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Racconti Erotici Etero

Sex dream

By 28 Giugno 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Dedicato da Fabio a Enrica -Fragolaepanna, la ‘sua’ sensuale fragola adagiata sopra un morbido letto di panna.


&egrave una sera di tarda primavera : il cielo &egrave limpido, la brezza ha allontanato la foschia provocata dal caldo torrido rendendo incantevole il panorama che si gode dalla veranda della camera a picco sul mare.

La temperatura &egrave scesa leggermente : ora &egrave gradevole oziare stando sdraiati sul letto con le finestre aperte.

Tu esci dal bagno dopo aver fatto la doccia ; con un accappatoio sulle spalle ti avvii a lunghe feline falcate
verso la veranda per assaporare la frescura della sera.

Indossi un nuovo paio di sandali neri con il tacco a spillo ( mi stai provocando, lo so) e le tue gambe affusolate si scoprono ad ogni passo fino alla coscia ; solo la mano, con un gesto quasi pudico, impedisce che l’accappatoio si apra lasciando il tuo corpo offerto al mio sguardo goloso di te.

Sulla soglia della porta finestra porti le mani ai fianchi : ora non vuoi più coprirti , giri la testa , le labbra atteggiate ad un sorriso carico di sottintesi mentre il tuo sguardo malizioso mi invita a raggiungerti.

Mi alzo e ti abbraccio da dietro : con una mano mi fermo sul ventre piatto e nervoso con l’altra ti stringo all’altezza del seno per sentire il calore della tua pelle , percorsa da brividi , non so se di freddo o di eccitazione.

Spingi indietro il tuo corpo contro di me , abbandonandomi la testa sulla spalla ; allora la mano dal tuo ventre sale leggera fino al collo per poi ridiscendere a disegnare arabeschi sulla pelle ancora umida, ma quando sto per raggiungere l’inguine mi blocchi.

Allora cerco il tuo seno per sentire il turgore dei capezzoli , mentre ti bacio sul collo ; tu volti la testa e incontri le mie labbra .

Il tuo sapore mi confonde e la barriera creata dall’asciugamano avvolto intorno ai miei fianchi non riesce più a contenere una dolente erezione che spingo contro il tuo sedere morbido .

Raggiungo di nuovo il tuo sesso umido e caldo : la profonda carezza mi trasmette una scarica elettrica ed un senso di vertigine; mi blocchi ancora la mano e staccandoti dalle mie labbra sussurri che hai in serbo per me una sorpresa ; dobbiamo vestirci per la cena, l’attesa farà crescere la nostra eccitazione.

Ti allontani e questa volta non ti preoccupi di tener chiuso l’accappatoio , anzi lo lasci cadere con un sorriso malizioso, per continuare il nostro gioco un pochino perverso.

Accetto con piacere questa tua iniziativa deciso a prendervi parte attiva assecondandoti; mi sdraio sul letto per contemplarti mentre compi il rito così eccitante della vestizione ; ammiro la delicatezza dei tuo gesti nello scegliere il capo intimo che preferisco, non il solito perizoma bensì delle coulotte aderenti e velate color turchese che ti fasciano le natiche sode evidenziandone le curve.
Il reggiseno dello stesso tipo e colore &egrave a mezza coppa cosi da raccogliere delicatamente il tuo splendido seno lasciandone una generosa porzione in vista con il capezzolo in evidenza oltre il bordo della coppa.

Completi il rito con un vestito leggero di cotone blu a fiori bianchi (quanti bottoni stai allacciando’); ne lasci maliziosamente aperti alcuni sia alla scollatura che sulle gambe e guardandomi con intenzione mormori che il numero dei bottoni che slaccerai dipenderà da quanto saprò intrigarti durante la serata.

Accetto la sfida , ormai preso, e mi vesto per la cena.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso un ristorantino tipico appollaiato sopra la scogliera: l’ambiente &egrave discreto ed elegante, ci sono un altro paio di coppie che occupano la sala; chiediamo al cameriere di poterci sedere in un tavolo sulla terrazza che domina l’incredibile paesaggio marino inondato dalla calda luce del tramonto.

Per tutta la durata della cena, a base di ottimo pesce e di un fresco vinello bianco che va giù come acqua, ridiamo e scherziamo come ragazzini alla prima uscita; il vino ha contribuito a riscaldare l’atmosfera mentre aspettiamo
il nostro dolce preferito, una coppa di fragole adagiate su di un candido letto di panna.

Ad un certo momento sposti la sedia ed accavalli le gambe scoprendone una generosa porzione; mi accorgo che hai slacciato altri bottoni, colgo il segnale e ti guardo dritto negli occhi: stiamo già facendo l’amore con lo sguardo.

Quando il cameriere ci serve i caff&egrave non fai nulla per ricomporti,anzi, gli sorridi, invitante ( o &egrave solo la mia impressione?).

Bevuto il caff&egrave giocherelli con un bottone della scollatura che ‘inavvertitamente’ slacci , dopo di che ci alziamo e ci avviamo verso l’uscita; lo stesso cameriere &egrave seduto ad un tavolo e ci saluta; tu , senza parlare , ti avvicini a lui,
e ti chini in avanti ,lasciandogli una mancia oltremodo generosa: vedo gli occhi dell’uomo frugare febbrilmente tra i tuoi seni, così sapientemente esposti.

Non posso fare a meno di provare un misto di gelosia e di eccitazione di fronte al tuo ‘spettacolino’.

Tornando verso di me hai un sorriso soddisfatto, come di gatta ben pasciuta: posso scorgere i capezzoli eretti attraverso la stoffa leggera del vestito , segno inequivocabile della tua eccitazione; mi prendi sotto braccio e ci avviamo verso il parcheggio.

Arrivati alla macchina ti prendo per le spalle e ti faccio voltare per baciarti : le nostre bocche si uniscono con forza, ci esploriamo a vicenda con la lingua mentre premo il mio corpo contro il tuo , per trasmetterti la mia eccitazione.

Mi allontani con dolcezza e con una mano mi accarezzi, dicendomi che la serata &egrave appena iniziata.
-La notte &egrave giovane, Fabio, devi saper aspettare’- mormori al mio orecchio.

Ti chiedo dove vuoi andare e tu:

-Facciamo quattro passi in paese-

Entriamo in macchina e durante il percorso ogni occasione &egrave buona per ridere, siamo decisamente su di giri; allungo una mano e ti scopro una gamba cominciando ad accarezzare la tua pelle scura e setosa ; visto che non reagisci risalgo per tutta la coscia, e continuo così, senza andare oltre, fino a che non arriviamo a destinazione.

Prima di scendere mi chiedi maliziosa di slacciare altri due bottoni visto che con quella carezza me li sono meritati; decido di liberarne uno sotto ed uno sopra,cosi, quando scendi, hai le gambe ed il seno più esposti agli sguardi.

Le vie del centro sono frequentate ed i negozi aperti fino a tarda notte.

Decidiamo di entrare in un negozio di abbigliamento da mare, abbiamo visto in vetrina un costume da bagno intero, molto sgambato e molto scollato sia davanti che dietro; chiediamo alla commessa la possibilità di provarlo, entri nel camerino e ti cambi; la porta bassa fa si che io possa vederti gli occhi splendenti ed il volto sorridente e leggermente arrossato.

Quando sei pronta apri la porta per farti ammirare ed io resto incantato dallo spettacolo che mi si presenta: il tuo corpo &egrave messo in evidenza dal costume rosso, le cosce sembrano non aver fine, la profonda scollatura mette in mostra i morbidi seni di di velluto dove i capezzoli turgidi fanno bella mostra di se tendendo la stoffa sottile.

I sandali con il tacco a spillo sono la ciliegina sulla torta .

Non so per quanto tempo resto come in trance , fatto sta che quando mi riprendo noto il silenzio che si &egrave creato nel negozio, mi volto e vedo un altro paio di clienti fermi ad ammirarti.

Acquistiamo il costume ed usciamo.

Poi mano nella mano passeggiamo guardando le vetrine; ad un certo punto ti abbassi per mostrarmi un paio di scarpe ed i miei occhi possono così vagare nella scollatura, ora diventata davvero audace : ti sei ‘dimenticata’di indossare il reggiseno, te lo faccio notare quando ti rialzi .

E non posso davvero fare a meno di abbracciarti e baciarti sulla bocca e sul collo per poi risalire fino all’orecchio dove ti sussurro un grazie molto eccitato, per la bravura che dimostri nel continuare il nostro gioco.

Per tutta risposta mi inviti ad entrare nel negozio di scarpe , cosi potrai farmi un’altra sorpresa.

Un commesso ci accoglie, pronto a servirti; ti siedi sul divanetto in attesa e mi fai cenno di sistemarmi di fronte a te; una volta seduta allarghi leggermente le gambe e attraverso lo spacco, ormai quasi inguinale, mi rendo conto che non porti neppure le mutandine, la tua fichetta dai riccioli scuri &egrave esposta alla mia vista.

Ora sono proprio curioso di vedere il seguito della tua esibizione.

Arrivato il commesso con le scarpe ti alzi per provarle, di fronte allo specchio che mi sta a fianco.

Guardandomi, come per chieder un parere, sposti un lembo del vestito apparentemente per permettermi di apprezzare meglio le calzature, in verità per un attimo lo alzi tutto, lasciandomi intravvedere il paradiso.

Nello stesso istante noto l’espressione del commesso cambiare da ammirata a sbalordita (lo specchio, penso, ha visto tutto anche lui’); tu richiudi il vestito con naturalezza come non fosse successo nulla, mentre il ragazzo con aria imbarazzata ci chiede cosa intendiamo fare ; io , fingendo una calma che non provo affatto e sperando che la t-schirt lunga e larga nasconda la poderosa erezione , rispondo che comperiamo quelle scarpe che ti stanno così bene, belle scarpe per una splendida donna’

Lui mi guarda dritto negli occhi con sguardo perplesso ed io di rimando gli chiedo se anche lui non &egrave d’accordo sul fatto che la mia compagna sia una gran bella donna; balbettando un si imbarazzatissimo prende la scatola che gli stai porgendo e si avvia verso la cassa.

Io ti afferro e ti bacio proprio lì, nel negozio di fronte ai clienti e alle persone che passano al di là della vetrina..

Una volta fuori l’eccitazione &egrave talmente forte che voliamo alla macchina dove depositiamo gli acquisti appena fatti e ci avviamo correndo verso la spiaggia.

Cerchiamo un posto riparato , dietro agli scogli, e ci lasciamo cadere per terra, uno sull’altro, ansanti.

Riprendo a baciarti mentre le mie mani avanzano sul tuo corpo, ormai i bottoni allacciati sono veramente pochi e non costituiscono più alcun ostacolo ; aperto il vestito comincio ad accarezzarti lentamente dappertutto, dalle cosce risalgo ai seni, ti infilo le dita in bocca , per fartele succhiare , una per volta ; tu cerchi il mio sesso ma ti fermo chiedendoti di lasciarmi fare.

Ti lecco i capezzoli che si induriscono strappandoti un sospiro, mentre con la mano scivolo in mezzo alle tue cosce ad accarezzarti la fichetta, bagnata e calda ; intanto con la lingua scendo fino al ventre elastico, disegnando arabeschi intorno all’ombelico.

Sento il tuo sesso pulsare nella mano , lo voglio sentire in bocca, mangiarlo, gustarlo’;

Dapprima bacio teneramente il clitoride poi comincio a leccarlo fino a farvi aderire completamente la bocca,mentre le dita penetrano il sesso eccitato; le tue mani mi accarezzano i capelli mentre allarghi le cosce sollevandole leggermentee ; stai gemendo sempre più forte.

Allora ti passo le mani sotto al sedere e comincio ad accarezzarti avvicinandomi al buchino, lo sento pulsare intorno al mio dito, lascio la fessura per cominciare a leccarlo , le pulsazioni aumentano, forzo con la lingua la tua rosa che si schiude dolcemente facendomi entrare, mentre con una mano ho ripreso a penetrarti con forza
la vagina bagnata e calda.

Vieni con un grido, che spengo baciandoti ; poi ti accorgi che il mio sesso &egrave ancora prigioniero dei pantaloni
e febbrilmente mi aiuti a spogliarmi.

Mi prendi in bocca, la tua lingua &egrave di fuoco, non so quanto resisterò.

Così ti faccio salire sopra di me , per affondare il viso nella tua fica bagnata, dai riccioletti scomposti salati;
mentre tu mi lecchi e succhi con maestria, continuo a titillarti il buchetto con le dita.

Anche tu , dopo aver lubrificato un dito con la saliva , lo introduci in me : allora il mio sesso ha un sussulto come percorso da una scossa elettrica; quando ti accorgi che la mia eccitazione &egrave al livello di guardia, mi sali sopra e mi guidi dentro di te, facendomi entrare lentamente, mentre i muscoli della tua vagina che si contraggono mi procurano un piacere insostenibile.

Ci guardiamo dritti negli occhi : siamo bravi a far l’amore, ci siamo trovati’

Ora stai immobile, come per assaporare il fallo che ti riempie; poi cominci a salire e scendere ed il movimento diventa via via sempre più veloce e deciso, allungo le mani per accarezzare il tuo splendido corpo, i seni con i capezzoli scuri ed eretti ed il clitoride anch’esso turgido e sensibile; chiudi gli occhi ed abbandoni all’indietro la testa, gemendo, mentre io mi impongo di non venire, non ancora.

Mi pare di non riuscire più a trattenermi e te lo dico ; allora tu , con una mossa velocissima, ti metti carponi di fronte a me, e l’invito &egrave eloquente; scendo a leccarti di nuovo il sesso, che ora sa anche di me, poi mi sposto al buchino posteriore già eccitato e aperto lubrificandolo il più possibile.

Mi chiedi , con voce roca, di penetrarti anche lì, dove sei più stretta .

-Fai piano, non farmi male..- mormori.

Ed io inizio ad entrare in te, affondando le mani nei tuoi glutei sodi , lentamente;

Non ti lamenti, gemi di piacere:

-Tutto, dammelo tutto- implori.

La tua carne, intorno al mio sesso duro, &egrave morbida ed elastica, mi avvolge strettamente, ed io ho paura di venirmene subito; mi fermo, poi riprendo a muovermi con lentezza , uscendo e rientrando in te .

Non resisto più, ti stringo convulsamente i fianchi ed affondo dentro te con sempre maggior vigore, capisci che sono al capolinea e mi sussurri che vuoi bermi fino all’ultima goccia.

Ormai non capisco più niente, sei tu a voltarti , a farmi uscire dal tuo corpo e a prendermi tra le labbra avide.

Dopo pochi istanti ti riempio la bocca del mio seme , travolto da un orgasmo violento, che mi lascia senza fiato.

Scivoliamo sulla sabbia , mentre io riprendo a baciarti dappertutto, gustando il sapore dolcesalato della tua pelle, per ritornare a morderti il clitoride e leccarti le labbra vermiglie della fichetta, fino a portarti di nuovo al piacere.

Poi restiamo esausti e abbracciati stretti vicino al mare; la nostra pelle odora di sesso, di quello buono fatto con passione, ma siamo anche sudati, così decidiamo di fare un tuffo prima di rivestirci e tornare in albergo.

Sguazziamo e giochiamo in acqua fino a quando non ci sentiamo intirizziti .

Quando torniamo alla spiaggia per rivestirci, ci accorgiamo della strana luce che ci circonda.: &egrave quasi l’alba .

E’ bello vedere sorgere il sole ; ci sediamo vicini per goderci lo spettacolo’

questo racconto &egrave stato scritto da Fabio, io ho solo sistemato qualche cosa qua e là, visto che ci sono anche io’

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