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Racconti Erotici Etero

Eva in breve

By 9 Dicembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Sarà che la giornata &egrave cominciata male, la sveglia puntata in ritardo, uscire dal piumone caldo con quella sottile voglia insoddisfatta conficcata nel basso ventre.
Eva si veste, calze, gonna, canottiera e giacca, tacco da giorno, caff&egrave al volo, ed esce.
Subito aggredita dal freddo esterno, passeggia fino alla fermata e lotta per salire sul bus. I soliti gruppi di studenti capaci di un rumore snervante già alle 7 di mattina, tutti pigiati nell’autobus assortiti con vecchiette e lavoratori in giacca e cravatta. Qualche fermata, un’occhiata fuori dal finestrino per quello che l’ammasso di gente permette, ed &egrave lì che le vede; due ragazze che credendo di passare inosservate si baciano in una stradina seminascosta. Ed &egrave lì che la voglia mezza addormentata si riaccende, una scintilla implacabile che la fa avvampare, le azzera la saliva, la costringe a regolare il respiro. Secoli che non la sentiva così forte. -cazzo!- pensa -proprio oggi che sono in ritardo! Stupida sveglia!-.
Schiaccia il pulsante per prenotare la fermata, e scende dopo pochi minuti, passo svelto, ticchettante, si infila nel primo vicolo che trova, cammina fino in fondo, si appoggia al muro e butta fuori un sospirone: -ti prego fa che non passi nessuno, fa che non passi nessuno- mormora fra se e se.
Infila una mano sotto la giacca, e va dritta all’obbiettivo. Stringe forte un capezzolo fra indice e pollice, poi allenta la presa e comincia ad accarezzarlo, morbida, circolare.
Eva così attenta e precisa, affidabile, giovane lavoratrice e casalinga impeccabile, pensa a questo e sorride e non fa che eccitarsi ancora di più, immaginando nella sua mente di esser scoperta così dai suoi conoscenti, in un vicolo a masturbarsi, come una puttanella.
Mugola frasi sconnesse, si morde le labbra, e con l’altra mano scende a toccarsi tra le gambe. Veloce sul clitoride, impietosa, sù e giù, si ferma giusto un secondo per leccarsi le dita, e torna a tuffarsi nella fighetta zuppa di umori. Si masturba vogliosa, e le cedono le gambe. Dimentica di tutto si toglie veloce la gonna, si siede a terra, spalanca le cosce, e comincia a scoparsi con le dita, gemendo. -Voglio un cazzo…oh, voglio che mi rompa la figa…forte, voglio che mi prenda e mi tiri i capelli e mi fotta come una troia-
Succede in un attimo, un ragazzo alto e dall’aria sognante si ritrova Eva fra i piedi nella sua camminata mattutina, la guarda sbigottito a bocca aperta, e quasi fa un salto indietro.
Si fissano per dei secondi prima di riuscire a comprendere la situazione, e ad Eva sembra quasi di osservare la scena dall’esterno, di lei che gli sorride restano seduta in quella posizione oscena e lo invita ad avvicinarsi con un filo di voce. -Ma che diavolo sto facendo?!-, si rimprovera mentre il ragazzo si china su di lei, la fa girare e subito le &egrave dentro, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Prendendo a scoparla in fretta, a fondo, tenendole la testa ferma all’indietro. Eva &egrave sconvolta, incredula, ma la voglia &egrave così grande da non poter fare a meno di goderne. Ansima forte, con la bocca spalancata, massaggiandosi il clitoride tra le dita, e viene. Viene, un unico orgasmo squassante che la fa urlare, mentre il ragazzo le si scarica dentro.

Una cosa da niente, ma per qualsiasi commento bottoncina00@libero.it

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