proprio una troia senza ritegno,godi sempre vero ?”
“Si mi piace il tuo cazzo nel culo,dammelo ancora.”
Ad ogni colpo sento i suoi coglioni che sbattono sulla fica che &egrave di nuovo bagnata.
Alla fine mi riempe le viscere col suo sperma facendo arrivare a l’ennesimo orgasmo.
Si fa pulire il cazzo con la bocca per poi riprendere a incularmi ancora un paio di volte.
Finisce che oltre la fica ho anche il culo infiammato e per un paio di giorni gli posso fare solo dei pompini.

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