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Racconti Erotici EteroTrio

La cagna – 2

By 20 Febbraio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Scott Sanders non aveva voglia di fare i compiti. In fondo le vacanze erano iniziate da appena un paio di settimane, aveva tutto il tempo, accidenti! E poi non riusciva a concentrarsi a dovere. Aspettava un messaggio con impazienza. Se quello che Colin, il suo migliore amico, gli aveva raccontato era vero… cavolo! Ci pensi? si ritrovò a pensare. Poi scosse la testa, incredulo.
‘Nah! Stavolta mi ha raccontato una cazzata, è così! Ma gliela faccio pagare!’
Si disse tra il serio e il faceto. Avevano passato la mattinata insieme, a giocare a calcio con gli altri ragazzi del quartiere ed ora si godeva un po’ di refrigerio postprandiale. Decise di sdraiarsi sul letto ed accendere la TV, per cercare di pensare ad altro.

Dopo una decina di minuti, sentì una familiare vibrazione nella tasca e controllò subito il telefono impaziente. Il messaggio era di Colin. Sorrise Scott mentre lo leggeva, sempre più eccitato e ancora pervaso dall’incredulità. Si alzò di scatto e s’infilò le infradito precipitandosi al piano di sotto. Salutò di fretta i genitori e disse loro che sarebbe rientrato più tardi. Appena uscito dalla porta di casa, corse a prendere la bici in garage. Ci trovò suo fratello maggiore Ty, che stava pomiciando con la sua ragazza. Si dette mentalmente dello sciocco per non averci pensato:
‘Eh che cazzo, idiota! Lo sai che non voglio che ci disturbi!’ fu l’affettuoso saluto. Scott, non ci fece caso più di tanto, però. Dopotutto ci era abituato:
‘Devo solo prendere la bicicletta, me ne vado subito!!’ si limitò a ringhiargli altrettanto aggressivamente. Era il loro modo di comunicare. La ragazza di Ty gli disse di smetterla.
‘Non mi piace quando lo tratti male! E’ tuo fratello, Ty! E poi è così carino!’ povera Maggy. Non era esattamente la più sveglia del vicinato ma Scott sapeva che a suo fratello non interessava granché. Non gli serviva che avesse un cervello per potersela scopare a comando e diciamo che la ragazza era…. beh, molto… molto generosa.
Scott le sorrise e Ty si calmò.
‘Dove te ne vai con questo cazzo di caldo?’ chiese al fratello minore, incuriosito.
‘Da Colin…’ gli rispose secco.
‘Tsk! Voi due dovreste cominciare a pensare alle ragazze invece che passare il tempo a giocare ai videogames!’ gli disse arrogante strizzando il culo a Maggie che rise come un’oca giuliva ‘Prendi esempio da me! Hehehe!!’ Scott alzò gli occhi al cielo mentre usciva dal garage, ma non rispose alla provocazione.
‘Oppure magari siete dell’altra sponda e vi divertite tra di voi? Hehe!!’ suggerì maligno Ty. Suo fratello si voltò e gli mostrò il dito medio con entrambe le mani, con stizza. Maggy rimproverò con gli occhi il maggiore ma Ty rise:
‘Hey! Mi preoccupo solo per il mio fratellino! hahaha!!!’ Scott sentì la risata scemare alle sue spalle mentre lui già pedalava con foga verso casa del suo amico.
‘Fanculo Ty!’ pensò sorridendo a sé stesso. Non stava più nella pelle.

“mmmm… Colin… mmmm…. adoro leccarti….mmmm… sei così buono… mmmmm…’
Lucy era al settimo cielo. Prese in bocca l’intero scroto del ragazzino che aveva di fronte mentre, con la lingua, glielo carezzava amorevole. Quel misto di sudore e sborra e testosterone era un sapore di cui sembrava non riuscire a saziarsi. Suo cugino ridacchiò:
‘Hehehe!! Sei proprio una troia Lucy, hahaha!!’ La guardava dall’alto in basso con le braccia incrociate dietro la testa e un ghigno arrogante che la eccitava un casino.
‘Voglio leccarti tutto…mmm… tutto…’ continuò in preda all’eccitazione. Colin scrollò le spalle, incurante, ma sorrise rassicurandola:
‘Beh, tranquilla cagnetta! Hahaha! Se proprio ci tieni mi leccherai DAPPERTUTTO, te l’assicuro, hahaha!!!’ sottolineò quella parola con una lentezza inenarrabile, poi continuò ‘…sarà uno spasso, cazzo, hehe!!’ La ragazza mugolò, non del tutto sicura di cosa l’aspettasse. La situazione cominciava ad esserle chiara adesso. Aveva ceduto nuovamente al piacere, stavolta, però, dichiarandosi apertamente, accettando un ruolo ben preciso nel loro gioco. Questo avrebbe cambiato molte cose. Praticamente tutte le loro dinamiche di comportamento si sarebbero modificate e, a poco a poco, avrebbero dovuto trovare un modus vivendi che si confacesse al nuovo stato delle cose. Frammenti di preoccupazioni, naufraghi dispersi nel mare di piacere lussurioso di cui la ragazza stava nuotando. Ma dal retro della sua mente si fece strada, chissà perché, una domanda più che altro dettata dalla gelosia di stampo femmineo che si era impadronita del suo animo. Smise per un istante di leccargli le palle e gli chiese:
‘Colin?’
‘Si?’
‘Che ne sarà di Janet?’ il ragazzo aggrottò le ciglia quasi a non capire la domanda.
‘Che vuoi dire? Janet è la mia ragazza.’ le disse semplicemente. Lei, quasi delusa replicò con un minimo di broncio:
‘Vuoi dire che… continuerai a vederla? Credevo che…’ lasciò la frase a metà ma il ghigno malefico del ragazzo le fece intendere che il senso delle sue parole era chiarissimo.
‘Credevi che l’avrei lasciata? Per te?’ le disse con algido sarcasmo. La ragazza si limito a guardarlo con un’espressione indecifrabile. Lui ridacchiò:
‘E perché dovrei lasciarla, scusa? Con lei ci esco, ci vado al cinema, ci pomicio…’ sorrise beffardo ‘…ma non le chiederei mai di leccarmi le palle come una cagna di strada, ci sei tu per quello, hehehe!!’ ridacchiò il bel padroncino, poi continuò:
‘Dopotutto LEI è una RAGAZZA, non è come te, capisci?’ Lucy rimase un po’ interdetta e provò a replicare, incerta:
‘Beh, però non mi sembra molto…’ ma non chiuse la frase. Colin la interruppe giocando con le sue sensazioni. Le mise una maso sulla testa rimettendole la bocca dov’era giusto che stesse:
‘Basta dire stupidaggini” le disse con quel perfido sorrisetto che la calmava sempre “Perché hai smesso di leccare? Sono ancora sudato, no?!’ la semplicità quasi infantile con cui le parlò e le labbra diabolicamente arricciate che gli illuminavano il bel viso, le spezzarono il fiato in gola. Gli sorrise, un sorriso un po’ amaro per dire la verità:
‘Si scusa… padrone…’ aggiunse poi, complice e riprese felice, dimenticandosi di tutto. Il naso le batteva su quella bell’asta di carne, simbolo del potere del ragazzo e l’odore di maschio le riempiva i polmoni. Che altro poteva desiderare?. Colin ridacchiò nel vederla così sottomessa.
‘Brava cagnetta, devi fare il tuo dovere, ricordatelo, hehehe!!!’
Era così facile manipolarla! Che sogno.

La porta si aprì piano e Colin vide Scott entrare nell’ingresso. Il ragazzo rimase a bocca aperta nel vedere la scena. I due giovani si sorrisero ma non emisero alcun suono. Lucy non si era accorta. Scott chiuse la porta d’ingresso cercando di non fare rumore, aveva quasi paura che fosse tutto un sogno tanto era surreale quella scena. Quando la serratura scattò, però, la ragazza si voltò di scatto con un’espressione atterrita. Mise a fuoco il ragazzino che lentamente stava camminando verso di loro. Davvero molto, molto carino: capelli scuri, occhi nocciola, non troppo alto ma atletico e slanciato. Portava una maglietta chiara e dei pantaloncini corti a scacchi. L’aveva visto forse un paio di volte, era un amico di Colin ma non si ricordava il nome.
‘O mio Dio!!’ fu tutto quello che riuscì a dire portandosi la mano alla bocca con un espressione che trasudava orrore, nient’altro che puro, terrificante orrore.
I due ragazzi scoppiarono a ridere e si dettero il cinque:
‘Hahaha!!! Ma allora non raccontavi cazzate!!!!’
‘Te l’avevo detto, no? Hahaha!!’
‘Incredibile!!!’ commentò Scott con un sorriso da un orecchio all’altro, mentre lei era sull’orlo delle lacrime.
‘Lucy!’ la voce di suo cugino la scosse dal torpore ‘Guarda chi è venuto a trovarci?’ lei lo guardò scuotendo lentamente la testa, incredula.
‘Colin…’ mormorò disperata ‘…perché?!’ i due ragazzi ridacchiarono di nuovo ma suo cugino ignorò bellamente la domanda.
‘Scott è venuto a portarti un bel regalino, vero Scott? Hehe!!’
‘Haha!! Verissimo amico, haha!!’ rise il bruno massaggiandosi il pacco e guardando lei, inginocchio di fronte a loro. La ragazza continuò a scuotere al testa ingoiando, divisa tra la voglia di lasciarsi andare e la paura di essere svergognata davanti ad un’altra persona.
‘Colin, doveva essere… solo con te….’ gli disse rivolgendogli un’occhiata supplice. Il ragazzo fece un po’ il broncio, infantile in maniera eclatante.
‘Ma lui è mio amico Lucy…’ le disse come se quello spiegasse tutto ‘…che gusto c’è ad avere una cagna se non posso farla vedere ai miei amici?!’ proseguì. Lei ingoiò, continuando a scuotere la testa. Era così eccitata, come faceva a respingere due adolescenti arrapati quando in realtà non chiedeva altro che cedere ai suoi istinti.
‘E dai Lucy, non sei neanche curiosa di annusarlo?!’ le disse a tradimento Colin. Lei ingoiò di nuovo cercando di trovare dominio di se stessa.
‘No…’ gli rispose incerta. Suo cugino sorrise.
‘Bugiarda, non vedi l’ora di annusargli il cazzo, dì la verità!’ la ragazza non rispose, come poteva mentire a quegli occhi penetranti? Si limitò ad abbassare lo sguardo. Il cugino continuò ‘Hehe! Lo so che sei preoccupata ma non devi esserlo! In fondo non è che ti ho svergognata davanti a tutta la scuola no?’ proseguì consolatorio.
‘E dai solo un’annusatina…’ insistette, pedante ‘…se non ti piace lo mandiamo via promesso, hehehe!!’ le disse ridacchiando. La ragazza respirava forte e, senza rendersene conto, dopo qualche istante, cominciò ad avvicinarsi a Scott camminando a quattro zampe. Li sentiva ridacchiare. Si accucciò di fronte a lui e chiuse gli occhi. Colin fece cenno all’amico di sganciarsi i pantaloncini. Lucy riaprì gli occhi. A venti centimetri dal suo viso c’era un pacco fasciato da dei boxer neri. Il ragazzo, la guardava sorridente, in piedi davanti a lei che temporeggiava quanto più poteva: non voleva ma allo stesso tempo non vedeva l’ora. Per aiutarla in quel dilemma esistenziale, suo cugino la tolse da qualunque imbarazzo risolvendole il problema. Le mise un piede sulla nuca e le spinse il muso sul pacco dell’amico.
‘Su muoviti, cagnetta, t’ho detto di annusare!! Hahahaha!!!’ Lucy non se l’aspettava e non oppose la minima resistenza. Il cotone che la divideva dalla virilità di quel ragazzino le premeva sulla faccia e lei inspirò a pieni polmoni.
Scott rise guardando l’amico, non credendo quasi a ciò che vedeva. L’arroganza che usava era inaudita. Poteva forse permettersi di farlo anche lui? Si eccitò in un attimo e Lucy sentì il suo membro diventare sempre più duro contro la sua faccia. Che odore. Così simile a quello del cugino, tutto quel sudore, tutto quel testosterone… eppure così diverso, forse più pungente ma altrettanto irresistibile per lei. Era il suo punto debole e quello stronzetto di Colin l’aveva capito. Che cosa poteva fare, non aveva difese… e poi valeva la pena resistere? In fondo che male c’era? Non le veniva in mente al momento. Lentamente le sue mani salirono fino a che non si ritrovò avvinghiata al fondoschiena di Scott strusciando, adesso con energia, la sua pelle contro il suo pacco rigonfio. Non si era neanche resa conto che Colin le avesse tolto il piede dalla nuca, li sentiva ridacchiare ancora e ancora. Si accorse però quando Scott l’afferrò per i capelli spingendo, di rimando, il suo inguine contro di lei.
‘Allora, annusacazzi?’ tornò a stuzzicarla suo cugino. Scott rise divertito ‘che mi dici del mio amico? Devo mandarlo via?’ le disse con sarcasmo. Lucy riuscì a mugugnare un ‘noooooo….’ accorato e disperato mentre si inebriava dell’odore di Scott. I due ragazzi scoppiarono a ridere.
‘Hahahaha!! Ma come? Non volevi essere solo la MIA cagna? Hahaha!!’ continuò suo cugino. Lucy si voltò, incapace però di staccarsi da quel cazzo adolescenziale. Si morse il labbro prima di rispondere.
‘Beh…’ sorrise al ragazzo ‘…tu sei il mio padrone, certo… però…’ guardò Scott che aveva un bel ghigno soddisfatto ‘…anche lui mi piace tanto…’ disse languida e gli leccò il pacco con devozione. I ragazzi scoppiarono di nuovo a ridere, poi Colin continuò:
‘Stai attenta però! Se dici così, d’ora in avanti avrai due maschi da servire e soddisfare, sei sicura di farcela cagnetta? Hehe!!’ Lei mugolò inspirando pienamente l’odore di Scott ‘si che ce la faccio…’ disse loro anche se un po’ incerta “ce la voglio fare…” Ancora risate.
‘Hahaha!!! Ma tu l’hai mai vista una troia come questa?!’ disse Colin all’altro.
‘No, amico, neanche nei porno! Haha! Ancora non ci credo, cazzo!!’ commentò Scott, la cui erezione cominciava a pulsare d’impazienza.
“Te l’avevo detto no? Tu falle annusare l’uccello e vedrai che ti farà da schiava, hahaha!!!” Scott rise di nuovo, poi:
‘Davvero posso farmela anch’io d’ora in avanti?’ chiese in maniera molto pratica all’amico, come se lei non fosse neanche nella stanza.
‘Hahaha!!! Ma come, non l’hai sentita? L’hai conquistata col tuo… fascino, hahaha!!!’ se la spassavano a suon di battute i due maschietti mentre Lucy era presa a leccare, affamata.
‘Guardala!?! Sta sbavando, cazzo! Hahaha!!!’
‘Che figata! Che figata!’ rispose l’amico entusiasta, poi si voltò verso Colin ‘…io non ce la faccio più amico, sto per esplodere!’ gli disse e il bel biondo ridacchiò:
‘Hai sentito cagna? Il tuo nuovo padrone, qui, ha bisogno di un buco dove ficcare l’uccello! Hehehe!!’ La ragazza, ormai entrata nella parte e priva di qualunque freno inibitorio, guardò in alto, sorridendo al bel moretto:
‘Beh, di buchi ne ho tre, quale vuoi usare padrone?’ Scott sorrise al suo amico:
‘Fa la spiritosa, la cagnetta, eh? hahaha!! Ora te lo tolgo io quel sorrisetto dalla faccia!’ le disse divertito e più sicuro di sé, mentre si abbassava i boxer rivelando quasi venti centimetri di giovane virilità.
‘Succhiamelo, puttana dei miei coglioni!’ Lucy non ebbe il tempo di reagire. Il giovane le spinse con forza tutta l’asta in bocca fino ad affondarle il naso nel pube. La ragazza credette di soffocare e tentò di allontanarsi ma Scott glielo permise solo il tempo di preparare un secondo affondo. Colin sorrise all’improvvisa autorità nelle parole e nei gesti di Scott.
‘hahaha!! Bravo amico! Falle vedere chi comanda! hahaha!!!’

Che goduria affondare il cazzo in quella bocca bagnata e così accogliente. Scott non aveva mai provato niente del genere, sembrava fosse stata creata apposta. Così diverso da farsi una sega, non c’era nemmeno il paragone! Non riusciva a smettere di dondolare il bacino e di scoparle la faccia, era troppo eccitato. Guardava il musetto di quella ragazza rigato dalle lacrime ma, in qualche modo, immensamente felice e sorrise gongolante.

Che goduria accogliere in bocca quel cazzo pulsante e così maleodorante. Lucy era talmente eccitata che si sentiva la fighetta completamente fradicia. Quel sapore era rivoltante eppure ne andava matta, era la più buona delle leccornie. Il ragazzo le forzava la mazza giù quasi fino in gola, non con eccessiva violenza ma con impaziente decisione. Lei cercava di accoglierlo come meglio poteva ma non le riusciva troppo bene. A Colin piaceva di più farsi spompinare liberamente mentre la osservava freddamente divertito. Scott aveva un ghigno molto simile a quello di suo cugino e questo le mandò un brivido giù per la schiena.

‘Ma lo sai che la troia ha avuto il coraggio di chiedermi se avrei lasciato Janet per stare con lei? Hahaha!!’ Scott rise con l’amico mentre continuava a chiavarle la faccia.
‘Haha! E tu cos’hai risposto?!’ gli chiese guardando la testa della cagna saldamente imprigionata tra le sue mani.
‘Beh! Le ho spiegato che Janet è la mia ragazza, mentre lei…’ sghignazzò con l’amico mentre si stava masturbando, guardando la scena ‘…beh, lei mi serve per svuotarmi i coglioni, hahaha!!!’
‘hahaha!!! Sei un grande, amico!!! Hahaha!! E l’ha capito?! Haha!!’
‘Beh, penso di si, mi sembra una cagna intelligente! Haha!! Tu che dici?’ chiese a Scott. Il bel bruno le sfilò il cazzo di bocca allontanandola un istante e, divertito, disse:
‘Verifichiamo subito! Hahaha!!’ Lucy prese fiato e si asciugò le lacrime. Scott le chiese:
‘Allora cagna! Ti è tutto chiaro?’ la ragazza annuì senza dire niente, era impaziente di continuare a succhiare. Quanto la eccitava essere insultata così.
‘L’hai capito che di te ci interessano soltanto i tuoi tre buchi, hehe!’ con la lingua in fuori tentò di leccare la punta del cazzo annuendo di nuovo. I ragazzi risero:
‘E che dei tuoi sentimenti…’ Colin pronunciò la parola quasi con disgusto e continuò maligno ‘…non ce ne frega un cazzo?’ scatenando le risa di Scott. Lucy li guardò entrambi, poi sorrise, a suo agio ormai in quel gioco sessuale.
‘Si, ho capito e sono felice! Continuate a usarmi, vi prego e a trattarmi in questo modo…’ avviluppò la cappella di Scott in un languido risucchio per poi lasciarla andare mentre i due ridevano ‘…più bastardi siete, più mi piace!’ disse loro facendo le fusa. I due ragazzi quasi non credevano alle loro orecchie. Ridevano felici e si dettero il cinque.
‘Amico, ma come cazzo hai fatto a non accorgertene prima di avere uno sborratoio masochista per cugina? Hahaha!!!’ Colin si teneva la pancia dal ridere. La cosa lo divertiva incredibilmente.
‘Neanche un’ora fa facevi un sacco di storie e adesso guardati! Sei in ginocchio di fronte a un cazzo che cola la tua bava ad implorarci di trattarti come la puttana che sei, hahaha!!!’ Scott cominciò a passarle il membro su tutta la faccia:
‘Allora, brutta troia rotta in culo…’ le disse con cattiveria, incoraggiato dalla sue supplici parole lascive ‘…ti piace succhiarmi il cazzo?’ lei sorrise schiava di quel trattamento:
‘Si che mi piace, lo adoro’ gli rispose languida. Il ragazzo sorrise all’amico:
‘Hey Colin, che cazzo ci fa una cagna vestita?!’
‘Hai ragione amico! Hahaha!!’ Il bel biondo alzò il piede e lo appoggiò sul muso della cagna dandole una spinta, non forte ma così fatalmente umiliante:
‘Spogliati subito, scrofa!!’ lei obbedì. Si sfilò il top e il reggiseno mentre i due ragazzi ridacchiavano. Poi i pantaloncini ed infine le mutandine. Rimase in ginocchio mentre i due maschietti osservavano arrapati quel corpo sexy che, a questo punto, praticamente consideravano di loro proprietà. Scott, intanto, si era sfilato del tutto i boxer e la maglietta sudata. Era completamente glabro, soltanto un cespuglio scuro sull’inguine interrompeva l’armonica efebicità del suo corpo. Le si avvicinò e si chinò leggermente a toccarle i seni soffici e rotondi, con un sorriso celestiale sul volto.
‘Sono belle sode, eh?’ Colin disse a Scott col solito ghigno. L’amico ridacchiò: ‘da favola amico!’
‘Ieri me le sono ciucciate per tipo venti minuti mentre me la sbattevo! Hahaha!!’ Lucy, da parte sua, sempre più bagnata ed eccitata, prese il cazzo che aveva davanti tra le mani, impugnando la giovane vigoria di chi la stava deridendo ed umiliando a più non posso. Cercò di ricominciare a succhiarlo ma le riusciva difficile in quella posizione. Che frustrazione, cominciò a mugolare e Colin si mise a ridere:
‘E dai amico, scopale quella cazzo di fogna che ha sulla faccia e falla bere, non lo vedi che non ce la fa più?! hahaha!!!’ anche Scott rise e scosse la testa, quasi incredulo per la troiaggine di questa cagna. Mise un piede sul tavolino da caffè per avere più stabilità, le afferrò i capelli:
‘Vieni qui!’ se la avvicinò ‘…ci penso io a trattarti come meriti!!’ come aveva fatto in precedenza ricominciò a fotterle la bocca.
‘Senti quant’è buono! Hahaha!!’ Le spingeva il cazzo in gola guardandola strabuzzare gli occhi ad ogni affondo.
‘cazzo quanto godo!!’ disse il bel bruno non diminuendo mai il ritmo. I gemiti di Lucy erano animaleschi, il ragazzo sembrava averla presa in parola, non le stava dando requie e lei, per tutta risposta, si avvinghiò a lui per accertarsi che quel trattamento così prepotentemente aggressivo non smettesse. Aveva il viso sporco di sudore e bava e nelle narici un odore di cazzo tanto intenso da bloccarle quasi i centri nervosi. Con una mano prese a masturbarsi, non ce la faceva più, era troppo eccitante. Colin sorrise e si eccitò ancora di più.
‘Questa non è neanche una cagna, è un cesso! Guardala!!’ disse Scott in affanno. Colin scosse la testa. Con un braccio dietro la nuca si godeva la scena continuando a menarsi il cazzo lentamente.
‘Hehe! Già! Ed è nostra, ci pensi? Hehe!!’ disse con fredda calma all’amico che, invece, era ormai in procinto di esplodere.
‘Aaaahhhh, brava così puttana!’ la apostrofò ‘devi ingoiarlo fino alle palle che voglio sborrarti in gola!!’ Erano frasi che aveva sentito in filmati scaricati da internet ed aveva sognato di dire. Ma le parole che gli uscivano dalla bocca non erano qualcosa di provato, gli venivano così naturali davanti a questa troia così disinibita. Lucy era un po’ in debito d’ossigeno, il poco che riusciva a prendere tra una pompata e l’altra non le era del tutto sufficiente ma l’eccitazione aveva preso il sopravvento.
‘Tieni! Ingozzati, svuotapalle!! Aaaahhhhh!!!!’ la sborrata di Scott arrivò come un fiume in piena. Nove, dieci fiotti di sbroda densa e salata annaffiarono le papille della ragazza, che stava, intanto, godendo come non mai. Ingoiò quel miele vischioso con voracità mentre il ragazzo, col fiato grosso le entrava e le usciva dalla bocca sempre più lentamente ora, ridacchiando godereccio.
Scott ancora non riusciva a crederci. Aveva sborrato in bocca a una ragazza, facendole ingoiare il suo piacere. Certo, aveva sognato di farlo un milione di volte, come tutti i ragazzi della sua età, ma non credeva che l’occasione gli si sarebbe mai presentata davanti. Aspettò che la troia gli ripulisse l’uccello alla perfezione: ogni goccia si doveva bere, cazzo! Glielo sfilò dalla bocca ormai completamente moscio e dopo averle regalato un’ultima risatina di scherno, le allontanò la faccia e si buttò a sedere sul divano accanto a Colin che aveva una bell’espressione tronfia in viso.
‘Allora amico? Raccontavo cazzate?!’ gli chiese con un sopracciglio alzato. Scott lo guardò con un sorriso quasi ebete sul volto beato:
‘L’ho sempre detto che sei il mio migliore amico Colin!’
‘hahaha!! Immaginavo che ti sarebbe piaciuto!!’ Si dettero di nuovo il cinque ridendo ‘…beh, tranquillo amico, dopotutto come ha detto lei stessa, la cagna di buchi ne ha tre, no?’ la guardarono deridendola ‘…e io difficilmente posso usarne più di uno alla volta, hahaha!!!’ dopo qualche secondo si rivolse poi a lei:
‘E tu che mi dici? Ti è piaciuto il regalino di Scott? Hahaha!!’ Lucy non la smetteva di leccarsi le labbra e sorrise contenta, mentre riprendeva fiato. Annuì. Anche Scott sorrise e Colin le mise di nuovo un piede sulla faccia, stavolta premendole la faccia verso il basso, fino a schiacciargliela dolcemente sul pavimento di fronte a loro.
‘E allora ringrazialo, no! Che figure mi fai fare!! hahaha!!!’ Scott scoppiò a ridere guardandola, abbandonato sul comodo divano mentre Lucy era, se possibile, sempre più eccitata dalla situazione. Suo cugino le aveva appoggiato il piede sudato sul muso e ora pretendeva che lei ringraziasse il suo amico per averle concesso di bere un ettolitro della sua preziosa sborra. Era all’inferno? No… era decisamente in paradiso. Sorrise:
‘Grazie Scott, per avermi sborrato in gola…’ le giunsero le loro risa dall’alto ‘…il tuo cazzo mi piace da morire!’ continuò. Cercava i loro sguardi, schiacciata a terra com’era, a pochi centimetri dai loro piedi schifosamente maleodoranti. Scott replicò ridacchiando:
‘Figurati, troia! E’ stato un piacere! Haha!!’ Anche Scott le mise un piede sulla faccia, imitando l’amico, quasi a farle una vile carezza. Colin sorrise perfido:
‘Stai comoda Lucy? haha!!’ La ragazza mugolò un assenso. Scott rise.
‘Senti un po’! Se non sbaglio prima hai detto di volermi leccare dappertutto, dico bene?’ Lucy, presa dall’eccitazione, con le dita che le entravano e le uscivano dalla figa replicò languida:
‘Siiii…..’ risero di nuovo i due bei giovani.
‘E allora, visto che sei lì, direi che puoi cominciare col leccarci i piedi, giusto per dimostrarci quanto sei felice di essere la nostra cagna fedele!’ Scott guardò Colin un po’ sorpreso ma assolutamente divertito e, in qualche modo, intrigato dalla cosa. Sorrise e rincarò la dose.
‘Se sono buoni da annusare, pensa da leccare, hahaha!!’ Non voleva essere da meno, nel denigrarla. Colin si scambio un cinque con l’amico a congratularsi della battuta.
Ci fu un momento di silenzio. Il biondo ebbe, per un istante, paura di essersi spinto troppo oltre. Non avevano stabilito delle regole e quella era ancora terra inesplorata. Ma non si perse d’animo, parlò di nuovo, stavolta con impaziente dolcezza:
‘Lucy…’ le disse soffice come a una bambina che non capisce ‘…hai capito che cosa devi fare?’ Scott aspettava col fiato sospeso. Due, tre lunghissimi secondi, poi arrivò il sommesso:
‘Si padrone’ e il bel moro sentì la lingua della cagna lavargli tutta la pianta. Era fatta. I due ragazzi scoppiarono a ridere come ancora non avevano fatto. Lucy si voltò a pancia all’aria così da poter passare da un piede all’altro ubbidendo all’ordine di suo cugino. Aveva le gambe spalancate come una troia di strada e si stava sditalinando senza alcun pudore.
‘Hahaha!!! Hai visto quanto le piace?!!’ disse Scott all’amico tra le risate. Una situazione come quella non l’avevano mai vista neanche nel più lurido dei pornazzi. Colin si limitò a ridere mentre, gaudente, si masturbava il cazzo.
‘Te l’avevo detto che non sei umana Lucy, hahaha!!!’

La ragazza non aveva più alcun pensiero logico in testa. Il suo corpo agiva solo in base al piacere. Con la lingua si dava da fare come mai aveva fatto prima. Colin, Scott, Scott, Colin, non sapeva neanche più a chi apparteneva quel sapore. Che bello, che bello, che bello!! L’umiliazione, i loro visi, le loro risa, le loro parole, i loro odori, i loro sapori, troppo per lei. Stava raggiungendo un’esplosione orgasmica che le era ancora sconosciuta,
‘Che mi trattassero così, anche peggio! Voglio questo! Per tutta la vita!!’ pensò selvaggiamente mentre veniva innaffiando il pavimento del salotto di sua madre. Con la lingua perennemente fuori continuò a leccare quello schifo delizioso finché una mano non la strattonò per i capelli e la tirò su.

‘Scusa amico, te la ridò tra un attimo!’ Colin disse a Scott che stava intanto tornando ad eccitarsi pian piano. Le tirò i capelli finché non si rimise in ginocchio di fronte a lui ‘giusto il tempo di sbrodare, hehe!!’ poi rivolto a lei ‘Apri quel cesso!’ fu istantanea la sua reazione e l’asta del biondino scomparve tra le sue labbra carnose. Colin si mordeva il labbro e le venne in gola pochi secondi dopo, tra i consueti affanni goderecci. Dopo una manciata di secondi le lasciò la testa e appoggiò le mani sulla pancia mentre riprendeva fiato. Guardo sua cugina che continuava a succhiare con avidità. La osservò, poi per un istante tornò a parlarle con un minimo di dolcezza, cosa ormai diventata quasi innaturale. Le chiese con un sorriso un po’ meno malefico:
‘Lucy?’ lei alzò lo sguardo e lasciò cadere il cazzo moscio sullo scroto dorato.
‘Ti piace tutto questo, vero?’ Lei gli strizzò l’occhio e gli sorrise, di nuovo complice. Poi annuì, dandogli un’ultima, lenta leccata all’uccello.
Il sorriso di Colin tornò ad essere il ghigno di sempre e il ragazzo cominciò a ridacchiare guardando il suo amico. E così andarono avanti per alcune decine di secondi, si guardavano e ridacchiavano, senza parole. Con ogni gesto, ogni occhiata, ogni risata la deridevano e la umiliavano dall’alto della loro confortevolissima superiorità morale. Anche Lucy cominciò a ridere ma Colin, tra le sue stesse risa, le disse:
‘Che cazzo fai lì impalata?! Torna a leccarci i piedi, cagna di merda! Hahaha!!’ e Scott gli fece eco:
‘Haha!! Si! Guardali! Non vedi che sono ancora sporchi!! Hahaha!!!’ Lucy non smise di ridere ma si sdraiò subito e riprese a fare il suo dovere. Dopotutto voleva essere una brava cagna per Colin e adesso anche per Scott. Per quanto ci provasse non riusciva proprio a ricordare perché si fosse fatta tutti quei problemi. Non c’era niente di male in quello che stava facendo.

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