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Racconti Erotici Etero

Sogno… La Sua bocca…

By 20 Ottobre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Sogno’ La Sua bocca’

Quasi due mesi che non la vedo’ Da quando sono partito per Torino, per studiare in una delle migliori facoltà d’Italia’ Studiare, lontano da casa’ Lontano da lei’ Ed ora, mentre sono sul treno, i brividi di un’eccitazione troppo a lungo repressa mi scuotono, anima e corpo’ Giorni interminabili passati a pensarla’ A riguardare i video che abbiamo girato insieme’ Eccitanti’ Anche troppo’ Quante volte mi sono ritrovato a ‘sfogarmi’ davanti a quei video’ Lei era sempre bellissima’ Sempre eccitantissima’ Semplicemente perfetta’ Il modo in cui scendeva, piano, baciando il petto’ Il modo in cui mi guardava negli occhi, mentre con la mano’ Basta’ Devo smettere di pensarla’ Il treno divora pian piano i chilometri che ci separano’
E’ solo una questione di Tempo’
Guardo fuori dal finestrino’
E’ solo questione di Tempo’

Quando si desidera ardentemente qualcosa, il tempo sembra non passare mai’ Non facevo certo eccezione io, nel momento in cui scendevo dal treno, alle quattro di mattina’ Infreddolito’ Ma dentro ero in ebollizione’ Ero a casa’ E l’indomani’ (Anzi, il giorno stesso, poche ore dopo) lei avrebbe avuto la casa a sua disposizione’ Una settimana che non mi toccavo’ Giusto per essere sicuri di godermi davvero il ritorno’ Ma soprattutto, di farlo godere alla mia lei’ Ogni passo che mi avvicinava alla macchina parcheggiata lì vicino sembrava durare un’eternità’ Rientrai a casa’ Passai la notte a rigirarmi nel letto’ La Passione mi bruciava da dentro, consumandomi lentamente’ Divorandomi’ Ma dovevo resistere ancora poco’
E’solo questione di Tempo’

Pomeriggio dello stesso giorno’ La macchina che cammina nel traffico, lenta’ La frustrazione del conducente’ Che poi ero io’ Un viaggio, da casa mia a casa sua, che sembrò durare un’eternità’ Ma non esiste eternità nel mondo umano’ E alla fine, arrivai’ Parcheggiai (ovviamente, un parcheggio pessimo’), scesi dalla macchina’ Tre secondi dopo ero sotto il suo portone’ E già non ricordavo più se avessi chiuso le portiere o meno’ Non che me ne curassi’
Il portone era aperto’ Entrai’ Mi fece uno strano effetto, ritrovarmi in quel posto dove tante volte ero stato, dove tante cose erano successe’ Dove una sera, mentre ci baciavamo, lei mi aveva lentamente slacciato la cinta’ Sbottonato i pantaloni’ Senza mai smettere di baciarmi’ Mi aveva toccato da sopra il boxer’ Un movimento lento ed eccitante’ Poi’ Aveva aperto i bottoncini che separavano la sua mano dalla mia eccitazione’ E l’aveva presa in mano’ L’aveva fatta sua’ Movimenti sempre più veloci, sempre più intensi’ La paura che, al di là del portone vetrato, qualcuno potesse vederci’ E poi, l’orgasmo’ Raccolto in uno dei tanti fazzoletti che ormai si era abituata a portare con sé’ Questi ricordi risvegliarono prepotentemente la mia eccitazione’ E l’ascensore sembrava metterci una vita, per arrivare al quinto piano’ Ma arrivò’ E finalmente, mi trovai davanti alla sua porta’ L’eccitazione pulsava sotto i miei vestiti’ Bruciava’ Da dentro’ Suonai il campanello’ Attimi’ La porta chiusa di fronte a me’
E’ solo questione di Tempo’

Quando aprì, la sua vista mi mozzò il fiato’ Eccolo, il mio amore’ Tanto desiderato, tanto sognato’ Eccola, davanti a me, bellissima’ Una camicetta nera a striscioline grigie, una minigonna mozzafiato (per l’appunto’), calze autoreggenti e stivali’ Il viso truccato, a renderla l’essere più sensuale che avesse mai calcato la faccia della Terra’ E quei capelli, così sapientemente arricciati’ E quello sguardo’ Innamorato’ Dolce’ Anche inquietante’ Famelico’ Non ebbi molto tempo per contemplarla’ La porta non aveva finito di aprirsi che già le nostre labbra si stavano divorando’ L’Amore e la Passione che esplodevano con violenza, in un istante’ A volte c’&egrave un tempo per l’amore ed uno per la passione’ A volte entrambi ti fulminano in un istante’
Ma in un modo o nell’altro, &egrave solo questione di Tempo’

Le sbottonai la camicia, frettolosamente, cercando di controllare l’impulso di strappargliela di dosso’ I bottoni che man mano si aprivano rivelavano uno splendido reggiseno nero’
L’ultimo bottone’ La camicia volò via’ Lei mi afferrò la maglietta e la tirò via’ Scoprendo i miei muscoli quotidianamente palestrati, negli ultimi due mesi’ Fu la volta dei suoi stivali’ La cerniera laterale diminuiva di molto il mio lavoro’ Non durarono molto’ Poi la gonna’ Quella piccola minigonna jeans’ Che volò verso la finestra della stanza, al di là del divano’ Dio mio’ Era meravigliosa’ Un tanga nero, trasparente nella parte anteriore, coordinato con il reggiseno’ E quelle autoreggenti’ Dio, quanto poteva essere sexy’ Il mio jeans non poteva contenere l’eccitazione che ne stava deformando la patta’ Ancora un po’ e sarei davvero scoppiato’ Le scarpe e le calze mi restarono addosso per pochi istanti ancora’ Poi’ La sua mano salì verso la patta’ Con una lentezza esasperante’ O forse era solo il Desiderio a rendere tutto così lento’ L’attesa spasmodica di quel tocco’ Quello sguardo colmo di eccitazione’ Quegli occhi infuocati puntati nei miei’ E quei pochi vestiti che ancora la nascondevano a me’ Era meravigliosa’ La mano raggiunse la mia violenta eccitazione’ Ancora una volta, la fibbia della cintura si aprì sotto il suo tocco ormai esperto’ Così come i bottoni che ci separavano’ Così come il boxer che portavo addosso’ Nudo, completamente’ Nelle mani di quella Dea’ Nelle mani della Passione incarnata nella ragazza che amo’ La sua mano che si avvicina alla mia eccitazione’ Lenta’
E’ solo questione di Tempo’

‘Aspetta, amore mio” Non si aspettava che la fermassi’ E non sapevo come avrebbe preso quello che stavo per fare’ Ma ne avevo una voglia matta’ Scesi dal divano, lasciandola lì, bellissima, a guardare curiosa i miei movimenti’ Raggiunsi il mio zaino, gettato lì appena entrato in casa sua’ Lo aprii ed estrassi la telecamera’ Le sorrisi’ ‘Ti prego” Anche lei sorrise’ La raggiunsi sul divano, e mi sedetti al suo fianco’ Accesi la telecamera’ Guardò nell’obiettivo, sensuale’ Con quello sguardo un po’ da porca che tanto si vede fare alle pornostar’ Non esiste una pornostar che abbia qualcosa da insegnare alla mia lei’ Lei &egrave spontanea, naturale’ Lei &egrave la ragazza per cui ho perso la testa’ E che amo, anima e corpo’ E la cui mano &egrave arrivata ormai a toccare il mio sesso’ Tesissimo’ Duro’ Le sue piccole dita si serrano in parte sull’asta’ Comincia un movimento lento, controllato’ Che mi strappa un gemito’ Troppa &egrave l’eccitazione, e troppo a lungo tenuta a freno’ Il mio amore prende il cuscino del divano e lo posizione a terra, tra i miei piedi’ Poi scende dal divano, senza mai lasciare il mio sesso, e si inginocchia davanti a me, sul cuscino’ La mano riprende il suo movimento, accelerando lievemente’ Quanto basta perché un sospiro esca dalle mie labbra’ La punta del mio sesso &egrave rossa, turgidissima’ Lei guarda ancora una volta verso la telecamera, poi scende con la testa, portandosi alla base della mia asta’ Con la lingua, piano, mi solletica’ Una sensazione paradisiaca’ Poi la punta della sua lingua si appoggia alla base dell’asta’ Lentamente risale’ Ogni millimetro che la avvicina alla punta &egrave un brivido più intenso’ La mano non si &egrave mai fermata’ Continua il suo ritmico movimento di su e giù, a cercare il mio piacere’ La lingua &egrave ormai arrivata a destinazione’ Lentamente solletica il buchino alla sommità’ Poi comincia un rapido movimento a destra e a sinistra, guardandomi negli occhi’ Le labbra si schiudono’ La punta entra con una lentezza esasperante nella sua bocca’ Qualche colpo di lingua, le labbra che mi carezzano’ E poi torna sui suoi passi, di nuovo a giocare con la lingua sulla punta, di tanto in tanto cercandomi con gli occhi’ Un gioco che pare infinito’ La mia eccitazione tenuta sull’orlo dell’abisso’ Un abisso di caldo piacere tra le sue labbra’ Ancora uno sguardo’ Le labbra che si chiudono in un bacio che si potrebbe quasi definire casto, se non fosse posato sulla mia punta’ Poi un sorriso’ La mano che stringe con un po’ più di forza la mia asta’ Che aumenta la velocità del movimento’ Ancora quel gioco delle labbra che accolgono e rifiutano la mia eccitazione, mentre il ritmo aumenta’ Poi’ La punta scompare tra quelle labbra meravigliose’ La sento succhiare dolcemente, mentre con la testa segue il movimento della mano, che ora ha rallentato la sua corsa’ Solleva gli occhi, mentre fa uscire parte dell’asta dalla sua bocca’ Sento l’orgasmo che si avvicina inesorabile’ Una settimana di astinenza totale’ La avverto’ Mi sorride, ancora con il mio sesso tra le labbra’ Non c’&egrave nulla di osceno, in quel sorriso’ E’ il mio amore che mi sta dando piacere’ La bocca abbandona la mia eccitazione, la mano prende a muoversi con una rapidità incredibile’ Dio’ Rallenta’ La bocca riscende’ La mano le fa posto’ E riprende il suo movimento rapidissimo, ora coordinato con le sue labbra che succhiano in un lieve movimento di su e giù’ ‘Sto per venire’ Amore’ Oddio”. La bocca abbandona il mio sesso, la mano continua più veloce che mai, mentre la punta &egrave rivolta verso il suo corpo’ Mio Dio’ Venire addosso a quella Dea’ L’eccitazione &egrave ormai al punto di non ritorno’ Sto.. Per’

Mi sveglio, nel mio letto di Torino, sudato’ Era un sogno’ Eppure, sto davvero per venire’ Prendo un fazzoletto, abbasso i pantaloni del pigiama e le mutande’ Mi accarezzo appena’ L’orgasmo mi travolge’ Uno dei tanti della giornata’ Ma estremamente intenso’ Guardo il cellulare, e mando uno SMS al mio amore’ Poi mi giro tra le coperte’ E sorrido’
E’ solo questione di Tempo’

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