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Racconti Erotici Etero

amore, odio, amore

By 14 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Il vento freddo di quella notte di autunno fischiava tra i rami dei tigli al di fuori della finestra, rompendo quel silenzio che a Marianna, quella sera, sembrava straziante…
Era li, sul suo letto, seduta con le ginocchia tirate su, e mentre le stringeva al petto guardava il telefono e pensava ancora una volta a Fabio, dentro di se era furiosa, umiliata…
Voleva chiamarlo, si, per dirgli quanto fosse stato stronzo con lei, per dirgli di non volerlo piu rivedere, ma bastava solo il pensiero di questa ipotesi per suscitare in lei un dolore al petto e incontrollabili pianti…
In fondo, lei lo amava.

Quando si cresce con genitori incapaci di esternare i propri sentimenti, spesso si diventa insicuri, si cercano continuamente conferme, approvazione e calore umano dal mondo che ci circonda, ed è proprio questo il caso di
Marianna, una ragazza socievole, di chi non si è fa scrupoli prima di parlare con persone che neanche conosce, ma nonostante questo molto riservata, il che la portava a stringere amicizie sempre molto superficiali, cosa che
l’ha sempre fatta soffrire, e che ormai, a 18 anni non riusciva piu a sostenere
Fù così che decise, promettendo a se stessa di riuscirci, di aprirsi agli altri in cerca di quel calore che finora nella sua giovane vita era sempre mancato.
Tra le persone che frequentava, Fabio era senza dubbio il ragazzo che piu l’aveva colpita, si era rimproverata spesso di essere stata lapidaria nel rispondere ad alcuni suoi tentativi di conoscerla, convincendolo a desistere
ma in verità lei non desiderava di meglio, e così tenendo fede alla sua promessa cercò di agire come mai aveva fatto prima, così da conoscere Fabio e quel suo lato così sicuro, quel lato così maturo e quel suo modo di fare carismatico che portava tutti i ragazzi
a guardarlo con rispetto e ammirazione, e che portava lei a fissarlo estasiata, mentre nella sua gola le parole si stringevano e mentre nel suo petto il suo cuore accellerava notevolmente i battiti.
Fabio fù il suo primo vero amore, con lui affrontò la scoperta del sesso, da lui trovò il calore e il riparo che la sua famiglia non le aveva mai dato, fino a che dopo 8 mesi Fabio decise inspiegabilmente di chiudere il loro rapporto
di coppia, rimanendo cmq in contatto come amici, nella stessa comitiva.
Marianna soffrì tanto per questa decisione che non condivideva, ma che appoggiava nonostante tutto, lei era così, pensava sempre agli altri prima di se stessa, perchè sempre in cerca di affetto e approvazione, aveva perso il suo rifugio
aveva perso il suo punto fermo quindi cercò tutto questo negli amici.
Marianna tutto sommato non passava inosservata, la sua figura di un metro e sessantadue era stata modellata da anni di danza classica, la sua figura esile era valorizzata da un sederino alto e sodo e da una terza misura di seno che se
pur non ostentato era difficile da non notare, i suoi lunghi capelli biondi scendevano sulle spalle incorniciando il perfetto ovale del suo viso, i suoi occhioni scuri davano vita a quello sguardo dolce, e due labbra rosse e piene formavano la sua piccola bocca,
quella bocca che, i suoi amici avevano tanto cercato e trovato, approfittando consapevolmente o meno, del momento di debolezza della loro amica.
Marianna presto si trovò a dover fare i conti con se stessa e con i suoi sensi di colpa, si guardava allo specchio e riviveva tratti di quell’ultimo anno, erano successe tante cose, aveva conosciuto l’amore, il sesso, il dolore… ma ora cosa le stava succedendo?
Traeva forza dal legame di amicizia formatosi con Fabio e la sua comitiva di amici, ma forse la sua debolezza aveva rovinato tutto ancora una volta, aveva cercato affetto, approvazione, voleva tanto farsi amare da tutti che era finita con il far credere troppo ad ogniuno di loro
e quando si facevano avanti li respingeva dolcemente, mitigando quel rifiuto con un contentino, piu precisamente con un rapporto di sesso orale. Quel che doveva essere un gesto di gentilezza però si rivelò un’abitudine, si ritrovò ad accontentare abitualmente i suoi amici in quel
modo, tornò a far sesso anche con Fabio, sperando in cuor suo che ogni situazione rimanesse esclusivamente tra i due protagonisti, per evitare che nella comitiva si sapesse che, in effetti, ormai quell’abitudine con lei l’avevano tutti, temeva i giudizi, sapeva di essersi messa in una
situazione moralmente discutibile, e temeva di perdere tutto… ma ormai non sapeva come uscirne.
Marianna si guardava allo specchio, piangeva, aveva 19 anni ormai, e da qualche mese andava avanti praticando veri e propri pompini ad ogni suo amico, si sentiva sbagliata, ma allo stesso tempo trovava tutto così eccitante… era imbarazzante da dire, ma a lei piaceva, le piaceva troppo,
adorava sentirsi così desiderata, così importante per tutti, era fiera di riuscire a renderli così contenti, ma allo stesso tempo si reputava una troia, e chiunque al suo posto avrebbe fatto lo stesso, ma ancora una volta l’idea di perderli era troppo per lei, si asciugò le lacrime e uscì da camera sua,
aveva bisogno di conforto, aveva bisogno dei suoi amici.
Arrivò l’estate e quel che sembrava una normalissima vacanza tra amici invece si rivelò un momento di svolta per Marianna, quando le uniche altre due amiche andarono via e la lasciarono sola con gli altri 5 amici per i restanti due giorni, successe che mentre lei e Fabio facevano sesso in una camera della casa che avevano preso in affitto, poco distante dal mare, sicuri di essere soli, aprì gli occhi e guardando
verso la porta vide entrare un altro… sgranò gli occhi ma l’unica cosa che le usciva dalla bocca erano i gemiti per gli incessanti movimenti del suo partner, che non sembrava essersi reso conto dell’accaduto… Prima che potesse rendersene conto, si trovò il pene dell’ultimo arrivato nella sua bocca, che
entrava e usciva senza troppi complimenti, che spingeva in fondo, lo sentiva in gola, mentre Fabio continuava imperterrito a penetrarla con veloci e vigorosi colpi di bacino…aveva paura, era rossa in viso dall’imbarazzo ma le piaceva… stava godendo come non mai, ingoiò fino all’ultimo fiotto di sperma dopodichè vide il ragazzo andare via, e lasciare il posto ad un altro amico, che le riservò lo stesso trattamento.
Le piaceva e godeva della situazione, ma allo stesso tempo desiderava sparire, stava facendo sesso con Fabio e nel frattempo i suoi quattro amici le scopavano letteralmente la gola a turno, sentiva il sapore dello sperma invadergli la bocca, e lo sentì ancora una volta quando Fabio, prima di raggiungere l’orgasmo si alzò, la prese per i capelli e glielo infilò tra le labbra tutto d’un colpo, tenendola stretta a se, esplodendo il suo piacere giu in gola, ancora una volta.
Era li che riprendeva fiato, ancora frastornata dalla situazione, era scossa, si vergognava, ma spossata da quanto aveva goduto, guardò Fabio girare le spalle e andare verso gli altri e scambiarsi “il cinque” tra loro, poi si girò a guardare me e mi fece un occhiolino, uscì dalla stanza e tutti gli altri lo seguirono tra schiamazzi euforici.
Marianna era confusa, che significava tutto questo? Cosa significava quel gesto d’intesa tra loro? e quell’occhiolino? Fabio sapeva tutto? Non era possibile, come avrebbe potuto? proprio lui!
Cercò di stare piu sulle sue da quel momento, confusa e spaventata per quel che sarebbe accaduto… i giudizi, la considerazione che avevano di lei… Del resto cosa dovevano pensare? L’avevano trattata come una troia… e lei c’era stata! I ragazzi però si comportarono come se niente fosse successo, ed evitarono ogni discorso a riguardo… del resto, quando rimanevano soli con lei era facile tapparle la bocca.
Passò un altro anno, Marianna provò altre relazioni, se pur brevi a causa dei sensi di colpa per non riuscire a troncare i vizi delle sue amicizie, ma in fondo a lei stava bene così, non le mancava nulla, amava sentirsi così importante per tutti, si vergognava ma in fondo le piaceva fare pompini a tutti, finchè tutto rimaneva nel “loro mondo”.
Una sera, dopo un concerto, Marianna e i suoi 5 amici si fermarono in un pub che frequentavano spesso per bere qualcosa prima di rincasare, l’ambiente era piccolo ma accogliente, con un soppalco in legno sopra la sala principale dove erano soliti occupare uno dei 4 tavoli disponibili, come al solito al piano inferiore c’era ressa, ma su quel piccolo soppalco si era piu isolati, e Fabio, seduto accanto a lei, azzardò una mossa che
Marianna proprio non si aspettava. Fabio senza neanche guardarla le mise una mano dietro la testa e la spinse giu, dove il suo membro in piena eccitazione incontrò le labbra dell’amica, che se pure si sentiva troppo esposta, non riuscì ad opporsi e iniziò quel rito che tanto le dava piacere. Non aveva avuto il coraggio di affrontare Fabio dopo quella volta, si limitò a passarci sopra ma dentro di lei erano rimaste domande e sensazioni contrastanti, si sentiva ferita, ma allo stesso tempo si sentiva così legata a lui, del resto i suoi sentimenti per lui non erano mai cambiati
Stringeva le labbra su quel pene come se fosse la cosa piu buona che avesse mai gustato, la sua lingua gli dava il benvenuto accarezzandolo tutt’attorno mentre entrava, e ogni volta che usciva lo succhiava avidamente come a voler trattenere dentro di se tutto il suo sapore, sentiva le mani di Fabio che gli spingevano giu la testa, questo la eccitava, le piaceva sentire le labbra che arrivavano alla base del suo membro, e quest’ultimo che le riempiva la gola.
Solo quando ingoiò l’ultimo fiotto, rialzò la testa e si ricordò di essere in un pub, in un luogo pubblico, d’improvviso l’angoscia, la paura di essere stata vista la assalì, ma neanche il tempo di guardarsi attorno che si ritrovò spinta sotto il tavolo, uno degli altri amici aveva preso il posto di Fabio, e le attendeva lo stesso trattamento…Era impaurita, ma tremendamente eccitata da quella situazione, si fidava di loro, non l’avrebbero mai messa a rischio, quindi si lasciò andare e strinse tra le labbra quel membro eretto che la aspettava.
Marianna era in trance, succhiava un pene dopo l’altro, ingoiando tutto lo sperma che le veniva offerto, non ne aveva mai bevuto tanto, perse la cognizione del tempo, e dopo l’ennesimo pompino, alzo gli occhi per incontrare lo sguardo soddisfatto del suo amico, che le dimostrava di essersi fatta amare ancora una volta, ma quando incrociò quegli occhi, non avevano l’espressione che si aspettava…
Quello sguardo era di scherno, di superiorità, quello sguardo, quel viso non l’aveva mai visto, non conosceva quel ragazzo! alzò la testa del tutto, sgranò gli occhi e si guardò attorno, i suoi amici non c’erano piu! Si sentiva frastornata, si alzò barcollando guardandosi attorno, dove erano tutti? Cosa era successo? I ragazzi al tavolo del soppalco la guardavano sorridendo, le davano appellativi che neanche riusciva a sentire, abbassò lo sguardo dalla vergogna e scese le scale, il locale era ancora pieno, cercava i suoi amici tra la folla ma non li trovò, trovò solo gli sguardi di tutti, le sembrava che tutti parlassero di lei, che tutti la giudicassero… accellerò il passo e si diresse all’uscita, la loro auto non c’era piu, Marianna scoppiò in lacrime, nella sua testa risuonavano le domande: perchè hanno permesso tutto questo? Cosa sono io per loro? Stringendo a se la sua camicetta,a testa bassa, si diresse verso la via di casa.
Quella notte la strada del ritorno sembrava piu lunga che mai, il vento autunnale cominciava a farsi sentire sui suoi capelli e lacrime gelide scendevano sulle sue guance, i suoi pensieri erano rivolti soprattutto a Fabio, la persona che tanto amava, la persona a cui lei si era aperta completamente e che la trattava in questo modo… Tornata a casa, il tempo di una doccia e si posò sul letto, voleva dormire, spegnere il cervello, ma i suoi pensieri andavano sempre ai suoi amici…a Fabio…era sempre lui che sconvolgeva la sua vita, partiva sempre tutto da lui… ancora una volta.
Il vento freddo di quella notte di autunno fischiava tra i rami dei tigli al di fuori della finestra, rompendo quel silenzio che a Marianna, quella sera, sembrava straziante…
Era li, sul suo letto, seduta con le ginocchia tirate su, e mentre le stringeva al petto guardava il telefono e pensava ancora una volta a Fabio, dentro di se era furiosa, umiliata…
Voleva chiamarlo, si, per dirgli quanto fosse stato stronzo con lei, per dirgli di non volerlo piu rivedere, ma bastava solo il pensiero di questa ipotesi per suscitare in lei un dolore al petto e incontrollabili pianti…
In fondo, lei lo amava.

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