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Di tette e di culi

By 16 Novembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Non appena Claudio ebbe avviato l’auto, Ilenia prese parola.
“Sei sicuro di quello che stiamo facendo?”
Erano da soli in auto. I loro amici li seguivano con la loro auto.
“In che senso?”
“Stiamo andando a casa con la promessa di far vedere le mie tette a Luca e Andrea.”
“Sì, lo so.”
“E sei convinto di quello che stiamo facendo?”
Claudio si girò un attimo verso la sua ragazza.
“Tu?”
“Io cosa?”
“Sei convinta?”
“Io?”
“Sì… beh… le tette sono le tue!”
Ci fu silenzio. Ilenia guardò dritto davanti a sé. Claudio si girò un’altra volta verso di lei.
“Non lo so”, gli rispose infine.
“Vuoi annullare?”
“Non ho detto questo.”
Se Claudio aveva imparato qualcosa sulla sua ragazza era che, con lei, di certe cose, non si doveva parlare. Si doveva agire. Ecco perché al bar, nonostante fossero in pubblico, aveva usato un tono secco e deciso. Se si fosse dimostrato indeciso lui per primo Ilenia non avrebbe avuto il coraggio di fare quello che aveva fatto. E se lui l’aveva spronata a baciare Andrea, era stato non solo per piacere personale (quale uomo non gode dal vedere due donne baciarsi con passione?), ma anche perché Ilenia aveva confessato le sue fantasie lesbiche. E aveva anche confessato che, una volta (e ormai Claudio era certo che fosse stata più di una), si era masturbata pensando di fare sesso con una donna. Chi era lui per fermare tutto questo? Sì, beh, c’era un Luca di troppo in tutta l’equazione, ma Claudio si scoprì intrigato dall’idea di possedere in due la sua ragazza. Dunque, a maggior ragione, chi era lui per fermare questa serata?
Allungò una mano e gliela posò sulla coscia avvolta dalla calza. Si sentiva su di giri, terribilmente su di giri e, se non fosse stato per gli amici dietro di loro, si sarebbe fermato lì dov’era per farla sua.
“Dimmi una cosa.”
“Cosa?”
“Sei bagnata?”
Ilenia sgranò gli occhi per la sorpresa.
“Che… stai dicendo?”
Claudio sorrise.
“Ti ho solo chiesto se l’idea di quello che stiamo andando a fare ti eccita oppure no.”
Ilenia fece per rispondere, ma all’improvviso Claudio alzò un dito per fermarla.
“Anzi no. Facciamo una cosa più divertente. Toccati.”
Ilenia sgranò gli occhi.
“Cosa?”
“Mettiti un dito dentro. Vediamo se sei bagnata.”
“Non mi sembra il caso…”
“Dai, siamo quasi arrivati, non c’è molto tempo.”
“Ma…”
“Preferisci lo faccia io amore?”
“Quello lo preferisco sempre.”
Senza dir altro Claudio allungò la mano tra le gambe della sua ragazza che le allargò e alzò la gonna. La facilità con cui un dito scivolò tra le labbra umide del suo sesso fu una chiara prova per entrambi che quel gioco non le stava dispiacendo. Ilenia si lasciò scappare un sospiro.
“Bene”, disse Claudio, “direi che a questo punto non ci sono più dubbi.”
“Sei il solito infame…”, concluse lei.
“Un infame che ti fa godere, però. E ti piaccio proprio per questo.”
Ilenia si ricompose, si allungò in direzione di Claudio e gli baciò una guancia.
“Ti amo amore mio. Farei tutto con te al mio fianco.”
E mentre pronunciava quelle parole gli passò una mano sul cavallo, sentendo l’erezione che i pantaloni celavano, con soddisfazione di entrambi.
Il gruppo di amici entrò in casa chiacchierando come se nulla fosse. Claudio fu l’ultimo, chiudendosi la porta alle spalle.
“Non ho molto da offrire, non aspettavo ospiti questa sera”, esordì Ilenia togliendosi le scarpe.
“Non credo che ne avremo a male.”
Luca si guardò attorno curioso per poi mettersi comodo su una sedia.
“Mi piace casa tua.”
Andrea si era lasciata dare un bacio dal suo ragazzo per poi mettersi comoda sull’angolo del letto. Qui aveva accavallato le gambe e aveva appoggiato i palmi delle mani sul materasso.
“Non mi dispiace. Non sarà una villa, ma l’ho trasformato in un ambiente caldo e ospitale. Sono contenta del risultato.”
“Ti è riuscita molto bene.”
Le due ragazze si guardarono e si sorrisero.
“A questo punto”, intervenne Luca, “se siamo tutti d’accordo, direi che potremmo procedere.”
Le guance di Ilenia diventarono più rosse dei pomodori mentre Andrea fece spallucce. Claudio, invece, abbracciò la sua ragazza da dietro, posandole le mani sulle anche. Le morse un orecchio.
“Qualcuna non aspetta altro.”
“Non sei carino così…”
Luca ridacchiò.
“I patti sono chiari. Il culo per le tette.”
“Sì…”
La voce di Ilenia fu poco più di un sussurro imbarazzato.
Luca fece un gesto con la mano, invitando Andrea ad alzarsi.
“Forza allora, tocca a te per prima.”
Andrea si alzò.
“Facile giocarsi il culo degli altri, vero tesoro?”
Claudio non riuscì a capire se fosse divertita o irritata. O meglio… non vi era dubbio che fosse in qualche modo divertita. Con ogni probabilità aveva accettato di partecipare al solo per esaudire una propria voglia. Ma quello che sembrava non andarle a genio fu che era stato il suo ragazzo a “metterla in palio.”
“Do ut des.”
Le rispose Luca di rimando, sorridendo. Al che lei, con fare sensuale, gli mostrò il dito medio. Poi si avvicinò a Ilenia e le accarezzò il viso.
“Lo faccio solo per te.”
Si spostò in mezzo alla sala guardando prima i due maschi, uno dopo l’altro, e poi Ilenia. E fu tenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi che slacciò uno dopo l’altro i bottoni dei jeans. Si girò, dandole la schiena e infilò i pollici nei pantaloni.
“E culo sia.”
Dopo aver detto quelle parole inarcò la schiena e abbassò, lentamente, i jeans. Gli sguardi di tutti i presenti erano come ipnotizzati da quel gesto tanto semplice. Centimetro dopo centimetro, Andrea si scoprì il famoso fondoschiena, rivelando un paio di mutande di microfibra nere molto semplici.
“Ecco. Siete contenti?”
Lo chiese senza nemmeno girare il capo.
Claudio guardò la sua ragazza, rapita da quello spettacolo. E capì che avrebbe voluto di più. Decise di osare, ma prima che potesse farlo, Luca prese parola.
“Io penso che dovresti proprio toglierli.”
Andrea girò la testa e guardò sorpresa il suo ragazzo.
“E perché?”
“Semplice. Se vuoi vedere le tette di Ilenia, lei dovrà togliersi la camicia. E se tu ti togli i pantaloni, sarete pari. Non trovi?”
Andrea restò in silenzio un attimo. Infine sfilò le scarpe e tolse completamente i pantaloni.
“Fantastico.”
Luca e Claudio si girarono entrambi verso Ilenia. Era lei ad aver parlato.
“Volete forse dire che non ha un gran bel culo? Ce l’avessi io un culo così!”
“Non ti preoccupare”, intervenne Luca, “ha anche dei difetti.”
Tutti e quattro assieme risero divertiti, forse anche per stemperare l’imbarazzo di tutta quella assurda situazione.
“Ora tocca a te.”
Andrea era lì che la guardava, seria, stranamente seria.
“Ehi, un momento!”
Claudio si era fatto avanti, ma Luca gli rispose subito.
“Che c’è? Ora che tocca a Ilenia ci hai ripensato?”
“No, no affatto!”
“E allora?”
Claudio fece scorrere lo sguardo su tutti quanti.
“Andrea vuole vedere le tette di Ilenia. E va bene. Abbiamo posto come condizione che ci mostrasse il culo.”
“Infatti”, asserì la ragazza.
“Certo, ma io penso che, per essere alla pari, dovresti toglierti le mutande.”
Tutti sgranarono gli occhi, Luca rimase senza parole. Tranne Andrea che sembrò persino prendersela.
“Che cosa stai dicendo? Non erano questi gli accordi.”
“Una cosa molto semplice. Tu ti sei tolta solo i pantaloni. Ilenia, per mostrarti le tette, dovrà togliere camicia e reggiseno.”
Seguì un attimo di silenzio.
“Tu così vuoi fare in modo che Andrea ti mostri anche la figa.”
Che Luca difendesse la sua donna era più che legittimo, per quanto Claudio pensasse che Andrea non ne avesse bisogno.
“Perché?”
“Mi pare ovvio. Vuoi che si tolga le mutande.”
“Non le ho chiesto di spalancare le cosce.”
“La differenza non è poi…”
“No, ha ragione.”
Andrea aveva interrotto il suo ragazzo, lasciandolo di sasso.
“Cosa?”
“Ha ragione Claudio. Mi tolgo anche le mutande.”
“A me pare un po’ eccessivo…”
“No, non è vero. Posso mostrarvi il fondoschiena senza mutande anche senza farvi vedere nulla di più.”
“Io non trovo che…”
“Troppo tardi per i ripensamenti.”
Per la seconda volta Andrea si portò in mezzo alla sala e diede loro le spalle.
“Se è questo che volete, questo avrete.”
Senza dire altro si infilò i pollici negli elastici delle mutande e li abbassò a metà coscia. Fu il silenzio, nessuno aveva il coraggio di distogliere lo sguardo. A quel punto, senza inclinare la schiena, piegò le ginocchia e si abbassò. Quando stese le gambe, quel piccolo pezzo di tessuto che, fino a un momento prima aveva coperto le sue intimità, era a terra. Non c’era più assolutamente nulla a coprire non solo il suo fondoschiena, ma anche la sua figa. Se solo si fosse girata e avesse aperto le gambe, si sarebbe mostrata.
Si avvicinò al bordo del letto e, facendo attenzione ad ogni movimento, si sedette, accavallando le gambe e posò le mani sulle ginocchia. Sorrise in maniera ambigua. Sembrava che le fosse divertita e le stesse divertendo anche se, dall’altra parte, pareva infastidita.
“Contenti?”
“Impeccabile”, commentò preciso Claudio.
“Tocca a me.”
Ilenia si fece avanti e si portò nel mezzo della stanza. Rimanendo voltata verso Andrea slacciò i polsini con un gesto semplice e veloce. Portò lo sguardo negli occhi della ragazza che aveva di fronte e, senza distoglierli, iniziò a slacciare, uno dopo l’altro, i bottoni della camicia. Fino all’ultimo. La sfilò con grazia ed eleganza e girò il capo verso i ragazzi. Fece l’occhiolino a Claudio e gli lanciò l’indumento.
Andrea abbassò lo sguardo sulle sue tette, incantata.
“Non sapevo… ti piacessero le ragazze…”
Le parole di Ilenia furono poco più di un mormorio.
Andrea sorrise.
“A me piacciono tutte le cose belle.”
“Oh…”
In evidente imbarazzo Ilenia portò una mano dietro la schiena e sganciò il ferretto del reggiseno, tenendolo su con l’altro braccio.
“Sei pronta?”
“Non aspetto altro.”
“Ok.”
Non era la prima volta che si spogliava davanti alle amiche. Quante volte lo aveva fatto? Questa volta, però, era diverso. Non c’era nulla di innocente e, soprattutto, non si stava spogliando per cambiarsi, ma per farsi guardare. E la cosa la stava eccitando. Proprio così, spogliarsi per essere guardata con occhi pieni di desiderio le stava piacendo e riservando piacevoli sorprese. Guardando Andrea negli occhi si morse un labbro e lasciò cadere il reggiseno a terra.
I suoi seni, una terza misura, si mostrarono in tutta la loro bellezza. I capezzoli turgidi come poche volte erano stati, puntavano in avanti lasciando ben pochi dubbi su ciò che Ilenia stesse provando.
Fu dopo un istante di silenzioso ed eccitante imbarazzo che Claudio, alzatosi nel frattempo, posò le mani sulla sua ragazza, che rabbrividì e guardò Andrea.
“Sono belle vero?”
“Sì. Sono perfette.”
Claudio allungò una mano e prese un seno da sotto, soppesandolo. Ilenia abbandonò il capo sulla spalla del suo ragazzo.
“Amore che fai? Non così…”
“Decanto le qualità delle tue tette.”
“No… non davanti ai tuoi amici…”
Le baciò una guancia. Con due dita scivolò su un capezzolo e lo accarezzò dolcemente. Ilenia, toccata in quel modo davanti a tutti, non riuscì a nascondere un gemito.
“I tuoi capezzoli non sono dello stesso avviso.”
“Ti prego… mi vergogno…”
“Non hai nulla di cui preoccuparti.”
“Ti prego…”
Claudio sapeva che quando Ilenia parlava con quel tono non diceva tutta la verità. Ormai aveva imparato a conoscerla e sapeva che, quel tono basso e seducente, una parte di lei voleva che continuasse.
“Ti amo Ilenia.”
La ragazza rabbrividì abbandonando le braccia lungo i fianchi.
Claudio, con mano ferma, le afferrò il seno e ne saggiò la consistenza.
“Guarda Andrea. Sono sode e tonde tanto da sembrare disegnate.”
Mentre parlava accarezzò il seno in tutta la sua superficie. Poi scese in basso e con un dito scivolò dal punto più basso al capezzolo.
“E poi guarda questa curva. Nonostante tutto, non si appoggiano in basso ma restano su.”
Ma quello che gli altri non sapevano e non potevano sapere è che Ilenia andava matta per essere accarezzata proprio in quel punto. Lo trovava così sensuale e provocante che la mandava ai matti. Sospirò davanti a tutti.
“Le avessi io…”, mormorò Andrea che non distoglieva minimamente lo sguardo.
Claudio mise entrambe le mani sulla pancia e, sfiorando la pelle della ragazza, tornò a salire, arrivando alla base dei seni.
Era mezza nuda. In casa sua, ma pur sempre davanti agli amici. Eccitata. Bagnata. Con il proprio ragazzo che la stava provocando.
“Amore ti prego no…”
Fu tutto quello che riuscì a dire.
Claudio percorse lentamente la curva dei seni, arrivò ai capezzoli e, con due dita per ciascuno, li strinse.
Per Ilenia fu una tragedia. Fu troppo. Allargò le gambe, gonfiò il petto per averne ancora e, peggio ancora, gemette di piacere in modo inequivocabile.
Andrea sgranò gli occhi.
“Le piace?”
“Da morire.”
Claudio le afferrò ancora i capezzoli e tirò.
Il piacere di Ilenia era palese per tutti.
“Vuoi provare tu?”
A Ilenia si gelò il sangue a sentire Claudio parlare così di lei.

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“Forza, fallo.”

 

Claudio sorrise ad Andrea, che ancora esitava in quella situazione tanto particolare.

 

E non certo perché sarebbe stata la prima volta in cui avrebbe fatto qualcosa con una donna, no, non era quello a fermarla. Era tutto il contesto a farla esitare. Anche se tra le mura di casa, stavano dando spettacolo. Il fidanzato presente… gli amici presenti… era tutto così surreale! E lei, chiusa e riservata com’era, non era certo abituata a condividere momenti così intimi. Proprio no.

 

Ilenia era sempre stata una ragazza che catturava l’attenzione, con una carica sensuale da far girar la testa. Vederla così, abbandonata contro il suo uomo… così disponibile… complicava tutto. Le sue guance, poi, così piacevolmente arrossate, segno del piacere che stava provando, erano un invito ancora più goloso a cedere alla tentazione. Senza contare la camicia slacciata, i seni in bella vita e i capezzoli tanto dritti…

 

E se a tutto questo, già di per sé sconvolgente, si aggiungeva quella mano, mezza nascosta sotto la gonna, ma il cui movimento era tanto esplicito… anche Andrea si sentì pervasa da un perverso piacere e si morse un labbro.

 

“Che aspetti?”

 

Claudio la stava guardando, incoraggiandola a torturare le tette della propria ragazza. Due tette piene e sode, tonde, belle, davvero belle! Non certo come le sue quasi inesistenti.

 

Ilenia teneva gli occhi chiusi, la testa appoggiata sulla spalla di lui. Gemeva e ansimava. Andrea avrebbe voluto affondare la faccia sotto quella gonna, altro che giocare con le tette! Chiuse le gambe e strinse le cosce, trovando un attimo di piacere e conforto in quel gesto. Si morse un labbro e girò il capo verso Luca, ancora seduto, in silenzio, a godersi quello spettacolo. Le vennero in mente tutte le volte in cui avevano sempre parlato delle sue voglie e desideri saffici, ma non avevano avuto l’occasione di affrontare realmente l’argomento, trasformando qualche vaga fantasia in qualcosa di reale. E ora, con le mani appoggiate sulla pelle morbida di Ilenia, quelle fantasie stavano diventando realtà.

 

Tuttavia, proprio ora che era così vicina, Andrea si fece scrupoli.

 

Le sembrava, in una certa misura, di tradire il suo ragazzo.

 

Luca le sorrise. Non gli era mai capitato di vedere uno spettacolo del genere, nemmeno in quei momenti in cui, solitario, si perdeva su youporn. Desiderava Ilenia? Qualunque uomo sano di mente non avrebbe rifiutato davanti alla possibilità di infilarsi tra le cosce di quella ragazza. Ma era la fidanzata di Claudio, quindi intoccabile. Vederla in quella situazione, in quella posizione (senza dubbio le tette più belle che ci fossero in circolazione) era terribilmente eccitante. Dovette riconoscere a se stesso che il fatto che Claudio stesso la tenesse bloccata, esponendola alla mercé dei loro sguardi e delle mani di Andrea rendeva tutto… oltremodo eccitante. Non poteva fare a meno di accarezzarsi da sopra i pantaloni.

 

Anche se non aveva una parte attiva nella vicenda (chissà, magari sarebbe successo in futuro) chi era lui per fermare quella meraviglia?

 

Sorrise ad Andrea, incoraggiandola a continuare.

 

Lei lo guardò e gli rivolse uno dei sorrisi più belli che lui le avesse mai visto fare. Forse non amava davvero quella ragazza, entrata nella sua vita per caso, ma l’adorava senza ombra di dubbio e avrebbe fatto ogni cosa per lei. Era stata capace di trasformarlo in uno stupido geloso, forse anche un po’ ottuso, incapace di opporsi ai suoi desideri. Andrea era una donna forte e decisa, ma anche capace di grande affetto e premura. E lui… ne era soggiogato.

 

“Ti amo”, gli disse in risposta.

 

“Ti amo anche io.”

 

Andrea guardò ancora una volta Ilenia.

 

Completamente abbandonata contro Claudio teneva gli occhi chiusi e le labbra leggermente dischiuse. Andrea si umettò le proprie. Come avrebbe voluto alzarsi e accarezzarle con la lingua, baciarla piano in principio, per poi scivolare in quella bocca morbida e invitante. Lo sguardo scese sulla curva del collo, sui seni scoperti che si muovevano al ritmo del respiro e si spostarono sui capezzoli, così nudi ed esposti, alla mercé di tutti i presenti. Erano irti come chiodi, affascinanti e seducenti.

 

Il contrarsi degli addominali per muovere lentamente il bacino contro la mano, per quanto nascosta dalla gonna, del suo ragazzo, che le strofinava il sesso, rendeva quella visione ancor più incredibile, erotica e provocante.
Andrea si rese conto che avrebbe voluto scoparla, non solo stringerle i seni!

 

Ilenia sentì chiaramente le mani di Andrea scivolare sulla sua pelle, salire lentamente fino alla base dei propri seni. O Tette, come voleva che dicesse Claudio. Avvertì chiaramente quelle mani sollevarle le tette e prenderne possesso. In quel preciso momento un brivido attraversò ogni centimetro del suo corpo, facendole impazzire il cuore. Sentì i capezzoli irrigidirsi ancor di più, se possibile, fino al punto di farle male. Voleva, desiderava, sollievo da quella sottile tortura. Voleva che Andrea li prendesse in bocca, li leccasse e li mordesse. Quel solo pensiero era capace di mandarla ai matti.

 

Il suo sesso… no… la figa… Claudio voleva che si esprimesse così… era già persa. Sentiva gli umori colare, era certa di aver le mutande ormai più che bagnate. Sicuramente Claudio doveva essersene accorto. Perché non si fermava? Perché non le dava tregua? Dove voleva portarla?

 

Persa tra i suoi pensieri e il piacere che la faceva tremare, Ilenia fu riportata alla realtà da Andrea che le sollevò verso l’alto le tette.

 

“Guarda questi capezzoli…”, la sentì mormorare.

 

“Sono tuoi.”

 

Questa era la voce di Claudio.

 

“In che senso?”

 

“Puoi farci quello che vuoi.”

 

Andrea allentò la presa sulle tette e, con un dito, accarezzò la punta dei capezzoli.

 

Ilenia non fu capace di trattenere un gemito di piacere. Tutti lo udirono.

 

“No, non ora… magari dopo…”

 

Un moto di delusione avvolse il cuore di Ilenia.

 

“Ti prego…”, riuscì a sussurrare. Perché l’aveva detto? Se fino a un attimo prima una parte di lei aveva desiderato che tutto quello si fermasse, perché ora era pronta a pregare Andrea finché giocasse con i suoi capezzoli?

 

Claudio piegò il capo e le morse il collo. Il piacere di Ilenia era sotto gli occhi di tutti.

 

“Dimmi amore mio.”

 

Un dito premuto contro il suo sesso. Le mani di Andrea che tornarono a muoversi, massaggiandole le tette senza complimenti. Non riusciva a stare ferma. Gonfiava il petto per incoraggiare il massaggio della ragazza. Muoveva il bacino per andare incontro a quel dito. Claudio lo mosse con più forza e decisione, facendo forza contro le sue mutande, proprio al centro del suo sesso, come a volerla penetrare. La ragazza si sentì travolta. Una nuova ondata di piacere si diffuse nel suo corpo. Sentì le ginocchia tremarle. Era in balia dei suoi aguzzini e le stava piacendo. Troppo.

 

Quasi senza rendersene conto aprì le gambe. Un gesto che non sfuggì a nessuno.

 

Andrea lasciò andare un attimo la presa, solo per tornare all’attacco subito dopo, stringendo quella carne morbida e tenera tra le mani con più forza, proprio come le era stato detto di fare. Il gemito di Ilenia fu invito troppo allettante per non rifarlo. Strinse.

 

“Aaahhh…”

 

Ilenia non riuscì a trattenere un piccolo grido. Le aveva fatto male. O bene? Colava. Sapeva che la sua figa stava colando.

 

Andrea strinse di nuovo.

 

“Aaah….”

 

Ilenia gridò di nuovo.

 

“Posso fare una cosa?”, questa era la voce di Andrea. Ilenia ebbe un attimo di paura a pensare cosa le avrebbe fatto. Sperò, almeno una parte di lei lo fece, che Claudio la fermasse.

 

“Certo, quello che vuoi.”

 

Andrea aprì le mani e spinse i palmi contro quei seni così disponibili.

 

“Tutto?”

 

“Finché resti sui seni.”

 

“Non intendo andare altrove…”

 

“Allora fai pure.”

 

“Vi prego…”, sussurrò allora Ilenia.

 

“Cosa amore?”

 

Claudio le baciò una guancia. Era impossibile che la sua ragazza non sentisse l’erezione che le spingeva contro il culo.

 

“Io… non… aaaah!!!”

 

Claudio le aveva spinto quel dito con ancora più forza. Quel dito che, ormai, si stava insinuando dentro di lei, avvolto dal tessuto delle mutande.

 

“Volevi essere tu a dire ad Andrea di farti quello che vuole?”

 

“No… io… aaaaaah…”

 

Claudio spinse il dito dentro di lei. Per poco, certo, ma quella penetrazione tanto strana fu sufficiente ad annullare quel poco di lucidità che le era rimasta. Ansimava. Tremava.

 

“Andrea… ti prego… fai quello che vuoi alle mie tette…”

 

“Tutto?”

 

“Ti prego…”

 

“Adoro le tue tette, Ilenia.”

 

Fu così che la ragazza piegò le dita e iniziò ad affondare le unghie in quella carne morbida. All’inizio il dolore fu sopportabile. Quando si fece più intenso Ilenia si strinse un labbro tra i denti, cercando di sopportarlo. Eppure… per quanto le facesse male… era tutto così assurdamente bello…

 

Ecco. Ora era diventato dolore. Forte. Intenso. Quasi come il piacere che stava provando.

 

“Male…”, fu tutto quello che riuscì a dire.

 

Andrea si fermò, senza allentare, dandole il tempo di fare alcuni respiri profondi.

 

“Vuoi che mi fermi?”

 

Ilenia fece cenno di no con la testa.

 

“Sicura?”

 

“Sì…”

 

La tortura riprese. Sentiva le unghie contro la carne. Sembrava che la stessero perforando, che arrivassero dritte alla sua anima. A quello doveva aggiungere la sensazione che le sue tette sembravano sul punto di esplodere. E la figa… quel dito non le dava tregua…

 

Urlò.

 

Urlò senza freni quando l’orgasmo esplose così forte da farle quasi male.

 

Per un attimo tutto fu luce.

 

 

 

“Scusate.”

 

Luca si era alzato in piedi ed venuto accanto a loro. Aveva tirato fuori il membro, si stava accarezzando senza scrupoli. Appoggiò una mano sulla spalla di Andrea e si lasciò andare, venendo sulle tette martoriate di Ilenia.

 

“Scusate, non resistevo più.”

 

 

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