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Racconti Erotici Etero

Al posto giusto al momento giusto

By 20 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Durante il periodo della fase finale dei mondiali di calcio mi trovavo a trascorrere un periodo di vacanza in un campeggio sul lago maggiore ospite di mia sorella Serena.
Il campeggio offriva parecchi svaghi tra i quali una bella piscina e proprio là feci la conoscenza con una giovane ragazza olandese.
Ovvero, più che la conoscenza, all’inizio fu solo uno scambio di sguardi interessati da entrambe le parti.
Mi chiamo Alessio, 23 anni, alto 1,85 con spalle larghe, un fisico scolpito e tonico da anni di sport tra cui, ovviamente, il nuoto ed occhi azzurro intenso.
Nonostante una certa timidezza sono consapevole dell’effetto che faccio nell’universo femminile, per cui ho avuto, nella mia vita parecchie avventure, anche con donne sposate, ma al momento ero single.
Dopo un bagno ristoratore mi ero sdraiato su una sdraio ad asciugarmi quando la vidi arrivare.
La ragazza non poteva certo passare inosservata, bionda che più bionda non si può, alta e snella con un costumino due pezzi che a malapena nascondeva un seno piccolo ma sicuramente sodo ed un fondoschiena da urlo.
Mi passò davanti e notai che rallentava il passo guardandomi di sottecchi.
Non potei fare a meno di incrociare il suo sguardo ma fu solo un attimo.
Si sistemò poco distante perpendicolare alla mia posizione così che entrambi potevamo guardarci senza dover girare la testa.
Quando stese l’asciugamani sul lettino lo fece piegandosi quasi a 90′ senza flettere le gambe mostrandomi il suo splendido lato ‘B’
Trascorremmo la giornata continuando a lanciarci sguardi di fuoco senza che nessuno dei due facesse la prima mossa.
Ogni tanto quasi contemporaneamente ci tuffavamo in acqua per rinfrescarci e, nella calca della piscina, capitava di sfiorarci o di trovarci l’una di fronte all’altro sorridendoci come due ragazzini alle prime armi.
Si sa che le donne, quando vogliono una cosa, la ottengono in un modo o nell’altro e sicuramente la bella bionda era seriamente intenzionata a conoscermi più approfonditamente.
Per cui, ad un tratto, si alzò e si avviò verso il bar passando ancora una volta davanti al mio lettino e, inavvertitamente, lasciò cadere proprio davanti a me un fermacapelli.
A quel punto non potevo restare ancora inattivo e lo raccolsi inseguendola.
‘Signorina”.ehi”’.signorina!!’ le dissi mentre la raggiungevo.
Si voltò al secondo richiamo col classico sorriso del topo che ha mangiato il gatto.
‘Si?……..dici a me?’ disse in un italiano che rivelava la sua origine straniera.
‘Hai perso questo!’ le risposi mostrandole l’oggetto.
‘Oh grazie!! Ciao io sono Ingrid e tu?’
‘Alessio’piacere’.posso offrirti da bere?’
‘Piacere’.si certo”..una spremuta d’arancio per favore!!’
‘Perfetto!!…….due spremute per favore!’ dissi rivolto al barman.
Ci sedemmo ad un tavolino ed iniziammo a parlare, fortunatamente conosceva abbastanza bene l’italiano e quindi potemmo approfondire la nostra conoscenza senza troppe difficoltà.
Scoprii quindi che era olandese aveva 18 anni e che veniva in Italia da quando era una bambina.
Il tempo trascorse piacevolmente e quasi non ci accorgemmo del tempo che passava.
‘Ora &egrave tardi”devo andare”.vieni a vedere la finale questa sera”?
In effetti della finale Olanda ‘ Spagna non mi importava molto ma per passare una serata con Ingrid avrei guardato anche l’Inter il che, visto che sono Juventino, mi sarebbe costato parecchio.
‘Ma certo’.e farò l tifo per l’Olanda ovviamente!!!’ risposi.
‘Grazie”allora a più tardi!!’ e mi diede un bacio sulle labbra che prometteva moltissimo.
Si presentò all’appuntamento con una minigonna mozzafiato che metteva in risalto le sue lunghe gambe ed una canotta arancione come quella della sua squadra ed ai piedi un paio di sandali col tacco.
Era splendida e notai subito gli sguardi invidiosi degli altri spettatori allorquando mi baciò teneramente sulla bocca e mi abbracciò.
Tutti sappiamo come sia andata a finire la partita e quindi mi trovai nell’invidiabile posizione di consolatore della fanciulla in lacrime.
L’abbracciai forte e lei si strinse a me come per cercare protezione.
Dall’abbraccio al bacio fu una conseguenza naturale.
Dapprima cautamente le appoggiai le labbra alla bocca accarezzandole i lunghi capelli biondi e quando sentii le sue labbra schiudersi fui lesto ad infilarvi la punta della lingua che subito incontrò la sua.
Ci baciammo a lungo stringendoci stretti.
‘Vieni’.staremo più comodi!!’ mi disse ad un tratto prendendomi per mano e portandomi vero la sua tenda.
‘Ma”e i tuoi genitori?!’ le chiesi preoccupato.
‘Loro hanno la caravan’.non ci disturberà nessuno!!’
Rinfrancato la seguii.
Aveva una tenda a casetta con un materasso matrimoniale dove subito ci sdraiammo ricominciando a baciarci mentre le mani iniziarono ad esplorare i nostri corpi.
Non mi fu difficile raggiungere la sua fighetta accarezzandole le lunghe gambe fino a risalire verso l’inguine, trovandola completamente fradicia tanto che il perizoma era ridotto ad uno straccetto bagnato.
Ovviamente non avevo trascurato neppure il suo seno che come avevo previsto si rivelò sodo, quasi da apparire finto, coi capezzoli rosa che subito si indurirono al mio tocco.
Lasciai al sua bocca e ne presi uno tra le labbra strappandole un mugolio di piacere.
‘Mmmmhhh’.siiiii!!’
Leccai a lungo quelle due collinette bianche come il latte e poi scesi lentamente baciando ogni centimetro di quel corpo perfetto.
Le leccai l’ombelico e poi ancora più giù raggiungendo il pube.
Cercai di sfilarle il perizoma e lei mi aiutò alzando il bacino e quindi mi trovai di fronte alla fighetta più bella che avessi mai visto.
Una vera albicocca, completamente depilata, aveva le grandi labbra paffute appena dischiuse, da cui si intravedeva il clitoride, da cui sgorgava il suo miele.
Infilai la lingua nel solco e la sentii fremere mentre allargava le lunghe gambe piegando le ginocchia in completa offerta.
Iniziai a leccarla inserendo la lingua nel profondo e suggendo i suoi succhi mielosi per poi andare a stuzzicare il clitoride imprigionandolo tra le labbra.
Ingrid ansimava e si contorceva come un’anguilla porgendomi il bacino per farsi penetrare meglio dalla mia lingua.
‘Oooohhh’siiii”siii”.s”sei bravo’siiii’.continua!!’ mi incitava inframmezzando parole olandesi a quelle italiane.
‘Vengo’.godo”siii’..vengoooo!!’
Ad un tratto la vidi sobbalzare e poi lasciarsi andare mentre il suo petto saliva e scendeva a ritmo forsennato, ansimante, sotto gli spasimi del piacere.
Appena si fu ripresa dall’orgasmo si sollevò e mi prese la testa tra le mani baciandomi con passione, mischiando la saliva coi suoi succhi ancora presenti nella mia bocca.
Subito dopo mi rovesciò sul materassino continuando a baciarmi per poi scendere a lambire i miei capezzoli ed ancora più giù fino a i pantaloni che ancora indossavo.
Me li slacciò e me li sfilò liberando subito dopo il cazzo durissimo.
‘Mmmmhhh”.che bel cazzo!!’ sussurrò prima di aprire la bocca e cominciare a succhiare.
In realtà non era una gran esperta ma lo faceva con passione e mi portò ben presto sull’orlo del precipizio.
‘Vengo Ingrid”godo’..sborrooooo!!’
Continuò ad andare su e giù finché le riempii la bocca del mio caldo piacere.
Ingoiò i primi fiotti per poi farsi riempire con gli ultimi schizzi che le colarono dagli angoli della bocca.
Li raccolse con un dito leccandolo avidamente, guardandomi poi con quel visino d’angelo, sorridendo felice, come se avesse assaggiato un succulento gelato.
Inutile dire che il cazzo restò duro come il ferro come se nulla fosse accaduto.
L’afferrai per le spalle attirandola a me in modo che fosse a cavalcioni e le strusciai la cappella sulla fighetta fradicia.
Gemette e poi cominciò a scendere facendosi penetrare fino in fondo.
‘Adesso scopami”..scopami tanto’..fammi godere!!’
Non chiedevo di meglio e quindi iniziai a scoparla, da sotto in su, tenendola per le sode chiappette alternando i ritmi, ora veloce e superficiale, ora lento e profondo che la fecero impazzire di godimento.
I suoi gemiti si levarono alti e dovetti attirarla a me e baciarla per evitare che ci sentisse tutto il campeggio.
La rovesciai su un fianco e poi mi portai le sue splendide gambe sulle spalle penetrandola fino in fondo raggiungendo la bocca dell’utero.
Esplose in un orgasmo devastante che si ripercosse su di me, mentre le pareti della sua vagina mi spremevano come un limone, al ritmo degli spasimi del suo piacere e venni irrorandola col mio seme bollente.
Inutile dire che prolungai la vacanza fino a che Ingrid non ripartì per l’Olanda coi suoi genitori.

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