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Racconti Erotici Etero

*CAMBIO**

By 19 Febbraio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments


Abbiamo litigato ferocemenente; ci siamo preparati per la cena già programmata e impossibile da disdire tra insulti e accuse , le più senza fondamento.
Ci affrettiamo per le scale, uno avanti all’altro, in un silenzio glaciale.
Prima di salire in macchina tu dici:
-Basta, sono stanco, finiamola qui-
ed io, di rimando:
-Mi pare la cosa più giusta; non saprai mai quanto sei riuscito a stancarmi…-
Partenza; la macchina esce dal garage alla velocità della luce; e nello stesso modo abborda la strada asfaltata;
-Vai piano, non intendo morire troppo giovane-
Sibilo io.
Ma tu non mi dai ascolto, tagli le curve, guidi con rabbia, le mani contratte sul volante, lo sguardo fisso di fronte a te.
Ed io guardo quelle mani grandi, dalle dita lunghe, le articolazioni sporgenti;
e non posso fare a meno di sentirle su di me , insieme alle tue labbra, ora così serrate;
mani e bocca lungo tutto il corpo ad accarezzare, esplorare, penetrare…
O Dio, meglio pensare ad altro, non é possibole, non può il sesso far dimenticare certe cose, mi ha offesa, va b&egrave, l’ho fatto anche io, ma mi ha dato della stronza e io dell’idiota; della stronza e della puttana e io allora? gli ho detto quello che ad un uomo fà più male:
– Con te anche il piacere é un optional, fingo, fingo quasi sempre- quando anche un sasso si accorgerebbe che non &egrave vero.
Non é vero, perché io con te vado in Paradiso e oltre.
Ecco la verità.
Ora cambi marcia, anzi lo fai troppo di frequente, non usi i freni e il tuo braccio sulla leva del cambio, con il pugno chiuso, mima l’amplesso, avanti, indietro, in fondo, sei violento, non usi la solita delicatezza…
E non posso fare a meno di pensarti eccitato , ‘lui’ si sostituisce al cambio e comincia ad entrare dentro di me, ad uscirne, più veloce, sempre più veloce, per poi rallentare il ritmo e …
Mi agito sul sedile di pelle, mi sto bagnando, inutile negarlo, ti voglio, la passera batte come un cuore, lo slip é incollato alle labbra glabre.
L’ho tosata per te, so quanto ti piace; ma c’é una cosa che non sai, come prude quando sta per rinascere il boschetto; e ora appunto é quel prurito ad aumentare la mia eccitazione.
Cerco di ricordarmi le parole violente e offensive che ci siamo scambiati mentre guardo di sottecchi il tuo profilo severo, da santo bizantino.
Non devo cedere per prima, ma se continui a guidare a questa velocità rischio di non avere più un’altra occasione per averti, già..
Non ce la faccio a resistere oltre , faccio salire lentamente la gonna, le mie gambe lunghe ti hanno sempre eccitato, le calze di questa sera poi, rosse e velatissime , con scarpe in tinta…
Niente, sei sempre muto e apparentemente ti comporti come se io non ci fossi.
Mi agito vistosamente, sospiro e poi decido di entrare in azione .
C’é una cosa che mi fa impazzire, prenderti in bocca quando guidi, ma ora é rischioso , non te l’aspetti , qui ci giochiamo la pelle.
Ma senza rischio la vita non é vita.
Così mi abbasso all’improvviso su di te , il viso tra le tue gambe, le dita frenetiche nei pantaloni.
-Ma che fai, sei diventata matta? Fede, nò, non puoi ridurre sempre tutto a questo, non puoi-
Ma la tua voce si incrina, perché le mie labbra hanno scoperto il tesoro: il tuo sesso é piccolo, morbido, indifeso, lo prendo in bocca come se fosse una grossa caramella, aspettando che in quel calore umido si ingrossi gloriosamente.
Di nuovo un debole no, che finisce in un gemito, perché …eccoti rigido, a battermi sul palato, mentre le labbra si tendono per avvolgerti tutto.
Ora esiste solo il caldo contatto della mia lingua con questa carne viva dentro di me che
vuole essere liberata attraverso il piacere che solo io posso darle.
Mi accorgo che stai per venire, intensifico i movimenti e quando mi riempi la bocca del tuo seme lo trangugio, avida, perché il tuo é il gusto più buono del mondo, perché…
Ma non mi aspetto quello che succede ora; una brusca frenata ti fa uscire dalla mia bocca.
Mi spingi sul sedile vicino che abbassi, mi alzi la gonna e sfili gli slip ad una velocità cosmica.
Non mi rendo conto di quello che sta succedendo fino a che non ti ho addosso, in una posizione da contorsionisti.
Il kama-sutra a noi ci fa un baffo.
Con una mano mi apri la passera mentre con l’altra mi afferri la nuca.
Poi mi penetri con violenza, di nuovo rigido, tanto fa farmi male , mentre la tua lingua mi esplora la bocca alla ricerca di tracce del tuo seme;
ti piace gustare insieme i tuoi e i miei sapori.
Mi fai l’amore come se fossi un nemico da distruggere, mentre mormori al mio orecchio, sui miei seni, un capezzolo in bocca:
-Allora, davvero non godi con me? davvero?-
non posso rispondere, perché sto per andare in paradiso, un tacco contro il volante, l’altro compresso sulla la tua schiena.
E grido:
-Ti amo, davvero, dimentichiamo tutto, io…-
Il respiro é un rantolo, mentre continui a trafiggermi fino a immergere il viso con un singulto tra i miei capelli.
Ora mi rendo conto che siamo sul ciglio della strada, fortunatamente é notte, altrimenti saremmo stati uno spettacolo niente male.
Tu ridi e mi baci, questa volta con tenerezza, poi :
-Forse prima ci sbraniamo per gustare meglio , dopo , i nostri corpi fatti a pezzi dalle parole; certo é un gioco pericoloso-
Io non rispondo, penso solo che é stato bellissimo e che in fondo la vita va azzannata e divorata, così, giorno per giorno.
Non avrebbe senso passarle accanto tra mazzi di fiori e bigliettini amorosi, nò, non per me.

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