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Pausa pranzo

By 4 Settembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Ora di pranzo,mi dirigo al solito ristorante,poche macchine siamo in due tre,tutta gente che non conosco. Entro,trovo due dei nostri che sono arrivati a piedi,mi siedo lì con loro. Parliamo cazzeggiamo infine ordiniamo scherzando con la ragazza che prende le ordinazioni. C’è un feeling tra noi,tutto nel trattare lo scherzo è gin dove ci si può spingere nelle cose ose. Oggi è una giornata strana per me,sono felice ho voglia di essere coglione più del solito. Ridere,siamo partiti con il piede giusto. Si ride niente bronci tra tutti noi. Primo,secondo,caffè. Le solite frecciatine e via,siamo in armonia tutti liberi di stare lì senza dover correre,fare il proprio con calma. Senza stress. Esco vado al banco,digestivo e poi mi incanto a guardare la televisione,non so che programma ma ero intento ad osservare senza rendermi conto di essere proprio al centro del corridoio. Permesso! Abbasso lo sguardo mi perdo nei suoi occhi. Penso lei abbia letto tutto nei miei occhi,tutto quello che le farei. Non lo so,ho questa sensazione,la guardo ancor più intensamente come se stessi spingendo,e adesso vado ancora più forte. Tutto in una frazione di secondo. Si ero convito che lei avesse letto tutti i miei pensieri. Attimi attimi veloci.
“Ti piacerebbe” le dico. Sorride. Un sorriso diverso dai soliti. Mi sposto lascio passare. Saluto e vado,l’ora è tardi. Passa il tempo,sono lì tranquillo mi arriva un messaggio.
“Dove sei?”
“Sono qui al lavoro,giornata tranquilla”
“A ok”
Poi il silenzio,ero intento nel ripulire il vialetto dalle erbacce quando sento una macchina arrivare. Il solito rompiscatole che viene a vedere di una cosa e poi non gli va bene. La macchina si ferma in un posto strano,non non è il solito cliente. Guardo,lei e ferma,appoggiata alla macchina.
Mi avvicino
“Dove posso mettere la macchina che non sia in mezzo?”
Le faccio segno di andare dietro. Fa caldo parecchio caldo.
Vado a lavarmi le mani,sento il motore fermarsi. Apre la porta
“Dove sei?”
“Arrivo”
Apro il frigo prendo due bevande fredde e la raggiungo.
Mi guarda come prima,nuoto nei suoi occhi,permesso mi dice.
Deglutisco,vado più affondo negli occhi,sguardo ancora più intenso.
“Ti piacerebbe”
“Fare cosa?”mi risponde slacciando due bottoni della camicia.
Non riesce ad allontanare la mando dal bottone che sono lì,le bacio la mano,con le labbra plano sul suo petto leggero delicato,su veloce fino a trovare il collo,sempre leggero,lei inclina la testa come a dirmi “è tuo”. Salgo lo attraverso mentre le stringo i fianchi. Lei fa altrettanto ma sento la mano veloce arrivare sui miei calzoni,mi stringe il cazzo già duro.
“Si” dice.
“Si mi piacerebbe”
Mi stringe a se
Io continuo a lasciare baci sul suo collo,in punta di lingua ci giro attorno. Su verso l’orecchio,ci infilo la lingua mentre la mano sale sotto la sua camicetta a le palpo un seno,le strizzo il capezzolo. Naso con naso, le nostre labbra si incrociano,bagnatissime le sue,turbinio di lingue. Abbandono il capezzolo per scender giù,slaccio i suoi pantaloni entro sotto le mutandine,un lago. Le mordo un po’ la lingua.
“Sei fradicia,cagna”
“E tu sei duro,come la mettiamo?”
La prendo per mano la porto in una stanza,chiudo la porta a chiave le apro tutta la la camicia,bacio i seni slaccio il reggiseno così sono più liberi. Bacio mordo vado di lingua.
Le mani fanno scendere i pantaloni e mutandine,giù di corsa con la testa a leccare tutto quel fradiciume,geme mi spinge sempre più in dentro la testa. Gode. Mi stacca mi prende da sotto il mento mi fa intendere di salire,ci baciamo e le sue mani veloci sono lì che mi sfilano il cazzo dalla tua. Mi guarda,non sapeva che sotto sceso lo le mutande. Mi tocca mi lecca scende frigo a leccarmi l’uccello. Lo prende tutto in bocca,ci guardiamo negli occhi,pompa,lo succhia,mi tocca le palle e gli addominali. Dopo un po’ lo mordicchia,la stringo per le spalle tirando la su. Sorrido,la giro di colpo facendola piegare sul banco,prendo il cazzo e lo sbatto di colpo tutto dentro.
Ride,sorride di piacere. “Si,mi piace”

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