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Racconti Erotici Etero

I casi della vita

By 18 Febbraio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ una storia vera vissuta anni fa, i nomi ed i luighi sono stati cambiati ma la storia e vera.
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Allora avevo 30 anni, lavoravo da 5 presso una nota multinazionale, non per capacità ma solo grazie alla fortuna, ricoprivo un’incarico quasi dirigenziale. Questo lavoro che svolgo tutt’ora mi porta a girare per il mondo in continuazione i primi tempi era bellisimo ma ora inizia a persarmi un pochino ma veniamo alla storia.
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Luglio mese caldissimo vengo convocato per un meeting internazionale a New York, devo tenere una conferenza espicativa sull’utilizzo di un determinato impianto. Mi preparo la relazione e penso alla prima volta che ho dovuto parlare di fronte a 200 persone, ero bloccato le parole stentavano ad uscirmi dalla bocca, poi poco alla volta ci feci l’abitudine ora &egrave come se parlassimo tra vecchi amici.
Parto tra l’invidia e i complimenti dei colleghi, in aereo praticamente ho dormito tutto il tempo all’arrivo nella grande mela non posso dire di essere stanco ma rimbambito dal sonno, un caff&egrave mi ritempra.
Dopo circa un’ora di taxi arrivo all’hotel mi sistemano in una bella camera al 18 piano, confortevole, molto spaziosa idromassaggio, studio, non mi hanno trattato poi così male.
Sitemo il vestiario e visto che &egrave ancora presto per cena mi butto nella vasca, delizioso mi sento rinascere, mi rivesto e prendendo l’ascensore decido di evitare di cenare in hotel, troverei solo dei colleghi di altre nazioni e si finirebbe di parlare solo di lavoro, voglio staccare per questa sera, a volte può essere piacevole starsene un po soli.
Scelgo un ristorantino che già conoscevo e mi piaceva moltissimo sia per la sua cucina sia per la possibilità di consumare la cena all’aperto.
Entro e chiedo un tavolo, sono tutti occupati, prego il cameriere di trovarmene uno ad ogni costo, allungandogli una lauta mancia, ho fame.
-signore non ci sono tavoli l’unico che era rimasto &egrave stato occupato proprio ora da quella signora e dicendo questo la indica.
-La donna vede e sembra che ci chieda spiegazioni piegando leggermente la testa.
Mi sembra corretto spiegarle perch&egrave l’abbiamo indicata e parlavamo di lei.
Rivolgendomi a lei in inglese..
-Le chiedo scusa se l’ho disturbata ma lei mi ha preceduto di qualche minuto ed io desidervavo cenare ma non ci sono più posti, mi scusi ancora.
-Non ha nulla da scusarsi, se vuole accomodarsi non ci sono problemi, anzi mi fa piacere parlare con qualcuno.
-Sicuro che non la disturbo ?
-Assolutamente ma da quanto ho capito possiamo parlare nella nostra lingua non le pare.
-Italiana? il suo inglese &egrave perfetto mentre il mio mi ha tradito.
-non l’ha tradita l’inglese ma il “porca miseria” che ha detto avvicinandosi.
Sorridiamo divertiti, mi siedo e solo allora vedo la sua bellezza, avrà circa 28/29 anni, mora in viso perfetto, due occhi grigio chiaro, il resto non posso apprezzarlo essendo seduta ma noto che deve essere molto alta da come sporge dal tavolo.
-Monica
-Marco &egrave un piacere e la ringrazio ancora, adoro questo locale.
-Marco cosa fa di bello negli states ?
-Un meeting aziendale.
-e lei?
-idem ma non parliamo di lavoro, anzi che ne dice se ci dessimo del tu?
-Mi fa piacere.
Vedo che gioca con i suoi lunghi capelli, che si muove spesso sulla sedia, si potrebbe pensare a segnali molto eloquenti ma non ci ho mai creduto.
-Marco, ordiniamo ?
-Ok.
Fantastico sto cenando con una donna molto bella in un bellisimo posto.
-Qundo sei arrivato ?
-Oggi pomeriggio, e tu ?
-Ieri.
-Stanco ?
-no praticamente mi sono allacciato la cintura sull’aereo e mi sono svegliato all’atterraggio, sono solo un po teso per domani, ho una relazione da tenere.
-Non parliamo di lavoro, ok.
-Ok, posso chiederti come mai sola ?
-In viaggio di lavoro sono sempre sola, lui si occupa d’altro.
-Capisco, sposata ?
-Fidanzata e tu
-Pure io.
La serata continua piacevolmente Monica &egrave una donna che incanta, a parte la bellezza &egrave simpaticissima e molto colta ci stiamo divertendo criticando l’Italia e parlando dei nostri progetti futuri.
Purtroppo come tutte le cose belle, anche questa setata sta per finire, tra me penso che probabilmente non la rivedrò più ne sono dispiaciuto e glie lo dico.
-Chissà, non &egrave detto, anche a me dispiace la tua compagnia &egrave stata sublime e poi sei molto galante.
-Adoro le donne e soprattutto le donne belle dentro.
-perch&egrave la bellezza esteriore ?
-Certamente &egrave molto importante ma sono certo che tu sai di essere una bellisima donna ma ti vedo anche bella dentro, sei perfetta, invidio il tuo lui.
-Ecco che se ne esce il maschio latino, mi schernisce.
-Non volevo offerderti ma complimentarmi con te e poi che maschio latino, dai lascia perdere.
-Smettila, anche tu sai di essere un bel uomo e sei bello dentro.
-Grazie ma potrei fingere.
-Non credo ma ora debbo andare.
-Vado pure io mi faccio chiamare un taxi.
-Fanne chiamare due.
-Ci alziamo ora posso vedere il suo corpo longilineo, indossa una camicia che evidenzia il suo seno ed una gonna corta da cui risultano due bellisime gambe, non mi ero sbagliato &egrave alta quasi quanto me.
-Beh allora ciao.
-Ciao Marco &egrave stata una bellisima serata.
I nostri occhi si fissano si scrutano, nessuno dei due abbassa lo sguardo, ci piaciamo. Lo nota anche il cameriere che mi strizza l’occhio ammiccando.
-Lo prego di chiamarci due taxi.
-Dove dovete andare.
-Io al Majestic.
mi giro verso di lei e la vedo sorridere divertita.
-Pure io.
-Anche tu in quell’hotel? che combinazione.
-Già prendimone uno solo.
Dopo poco siamo nella hall ma sentiamo che non vorremmo separarci.
-Ancora un caff&egrave
-Ok vada.
Ci attardiamo continuando a fissarci, parliamo ma pensiamo ad altro, questa donna &egrave fantastica, cosa darei per stare con lei.
-Marco io salgo.
-Visto che abbiamo fatto tutto insieme, mi dai un passaggio in ascensore ?
-Prego, piano?
-18mo e tu?
-62mo.
-Cavolo piani alti, incarichi alti.
-Solo un premio.
Meditavo e parlavo con me stesso, l’ascensore &egrave velocissimo Marco o ti sbrighi o perdi l’ultima occasione, che faccio mi lancio, no, megli di no, ma si.
-Vorrei passare la notte con te.
Lei mi fissa, pensierosa…
-Lo vorrei anch’io ma non ho mai tradito lui.
-Neppure io, ho sempre pensato che avrei potuto farlo solo con una persona veramente speciale e tu lo sei.
-Baciami
Le sfioro le labbra, restimo a guardarci negli occhi, la stringo e la bacio, finalmente sento la sua lingua, combattere con la mia, un duello piacevole che s’interrompe con l’apertura delle porte.
La guardo come per chiederle una conferma..
-tranquillo, lo voglio anch’io, sali da me.
-lasciami mezz’oretta e salgo, camera ?
-B234
-ok a tra poco.
-ti aspetto.
-corro in camera chiamo la recepion e gli chiedo di trovarmi subito una rosa rossa sono tassativo, mi getto sotto la doccia, penso alla serata, penso se &egrave giusto quello che sto per fare, no, non lo &egrave ma lei &egrave veramente speciale, la desidero, bussano alla porta &egrave il ragazzo della hall con il fiore.
Metto solo una camicia ed un paio di pantaloni, salgo da lei, pur essendo ultrarapido l’ascensore mi sembra una lumaca, finalmente 62emo piano, solo due porte busso alla B234, il cuore batte a mille e più.
Apre &egrave bellisima, indossa solamente una camicia da uomo bianca, non la vedo contenta anzi molto cupa, le porgo il fiore accenna un sorriso triste.
-Vuoi che me ne vada ?
-Non lo so.
-Perch&egrave.
-Non voglio che pensi che io sia una, una donna facile, non ho mai tradito il mio compagno ma tu….
non la lascio finire…
-Se lo pensassi, non sarei quì, ti desidero perch&egrave ti ritengo speciale.
Mi getta le braccia al collo e mi bacia, la prendo in braccio ed entro, altro che camera questo &egrave un vero appartamento, baciandola la poso sul divano, devo predere fiato sono molto agitato.
-Sei bellissima, ti desidero.
Apro il frigo e prendo una bottiglia di vino, lo sorseggiamo guardandoci negli occhi, siamo carichi di passione.
-Sei sempre teso per domani ?
-Un pochino.
-Vieni con me.
-Mi prende per mano e andiamo in camera, lei si posiziona in cima al letto, inginocchiata seduta sui suoi talloni apre alcuni bottoni della camicia.
-stenditi metti la testa vicino alle mie ginocchia e rilassati voglio massaggiarti, ti farò rilassare.
Tolgo la camicia e mi corico come mi ha chiesto, alzando gli occhi la vedo al contrario. Lentamente mi accarezza il viso, il torace, ha le mani molto calde.
Continua per qualche istante ma poi quando lei mi &egrave vicina ne approfitto per tirarla a me e baciarla, le lingue si scontrano, il desiderio cresce, la vedo sbottonarsi tutta la camicia, continua a massaggiarmi dolcemente e a baciarmi.
Ancora una volta si ferma alla pancia e torna su, ridiscende ma questa volta si spinge oltre sento che mi sta accarezzando sopra i pantaloni, apro gli occhi e vedo il suo sesso a pochi centimentri dal mio viso.
La blocco, sento il suo profumo, lentamente inizio a leccarla, lei sbottonadomi il tutto afferra il membro e inizia a baciarlo.
Ci lasciamo andare in un meraviglioso 69, i suoi umori dolcissimi mi bagnano il viso, lei &egrave bravissima gioca con la lingua sul mio membro ormai durissimo.
Le si gira la bacio, scorro sui suoi seni prendo i capezzoli in bocca e li succhio, li stringo a coppa e vi infilo il viso in mezzo, scendo sul suo ventre piatto ho ancora voglia di leccarla, arrivo al suo sesso coperto da una leggera peluria impalpabile, affondo la lingua dentro di lei, succhio il grande clitoride che sembra un piccolo cazzo.
Lei godendo, si dimena, freme &egrave molto ecciatata.
-Prendimi, ti prego….
Non aspettavo altro avvicino il membro alla sua fica e lei tenendomelo lo guida verso l’entrata…
-fai piano sei molto fornito, fai piano…
entro lentamente sento le pareti allargasi pian piano &egrave caldissima, mi fermo….
-mettimelo dentro tutto, ti voglio….
-siii
facciamo sesso in tutte le posizioni, più che sesso direi che facciamo l’amore, ormai sono ore che ci dilunghiamo, lei ha già avuto un paio di orgasmi ma non &egrave ancora sazia.
-Marco..vorrei provare…se tu vuoi chiaramente..
-cosa
-dietro
-certo che voglio ma non l’hai mai fatto.
-no, lui non se la sente ma io vorrei provare…
-non se la sente? ma quello &egrave scemo hai un culo da favola…
La bacio per toglierla dall’imbarazzo, torno a leccarle la fica e scendo nel forellino lo riempio di saliva, con la punta della lingua cerco di penetrarlo, lei &egrave troppo tesa, continuo poi infilo un dito leccandole la fica, gode ma &egrave troppo stretta.
-rilassati…
-voglio provare ma ho paura.
-se senti male dimmelo ed io mi fermo subito.
torno ad occoparmi del culetto senza dimanticarmi del suo sesso, ora la sento più rilassata, il forellino si dilata facilmente, sul comodino ci sono diverse bustine, salviette, creme, metto la crema sulle dita e sempre leccandole la figa la penetro.
Ora &egrave ben lubrificata, mi ungo il glande e lei si gira….
-no torna come prima…
-ma non &egrave meglio così..
-può essere ma mi sembra un gesto di sottomissione, visto che &egrave la prima volta, almeno all’inizio voglio che ci guardiamo negli occhi.
-Marco sei speciale.
Appoggio il glande al forellino, forzo leggermente, entro pochissimo e mi fermo, spingo nuovamente e mi fermo per diverse volte, dal suo viso traspare una smorfia di dolore.
-Mi fermo ?
-no continua
spingo ancora sento l’anello muscolare cedere ormai sono dentro scivolo lentamente nel suo intestino senza entravi completamente, inizio il classico movimento..
-Mi piace, continua…mettimelo tutto dentro.
affondo in lei prima lentamente, poi sempre più velocemente…
-Siii, sfondami, mi stai strappando, continua mi piace….
-ora girati.
Si mette alla pecorina, entro in lei molto facilmente, ma continuo lentamente….
-e bellissimo…continuaaa, inculamii….godooo…vengooo…
forzo l’andatura le mie palle picchiano contro la sua fica &egrave strettissima riesco ad incularla ancora per qualche minuto ma poi dovrò togliermi.
Marco, sto godendo come non mai, sto per venire di nuovo, anzi…vengooo, siiii, inculami ancora…ahhh
Sono quasi al culmine….
-Monica non so per quanto potrò resistere mi tolgo…
-si vienimi nella fica, voglio sentirti…
prendo una salvietta dal comodino, mi pulisco velocemente e la penetro.
-Monica, sto per venire &egrave meglio se mi tolgo.
-Resta dentro di me ti ho dato tutto e voglio tutto di te..
-Ma ???
-Tranquillo, prendo la pillola, sborrami dentro ti prego….
Vengo dentro di lei, mi scarico, mi svuoto lei sussulta e gode nuovamente.
Mi tolgo e mi lascio cadere al suo fianco sono esausto, lei prende il membro in mano e succhia le ultime gocce, poi si accovaccia al mio fianco tremando.
-stai tremando, tutto bene ?
-e stato bellisimo, stupendo.
-sei fantastica.
-anche tu.
Lentamente cadiamo nel torpore che si trasforma in sonno pesante.
Sono le 7 il telefono squilla &egrave la sveglia.
-Ciao.
-Buon giorno.
resta abbracciata a me accarezzandomi il torace, la sento pensierosa..
-Un cent per i tuoi pensieri…
-Che &egrave stata una notte bellisima e purtroppo sarà l’unica….
-pentita ?
-affatto, mi piaci moltissimo.
-Perch&egrave pensi che sarà l’unica mi piacerebbe rivederti.
-Mi sposo o forse mi dovrei sposare tra 6 mesi..
-amo il mio uomo ma questa notte ho conosciuto una persona diversa, nuova, sincera…
-Non vorrei essere la causa di di dubbi…
-No non lo sei, vedi forse doveva accadere, la considero la sbandata di una sera, sono certa che lui ne abbia già avuto più di una, devo ripensare a molte cose ma da sola.
-capisco.
-Meglio se vado tra non molto mi tartasseranno di domande alla riunione.
-Devo andare pure io.
La bacio e resto a fissare i suoi magnifici occhi, non vogliamo separarci ma dobbiamo.
Scendo in camera per prepararmi dopo poco sono nella sala della riunione dove trovo i miei colleghi delle altre nazioni &egrave sempre una festa quando ci vediamo ormai ci conosciamo da molti anni.
Si inizia, prendiamo posto, sono nella seconda fila tra il collega francese e quello spagnolo, entra il consiglio di ammistrazione il presidente e tutto il suo seguito e, e, e diavolo Monica, ho un sussulto sulla sedia, il collega spagnolo se ne accorge.
-Marco che succede, sembra che ti senti male.
-No, nulla ma chi &egrave quella donna nel consiglio ?
-La dottoressa Ferri, l’ammistratore della filiale tedesca, non capisco neppure io cosa faccia la, bella vero.
-Stupenda.
-Marco, levati quei pensieri dalla testa e tutta d’un pezzo, severissima &egrave stata soprannominata la figa di ferro, non da confidenza a nessuno, conosco il tuo passatempo di sciupafemmine come dite voi ma quella con l’avrai mai.
-Certo.
Dando quella risposta tra me penso alla frase che ha detto “non l’avrai mai” ed aggiugo: più.
Inizia a parlare il presidente e ci presenta i vari membri del consiglio, poi aggiunge per decisione unanime del consiglio di ammistrazione la “Dott.ssa Ferri &egrave stata nominata amministratore generale della ns. società”, applausi di rito.
Le cede la parola, lei si presenta e comunica le nuove cariche…
-L’Ing. Rossi Marco viene nominato ammistratore responsabile dell’Europa e dell’Africa.
Cazzo ma Rossi Marco sono io, porca puttana ho scopato e inculato il mio capo, mi chiama sul palco, se prima ero teso ora sono bloccato.
Quando mi vede noto dai suoi occhi la sorpresa, continua come se nulla fosse, mi stringe la mano e baciandomi sulle guance mi sussurra questa notte eri Marco ora &egrave l’Ing.Rossi, complimenti.
Inizio a parlare e mi perdo nel dibattito che si apre, non penso a lei, sono concentrato nella discussione, ad una domanda sul futuro lontano, termino la risposta con “a volte la vita ci riserva delle piacevoli sorprese” la guardo di sfuggita, lei che resta impassibile.
Al termine del tutto, quando siamo al pranzo lei si avviciana per salutarmi.
-Arrivederci Dottoressa, &egrave stato un piacere.
-A presto Ing. il piacere &egrave stato mio, la ringrazio di tutto.
Ci siamo rivisti per lavoro molte volte, ancora oggi che sono passati circa 10 anni, inutile negarlo quando ci guardiamo negli occhi ricordiamo quella notte ma come se nulla fosse accaduto continuiamo nel lavoro dandoci del lei.

ps..ho saputo che non ha sposato il ragazzo di allora.

By Mago.

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Grazie.

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