Skip to main content
Racconti Erotici Etero

L’ospite

By 22 Giugno 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Una mia collega mi invita alla sua festa per l’anniversario dei suoi dieci anni di matrimonio. Lei ed io siamo buone amiche malgrado i nostri stili di vita siano piuttosto differenti. ‘Hai mai pensato di mettere un bel paio di corna al tuo bel fidanzato?’ ‘ mi chiede spesso la mia amica. ‘No, perché?’ ‘ sono solita risponderle. ‘Beh, sai’ ‘ mi ripete anche quella sera alla fine del party ‘ ‘come credi che ci sia arrivata così felicemente a dieci anni di nozze? Guarda mio marito’&egrave proprio innamorato’ e cosa credi? Che non sia al corrente di tutti i cazzi che mi faccio anche in ufficio? Ma va là, lo sa e anche bene’! Sai che l’ultima volta che scopavo nella sala delle riunioni aziendali gli ho dato appuntamento ed &egrave venuto a spiarmi dal buco della serratura mentre mi facevo il nostro capo? Non sai quanto mi ama da quando lo rendo partecipe delle mie scopate, dovresti fargli anche tu al tuo uomo qualche’sorpresina”
Inutile dire che le sue parole mi turbavano parecchio. Certo, uomini che mi corteggiano ne ho, ma da quando sto con Paolo non li prendo più in grande considerazione (malgrado le loro attenzioni mi lusinghino). Talvolta &egrave capitato che, dopo un litigio o un’assenza del mio compagno per motivi di lavoro, sentissi il desiderio di concedermi un po’ di sesso con qualcun altro, ma dalla fantasia passare alla realtà &egrave tutto un altro discorso.
Ma al di là delle mie titubanze, l’occasione si presentò mio malgrado e questa, &egrave storia recente.
Un giorno Paolo torna a casa inaspettatamente con un collega di lavoro. ‘Si chiama Andrea e resterà da noi per un po’ se non ti spiace, sua moglie l’ha appena sbattuto fuori di casa” ‘ con queste parole Paolo me lo presentò. Dopo aver discusso in privato con il mio ragazzo sul fatto che poteva anche consultarmi prima di ospitare gente in casa, decisi che Andrea poteva restare. Chi era costui? Paolo me lo spiegò a letto la notte stessa: Andrea &egrave appena stato mandato via di casa dalla moglie dopo che lei l’aveva scoperto assiduo frequentatore di orge private e coppie in cerca di trasgressione. Ora lui, in attesa di una nuova sistemazione da single, sta alloggiando presso i suoi colleghi più ospitali i quali, a turno, si sono impegnati nell’aiutare l’amico. Casa nostra, però, &egrave abbastanza piccola, non c’&egrave molto spazio, capite bene che avere una persona in più non &egrave molto comodo. Difatti dico subito a Paolo: ‘..e adesso come facciamo a scopare? Ci sentirà!’. Ma Paolo sembrava tranquillo: ‘No amore vedrai, faremo piano e poi si tratta di uomo adulto mica si scandalizza’lui poi! Con tutte le cose che combina in giro, dai non ti preoccupare, anzi facciamo finta che non esista!’. Sì facile detta così, penso. A me l’idea che questo estraneo che gira per casa non esiste, non mi convince granch&egrave. Ma ormai &egrave notte fonda e non ho più voglia di parlarne.
Il mio primo vero incontro con Andrea, l’ho il mattino seguente. Paolo esce di casa prima di me ed io, sapendo che i due sono colleghi di lavoro, immagino che anche Andrea sia ormai fuori dalle quattro mura domestiche. La notte precedente aveva fatto molto caldo tanto che avevo deciso di dormire nuda. Quando mi alzo quindi, pensando di essere sola, mi dirigo tranquilla in bagno senza niente addosso. Quando apro la porta, però, trovo Andrea comodamente sdraiato nella mia vasca da bagno, immerso nell’acqua calda che legge il giornale. Sobbalzo, non mi aspettavo di trovarlo lì. Ma lui &egrave tranquillo e rilassato. Alza per un attimo lo sguardo, poi lo riabbassa noncurante delle mie nudità e si rimette a leggere come nulla fosse. ‘Fai come fossi a casa tua eh!’ ‘ gli dico. ‘No..’ ‘ mi risponde lui – ‘fai tu, come fossi a casa tua, non mi dispiace affatto”. Se era un tentativo di humour, non mi faceva ridere ma mi accontentai del fatto che sembrava disinteressato anche se un po’ mi stupiva questo suo atteggiamento. Non era forse il gran porco che andava in giro a trombare tutto quello che vedeva? Fatto sta che mi metto qualcosa addosso e vado a preparare la colazione. Dopo un po’, arriva anche Andrea. E’ in boxer aderenti e maglietta. Poteva anche vestirsi, penso. Ma ha un bel fisico e si può permettere certe libertà. Mi ringrazia per l’ospitalità che gli stiamo dando, assaggia la colazione, si complimenta, fa battute sulla ‘fortuna di Paolo’ ad avere una donna che si occupa di lui e che anche lui ‘ eh sì ‘ ce l’aveva una brava compagna ma che lui, ormai, aveva rovinato tutto. Però, mi racconta, Paolo ha organizzato per il week end una gitarella in campagna, giusto per approfittare delle belle giornate di sole e per distrarsi un po’ e così andremo tutti e tre insieme a goderci la frescura delle verdi boscaglie. Tutto questo prendere decisioni a mia insaputa non mi stava bene per niente, pensavo solo a cosa dire a Paolo ma, quando Andrea si alza da tavola che resto piacevolmente colpita da qualche dettaglio che fino a poco prima non avevo visto. Certo, il fisico ben allenato da vari tipi di sport si nota subito, ma non mi ero mai soffermata sulle sue forme più intime. Credo sia questo il motivo di tanto appetito sessuale da parte di Andrea. Non posso certo fissare insistentemente ma, da quanto vedo, il collega di mio marito ha una mazza di notevoli dimensioni ed ora, un’inaspettata erezione, sta mettendo in evidenza certe misure. ‘Scusa’ ‘ si giustifica lui passando una mano davanti al pacco ‘ ‘forse avrei dovuto coprirmi’beh incidenti normali, spero non ti scandalizzerai’. Non sapendo cosa rispondergli mi limito a un secco ‘no no’ e vado a farmi una doccia. Immagino che Andrea mi starà spiando quindi mi insapono per bene, insistendo con la schiuma sulle tette e i capezzoli e mi accarezzo ripetutamente le labbra della patatina. Come previsto dopo qualche secondo arriva in bagno. Non so ancora spiegare come sia successo, ma nel giro di qualche secondo Andrea &egrave sotto la doccia con me e scopiamo come due animali. Il cazzo di Paolo non &egrave grosso come quello di Andrea quindi all’inizio quella grossa mazza di carne mi pulsa dentro facendomi male, quasi stordendomi di piacere. Non avevo mai provato una cosa simile. Andrea se ne accorge e insiste nel penetrarmi con forza malgrado le mie grida. Sa bene che di lì a poco, le grida si trasformeranno in urla di godimento. E’ così, infatti che vengo pervasa da un orgasmo intenso.
Ormai era fatta: avevo fatto le corna a Paolo e avevo anche goduto come una troia.
Alla sera, quando Paolo mi ha tutta per sé nel letto mi chiede com’&egrave andata la giornata e se ho avuto problemi con Andrea. ‘No’ ‘ gli rispondo, accarezzandomi la passerina ancora un po’ dolente. ‘Beh lui mi ha detto che sei molto simpatica e che gli hai preparato anche una bella colazione che gli ha fatto iniziare bene la giornata” ‘ mi dice Paolo.
‘Bene, anche lui mi ha fatto iniziare bene la giornata’ ‘ gli rispondo.
‘Sono contento che andiate d’accordo, sabato lo volevo portare con noi in campagna”
‘Non c’&egrave problema’
‘Brava così mi piaci’
Paolo inizia a baciarmi e ad accarezzarmi. Mi ha chiesto di dormire nuda anche stanotte. Sono già bagnata, penso al cazzone di Andrea e ne ho ancora voglia. Paolo mi tocca la fighetta e sente subito che qualcosa di grosso &egrave passato da quelle parti: ‘Amore, cosa ti sei infilata qui dentro in mia assenza oggi? E’ tutta slabbrata mmmh fammi vedere’porcellina”. E così facendo si infila tra le mie cosce ed inizia a leccare avidamente la carne rosea brutalmente strapazzata dall’uccellone del suo amico. Decido di non trattenere i miei gemiti, sicura anche che Andrea ci sta ascoltando se non spiando.
Finalmente arriva il sabato e andiamo a fare un giro nei boschi.
La scampagnata sarà sicuramente un’occasione per godermi di nuovo il cazzo di Andrea ma non so come fare perché si crei la giusta occasione per rimanere soli. Fatto sta che mentre giriamo per le silenti campagne, ogni tanto, tra una battuta e l’altra Andrea riesce ad infilare la mano sotto la mia gonna e a palparmi qua e là mentre il mio compagno, ignaro di tutto, si limita a camminare avanti, facendoci strada e chiacchierando su per le impervie e desolate viuzze tra gli alberi. Andrea mi afferra la mano, e mi fa toccare il suo uccello attraverso i jeans. Ce l’ha già durissimo. Rido, camuffando il nostro stuzzicarci di modo che Paolo non capisca nulla. A un certo punto dico: ‘Ragazzi, sono un po’ stanca, perché non ci fermiamo qualche minuto, siamo qui anche per riposarci, no?’. Paolo protesta, dice che ‘ci siamo quasi’; quasi dove non so, non ho ascoltato o l’ho dimenticato, la mia concentrazione &egrave tutta su Andrea e non sulle mete turistiche. Andrea invece appoggia la mia idea e incalza: ‘Dai su Paolo, anche io voglio riposarmi un po’!’
Paolo accetta suo malgrado. Ci buttiamo a terra su un telo portato appositamente. ‘Paolo’ ‘ gli dice Andrea ‘ ‘perché non vai avanti e vedi se il ristorante va prenotato. Così, in caso non ci fosse posto possiamo sempre decidere di cenare da un’altra parte”
‘Ok, dovrei metterci poco, se a te sta bene’ ‘ dice Paolo rivolto a me ‘ ‘vado a vedere la situazione’
Gli do il mio benestare e Paolo si allontana.
Come sparisce dietro gli alberi, Andrea mi salta addosso eccitato. Ci baciamo facendo roteare le nostre lingue in modo convulso. Andrea mi strappa di dosso i vestiti ed io faccio lo stesso con lui. Ho paura che Paolo possa tornare inaspettatamente e trovarci anche solo che così, tutti nudi intenti a baciarci e toccarci avidamente.
Ma non riuscivo a smettere. Andrea mi mette a pecorina e mi passa la cappella sul buchino del culo prima e sulla passera poi. ‘Mmmmh &egrave da due giorni che sogno il tuo cazzo, dammelo tutto ti prego’ ‘ lo imploro.
Non si fa pregare. Mi infila dentro lentamente tutto il suo pisello. Sento distintamente ogni centimetro che affonda dentro di me. Spingo il culo indietro vogliosa, aspetto ansimante che inizi a sbattermi. Inizia a muoversi ritraendo tutta la mazza fino alla cappella per poi reinfilarsi dentro facendo sbattere le palle contro di me. I suoi movimenti si fanno sempre più veloci finch&egrave non prende il ritmo animalesco al quale mi aveva già abituata. Il rumore delle nostri carne bagnate di umori che sbattono una contro l’altra, mi eccita. E’ in questo momento che Paolo fa il suo ritorno: mentre Andrea ed io siamo nel pieno della nostra scopata. ‘Ahhh ahhh’ ‘ urlavo. Finch&egrave la voce di Paolo rompe il coro delle nostre grida di piacere. Ha la faccia sconvolta ma un rigonfiamento all’altezza del pacco ne denota anche l’eccitazione. ‘Cosa fate? Siete impazziti?’ ‘ urla rivolto a noi. Sono stata scoperta quindi. Sono nuda, impegnata a farmi cavalcare a pecorina e mio marito ci sta guardando.
Andrea non smette di scoparmi anzi, aumenta il ritmo, afferrandomi per le chiappe e infilandomi il dito medio nell’ano gli risponde: ‘Mi sto scopando tua moglie mmm che bella porca che &egrave’la sto sfondando”
Anche io non posso smettere. ‘Siii siiii scopami’ ‘ urlo guardando Paolo negli occhi ‘ ‘mmmmh sto godendo come una troia’ ahhhh continua, più forte, tu si che sai fami godere ahhh mmmh”
Paolo si era tirato giù i pantaloni e ora si tirava una sega davanti a noi implorandoci: ‘Vi prego smettetela!’ ma intanto si segava.
Poi Andrea chiede a Paolo di avvicinarsi. Paolo lo fa e si mette a guardare da vicino il cazzone di Andrea che mi scivola dentro, slabbrandomi e inebriandomi di piacere così come il cazzo di mio marito non ha mai saputo fare. Urlavo e mi dimenavo sotto i colpi di Andrea che tirava fuori la sua mazza per mostrare a Paolo quanto pisello sua moglie aveva dentro, per poi risbatterlo ancora e ancora, facendomi gridare e contorcere in un orgasmo multiplo.
Paolo finisce la sua sega prima del nostro orgasmo, schizzandomi un po’ sul culo.
Alla fine &egrave sconvolto ma conoscendolo so che non &egrave arrabbiato. Mi avvicino a lui e l’unica cosa che mi dice &egrave semplicemente: ‘Grazie’.
Torniamo a casa.
Andrea ci ringrazia per i giorni trascorsi assieme e decide di andare a stare per un po’ in un residence.
Finalmente Paolo ed io siamo soli a casa e possiamo chiarirci. Paolo mi spiega che la situazione l’ha fatto impazzire e che lo renderei la persona più felice del mondo se ogni tanto mi facessi trovare al suo rientro in compagnia di qualche amante.
L’idea non mi dispiace.
Ci penserò su.

– fine –

Leave a Reply