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LA ZIA DEI SOGNI. Parte 2 – Messaggi compromettenti

By 21 Agosto 2023No Comments

Federico rientrò in casa per pranzare, dove c’era ovviamente anche la Zia Cristina. Si era rivestita dopo la doccia ed indossava sempre lo stesso pantaloncino bianco e la stessa maglia bianca, ma questa volta sotto la maglia il seno era libero, senza le costrizioni del costume, tantomeno del reggipetto. Era qualcosa di fortemente inusuale, pensò Federico. Era sicuro che anche gli altri lì presenti avessero notato, non risparmiandosi qualche commento di sconcerto e sdegno. Almeno le donne e falsamente gli uomini, i vari zii e cugini di Federico, che non potevano che rimanere estasiati come lo era stato lui poco prima. Infatti Alessandro in un momento in cui si poteva non far sentire disse a Federico “Hai visto che tette? Mado’, quanto vorrrei scoparmela!”. Il seno si appoggiava anche sul tavolo in alcuni momenti, così da sottolineare ancora di più la rotondità e la perfezione. La maglia non era certo attillata, ma il capezzolo si faceva comunque intravedere senza grosse difficoltà, e l’areola scura non sfuggiva alle trasparenze del bianco. Federico pensò che quell’atto era stato tanto assurdo per lui quanto per lei, che non poteva essere un’abitudine per lei tradire il marito, perdipiù con un ragazzino a confronto, nonostante avesse immaginato per masturbarsi scenari ben più libidinosi per la sua amata zia. E questo atto di trasgressione estrema le aveva fatto perdere qualche freno, tanto da non curarsi più di tanto del reggipetto. D’altro canto però, non vi era nessuna differenza di confidenza. Si manteneva la stessa distanza di prima, quella tra zia e nipote e d’altronde, Federico considerava tutto ciò ancora più eccitante.
Quella giornata continuò così. I due non si ritrovarono mai soli di nuovo e dell’accaduto semplicemente non se ne parlò. Il tutto metteva un po’ di tristezza in Federico, perché avrebbe rivisto la zia probabilmente a Natale, per le feste. E ciò significava che la possibilità di un bis, se non addirittura di completare l’opera, sfumava così come sfumava quella giornata. Fatta sera, Federico si avviò a casa. Salutò tutti e salutò anche la zia, sempre come al solito, senza accennare a nulla. La Zia però non scambiò le guance, ma andò dritta con le labbra. Prima una guancia e poi l’altra e sull’altra non fu solo un bacio a stampo, ma ci fu anche la lingua. Erezione garantita per Federico, che pensò tra sé e sé “E’ completamente impazzita, quanto mi fa sesso”. In quell’attimo poté visualizzarla – per l’ennesima volta, va detto – scopata lì, mentre gli altri erano in qualche altra stanza, ignari di tutto.

Passò qualche mese. Federico si era fidanzato nel frattempo con Alessia, una ragazza anch’essa abbastanza alta, molto meno voluttuosa della zia, più graziosa e meno femme fatale. Però Federico ci aveva visto lo stesso potenziale; riconosceva che non erano solo le forme a rendere Cristina una sorta di dea per lui, ma anche la sua esperienza, che aveva anche dimostrato. Alessia aveva un gran sedere e gli anni di sport le avevano donato un fisico atletico, tonico. Il suo seno era piccolino, ma non certo inesistente e Federico lo apprezzava, perché era perfetto per il suo fisico. I due scopavano con una certa frequenza, come si addice a due giovani come loro. Eppure non era bastato quello a far abbandonare a Federico le sue dediche alla sua cara zia. Ripensando a quell’unico ma indelebile episodio si masturbava nella speranza di riviverlo. La zia gli aveva rimproverato la poca intraprendenza, nonostante ciò dall’estate non aveva avuto il coraggio di contattarla, di trovare un modo di rivivere quel momento, facendosi avanti. Un giorno Federico pubblicò una sua foto in palestra, dove metteva in mostra il fisico; non lo faceva spesso ma sentiva di farlo in quel momento. La zia si limitò a mettere like ma era ancora una volta quel piccolo aiutino che a Federico serviva per sciogliersi. Così preso coraggio, Federico le scrisse, e disse: “ciao zia, come va??”. Lei, che era casualmente già online rispose “tutto bene a zia. Sono contenta di sentirti…” – “anche io. Ti penso spesso” – “ah sì? Bravo, non si direbbe…”
Federico percepiva che anche zia Cristina aveva voglia di giocare un po’. Gli sembrava fin troppo azzardato e assurdo che la zia potesse mandargli qualche foto o addirittura un video, ma voleva provarci. Sarebbe bastato ad acquietarlo nell’attesa di un altro incontro. “Eh sì, sono mesi che non ti vedo. Mi piacerebbe rivederti.” e mentre lo scriveva diventava tutto rosso. Era pur sempre sua zia, da anni oggetto del suo desiderio ma mai si era spinto ad assumere questo tono, quasi come se parlasse con una scopamica. “Perché ti sei dimenticato come sono fatta? Ahahahahah… te lo posso ricordare se vuoi”.
Federico stava rivivendo un sogno e si dannava per aver tardato così tanto. “Sì, sono curioso fammi vedere”.
Il messaggio seguente era una foto eccezionale. Era scattata allo specchio da Cristina in calze nere e tacchi ed un reggiseno nero che a malepena conteneva le sue tettone. Una mano manteneva il cellulare e l’altra si toccava la figa delle gambe aperte e dritte.
Federico prese quasi istintivamente il pisello dai pantaloni e iniziò a toccarsi. La foto fu seguita brevemente da un messaggio audio in cui Zia Cristina diceva “Che ne pensi? Ti piacciono?”. Federico voleva stuzzicarla un po’, e poi era molto curioso di sapere se era un abitudine per lei tradire il marito e fare la troia con ragazzi più giovani. “Per chi l’hai messo?” disse con un audio e poco dopo arrivò la risposta di Cristina. “Per te, stupido. L’ho scattata mentre ti pensavo. Ora sono nuda e mi sto masturbando… ah… ah…”
Federico iniziò a segarsi con forza e aprì la telecamera per filmarsi. “Guarda che hai combinato Zia… ora devo risolvere da solo…” disse mentre si menava il pene. Ormai erano completamente partiti e disinibiti ed anche la Zia inviò un video, senza mostrarsi in volto ma con la sua voce, dove si toccava il seno e la figa, che era un po’ più pelosa del solito. Nel video si infilava il dito nella figa e ansimava, dicendo “sì, segati su di me, mi fa godere, vai…”.
Federico fermò un attimo la corrispondenza per venire e in questa assenza Zia Cristina inviò il messaggio che Federico aspettava “devi venire assolutamente qui… ti voglio scopare”. “Ora mi invento qualcosa, sì. Ti devo scopare, zia.”

Un’oretta dopo Federico ebbe il sesso migliore che aveva avuto fino ad allora con la sua ragazza Alessia. Non è che immaginasse Cristina al suo posto, ma quello scambio poco prima gli aveva donato un vigore nuovo. Zia Cristina suscitava tutta la voglia di scopare che aveva. Erano a casa di lei, Alessia aveva un jeans ed un maglioncino rosso, di quelli molto leggeri. Federico non aveva detto mezza parola, le aveva sbottonato il jeans, l’aveva girata spingendola verso il muro e lo aveva abbassato puntando dritto alla figa. Alessia non si era opposto e aveva ben goduto. “Ah… più forte… dai…” diceva mentre Federico alzava gradualmente il tiro, che le stringeva il culo e lo schiaffeggiava a più riprese, cercando di tenere le chiappe alte e separate. “Ancora un po’… ancora un po’… sto per venire” diceva Alessia con la faccia al muro e la schiena inarcata. A queste parole Federico l’aveva fatta chinare ancora di più e le aveva preso i capelli, per affondare con più forza e decisione il pene nella figa. “Vengo, vengo…” e così venne Alessia, mentre il solito animalesco verso fuoriusciva dalla bocca di Federico, che si apprestava a fare lo stesso. Le gambe di Alessia tremarono per il godimento e Federico cacciò il pene di scatto e venne copiosamente sul culo di Alessia. I due rimasero in posizione ancora per qualche minuto, mentre continuava a toccarsi e ad ansimare dopo aver finito. Poi l’immagine che aveva visto sul cellulare gli rimbalzò in mente. Il cazzo si indurì dopo essersi sgonfiato ed era pronto a ripartire. Girò nuovamente Alessia, questa volta di faccia e la baciò puntando nuovamente verso la figa. La ragazza non se lo aspettava e forse non se la sentiva, ma era eccitatissima e lo lasciò fare, visto che voleva anche lei. Fu più breve ma ugualmente intenso e anche questa volta Federico si sfilò poco prima di venire. “Questa la prendo in bocca” disse Alessia all’avviso del fidanzato sulla ormai prossima venuta; e così fece: non ingoiò, ma si chinò e lasciò che Federico venisse in bocca mentre le labbra avvolgevano il suo membro.

I giorni passarono e Federico non sentì più sua zia, ma continuava a pensarci. Solo una settimana dopo, arrivò la notizia migliore che potesse ricevere: era stato preso per uno stage di 2 mesi. Sarebbe tornato poco prima di Natale. Proprio lì, a Firenze.

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