Skip to main content
Racconti Erotici EteroRacconti erotici sull'Incesto

DALL’UCRAINA

By 15 Febbraio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

DALL’UCRAINA

By ARTURO

Ero all’uscita degli arrivi internazionali e allungavo il collo per scorgerla tra le teste della gente che usciva trascinando le valigie quando ho sentito la sua voce che mi urlava ‘ Papo !!!!’ e una splendida ragazza mi si è avvinghiata addosso. Ero senza parole, l’ultima volta che ho visto Katrina era una ragazzina ora ritrovavo una donna”

Sono’.. Marco , quarantanovenne, sceneggiatore e disegnatore (abbastanza conosciuto) di fumetti, sposato felicemente con ‘.Marta , medico rianimatore. Viviamo e lavoriamo, beati noi, nelle colline senesi, in un casale ristrutturato, stupendo, immerso nel verde, con piscina, abbastanza lontano dal primo paese ma sufficientemente vicino per tutte le nostre necessità. Siamo sposati dal 1999 e nativi di queste parti abbiamo deciso di continuare a vivere in questo paradiso. Visto il mio lavoro, lavoro in casa e mi sposto raramente e visto il suo lavoro, praticamente sempre a disposizione, la ‘donna’ di casa sono io: cucino, faccio spesa, controllo che la colf faccia il suo lavoro, ecc. ecc.
Vista la mia non verdissima età, anche se Marta aveva solo 33 anni, avevamo deciso subito di mettere al mondo un figlio ma dopo circa un anno di tentativi’ nulla. Da bravo medico Marta ha deciso di sottoporre entrambi ad una serie di analisi e alla fine’.nonostante mia moglie mi prenda in giro dicendomi che i pompini me li deve fare lontano dai pasti perché è come mangiare un primo,un secondo, dolce compreso, la diagnosi fu azoospermia: nel mio abbondante sperma praticamente quasi zero spermatozooi e quelli che cerano ‘.rincoglioniti. Ora scherzo ma fu un trauma, quasi caddi in depressione e solo l’amore e la forza d’animo di Marta mi fecero superare il momento. Fu in quel periodo che conoscemmo delle persone di una onlus che organizzavano soggiorni in Italia per ragazzini ucraini; il soggiorno aiutava i ragazzi a disintossicarsi dagli effetti ancora presenti per il disastro di Cernobyl. Ci entusiasmammo all’idea, la nostra casa era ideale, in mezzo al verde, aria pulita, buon cibo, la piscina’..Marta però instillò i primi dubbi: ‘ Marco, peserà praticamente sulle tue spalle, il tuo lavoro’. Hai bisogno di tranquillità ed un ragazzino non è il massimo,’..’ Fugai tutti i dubbi perché l’idea mi prese molto. Dopo esserci iscritti alla onlus e superato ‘gli esami’, ci organizzammo per l’arrivo del ragazzino. Sarebbe rimasto con noi per tutta la stagione estiva. Diradai i miei impegni di lavoro per quel periodo per poter avere il massimo tempo a disposizione per il mio ‘figlioccio’. Arrivò invece una ‘figlioccia’ appunto Katrina. Era una ragazzina di 17 anni, molto carina, molto vivace ma molto educata ed ubbidiente. L’inizio fu un po’ complicato perché non sapevo come pormi e come comportarmi e la lingua era un ostacolo ma lentamente, anche grazie al comportamento di Katrina molto allegro e affettuoso, le cose andarono al meglio. Nel giro di un mesetto la ragazza già capiva abbastanza l’italiano e alla fine della vacanza si poteva parlare praticamente di tutto; miracolo della giovinezza. Furono mesi intensi, facevo da mamma e da papà, mi dedicavo interamente a lei, mi aiutava a cucinare e riordinare, la portavo al mare e in gita nelle nostre città, era allegrissima e vivace ma capiva quando dovevo lavorare, quel poco che mi ero imposto, e mi lasciava tranquillo standosene in piscina e al sole. Era rifiorita (e le analisi che le faceva Marta lo dimostravano) e io con lei, la mia depressione era sparita. Si stabilì una forte complicità e mi chiamava Papo, spesso mi abbracciava e mi baciava e mi diceva che non era mai stata cosi felice in vita sua. Vedendola cosi contenta evitavo di chiedere della sua vita nel suo paese, volevo farle godere sino in fondo tutto quello che potevo offrirle, anche se l’organizzazione mi aveva avvisato di non esagerare perché poi sarebbe ritornata in una realtà diversa e più squallida”
L’estate passò velocemente e per Katri arrivò il momento di tornare a casa; acquistammo un po’ di vestiario da regalarle, le diedi dei libri per migliorare l’italiano, un po’ di soldini per lei e per la famiglia e la promessa che l’estate prossima sarebbe ritornata. Mi ero affezionato in maniera incredibile a quella bambina e Marta mi riempì di soddisfazione dicendomi che ero un ottimo ‘papà’.
Durante l’anno sentii parecchie volte Katri per telefono e l’anno dopo ritornò da noi per i quattro mesi estivi. Era cresciuta ed era ancora più bella. Parlava molto bene l’italiano e comunicare era diventato molto più facile. Era rimasta la bambina allegra e schietta che avevo lasciato un anno prima, sempre educata ed ubbidiente. Nel giro di pochi giorni si ristabilì tra me e lei quella confidenza e complicità, nata un anno prima. Fu l’anno in cui cercai di conoscere a fondo la sua vita nel suo paese: viveva a circa 200 Km da Cernobyl, in un paesino, isolata in campagna con i suoi genitori e due fratelli, tutti contadini. Una vita abbastanza dura dove per andare a scuola doveva fare 40 Km tutti i giorni. Una volta le chiesi se dopo essere stata da noi, tornare al suo paese era ‘difficile’; molto serenamente mi rispose che ‘si era difficile ma si adattava alla realtà’. In quell’anno mi accordai con l’onlus per finanziare gli studi di Katrina nel suo paese. L’estate finì e Katrina ritornò al suo paese; la richiesta da parte sua di ritornare l’anno dopo fu quasi una preghiera e noi la rassicurammo e in fatti l’estate dopo ritornò. Rivederla fu una sorpresa: era ulteriormente cresciuta e affinata e non era più una bambina ma una donna e neanche tanto in ‘miniatura’; il seno era cresciuto, sotto la maglietta si notavano chiaramente due piccoli palloni perfettamente tondi con due punte pronunciate (infatti mi resi poi conto che non usava assolutamente reggiseno), la vita e i fianchi stretti e un sederino alto e tondo. Ma il cambiamento più pronunciato, come poi constatai, era nel carattere: sempre allegra, sorridente, educata ed ubbidiente ma con un’aria maliziosa e smaliziata che all’inizio imputai alla sua naturale crescita. Nel giro di pochi giorni si ricreò tra noi l’atmosfera di confidenza e complicità già stabilita negli anni precedenti ma in più percepii un qualche cosa di più sottile che all’inizio mi era difficile da descrivere. Sin dai primi giorni spesso mi abbracciava e mi baciava e me lo spiegai con la felicità di essere ancora con noi. Lei sempre molto pudica, ora girava per casa il slip e maglietta, tanto che mi accorsi che Marta, pur non dicendomi nulla, era infastidita. Infatti una mattina, a colazione, Katrina si presentò tutta assonnata, con addosso solo dei minuscoli slippini e una magliettina aderente che metteva in risalto il seno e i capezzoli induriti. Rimasi per un attimo interdetto e poi cercando di non offenderla le dissi’ Katri, ascolta, è buona educazione quando c’è Marta o altra gente che tu ti ‘..vesta un po’ di più’ ciò che temevo è che mi chiedesse il ‘perché !!!’ invece lei, tranquilla mi rispose’ va bene Papo, farò come dici’, in fretta, aggiunsi’ quando siamo soli io e te stai pure come vuoi’ mi lanciò uno sguardo strano e mi disse solo ‘ va bene’. E infatti con Marta o altra gente presente comparve sempre vestita normalmente o comunque non eccessivamente svestita. Quando eravamo soli, al mattino ad esempio a colazione, Marta usciva sempre presto, si presentava in mutandine e maglietta aderente che metteva in risalto le sue forme. E, anche se mi sentivo un po’ un verme, rimanevo turbato. Peggiorando la cosa Katrina prese a stare in piscina senza reggiseno; seduto al tavolino sul bordo della piscina, cercando di lavoricchiare, la vedevo uscire dall’acqua e venire a sdraiarsi accanto a me guardandomi sempre con un’aria maliziosa; inevitabilmente il mio sguardo cadeva sul suo corpo, sulle sue tette e sui capezzoli induriti dall’acqua fredda. Le prime volte mi trovai ad avere una bella erezione e poi di diedi dello stronzo. Guardandola addirittura arrivai ad immaginare che se ne fosse accorta e che arrivasse a farmi un sorrisino di complicità ma probabilmente ero solo la mia immaginazione. Dopo un po’ il fatto di vederla girare per casa sempre mezza nuda, quando eravamo soli, non mi fece più effetto. Sta di fatto che Katrina accentuò il suo essere affettuosa, si sedeva in braccio, mi abbracciava, voleva essere abbracciata, mi si strusciava contro e questo sempre e solo quando eravamo soli; in presenza di Marta era sempre affettuosa e allegra come sempre ma era ‘normale’ con me. Un tardo pomeriggio, dopo una giornata in piscina, Katrina mi disse che andava a fare una doccia e a prepararsi per la sera. Dopo un po’ sentii chiamare ‘ Papo puoi venire un attimo ?’ Bussai alla porta del bagno ‘ vieni’ entrai e trovai Katri nella vasca. Con aria da bambina mi chiese ‘ Papo mi lavi la schiena?’. Rimasi interdetto ma mi dissi ‘cosa dico ‘ no- mi giro e me ne vado?’ Mi avvicinai alla vasca, Katrina rimase tranquillamente sdraiata, il seno, con i capezzoli dritti, che affiorava dall’acqua, il ventre piatto, l’inguine coperto di peli dorati e le cosce leggermente dischiuse. Rimase così per qualche attimo poi raddrizzò la schiena. Presi il sapone e incominciai a insaponarla, collo, spalle, braccia, schiena. Era bellissimo il contatto con quella pelle liscia e calda. Non so cosa mi prese, avrei dovuto piantarla lì e andarmene e invece dissi ‘ tirati su’. In un attimo si alzò e presi a insaponarle la vita e poi il sedere e poi scesi ad insaponare le cosce evitando accuratamente i ‘punti critici’. Ad un tratto, con un saltello, Katrina si voltò verso di me, e guardandomi con un sorrisetto tra l’angelico e il luciferino, mi invitò silenziosamente a continuare il lavoro davanti. La guardai serio per un attimo, indeciso su cosa fare, poi presi la saponetta e iniziai a insaponarle il seno. Usavo le due mani, sentivo sotto di esse quei due palloncini sodi e scivolosi con le punte dure, non la guardavo in faccia, mi attardai un po’ più del necessario, poi di colpo dissi ‘ ora finisci tu, fai presto che dobbiamo preparare la cena’ Uscii dal bagno con una erezione paurosa, dandomi del coglione. Arrivò in cucina aiutandomi ad apparecchiare, come se niente fosse; mi costrinsi ad essere il più normale possibile. Arrivò una telefonata di Marta per avvisarmi che era bloccata al Pronto Soccorso per una emergenza e sarebbe arrivata a tarda notte. Andò a monte il programma della serata, un giro a P*****. Dissi a Katri che avremmo ripiegato sul thriller su CD affittato giorni prima. Sorridendo mi disse che andava benissimo. Mangiammo, riassettammo la cucina e ci sedemmo comodi sul divano. Come il solito, quando eravamo da soli, subito si accoccolò contro di me, e le misi il mio braccio sulle spalle. Il film scorreva sul video, parlavamo, commentavamo, ogni tanto si alzava a prendere da bere, qualche cosa da sgranocchiare, a far pipi, si riaccoccolava sempre e se non le mettevo il braccio sulle spalle, faceva da sola. Ad un tratto si sdraiò sul divano come presa da improvvisa stanchezza, appoggiandomi la testa praticamente sull’inguine movendosi un po’ come per trovare una posizione comoda. Senza volerlo mi ero irrigidito, con la mano appoggiata al suo fianco e così rimasi. La mano rimasta libera di Katrina era invece appoggiata alla mia coscia. Attraverso il tessuto sentivo il calore intenso della sua mano. Dopo un po’, sempre con la massima naturalezza, mi prese la mano rimasta sul suo fianco e la portò sulla pancia, si girò e mi sorrise come a farmi capire che voleva essere abbracciata. Sorrisi anch’io e feci una leggera pressione sulla pancia. Non lasciò la mia mano tenendo la sua sulla mia. Sempre con la massima naturalezza si portò la mia mano sotto la maglietta sino a coprire un seno e, visto che tenevo ferma la mano, con una leggera pressione mi invitò a stringerlo. Presi a palparlo delicatamente e ad accarezzarlo, solo allora tolse la sua mano e la riappoggiò sulla mia coscia. Sotto la mano sentivo il capezzolo indurirsi, lo presi tra le dita e lo stringevo delicatamente. Agivo senza essere cosciente. Ad un tratto fissando lo schermo vidi la parola ‘fine’, ed è come se di colpo mi risvegliassi; abbassai lo sguardo e vidi Katrina con gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta che respirava veloce, la sua mano a stingermi la gamba e la mia erezione che spingeva attraverso i pantaloni contro la sua guancia. Lentamente ritrassi la mano da sotto la sua maglietta, ‘forza, il film è finito, a nanna che è tardi’. Girò il viso dalla mia parte, aprii gli occhi e con uno sguardo ‘acquoso’ mi disse ‘ si, va bene’ si alzò e un po’ ciondolando andò nella sua stanza. Rimasi seduto per un po’, consapevole solo della mia erezione, poi mi avviai verso la mia stanza, rifiutandomi di discutere della cosa tra me e me.
Mi svegliai di colpo, alzai lo sguardo al soffitto per guardare l’ora riflessa dall’orologio, le 6,30, dalle imposte entrava una tenue luce che comunque illuminava la stanza permettendomi di vedere tutti i dettagli, mi guardai il ventre, ero in piena erezione e mi faceva quasi male tanto ero eccitato; girai lo sguardo e vidi Marta, era arrivata e non avevo sentito nulla, dormiva tranquilla, voltata su di un fianco dandomi le spalle. La guardai, era veramente bella, spalle ben delineate, vita sottile, natiche sode e gambe lunghe e snelle. Indossava solo il perizoma come il solito quando faceva caldo. Presi ad accarezzarla e baciarla delicatamente sulle spalle e sulla schiena; per un po’ non reagì poi quando mi resi conto che era nel dormiveglia la costrinsi delicatamente a girarsi a pancia in giù; continuavo ad accarezzarla e baciarla e delicatamente le sfilai il perizoma. Pur nel dormiveglia mi aiutò sollevando le anche; le divaricai le gambe e presi ad accarezzarle il sesso delicatamente con le dita; prese a mormorare qualche cosa; le mie dita le aprivano le labbra del sesso e le accarezzavano il bottoncino; quando sentiì tra le dita l’umido aumentare delicatamente gliele introdussi per accarezzarla dentro. Poi mi chinai tra le sue cosce e incominciai a leccarla. La sua eccitazione saliva, alzava il bacino per farsi leccare più a fondo e il mormorio diventava più rauco. Aveva gli occhi chiusi e non era completamente sveglia. Quando sentii che sotto la mia lingua il bagnato era diventato intenso e liquido non ce la feci più; presi il cuscino e un po’ rudemente la sollevai per le anche e lo misi sotto di lei poi mi misi tra le sue cosce e la penetrai con forza. Le uscii un urletto dalla bocca, rimasi un attimo fermo e poi presi ad entrare ed uscire con forza; ogni volta spingevo forte e la tenevo per le natiche per aumentare la forza del colpo. Ero lucido e presente e guardavo Marta, con gli occhi chiusi che ad ogni mio colpo emetteva un sospiro e un grido rauco, le mani strette convulsamente alle lenzuola. Di colpo lanciò un urlo e scaricò l’orgasmo, sentii la sua vagina stringersi forte attorno al mio cazzo e anch’io venni solo che nella mia mente in quel momento vidi Katrina, nuda nella vasca di fronte a me. E fu quell’immagine che mi procurò un orgasmo violento. Crollai addosso a Marta e dissi ‘ scusami amore, non so cosa mi è preso’ ‘ uhao’..scusati così più spesso’ mi rispose ancora nel dormiveglia con un sorrisino soddisfatto. Lei si riaddormentò e io rimasi a guardare il soffitto; ma che cazzo stavo facendo? Stavo diventando il personaggio di ‘Lolita’? Godevo pensando ad una ragazzina di 18 anni? Ero in una situazione pericolosa, dovevo uscirne alla svelta. Mancava poco alla fine della vacanza di Katrina, convinsi Marta a prendersi dei giorni di ferie arretrati e cosi situazioni pericolose si sarebbero evitate. Tutto procedette per il meglio e mi ripromisi che questa vacanza di Katrina da noi sarebbe stata l’ultima. L’anno dopo mi inventai impegni improrogabili per l’estate e nonostante le lamentele di Marta e di Katrina riuscii a non farla venire da noi.
””””””’..
E’ passato un altro anno, Katrina è tornata alla ‘carica’per venire qui, Marta e l’organizzazione hanno insistito, io mi sono detto ‘ sono passati due anni, è più grande e più matura, certe fantasie le saranno passate’ ed ora eccola di nuovo qui. La guardo, alta quasi quanto me, i capelli biondissimi tagliati caschetto, gli occhi azzurri quasi blu, allegri, vivaci e maliziosi, il seno un pochino più grande, vita sottile, ventre piatto, culo alto e pieno, gambe lunghe”uno schianto. Povero me !!!
In macchina non sta zitta un attimo, alla sua maniera esplosiva e allegra mi vuole raccontare tutto di questi due anni passati, arriviamo a casa e ne prende ‘possesso’ come se non fosse mai andata via. Va nella sua camera e sempre ciarlando mette a posto la sua roba, ogni tanto si ferma, mi abbraccia stretto mi bacia e mi ripete ‘quanto sono felice di essere qui’. Finito di sistemare le dico di andare a rinfrescarsi, mi prende per mano, mi porta in bagno con lei e mi dice ‘ stai con me che intanto ti racconto. Apre la doccia e sempre parlando, senza il minimo imbarazzo, si toglie la maglietta, sotto non ha nulla come il solito, non le serve, stanno dritte da sole, via i pantaloni e gli slip. Ammutolito guardo questo stupendo ‘diavolo’ di 20 anni; HO FATTO MALE A FARLA TORNARE!!!!
””””.
Questa settimana è passata tranquilla, mi sto ricredendo, Katrina è quella di sempre, la complicità si è subito ricreata ma non c’è quella sua aria sottilmente maliziosa di due anni fa; sono molto più rilassato; è Marta che mi sembra più guardinga; chiaramente si è accorta che oramai Katri è una donna e secondo me la vede come una possibile rivale. Lo capisco da come Marta mi sta più attaccata quando è a casa, anche con il sesso è più attiva e prende lei l’iniziativa, non che prima non lo facesse ma dopo due giorni che Katri è arrivata tutte le sere mi cerca come a dire ‘ bello mio ti spompo cosi non c’è altro per altre’.
”””””.
Sono passate tre settimane e va tutto bene, domani Marta parte per una settimana, il solito corso di aggiornamento estivo.
”””””..
Mi sveglio perché mi sento toccare, apro gli occhi, la mente appannata, guardo l’ora sul soffitto sono le 7, guardo verso i miei piedi e vedo Marta inginocchiata tra le mie gambe: mi sta sfilando gli slip; mi guarda sorridendo e sento la sua mano calda a prendermi i testicoli mentre con l’altra mi scappella delicatamente il cazzo; chiudo gli occhi e la lascio fare; subito dopo sento la sua lingua passare decisa su tutto il mio sesso e poi il caldo della sua bocca a prendermi tutto dentro; rapidamente divento rigido mentre mi masturba e mi succhia contemporaneamente; mi godo il pompino per un po’ poi mi muovo come a farle capire di venirmi sopra; la sua mano premuta sulla pancia mi fa capire di stare fermo; la guardo, mi piace e mi eccita guardarla mentre mi succhia, mi muovo spingendo il bacino verso di lei, mi ingoia un po’ di più ma non tanto, più di cosi vomita. Mi lascio andare all’orgasmo e le riverso in bocca la mia ‘tonnellata’ di sperma, smette di masturbarmi ma continua a succhiare e inghiottire tenendomi in bocca sino a che non mi sono svuotato completamente. Ricado sul letto ansante, Marta mi viene sopra e mi abbraccia. Quando mi riprendo la guardo interrogativo come a dire ‘bhe, cosa è questa novità ?’ mi sorride ‘ un piccolo pensiero per mio fusto, visto che lo lascio solo per un po”
””””..
Marta è partita ieri, Katrina è bravissima, mi aiuta in giardino, in cucina, si impegna in tutto, è sempre allegra e solare.
”””’
Stò di merda e sono sconvolto”..
Verso mezzanotte è scoppiato un bel temporale; qui da noi quando viene con raffiche di vento sembra ancora più forte, scotendo le fronde degli alberi sembra decuplicarne la forza; tuoni e fulmini si sprecano e sembrano spaccare la casa; ero a letto a leggere aspettando di addormentarmi quando si è spalancata la porta e Katrina, il slip e canottiera, con la faccia spaventata ‘Papo ho paura’.posso stare con te ?’. Stavo per dirle di non fare la stupida e di filare a letto quando mi sono ricordato che anche da piccola il temporale forte la spaventava e più di una volta aveva dormito con me e Marta. Senza dire una parola ho battuto il palmo della mano sul letto di fianco a me e lei si è subito infilata. Non faceva la scena, accoccolata accanto a me la sentivo tremare leggermente e fremere ad ogni botto di tuono. Mi faceva una grande tenerezza. Pian piano il vento e scemato e i tuoni si sentivano sempre più lontani, Katrina si era rilassata e dopo un po’ ho sentito il suo respiro farsi pesante, si era addormentata. Si era addossata a me e mi dava le spalle; sentivo il calore intenso della sua pelle contro la mia ed era piacevole. Ho spento la luce e pensando a quel tepore mi sono addormentato.
Mi sono svegliato di colpo, era ancora buio, ero sul fianco, contro di me di spalle Katrina, non distinguevo il viso nel buio ma sentivo il suo respiro un po’ sibilante e rauco, teneva stretta la mia mano con la sua e si stava accarezzando i seni, ho fatto il gesto di spostare la mano ma lei la serrata ancora più forte e ha fatto un urletto quasi di stizza, poi decisa ha costretto la mia mano a scendere sulla pancia e sul ventre e a infilarsi negli slip, ha divaricato leggermente le gambe e ha stretto la sua mano a coppa costringendo la mia a coprirle il sesso; sul palmo ho sentito un calore intenso e l’umido della sua figa. Tenevo la mano ferma a coprirla, ero interdetto e bloccato. Visto che non facevo nulla, con le sue dita faceva pressione sulle mie, spingendole tra le labbra e insistendo sino a che io non ho iniziato a muoverle. Come in trace ho iniziato ad affondare le mie dita nel calore e nel bagnato del suo sesso, prendendo tra le dita il suo bottoncino gonfio e sporgente, e poi a penetrarla prima con un dito e poi con due, dentro e fuori, dentro e fuori’..Katrina respirava affannosamente e gridava e spalancava di più le cosce per farsi penetrare più a fondo dalle mie dita”poi è venuta, con un grido e irrigidendosi e stringendo la mia mano tra le cosce”quando dopo un po’ ho sentito il suo respiro farsi meno affannoso e allentare la morsa delle sue cosce sulla mia mano, lentamente l’ho sfilata dai suoi slip e me la sono abbracciata stretta-stretta. Solo allora sono diventato cosciente della mia erezione premuta tra il calore delle sue natiche ma sono rimasto cosi, fermo in quella posizione. Dopo poco Katrina ha preso a muoversi, si è girata verso di me; nel buio completo non le vedevo il viso. Ho sentito le sue labbra posarsi sulle mie in un casto bacio e la voce in un sussurro ‘ grazie’.Papo’ e poi di nuovo un leggero sfioramento di labbra, e poi sul collo, sulla gola, ‘ Katri’.per favore, stai ferma’.per favore’ ma era come dire ‘vai avanti’ piano piano le sue labbra a succhiarmi e leccarmi i capezzoli, le unghie a grattarmi lievi le spalle e il petto e poi giù lungo il petto a baciarmi e leccarmi, la pancia e l’ombellico, e poi ancora su e poi giù, la mia erezione era al massimo, a quel punto l’unica cosa che volevo è che me lo prendesse in bocca. Come se avesse capito dal mio rantolare, sentii la sua mano a prendermi e subito il calore della sua bocca, all’inizio solo sulla punta poi con movimenti avanti e indietro della testa sempre più a fondo; il buio mi impediva di vedere ed era il mio cervello che ricreava le immagini ricevendo le sensazioni dal mio sesso. Abituando la sua bocca alle dimensioni del mio cazzo praticamente ero tutto sprofondato in lei. Ad un tratto ha fermato il movimento della testa, mi teneva stretto tra le labbra, succhiava forte e alternava il risucchio con il movimento della lingua. Con un urlo sono venuto e lei ha continuato a succhiarmi e a inghiottire il mio sperma. Quando sono ritornato alla realtà Katrina aveva ancora in bocca il mio cazzo oramai flaccido, ‘Katri’..’ ho detto; solo allora si è sollevata ed è venuta tra le mie braccia. Diosanto un pompino incredibile da una ragazzina ‘.. ma non era tutto!!!! La tensione, l’orgasmo, non so”.so solo che sono piombato in un sonno profondo. Ci siamo svegliati praticamente nello stesso momento, incollati uno all’altro, Katri mi ha guardato con occhi liquidi ‘ciao Papo’ e ha incominciato a strusciarsi, ero decisa a fermarla ma la sua mano è corsa subito a cercarmi ed accarezzarmi; mentre di masturbava mi baciava sulla bocca leccandomi le labbra e succhiando la mia lingua; ero attonito, la guardavo senza avere la forza di farla smettere; con gli occhi chiusi e le labbra semiaperte era impegnata a farmelo diventare duro; il vederla in quello stato mi ha portato in uno stato strano. Ero eccitatissimo e al tempo stesso distante, come un osservatore interessato che però non partecipa all’azione. Ad un tratto si è fermata, si è tolta gli slip e la maglietta in maniera forsennata, si è messa a cavalcioni sulle mie anche, mi ha afferrato il sesso e lo ha sfregato più volte contro la sua figa e poi se l’è introdotto. Ha incominciato a scoparmi, senza mai guardarmi in faccia, occhi chiusi e bocca aperta a risucchiare rumorosamente aria, dimenava le anche, le mani appoggiate al mio corpo, si sollevava e si schiacciava contro di me per farsi penetrare meglio: ero allibito e stordito nel vedere come quella ragazzina stava facendo sesso, ‘.esatto, non faceva l’amore, stava facendo puro e semplice sesso, usando il mio cazzo per il suo godimento. Doveva essere in uno stato di estrema eccitazione perché nel giro di qualche minuto è arrivata all’orgasmo, si è contratta tutta, le mani a stringermi le anche sino a farmi male, un piccolo urlo e poi mi è crollata addosso. Solo a quel punto anche io sono tornato alla consapevolezza del mio corpo, del mio sesso rigido e doloroso dentro di lei, del calore della sua figa che lentamente si rilassava dopo avermi stretto come in un pugno; l’ho abbracciata stretta e ho iniziato a muovere il bacino avanti e indietro; non pensavo più a chi era, all’età, da dove veniva, era solo una figa calda e bagnata da riempire. Poi l’orgasmo, qualche attimo di black out, la voce di Katrina stretta a me che bisbigliava all’orecchio ‘ Papo, è stato bello’.’, il mio cazzo che lentamente si ammosciava e scivolava fuori da lei, la sensazione di bagnato e vischioso, la paura improvvisa ‘ ohoo’cazzo’.le sono venuto dentro’..coglione la puoi anche riempire che non succede nulla’. Rimaniamo stretti per un po’, le accarezzo la testa e la guardo, ha gli occhi chiusi ed un sorrisino soddisfatto, poi le dico ‘ dai, vai a lavarti” Si alza ridendo, si accorge che il mio sperma le gocciola fuori e sulle cosce, si mette una mano a coppa sull’inguine e corre in bagno.
Facciamo colazione, riassettiamo la casa, evitiamo o meglio io evito di pensare a ciò che è successo, per lei è la cosa più normale di questo mondo, ha spinto le cose perché accadessero’.
Pranziamo in un silenzio imbarazzato’.meglio, il mio è un silenzio imbarazzato perché Katrina è tranquilla e serena, direi soddisfatta’..non so come iniziare il discorso’..’ Katri, ascolta, quello che è successo non deve succedere più..’ ‘ Perché, Papo, non ti è piaciuto?’ Mi si arrotola la lingua ‘ No Katri, non è per quello’..ma non è giusto’ per Marta”’ Non so che cazzo dire ‘ Papo, ma Marta non lo saprà mai, lo so che le vuoi bene, non dirò mai una parola’ ‘ Katri, sono vecchio, sei una ragazzina, potrei essere tuo padre’.’ ‘ Papo, ma è questo il problema ? Guarda che non è un problema’..’ Mi risponde con uno sguardo strano’.improvvisamente ho come una una folgorazione e un’idea mi balena nella mente’..’ Katrina ma dove hai”..come fai ad essere’..’ non riesco ad andare avanti e la fisso in silenzio; anche lei mi fissa tranquilla ma seria.
‘Papo, vuoi proprio sapere la verità ?’ Dico si con la testa anche se ho paura della risposta. Un lungo silenzio, valuta se dirmelo o meno. ‘ Il mio babbo’..’ dice babbo alla toscana ‘.’ Il mio babbo e”.i miei fratelli’. E’ una martellata in testa e mi irrigidisco. Mio dio un incesto.
Spero che non mi dica altro e anche lei sembra indecisa e vergognosa. Per un lungo momento è assorta in se stessa poi si alza, mi viene accanto, si stringe a me e inizia a raccontare.
‘ Ho capito che per voi è una cosa brutta ma lì da noi’..succede spesso, più spesso di quanto si sappia, le famiglie sono isolate nella campagna, gli uomini fanno una vita da animali, bevono, a volte tanto ”. Parlando con altre mie amiche”.anche loro’..’ ‘ Ma ti hanno”costretto ? ‘ ‘no’.no’.Papo, no ‘..no’ Si interrompe, pare voglia smettere di raccontare, mi impongo di non interromperla più. ‘E’ incominciata tre anni fa’..faceva ancora freddo e il babbo era tornato presto dai campi, la mamma e i fratelli erano ancora al lavoro; ero in cucina a studiare’.la nostra casa ha una grande cucina e il bagno e sopra le stanze. Quando fa caldo ci laviamo fuori vicino alla stalla.
Il babbo aveva un po’ bevuto ma non ci facevo caso. Si è spogliato tutto e si è lavato. Lo facciamo tutti e non ci facciamo caso. Ho sempre visto il babbo e i fratelli nudi e loro me, per noi è normale.
Ho guardato verso il bagno e ho visto il babbo che si asciugava ‘e ho visto che aveva il suo’..coso’..dritto e grosso’.era la prima volta che lo vedevo così’.sono rimasta a guardare e in quel momento babbo si è girato e mi ha visto guardarlo’..ho tolto lo sguardo ‘..ma poi ho riguardato e ho visto babbo che mi fissava”mi ha chiamato e mi ha fatto il gesto di andare da lui. Al babbo non bisogna fare ripetere le cose, mi sono alzata e sono andata in bagno. Mi sono fermata davanti a lui aspettando che mi chiedesse qualche cosa’.invece mi ha guardato fisso, mi ha preso per una spalla e mi ha avvicinato a lui’..mi ha preso la mano e me la ha fatta stringere sul suo’..coso’ ‘Sesso’ho detto io ‘ sul suo ‘sesso’e poi ha cominciato a farmela muovere su e giù. Guardavo la pelle del suo sesso scivolare e scoprire la punta rossa, rossa e umida. Poi ho guardato in faccia babbo che aveva gli occhi chiusi e la bocca aperta e respirava veloce. Dopo un po’ che muovevo la mano babbo, ha avuto un brivido, mi ha fermato la mano e dal suo ‘coso è spruzzato un’latte che è colato sulla mia mano. ‘ Lavati e vai di là’ mi ha detto il babbo. Ora non mi ricordo cosa ho pensato, so solo che la cosa mi aveva incuriosito, perché tra noi ragazze si parlava di quelle cose, ci chiedavamo cosa si provava a fare’..le più grandi ci dicevano che era bello’..però nessuna aveva ancora fatto’..e io mi sentivo un po’ più grande’.La cosa si è ripetuta ancora un po’ di volte’.babbo tornava prima, se ero sola mi chiamava e si faceva toccare.Non riuscivo più a tenere la cosa solo per me e così un giorno ne ho parlato con la mia migliore amica’..le ho raccontato tutto’..lei è rimasta un attimo in silenzio poi mi ha detto ‘ visto che me lo hai raccontato ti confesso che anche il mio babbo mi ha fatto fare le stesse cose’ ridendo come matte ci siamo messe a raccontarci la cosa, le facce dei babbi, le nostre impressioni”poi ad un tratto lei mi dice ‘ Katrina”il mio babbo me lo ha messo anche”in bocca’ io l’ho guardata stupefatta e poi l’unica cosa che sono riuscita a dirle è stato ‘ ti è piaciuto?’; a quel punto mi sono fatta raccontare tutto. Mentre lei leccava e succhiava, il suo babbo la toccava tra le gambe con le dita e poi un dito lo ha anche messo dentro; Lora mi ha detto che le è piaciuto tantissimo. A quel punto fantasticavo e speravo che anche il babbo”.. Ma, penso, mamma si era insospettita nel tornare a casa e trovare lui e così per un bel po’ di tempo non è successo più nulla.’
Continuavo ad ascoltare questa storia e rimanevo stupefatto e senza parole osservando che Katrina raccontava come se tutto fosse la cosa più normale di questo mondo, tranquilla e serena.
‘Poi un pomeriggio ero sola in casa ed in bagno a lavarmi quando improvvisamente dietro di me è comparso il babbo, mi sono spaventata perché è comparso all’ improvviso, senza dire una parola come il solito, mi si è messo dietro e mi ha accarezzato le spalle e il collo. Avevo addosso solo le mutandine; ho fatto il gesto di muovermi ma lui mi ha bloccato forte per le spalle. Poi ha incominciato ad accarezzarmi davanti ‘..sulle tette e a stringermi con le dita le punte, bhe’devo dire che mi piacevano le sue mani calde”poi mi ha abbassato le mutandine e mi ha accarezzato il sedere’.accarezzava e lo stringeva con le mani”.e poi con le dita mi ha accarezzato’..sotto’e mi ha fatto aprire le gambe. Ho sentito le sue dita frugarmi e ho avuto la sensazione di sentirmi bagnata lì’..la mano sulla spalla mi ha spinto a piegarmi sul lavandino e mi ha fatto aprire di più le gambe”e poi il suo dito che leggermente mi è entrato dentro’..mi piaceva tantissimo come mi toccava, sentivo nella pancia come dei brividi’..poi mi ha chiesto se mi faceva male e io ho fatto di no con la testa”.e il suo dito è entrato dentro di più’..lo sentivo che mi accarezzava e frugava dentro’..poi i suoi movimenti sono diventati più veloci’.dentro e fuori e mi toccava fuori in un punto che mi faceva impazzire dal piacere’..poi ad un tratto ho avuto come un brivido fortissimo per tutto il corpo’.e non ricordo altro’..poi ancora ‘.ero come dire, ‘.rincretinita’..ho sentito le mani del babbo farmi girare di fronte e poi spingermi in ginocchio’.avevo il suo coso davanti agli occhi’dritto’..una mano del babbo dietro la testa e con l’altra si teneva il coso’.me lo ha strofinato sulla faccia e poi lo ha spinto tra le labbra’..ho aperto la bocca’.mi ha tenuto la testa con le mani e faceva avanti e indietro nella mia bocca’..prima piano e poi più forte’.quando spingeva tanto dentro mi sembrava di soffocare’.e cosi gli davo dei pugni sulla gamba’poi ad un tratto ha lanciato un urlo e ho sentito la bocca riempirsi’..ho cercato di tirarmi indietro ma lui mi ha bloccato la testa”a quel punto ho incominciato a mandare giù e succhiavo il suo coso che continuava a far uscire roba’..al babbo piaceva e ho capito che il succhiare aumentava il suo piacere. Comunque anche a me era piaciuto tantissimo, quel brivido fortissimo’.’ ‘Orgasmo’ ho detto io ‘ si’orgasmo’volevo riprovarlo’.però il babbo aveva paura di mamma, che capisse e allora è passato un bel po’ di tempo’.poi un pomeriggio arrivo a casa e trovo il babbo’.mi trattava male e ho capito che era arrabbiato perché non c’ero’..poi sono arrivati mamma e i fratelli e lui ha fatto finta di niente. Dopo un po’ di giorni, prima di uscire a lavorare nei campi, il babbo mi ha guardato in modo strano e mi ha fatto un gesto; ho capito e sono rimasta in casa; ero agitata perché non vedevo l’ora che arrivasse e mi toccasse come l’altra volta; mi sono accorta che ero già bagnata tra le gambe, solo all’idea ero’..eccitata ?’ ‘ si, si dice eccitata’ ‘ finalmente è arrivato, era rosso in faccia e con gli occhi sgranati, mi ha fatto anche un po’ paura, mi si è avvicinato mi ha preso per le spalle, girato e piegato con il busto sul tavolo, mi ha sollevato la gonna e mi ha sfilato le mutandine mi ha aperto le gambe e mi ha frugato con le dita; ha sentito il mio bagnato; mi sono girata a guardarlo: stava sorridendo e mentre lo guardavo si è messo in bocca le dita con il mio bagnato e le ha succhiate. Questa cosa mi ha eccitato tantissimo. Si è abbassato i pantaloni è ho sentito il suo sesso sfregare la mia’..’ ‘figa’si chiama figa’ ‘ la mia figa’.e poi ho sentito che mi entrava’..all’inizio ho sentito male perché era molto più grosso delle dita’.è ho cercato di tirarmi indietro, ma il babbo mi ha bloccato sul tavolo e ha continuato a spingermelo dentro, poi di colpo il dolore si è attenuato e ho sentito che mi è entrato tutto perché ho avuto la sensazione di avere la pancia’..piena e il suo corpo contro il mio sedere. Ha incominciato a muoversi e avevo delle strane sensazioni; sentivo un leggero bruciore sotto, le sue mani che mi stringevano forte il sedere, lui che faceva rumori rauchi con la bocca, poi le sue mani sotto la maglietta che mi stringeva forte le tette; entrava e usciva da me e mi faceva un po’ male perché si muoveva troppo forte, poi si è fermato, mi ha sollevato e fatto inginocchiare, mi ha preso per i capelli e me l’ha messo in bocca ed è ‘..’ ‘ Katrina, ma è stata una cosa violenta’ ‘Bhe si, ma il babbo era un po’ ubriaco ma io ero contenta perché lo avevo fatto e mi sentivo come le mie amiche più grandi’. Ero sempre più esterrefatto da come raccontava queste cose, come se fossero la cosa più normale di questo mondo. Ma era solo l’inizio’..
‘ Con il babbo è andata avanti’..anche se sta molto attento con mamma’.’ ‘Ma non ha paura che tu possa avere un bambino? ‘ ‘ hoo, per quello c’è una dottoressa che ci da le pillole senza farci pagare’ ‘ E’.i tuoi fratelli?’ mi azzardo a domandare” Credo che sia stato Ivan, il più grande, a vedermi con il babbo perché ho notato che ha incominciato a guardarmi in maniera strana la sera quando mi spogliavo per andare a letto, dormiamo tutti nella stessa stanza. Una notte mi sono svegliata di colpo perché mi sono sentita toccata, nella penombra ho riconosciuto Ivan di fianco al mio letto, ‘cosa vuoi ?’ ho detto, non mi ha risposto e ha cercato di infilarmi le mani nei pantaloni del pigiama. ‘stai fermo o lo dico al babbo’ e subito lui mi ha risposto ‘ e io lo dico a mamma’. Mi sono impietrita perché ho capito in un attimo che tragedia poteva accadere, il babbo in un momento di rabbia era anche capace di ammazzare Ivan. Ivan ha capito di avermi ‘convinto’, si è infilato nel letto e per quella notte si è accontentato di toccarmi e accarezzarmi. Ma poi non si è più accontentato’ aspettava che arrivasse notte per infilarsi nel mio letto’.mi toccava e si faceva toccare’..poi una sera ‘..dopo un po’ che lo toccavo, si è alzato dal letto, si è messo in piedi di fianco’.e ho capito cosa voleva, mi sono sollevata su un gomito e l’ho preso in bocca’..facendolo venire come faccio con il babbo. ‘ Oramai si è lasciata andare a raccontarmi tutto, tranquillamente. Ascolto basito, ma anche un po’ eccitato il suo racconto, e non ho più bisogno di sollecitare.
‘ Bhe, poi Ivan non si è più accontentato delle mie mani o della bocca e una sera ‘.mi è entrato dentro’ e, ridendo maliziosa,’ mi è anche piaciuto, Ivan è bravo. E anche Egor, spalleggiato da Ivan ha voluto la sua parte’..devo accontentare tutti e due’prima Ivan e poi Egor’.mi dice anche che gli piace di più essere il secondo perché quando mi entra dentro sono più scivolosa’.’ E ride con il suo sorriso solare.
Oramai il pomeriggio, come il suo racconto, e finito. Prepariamo la cena, Katrina è euforica come se il raccontarmi tutto avesse liberato lei e me da tutti i problemi. Io invece ero stordito e pieno di sensi di colpa, cazzo solo 20 anni’.. Dopo cena tiravo in lungo per ritardare l’ora di coricarci’.ma alla fine ‘.ero a letto, dopo la doccia, e Katrina tranquilla si è presentata nuda nella mia stanza e si è infilata nel letto. Il solo vederla, bella, giovane, con quel corpo fresco e scattante, mi ha provocato una erezione e il mio cazzo ha deciso per me. Subito mi si è incollata addosso, una mano a stringermi il sesso, e a baciarmi. Ha voluto venirmi sopra ed è stata lei a condurre, movendosi liberamente. Era cosi eccitata che poco dopo che ero dentro è venuta. Mi è crollata addosso ansimando. Delicatamente l’ho spostata e lasciata prona; mi sono alzato e l’ho guardata: occhi chiusi, sorriso leggero, una mano vicino alla bocca, gambe divaricate che mettevano in evidenza il suo buchino rosa tra le natiche e più sotto la sua peluria bionda; sono impazzito, mi sono inchinato tra le sue gambe, con le mani ho aperto le natiche e ho iniziato a leccarla, sulla rosetta e più sotto tra le labbra, le piaceva e per farsi leccare meglio ha sollevato il culo e aperto le gambe. Leccavo e infilavo le dita in vagina, poi ho cominciato a premere un dito sullo sfintere umido di saliva e suoi umori; lentamente sono affondato accarezzando la parete interna, entravo e uscivo senza preoccuparmi troppo dei leggeri lamenti di Katrina, poi ho usato due dita e alla ragazza sembrava comunque piacere. Preso il cazzo con una mano ho iniziato a premerlo sullo sfintere che lentamente si è dilatato; ho guardato Katrina, aveva gli occhi chiusi che a tratti stringeva di più, le mani a stringere il lenzuolo, se sentiva tanto male non lo dava a vedere, una volta che la punta era entrata mi sono fermato un attimo e poi lentamente mi sono spinto fino in fondo. Mi sono fermato ancora gustandomi il calore e la pressione forte dei suoi muscoli intorno al mio sesso, l’ho guardata ancora per un momento poi artigliandola per i fianchi ho preso a muovermi avanti e indietro senza più capire niente e senza ascoltare i suoi eventuali gemiti. Sentivo solo il suo sfintere premere forte contro il mio cazzo, rilassarsi quando quasi uscivo completamente, per poi opporre una certa resistenza quando ritornavo dentro sino a che venendo sono sprofondato in lei, con le mie contrazioni che premevano contro il suo sfintere. Dopo un momento sono crollato su di lei con il mio cazzo avvolto dai suoi muscoli che lentamente rimpiccioliva e si ritraeva. Sono crollato di lato a lei e l’ho guardata; mi sorrideva e mi ha accarezzato il viso con la mano. Le ho chiesto se le avevo fatto male, ha sorriso e fatto ‘no’ con la testa. Non ero sicuro di non aver combinato qualche guaio, l’ho fatta girare sulla pancia e aperto le gambe; dal suo buchino lentamente colava il mio sperma, ho preso una salvietta e l’ho pulita; la pelle era leggermente arrossata ma con mio grande sollievo il suo sfintere era assolutamente normale. Mi sono chinato tra le sue gambe e l’ho baciato e leccato. Katrina ha iniziato a gemere e si è sollevata leggermente per farsi leccare anche il sesso. Anche se stupefatto dal suo essere già pronta ho continuato a leccare culo e figa aiutandomi anche con le dita, penetrandola contemporaneamente. Ha avuto un nuovo orgasmo e finalmente è crollata addormentandosi in poco tempo.
La settimana è passata facendo sesso in continuo, non pensavo neanche di poter sostenere questo ritmo, ma Katrina è uno stimolo continuo, ho riversato nella sua bocca nella figa e nel culo litri di sperma; mi fa impazzire quando mi guarda con aria maliziosa, dopo avermi svuotato con la bocca, leccarsi le labbra, aprire la bocca per mostrarmi che ha ingoiato tutto, come se il mio sperma fosse miele.
—————————
Marta è tornata e la vacanza di Katrina sta terminando.
Le ho promesso che l’anno prossimo tornerà.

Leave a Reply