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Racconti Erotici Etero

No Martini No Party

By 13 Ottobre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments


Ogni donna é una libertina e una schiava
in fondo al cuore…

Alexander Pope

Questa é la storia vera di una donna giovane, intelligente e bella che vuole tutto e subito.

Per tutto lei intende il potere, da cui derivano danaro, prestigio, impunità e altre
cosette , come viaggi, ville, supermacchine e uomini fascinosi a far da scaldaletto.

Per ottenere tutto questo non bastano le innegabili doti di cui Madre Natura l’ha fornita al momento della nascita, bisogna che qualcuno le apra determinate porte i cui battenti si spalancano automaticamente per eredità famigliare, per culla insomma, ma non per meriti acquisiti…

All’incirca mille e seicento anni fa Merlino il Mago, consigliere di Artù, ebbe a dire:
-Una donna che cerca il potere lo può trovare solo attraverso il letto di un uomo…-

E a distanza di tanti anni, le parole del mago sono quanto mai attuali….

Ben lo sa Francesca, la protagonista della mia storia.

Francesca infatti ha un amante, un uomo famoso, potente, molto più vecchio di lei che in cambio del suo corpo, giovane, sodo, elastico , l’ha aiutata di molto in passato e ancora la aiuterà.

Del resto la ragazza non si sente affatto una mignotta: ha un obiettivo importante da raggiungere nella guerra che per lei é la vita , ed essendo un bravo soldato sa che in ogni battaglia tutti i mezzi sono leciti pur di arrivare alla vittoria finale.

L’uomo , a sua volta , con quella carne giovane, soda e profumata può facilmente scordare il talamo famigliare e il corpo avvizzito e arcinoto della legittima consorte…

E poi , può divertirsi, con Francesca, non solo fisicamente; ne riconosce le indubbie qualità intellettive, per questo con sadismo spesso le propone giochi pseudo-amorosi umilianti, ben sapendo che lei li subirà.

A volte la schiaffeggia, come leggerete tra poco, ma senza esagerare, al massimo può rimanere un piccolo livido.

E la donna neppure si protegge la faccia, perché pensa che bisogna accettare tutto; nel suo
personale concetto di ‘No Martini no Party’, lo schiaffo fa parte di un insieme indivisibile nel quale é compresa anche l’abbagliante luce del piacere.

Il piacere, sempre e nonostante tutto , ecco la salsa di base che lega questo strano e contorto menage.

Sicuramente la ragazza non permetterebbe a nessun altro uomo di trattarla in questo modo,
ma é altrettanto vero che solo lui può darle quello che vuole, e solo con lui riesce a raggiungere orgasmi che sono lampi di rabbia, lacrime e stravolgimento dei sensi fino al rosso della carne viva .

I loro incontri , non frequenti , avvengono ovviamente di nascosto in un appartamento tranquillo, fuori mano, che spesso lui utilizza anche per riunioni d’affari che non possono tenersi in un normale consiglio di amministrazione.

In questi casi gli invitati sono pochissimi, tre o quattro al massimo.

Oggi é in corso una di queste ‘riunioni’ e Francesca sta aspettando che finiscano, chiusa in camera da letto.
Sdraiata seminuda sul copriletto bianco, con addosso solamente un prezioso corpetto di pizzo nero e slip identici (regalo dell’amante) sta sfogliando distrattamente una rivista.

Lui , senza bussare, entra e rimane sulla porta a guardarla.

E’ bella, la ragazza, con quelle gambe lunghe, ben modellate dallo sport, che sembrano non finire mai, il seno generoso che sta su, senza bisogno di tiranti e ganci, le chiappe sode, da mordere , la bocca …da pompini, pensa, e sente l’uccello fremere a quel pensiero, i capelli lunghi e folti, in cui infilare le mani quando la fa inginocchiare davanti alle sue gambe aperte, e poi la pelle, così scura e lucida, come quella degli antichi atleti, pare impregnata di olio d’oliva….

Si guardano negli occhi, poi lui le si avvicina e le mormora qualche cosa all’orecchio.

-Non lo farò, bastardo- sibila Francesca- non puoi costringermi.-

Lui la guarda con durezza, poi nei suoi occhi passa un lampo beffardo mentre mormora:

-Non ti ho chiesto di correrer nuda per la strada, tutto quello che devi fare é spogliarti completamente e fare un giro nell’altra stanza per i miei amici con addossso solo i sandali dal tacco alto.
E’ così terribile?-

-Tu vuoi che faccia uno show per i tuoi ‘onestissimi’ospiti , bravi padri di famiglia, non lo farò- risponde Francesca con fermezza.

-Eccome se lo farai- ribatte lui, con rabbia ‘lo farai, eccome, altrimenti…
puoi scordartela, la telefonata a cui tieni tanto….-

E con un movimento rapido afferra con la mano il corpetto di pizzo e tira verso il basso.

Il tessuto delicato si strappa e rimane lì, penzolante, sul torace ansante di lei…

-Bastardo, lurido bastardo – impreca Francesca a bassa voce.

Uno schiaffo in pieno viso la lascia tramortita, sente il sapore dolciastro del sangue in bocca
e il ben noto calore invadere la fica.

-Questo tanto per cominciare- dice lui con calma- se ne vuoi ancora continua così.-

Si dirige verso la porta e si gira a guardarla, a fissare con bramosia i seni, gonfi e tumultuosi, nella rabbia che le accende il viso; poi:

-Voglio che tu porti il tuo bel culetto fuori di qui, vieni nell’altra stanza, ti versi un drink, facendo finta di non vederci e te ne ritorni qui.
Non mi pare di chiedere troppo, sbrigati….-

-Vuoi anche che me li porto a letto , dopo che hanno apprezzato la merce?-

-Tesoro, se ti scopi un altro in casa mia , ti ammazzo….-

E lei intuisce che sta dicendo la verità…

Poi l’uomo ci ripensa , torna indietro, infila due dita sotto gli slip e dentro di lei, tirandole fuori bagnate della sua eccitazione.

-Sei una gran troia, la migliore di tutte, muoio dalla voglia di scoparti , fai questo per me e dopo….-

Si china tra le sue gambe e immerge il viso tra le cosce afferandole le natiche sode mentre lei si tende all’indietro, in un arco perfetto, gemendo:

-Si, continua, così…-

Ma lui deve andare, sa condurre il gioco, sa come tenerla in pugno, il giochetto del gatto e della ciotola di panna….

Francesca corre in bagno, si guarda allo specchio e vede che lo schiaffo ha lasciato solo un lieve segno sulla pelle olivastra.

Un rigurgito di odio e disprezzo per lui e per s&egrave stessa le sale alla gola ; ma é solo un attimo, poi si prepara a condurre nel modo migliore la sua importantissima battaglia .

Toglie anche gli slip, per controllare meglio che il suo corpo non mostri alcuna
imperfezione: dovrà dovrà essere bellissima, per lui e per i suoi amici…

Ma prima deve spegnere quel gran fuoco che ha dentro: apre le labbra della sua fichetta e comincia masturbarsi, guardandosi nel grande specchio.

Basta che pensi alla voce del suo amante , mentre diceva ‘ti ammazzo…’ e intanto assaggiare l’interno della guancia a ritrovare il sapore del sangue , per sentirlo dentro di s&egrave, prepotente e violento, come al solito, eppure così inerme, nel momento del piacere, quando con un gemito che pare un rantolo si svuota dentro di lei…

Viene quasi subito, lasciandosi andare contro la superficie fredda , per baciarvi le proprie labbra riflesse.

Ma nella pace dei sensi soddisfatti quando ritrova il livido leggero sulla guancia:

-Bastardo- ripete ad alta voce.

Poi, con un sospiro, inizia a truccarsi, con meticolosità.

Ora gli occhi appaiono ancor più scuri e lucidi ,bordati di kajal come quelli delle donne berbere.

La bocca diventa più grande e morbida, con lo spesso strato di rossolacca, che rende il sorriso splendente .

Colora di rossocupo i capezzoli e le labbra del sesso glabro, che spiccano sulla pelle olivastra.

Bagna la mano con un olio per bambini e si cosparge la pelle di tutto il corpo, per renderla ancora più luminosa.

Agitando il capo con violenza spettina i lunghi capelli, in modo che le ricadano in ordine sparso sul viso e le spalle.

E tocco finale da schiava perfetta , indossa le cavigliere berbere, alte e pesanti, grandi anelli alle orecchie e intorno ai fianchi una catena d’argento massiccio: tutti doni di lui, un piccolo souvenir dal Marocco, che naturalmente non possono lasciare l’appartamento, come i sandali, dal lungo tacco sottile, color viola, che estrae dall’armadio.

Si contempla al grande specchio e si sente , così nuda, più armata che mai.

Dovranno sbavare, quegli anonimi uomini in grigio, che stanno di là, a decidere cose tanto importanti e dovrà sbavare lui, perché non avrà né la sua bocca né la sua fica fintanto che non farà quella famosa telefonata…

Ma la farà, Francesca é sicura che la farà…

Inspira con forza , poi bilanciando il passo delle lunghe gambe, petto in fuori e spalle diritte, come un bravo soldato pronto per la parata, apre la porta e come se nulla fosse, ignorando i cinque uomini seduti alla sua destra intorno ad un piccolo tavolino, si dirige lentamente verso il mobile bar, che sta a sinistra, in fondo alla stanza.

La conversazione si interrompe, lei sente cinque paia di occhi penetrarla, trafiggerla, colpirla, sente la pelle bruciare, come colpita da frustate, mentre , con passo sicuro, si avvia al bar.

Arrivata lì, si china sul pancone , per prendere una bottiglia che sta al di là, in verità per mostrare meglio il posteriore e anche la fichetta in veduta retro.

Riempito il bicchiere di vino bianco, si prepara a fare il percorso inverso, quando si accorge che lui ha ricominciato a parlare.

Ma la sua é l’unica voce che sente.

Lo stupore degli ospiti ha lasciato il posto al desiderio, lei se ne accorge, riconosce l’odore del maschio eccitato che sta rapidamente saturando la stanza.

Quando é già sulla porta della camera da letto , si ferma per un attimo e :

-Salute, ragazzi…- mormora con voce roca.

Poi chiude la porta dietro di sé e si accorge di essere eccitata di nuovo, il loro desiderio si é trasmesso a lei, ora vuole far l’amore , ora vuole lui…
Vuole lui, o il potere che l’uomo rappresenta?
Perch&egrave se é così, il cervello é veramente l’organo sessuale più potente che esista…

Ma ora deve calmarsi, si siede sul letto in attesa.

Non deve aspettare molto, lui &egrave impaziente, dopo lo show a cui ha assistito insieme ai suoi amici, che devono aver contribuito non poco ad attizzarne il desiderio…

Rapida, si rifugia in cima al grande letto, accanto all’apparecchio telefonico fisso: vuole vedere e sentire, essere ben sicura che avrà ciò che vuole.

Lui si avvicina, guardandola negli occhi, il sesso eretto sotto gli eleganti pantaloni blù.

Si accosta al letto , si sbottona e :

-Succhiamelo- le ordina.

La ragazza si sposta in avanti, a quattro zampe, ansimando, ma non ubbidisce: con quei lunghi capelli scomposti, i lineamenti del viso induriti in una smorfia, i denti bianchi scintillanti tra le labbra, pare un grosso felino, pronto ad attaccare; infatti:

-No, niente pompini , se prima non telefoni ; telefona, oppure vai da quella vecchia con cui dormi, a farti fare il lavoretto e ti assicuro che puoi anche ammazzarmi, ma non ti toccherò…-

Non gli ha mai parlato così, ma la posta é troppo importante, non vuole che lui ricominci la solfa…’sei troppo giovane per un incarico così, l’esperienza e bla, bla, bla…’, l’unico modo che lei conosce per fargli fare quella benedetta telefonata é prenderlo per il cazzo.

E così sarà, perché lui la guarda, divertito e anche ammirato :

-Sì, hai vinto tu, avvicinati, vorrai vedere e sentire, oppure nò?-

Lei conosce a memoria quel numero che lui farà, lo osserva a distanza di sicurezza comporlo, poi si avvicina con un balzo, si alza in ginocchio , vicino al suo orecchio, per sentire le risposte. .
La telefonata é breve, Francesca capisce che il suo nome era già stato fatto, é solo una formalità, l’abboccamento che le viene fissato per l’indomani…

Ha vinto , l’incarico &egrave suo ;

Allora si china sul sesso eretto dell’uomo e comincia a lavorarlo con la lingua e le labbra,
fino a portarlo all’apice del desiderio: ora lui é in cima ad un dirupo, sta per precipitare nell’orgasmo, già qualche goccia del suo seme le é arrivata sulla lingua.

Si sdraia sul letto, a cosce spalancate , per permettergli di vedere bene quella vagina palpitante, rosea , c he lo vuole, nonostante tutto e forse proprio per quello, quei seni morbidi e nello stesso tempo sodi come il marmo, quella bocca rossa che l’ha appena succhiato.

E l’amante , in un flash improvviso , vede la carne avvizzita della moglie, che gli dorme accanto tutte le notti, ispirandogli ormai più pietà che desiderio….

Le si butta addosso, infilandole dentro il sesso ormai prossimo a scoppiare, facendole male;
si solleva sulle braccia, menando colpi feroci dentro il ventre elastico con quel cazzo durissimo, come se volesse cancellare ogni traccia di altri amanti dalla fica di lei.

Si ferma un momento e :

-Quando non avrai più bisogno di me, che cosa succederà, mi lascerai?- ansima

Lei non può rispondergli, perch&egrave nonostante il male che le fa, nonostante il disprezzo che prova per lui e per se stessa sta per venire, e si ritrova travolta dal piacere assoluto, quello rosso che sa di carne viva, annegata nei suoi umori e nel seme di lui, che sente colarle dentro, caldo, in densi zampilli.

Poi, normalizzato il respiro, mormora al suo orecchio:

-E’ probabile, quando potrò avere il miglior party del mondo senza portare il Martini…-

-Che cosa? non ti capisco…- chiede lui, saziato, la bocca a giocare con un capezzolo scarlatto

-Niente, lascia perdere, devo andare, ci sentiamo…-

Francesca si riveste rapidamente, dopo una doccia velocissima, ha fretta di lasciare lui e quella casa, vuole tornare al più presto dal suo ragazzo.

Diamine, la sua ultima battaglia vinta va festeggiata a dovere…

http://enrica21.interfree.it/erotica.html

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