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Racconti Erotici Etero

Il Massaggio di Federica

By 24 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Federica era seduta nel suo ufficio al negozio e si stava rendendo conto che era stanca ancor prima di iniziare quel turno di 11 ore che l’aspettava.

Mentre era li che riordinava carte e contratti, ripensò a quel racconto che aveva letto la sera prima a casa e un sorriso le increspò le labbra. Sentì avvamparsi, la sua fantasia aveva viaggiato molto leggendo. Effettuò la connessione al sito di messaggistica dove aveva conosciuto l’autore e passò una buona mezz’ora a eliminare messaggi non interessanti, rispose ad un paio di amici e poi trovò il messaggio con il quale le era stata notificata la pubblicazione del racconto. Rispose al messaggio in maniera semplice e da li cominciò uno scambio di battute piene di intrigo. Ammise di aver viaggiato con la fantasia allo scrittore che se ne compiacque. La piacevole tensione si tagliava con l’accetta, era quasi palpabile. Federica voleva che quel gioco continuasse e che si rendesse ancora più intrigante, sensazione più che corrisposta dall’interlocutore. Anche se non l’ammetteva implicitamente Federica, si cullava in un desiderio mentale di sentirsi protagonista, di vedersi descritta, magari unito ad un desiderio più fisico. Magari.

Prendendo come pretesto le 11 ore di turno venne fuori il discorso di un massaggio alle gambe. Federica quasi tremò immaginandosi le sensazioni di un bel massaggio rilassante e il suo interlocutore si offrì impunemente di farglielo.

‘Ma dici sul serio?’ chiese Federica – ‘Perch&egrave no, &egrave sicuramente un modo diverso di rilassarsi no?’ – ‘E tu, senza conoscermi, verresti a prendermi dopo 11 ore di lavoro per farmi un massaggio?’ reiterò Federica.

‘Si’.

Federica si sorprese di quella risposta. Tantissime volte aveva ricevuto proposte che si potevano considerare indecenti, troppe volte, anche espresse in maniera molto rude e molto poco rispettosa. Di solito non rispondeva o lo faceva rendendo pan per focaccia. Ma questa volta era diverso, si scoprì arrossire e sentì un brivido particolare percorrerle la schiena. Si sorprese a stringere le gambe sulla sedia. Che le stava succedendo? Quasi rifiutò quello stato d’animo ma si rese conto che aveva voglia di qualcosa di diverso e il tutto le sembrava cosi dolce, educato, così incredibilmente diverso da tutto ciò al quale era abituata. Aveva voglia di qualcosa di più di quello ce aveva fatto la sera prima leggendo.

Federica, ancora una volta, quasi non nelle sue piene facoltà, si ritrovò a declinare l’indirizzo del negozio e il suo numero di cellulare allo sconosciuto, il quale la chiamò subito.

‘Mi sembrava carino quantomeno farti sentire la mia voce’ – disse ad una Federica ancora basita di quello che stava facendo – ‘e ti prego di promettermi che in qualunque modo tu non ti senta a tuo agio, basterà un tuo cenno o parola affinché tutto quanto non abbia mai luogo’.

‘Ok, promesso’ – disse Federica rincuorata di quel gesto. Parlarono per un po’, scherzando anche se si sentiva un certo imbarazzo, ora che il muro imposto dalla chat era crollato e si potevano sentire le inflessioni della voce e la risata. Tutto assunse un contorno più vero che a Federica e al suo ‘scrittore’ piacque.

La giornata si svolse regolarmente, ogni tanto si scambiavano un messaggio stuzzicante e l’ora si avvicinò. Federica stava vivendo in un limbo. Quello che stava per accadere, se veramente fosse accaduto, la eccitava. La sentiva crescere dentro di se, per poi porsi tante domande e dubbi. Si scoprì risoluta.

L’ora di chiusura arrivò e finalmente Federica conobbe il suo scrittore. Una stretta di mano, un bacio sulla guancia, la prima presa di coscienza dell’odore l’una dell’altro. Un lampo negli occhi accompagnato da un sorriso a mezza bocca condito da imbarazzo

‘Finisci pure, aspetto qui fuori. ‘ disse lo scrittore. Federica chiuse il negozio e si avvicinò a lui che la prese sotto braccio. I loro corpi vennero a contatto in quel preciso istante e vennero percorsi da una scossa entrambi. Federica si adagiò sul suo nuovo amico mentre camminavano. Parlavano del più e del meno, ma non di cose banali. Lui attirava la sua attenzione su persone particolari facendola ridere, lui ascoltava le macchiette della giornata con i clienti a negozio e rideva di gusto. Entrarono subito in sintonia.

‘Che vuoi fare? Vuoi bere qualcosa?’ – chiese lo scrittore guardandola negli occhi.

‘Dove? ‘ civettuò lei. ‘Mah, abbiamo diverse opzioni: un bar, da te o da me ‘ disse lui – ‘Da me no, da te .. molto volentieri’

Cosi accadde. Presero la macchina e si diressero verso casa.

Arrivati lo scrittore fece accomodare Federica in salone. Adesso si che era imbarazzata!

‘Sei sempre interessata al massaggio?’ – chiese lui dolcemente, guardandola negli occhi e tenendogli le mani, inginocchiato di fronte a lei.

‘Si….’ – rispose Federica rapito dallo sguardo di lui e dalle sensazione che gli davano le sue mani sulle sue.

‘Ok… vieni…’ disse lui. La invitò a seguirlo verso la camera da letto dell’appartamento. Stese un asciugamano sul letto poi si girò verso Federica chiedendole di scegliere l’olio per il massaggio, che lei indicò essere quello tahilandese.

‘Adesso io uscirò da qui, mi andrò a mettere una tuta. Tu sistemati come meglio credi per il massaggio. Qui c’&egrave un asciugamano.’. Detto questo si girò e uscì, socchiudendo la porta.

Federica si guardò intorno. Si trovava da sola nella camera da letto di una persona della quale fino a poco tempo prima ne ignorava l’esistenza, pronta e desiderosa di permettere a questo sconosciuto di toccarla, spalmarle dell’olio e poi.. chissà. Si soffermò sul suo cuore che le stava battendo in gola e un familiare calore nel basso ventre. Decise di spogliarsi. Via prima le scarpe, poi i calzini, i pantaloni. Si soffermò a rimirarsi nello specchio dell’armadio e che tutto fosse in ordine, compiacendosi della scelta dell’intimo effettuata quella stessa mattina. A quel punto pensò ‘se mi spoglio anche sopra sarà un invito troppo implicito’, scacciando immediatamente quel pensiero mentre si sfilava il maglioncino e il top, rimanendo in reggiseno. Si scoprì eccitata, quasi le girava la testa.

Si sdraiò sul letto a pancia in giù e con un ultimo gesto di pudore si sistemò l’asciugamano sul suo posteriore a coprire i glutei e chiamò.

Lo scrittore entrò, accese le candele e spense la luce. La stanza si riempì della melodia di Vangelis.

‘Chiudi gli occhi’, disse lui vedendo che Federica si guardava intorno. Il suo tono di voce era basso, roco, dolcissimo. Il mix di musica, la sua voce, rilassò Federica che si adagiò completamente su quell’improvvisato lettino per massaggi. Lo scrittore si pose alla fine del letto e ammirò quel corpo di fronte a se. La pelle levigata, le gambe lunghe e tornite. Prese l’olio e ne fece scorrere un sottile olio dall’attaccatura inferiore dei glutei, appena sotto l’asciugamano tatticamente disposto da Federica, fino al tallone. Cominciò un lento massaggio circolare ai piedi, sulla pianta, il collo, tra le dita, ungendo tutto per bene. Passò quindi ai polpacci con il medesimo metodo.

Federica si stava godendo quel momento, si sentiva veramente rilassata. Quando le dita dello scrittore sfiorarono il dietro del ginocchio ebbe però un sussulto. Quella era una sua zona erogena. Sentì le dita e il palmo cominciare a massaggiare i muscoli della gamba e sentendo le dita nell’interno coscia quasi istintivamente aprì le gambe per facilitare il massaggio. Ogni muscolo venne massaggiato con movimenti circolari e la giusta pressione. Federica si sentiva al settimo cielo. Quasi non notò che le dita di lui le avevano sfiorato il perizoma.

Il massaggio continuò sull’altra gamba e riprese dal basso. Federica si concentrò su quelle sensazioni. Il calore nella pancia aumentò e aprì ancora un po le gambe.

‘Vuoi anche le spalle?’ disse lui, quasi sperandolo.

‘Si’ disse Federica, ormai persa in quelle carezze, quell’odore di vaniglia misto a quello delle candele, alla musica.

Lo scrittore sganciò quindi il reggiseno di Federica, che ebbe l’ennesimo sussulto. ‘Scusa, ma &egrave necessario’, disse lui, e Federica di tutta risposta si tolse il reggiseno del tutto, lasciando intravedere il lato del seno. Si adagiò di nuovo per sentire un filo di olio lungo la spina dorsale darle un brivido di piacere intenso che la fece sospirare. Le mani cominciarono a muoversi in quei movimenti circolari lungo la schiena. La pressione era giusta, le dita scorrevano sulla pelle unta. Federica percepì le dita si spostarono di lato e andarono a lambire l’attaccatura dei seni. Quasi svenne dal piacere, per poi scoprire che la sensazione di tatto era cambiata. Federica scoprì che le dita erano state sostituite da dei baci leggeri. Lo scrittore non aveva resistito e aveva preso a passare le sue labbra sulla schiena, inebriandosi del profumo dell’olio e della pelle di Federica. La lingua scorse lungo la spina dorsale dalla nuca fino all’incavo pronunciato del coccige per poi risalire la schiena a forza di baci leggeri.

Federica a quel punto si rese conto di essere bagnata. Percepì il sospiro dello scrittore sul suo collo, nelle sue orecchie I Baci dello scrittore si mossero verso le gambe, lungo la coscia, nell’incavo del ginocchio (e li Federica pensò di morire) fino ai piedi, per poi risalire lentamente, non lasciando un singolo millimetro di pelle inesplorato. Scostò l’asciugamano, quasi togliendo l’ultimo baluardo e baciò i glutei generando in Federica un fremito quasi incontrollabile.

La lingua dello scrittore percorse i glutei lungo l’elastico del perizoma, ogni tocco un sospiro di Federica che ormai cominciava a muovere il bacino. Prese l’iniziativa e si girò, attirando lo scrittore a se e prendendolo alla sprovvista lo baciò sulle labbra, cercando la sua lingua, succhiò le sue labbra e lui contraccambiò con ardore. I baci scesero vero il collo verso i seni. I capezzoli quasi graffiavano da quanto erano duri, vennero avvolti dalle labbra di lui dolcemente. Le fece sentire i denti e Federica sussultò di piacere, ormai lo abbracciava e lo tirava a se con le gambe.

I baci dello scrittore scesero ancora più in basso e si concentrarono sull’ombelico. Federica ormai era tutta un tremito. La lingua vi passò all’interno e scese ancora più giù sul bordo del perizoma. Lo scrittore poteva sentire l’odore di Federica, un odore dolce, buono, eccitante. Sollevò con la punta della lingua l’elastico del perizoma, si fece più audace. L’odore era inebriante. Fece scivolare la lingua lungo l’inguine godendosi i fremiti di piacere di Federica, la quale aprì ancora di più le gambe per invitarlo a rendersi ancora più intraprendente.

Lo scrittore risalì quindi il corpo di Federica, decidendo di torturarla ancora un po’. Arrivò a baciarla sulle labbra, lei poteva chiaramente percepire l’erezione di lui sul ventre nudo attraverso la tuta e questo la eccitò ancora di più. Lui prese dell’olio e ne fece scorrere un filo dal collo fino all’ombelico. Cominciò a massaggiare a palmi aperti, concentrandosi sui seni e sui capezzoli. Federica fremeva e guardava negli occhi il suo scrittore, concentrandosi sulle sensazioni che quelle mani le davano. Alle mani si sostituirono i baci di nuovo, Federica socchiuse gli occhi.

‘Basta torturarmi’.’ disse sottovoce e togliendosi il perizoma. ‘Voglio che mi lecchi’ disse aprendo oscenamente le gambe e attirando il viso dello scrittore che cominciò a baciarle la pelle immediatamente sopra il monte di venere. Federica ormai muoveva il bacino, prese la testa dello scrittore e la spinse più in basso. Voleva sentire quella lingua, che non tardò ad aprirle le grandi labbra frugando e raggiungere la clitoride gonfia. Federica quasi venne nel preciso momento in cui la punta della lingua sfiorò la clitoride. Con le mani aumentò la pressione sulla testa dell’uomo il quale accolse l’invito e avviluppò le labbra intorno alla clitoride cominciando a succhiare leggermente. Federica aprì ancora più le gambe e cominciò a muovere il bacino in maniera convulsa dal basso verso l’alto, simulando l’amplesso. Venne. Venne tremando, strinse le gambe intorno. Lo scrittore continuò comunque la sua opera durante l’orgasmo, infilando la sua lingua dentro di lei. La lingua fù sostituita dalla dita, che cominciarono a muoversi dolcemente, Federica lasciò fare sentendo il piacere montare dentro di lei di nuovo. Via le dita, ritornò la lingua che scese fino al forellino più in basso. Federica percepì quella carezza e alzò il bacino per facilitare quella dolce intrusione. Lo scrittore sentì la rosellina cedere sotto i suoi colpi di lingua, ormai Federica era bagnatissima. La girò e cominciò a passare la lingua alternando tra il sesso e l’ano, molto lentamente, sentendo la ragazza rabbrividire ad ogni colpo di lingua. Federica venne di nuovo, in quella posizione oscena, il viso abbandonato nel cuscino, le mani che stringevano le lenzuola e la stanza che si riempiva delle sue urla.

Esausta si girò, lo attrasse a se e lo baciò sulle labbra, sentendo i suoi sapori sulle labbra e la lingua di lui. Con la mano cercò la tuta, infilò la mano dentro la tuta e la strinse sull’erezione di lui. La accarezzò mentre con l’altra tirava giù la tuta. Lo guardò negli occhi e fece scorrere i polpastrelli lungo l’asta. Una volta liberato il pene, sempre tenendolo in mano, gli baciò il collo e scese giù. Soffermò la lingua sui capezzoli, il ventre fino a che non prese in bocca la punta del sesso di lui, fece roteare la lingua e poi affondò, beandosi del sapore e dell’odore di uomo. Con l’altra mano prese lo scroto tra le mani e lo accarezzò mentre con la sua lingua esplorava ogni centimetro dell’asta, per poi accoglierlo nella sua bocca calda.

Lo scrittore chiuse gli occhi e rimase senza fiato da quelle sensazioni. Abbassò poi lo sguardo e si soffermò sulle belle labbra piene di Federica che accoglievano il suo sesso, sentiva la lingua accarezzarlo ad ogni movimento. Federica spostò entrambe le mani sui glutei di lui e lo spingeva verso di se continuamente, cercando di farlo entrare sempre di più dentro la sua bocca. Alzò lo sguardo che venne contraccambiato con l’estasi pura. Si sentì onnipotente. Avvertì il pene che le si gonfiava in bocca e questo la eccitò tantissimo, continuò di gusto.

Ad un certo punto si staccò e risalì verso il collo, lo baciò e gli leccò l’orecchio dicendogli ‘Prendimi adesso’.

Lo scrittore tolse i pantaloni del tutto osservando Federica che aveva cominciato a stuzzicarsi il sesso. ‘Non farmi aspettare’ ‘ disse lei. Lo attrasse a se prendendolo per il sesso e lo guidò dentro di lei. Il primo contatto tolse il fiato ad entrambi. Il sesso di Federica si aprì per accoglierlo facendolo entrare lentamente. La sensazione di aderenza totale era incredibile. Iniziò una danza lenta. Lo scrittore spingeva e Federica accompagnava i movimenti con il bacino. Una mano era sulla schiena, l’altra accarezzava la testa di lui mentre si baciavano, le loro lingue quasi a mimare ciò che succedeva più in basso.

Lo scrittore si staccò, mise Federica su un fianco e le si accomodò dietro. La penetrò di nuovo lentamente e ricominciò a muoversi tenendo una gamba di Federica alzata mentre le baciava il collo, alternando a dolci morsi solo con le labbra. La mano che sorreggeva la gamba si staccò e raggiunse l’unione dei loro sessi, dove prese ad accarezzare la clitoride di Federica.

Lei venne in un sussulto e rumorosamente. Lui sentì i muscoli vaginali di lei contarsi durante l’orgasmo e continuò il suo movimento. Una volta che percepì il termine dei sussulti e che Federica si era abbandonata per riprendere fiato, si staccò e la girò a pancia sotto. Federica comprese, si sistemò con il suo bellissimo sedere verso l’alto rispetto al corpo. Lui la penetrò in un colpo solo e prendendola per i fianchi cominciò a muoversi. Federica cercò con la mano il suo scroto e lo accarezzò durante quella danza quasi animale. Lo scrittore si sentiva quasi per esplodere, non ce la faceva più.

‘Fede’ &egrave pericoloso che io continui’.’

‘Vieni qui” rispose lei. Lo fece accomodare seduto e si accovacciò tra le sue gambe. Prese il pene in mano e se lo passò sul viso, chiaramente percependo il mix di umori: il suo e quello dell’uomo. Lo baciò prima di prenderlo tutto in bocca. Lo massaggiò tra le sue labbra, aumentando la salivazione di proposito. Lo scrittore tremava e Federica poteva chiaramente percepirlo, era deciso a finirlo con la bocca. Si staccò e lo guardò. Incontrò due occhi verdi che la scrutavano pieni di desiderio, quasi supplica, mentre la mano di Federica lo accarezzava stringendo la punta. Le candele illuminavano quel suo viso, lasciando intravedere i riflessi della pelle sudata e oliata. Leccò il frenulo e attese la reazione che non tardò ad arrivare, lo scrittore strinse le lenzuola nei pugni. Un’altra leccata e un sussulto. Federica si stava divertendo un mondo. Avvicinò la bocca allo scroto e lo prese in bocca succhiando. Un altro fremito.

Prese tutto il sesso di lui in bocca e cominciò a succhiarlo dolcemente all’inizio. Quel sapore la inebriava e voleva assaggiarlo, lo voleva tutto.

‘Federica’:’ disse lui, il suo nome quasi spezzato dall’orgasmo che irruppe. Lo scrittore sussultò mentre Federica gli accarezzava il ventre e teneva le labbra salde sul suo membro. Percepì chiaramente gli schizzi di sperma riempirgli la bocca, una sensazione che la eccitò a dismisura. Continuò ad accarezzarlo con quelle sue labbra morbide, pulendolo da ogni residuo che era scivolato via dalla sua bocca. Ingoiò.

Lo scrittore la tirò a lui e la baciò profondamente, la sua lingua abbracciò la sua, ogni angolo della sua bocca venne esplorato in un bacio dolcissimo ed interminabile’.

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