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Racconti Erotici Etero

Solo il tuo piacere…

By 10 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo scritto, come tutti quelli che verranno, sono ormai semplici sogni di un futuro che non potrà mai avverarsi, vuoi per mie scelte, vuoi per avverse circostanze…forse il “protagonista” non li leggerà mai, ma se capiterà su queste pagine sono sicura che apprezzerà questi miei doni alla sua memoria….

Stavi lavorando al computer ma non doveva essere qualcosa di straordinariamente importante, visto che ti distraevi spesso guardandomi.

Io stavo ripassando per l’ultimo esame del semestre, avevo quasi finito, mi sentivo pronta, carica.

Lessi l’ultimo paragrafo con calma, fissando nella mente i concetti fondamentali, e chiusi il libro, guardandoti con evidente apprezzamento: mi facevi sempre quest’effetto, non eri bellissimo, ma agitavi qualcosa dentro di me, come nessun altro era mai riuscito a fare, per me eri erotismo allo stato puro…e in più ti amavo alla follia, il che, ammettiamolo, era un altro notevole incentivo!

Sentivo la voglia crescere dentro di me ogni secondo che passava, ma diversamente dalle altre volte, non era voglia di fare l’amore nel vero senso del termine, non era la ricerca di un amplesso comune e appagante…volevo il TUO piacere, volevo essere fautrice e causa del tuo orgasmo…volevo sentirmi forte, e allo stesso tempo schiava…

Mi alzai con finta calma dalla poltrona e uscii, dirigendomi verso il bagno: li mi spogliai, mi concessi una breve doccia fresca, mi asciugai lentamente, sfiorandomi ogni tanto il sesso, per aumentare la mia voglia, quasi una delicata tortura.

Tornai in sala nuda, già leggermente accaldata…tu davi le spalle alla porta e non ti girasti quando entrai, n&egrave notasti inizialmente che non ero vestita, mentre ti baciavo delicatamente il collo e ti accarezzavo le spalle e il petto.

Ero in adorazione, la sensazione della tua pelle così delicata sotto le mie labbra mi metteva quasi fame, tanto da spingermi a morderti per gustare meglio il tuo sapore, mentre le mie mani scendevano sul tuo sesso già fremente e tu chiudevi gli occhi, godendoti le mie attenzioni e sospirando leggermente, un invito a continuare che accolsi con estremo piacere…leccavo la tua pelle, la baciavo, la graffiavo, era come una droga…

Dopo poco mi fermasti, resistevi sempre poco ai miei assalti, e la cosa mi divertiva: era come se non riuscissi a contenere la tua voglia per più di qualche minuto, e sapevo che ero solo io, a farti questo effetto, era il marchio del mio possesso.

Ti girasti rapido e ti fermasti, altrettanto rapidamente, per ammirarmi: non so cosa trovassi di così affascinante nella mia persona, non mi sono mai considerata particolarmente bella, ma era impossibile non comprendere il senso del tuo sguardo lascivo e voglioso che percorreva la mia figura.

“Pensavo volessi studiare…” Bastò quel sussurro, accompagnato da un sogghigno, per farmi fremere.

Non parlai, limitandomi a prendere la tua mano portandola dentro di me, sfacciatamente consapevole di quanto mi avresti trovata bagnata, avvicinandomi poi alle tue labbra carnose mentre le tue mani mi stringevano con forza, e perdendomi nei tuoi baci.

Ci fermammo dopo parecchi minuti, affannati, gli occhi brillanti per il piacere e la foga.

Il tragitto fino alla camera non lo ricordo, ero troppo presa dai tuoi baci, dalle tue mani sul mio seno, dalle tue labbra sui miei capezzoli eretti, per potermi rendere conto di dov’ero.

Avevi così voglia di me che decisi di saltare i preliminari, volevo sentirti ansimare il mio nome.

Ti feci stendere sul letto e lentamente mi impalai sul tuo sesso, muovendomi poi con decisione, seguendo i tuoi movimenti, al solo, unico scopo di darti piacere, senza mai distogliere lo sguardo dai tuoi occhi.

Ti sentivo affondare dentro il mio ventre, stringevo le pareti del mio sesso sul tuo, per sentirti di più, mentre le tue mani si impossevano alternativamente dei miei fianchi, del mio seno, delle mie stesse mani.

Continuando a muovermi mi abbassai verso il tuo viso, cominciando a baciarti, allontandandomi quando mi cercavi, per poi prendere le tue dita e leccarle, sentendo il mio stesso sapore sulla lingua.

Quando ti sentii prossimo all’orgasmo rallentai, ignorando il tuo gemito di protesta, volevo sentirti dello la mia bocca, sentire il tuo odore: mi chinai sul tuo sesso, leccandolo lentamente, gustandolo come se fosse il miglior gelato esistente, mentre intrecciavi fermamente le tue dita nei miei capelli, forzandomi a prenderlo interamente in bocca, come non avevi mai fatto prima.

Eri mio, avevi perso il controllo…

Cominciai a succhiare, muovendo la lingua prima lentamente, poi velocemente, sulla tua capella pulsante, sfiorandoti i testicoli con una mano mentre con l’altra seguivo i movimenti delle mie labbra, ascoltando i tuoi respiri sempre più veloci, mentre mi venivi incontro col corpo, esigente.

Eri così preso da non riuscire nemmeno a pensare di avvertirmi prima di venire con un rantolo nella mia bocca, permettendomi di bere il tuo piacere, mentre incredibilmente venivo anche io, così eccitata da non aver bisogno di toccarmi.

Restammo stesi sul letto, scossi dal piacere, mentre mi accarezzavi i capelli, incredulo, sussurrando il mio nome…

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