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Racconti Erotici Etero

Al Club….

By 3 Giugno 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

La vita certe volte ti porta davvero delle situazioni strane. Quella sera avevi pianto a dirotto, cosciente del fatto che avevi investito tanti anni della tua vita inutilmente, a seguire una storia impossibile fin dall’inizio che solo quella cecità che dona l’amore ti aveva reso realizzabile. Era finita però, e per l’ennesima volta ti sentivi usata, trattata come uno straccio, senza dignità. Quella sera avevi avuto una reazione forte, incomprensibile, apparentemente senza senso ma forse alla fine giusta. Avevi voglia di sguardi, avevi sete di considerazione. Volevi sentirti la regina che da tanto tempo nessuno ti faceva più sentire. Volevi però anche vendicarti, vendicarti di tutti quegli uomini cui avevi affidato la tua anima e che l’avevano fatta a pezzi. Avevi scelto quel club privè proprio per questo motivo, per portare la tua rabbia all’interno della trasgressione, per stimolare il tuo erotismo innato senza però accenderlo del tutto, per provocare laddove eri stata provocata, per essere ammirata e poi provare il semplice gusto di respingere. Ti eri vestita di tutto punto, con quell’abitino stretto e provocante che disegnava le tue forme generose. Te ne stavi lì al centro della sala a ballare, in maniera conturbante, chiamando a te tutti gli sguardi maschili, che erano tanti, desiderosi, ma allo stesso tempo diversi. La tua vendetta si stava consumando. Ora eri il centro del desiderio di molti, ora eri anche il trofeo da esibire di nessuno. Ti piaceva provocare quegli uomini, venuti fin lì con la sola voglia di trasgredire. Non tutte le storie sono uguali però, così come anche tutte le vite. Quella sera in quel locale ero capitato anche io, e per quanto tu non lo sapessi le nostre storie erano davvero simili. Anche io cercavo la distrazione da un dolore del cuore. Anche io pensavo che quello fosse un diversivo alla noia che mi prendeva in quei giorni. Ero solo e seduto su un divanetto che sorseggiavo un drink, e ti guardavo, ti ammiravo muoverti, seguivo i tuoi movimenti con la mente restandone abbagliato. Una donna così bella raramente mi era capitato di vederla. A differenza di altri però il mio sguardo era di compiacimento invece che di desiderio, di ammirazione davvero reale. E tu nella miriade di occhi vogliosi addosso a te di questo ti sei accorta. Quando hai incrociato il mio sguardo poi non sei più riuscita a staccarlo. Ora non ballavi più per provocare gli altri. Ora ballavi solo per comunicare con me. Nei tuoi occhi leggevo la tristezza che diveniva curiosità, così come nei miei la tua bellezza superava l’imbarazzo di quella situazione. Ballavi quasi per riscaldare un cuore che sembrava tremendamente triste, e il mio sguardo su di te sembrava davvero poterti rassicurare. Era come se guardandoti intorno a te si disegnasse una specie di invisibile campagna di vetro.. che ti isolava e proteggeva dal desiderio volgare che ti circondava. Una campana che era alimentata dal mio sguardo, protettivo e amorevole, che si scioglieva quando incontrava il tuo. Il primo passo lo feci io alzandoti e venendoti incontro, per invitarti a bere qualcosa, tra mille sguardi d’invidia dei tanti maschi lì intorno che tu rifiutavi anche di guardare. Appoggiati al bancone del bar scoprimmo che in realtà ci eravamo conosciuti già centinaia di volte nella nostra vita, proprio perché abbiamo vissuto le stesse esperienze, ed era solo un mero spazio fisico che ci impediva di condividerle. Abbiamo parlato per un paio d’ore buone, abbiamo riso nello scoprire i rispettivi difetti, senza chiederseli mai ma solo aspettando che questi uscissero da soli. I nostri sorrisi si scioglievano nei nostri drink così come le nostre bocche si avvicinavano sempre di più. Non c’è stato bisogno di chiederti di baciarti perché i nostri occhi lo stavano facendo già da diversi minuti, e fu davvero come se in quel momento il mondo intorno a noi sparisse del tutto. Er arrivata anche l’ora di uscire da quel locale, che stava per chiudere. L’alba faceva ormai capolino nel cielo, era l’inizio di una nuova giornata, ma in cuor nostro sapevamo che era anche l’inizio di qualcosa di più importante….

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