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Racconti Erotici Etero

Stanza d’hotel – estate 2006

By 2 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi qui, di nuovo davanti alla porta di una stanza d’hotel.
Tu sei dall’altra parte finalmente, dopo settimane di sogni, fantasie ed appagamenti solitari’mi si contorce il ventre e le gambe vacillano, mi sento avvampare, sono già tutta bagnata.
Un misto d’eccitazione e d’impazienza mi impedisce di bussare’voglio godermi al massimo questo momento, questo breve attimo nel quale ti sento già mio, ma che ancora mi separa da una notte d’estasi.

Mi apri la porta, ora sei davanti a me, mi aspettavi, il tuo sorriso che ben conosco e che ti illumina il viso mi promette una notte di passione.
Mi prendi la mano, mi conduci dentro e mi abbracci. Le nostre bocche si uniscono, le nostre lingue vogliose si cercano e si intrecciano.
Nemmeno un saluto’per troppo tempo abbiamo desiderato questo momento, per troppo tempo ci siamo toccati ed abbiamo goduto con le sole parole, con la nostra voce’ora i nostri corpi fremono, si cercano senza pudore o inibizioni.

Le tue mani risalgono le mie cosce nude, mi alzano la gonna, sfiorano il perizoma di pizzo bianco, talmente ridotto che a malapena si nota nascosto nel solco del mio fondoschiena’mi accarezzi le natiche, le schiaffeggi con il palmo della mano ed io già desidero il tuo dito, quello più lungo, nel mio orifizio.

Ho voglia di sentire tra le mie mani il tuo sesso in erezione, di prendertelo in bocca, di farti impazzire’mi siedo sul letto e ti attiro verso di me.
Slaccio la cintura, abbasso i pantaloni e lo tiro fuori. Sono incantata da quel membro grosso e pesante, teso come se stesse per esplodere. Apro la mia bocca e lo succhio lentamente stringendo le labbra. La lingua va e viene, lecca, si attarda nei punti più sensibili, poi lo prendo in bocca fino in fondo alla gola. Vado piano, attenta al tuo respiro che accelera. M’interrompo quando sento il tuo piacere aumentare, non voglio che questo gioco finisca subito. Ti calmo per alcuni secondi prendendo solo la punta del tuo sesso sulla lingua, leccandolo su e giù come se fosse un ghiacciolo, prima di rituffarlo nelle profondità della mia bocca.

Sento i tuoi sospiri’mi eccita la tua splendida bocca semi aperta e l’espressione di godimento che vedo sul tuo volto. Ho voglia di sentirti dentro di me, pronta a tutto per provare piacere insieme a te.
Te lo sussurro. Ti inginocchi davanti a me, fra le mie gambe divaricate, per toccarmi meglio. La tua lingua, come un frustino, si insinua nella mia figa, lecca e succhia senza tregua il mio clitoride’sto impazzendo, sono tutta aperta e calda, pronta per farmi penetrare dal tuo cazzo e sentirlo fino nelle profondità del mio sesso.
Ma non è ancora arrivato il momento, anche se ti imploro di venirmi dentro.

Ti alzi, mi prendi per mano e mi conduci in bagno. Siamo davanti al grande specchio. Guardiamo le nostre immagini riflesse e ci sorridiamo, vogliosi. Tu sei dietro di me, mi tocchi i capelli, mi baci, mi mordicchi l’orecchio, avvicini le mani al mio viso, mi aspetto una carezza, ma sento un pezzo di stoffa bendarmi gli occhi e avverto il fruscio della seta quando me lo annodi dietro la nuca.
Non ti vedo più, ma ti sento dietro premere il mio bacino contro l’ampio ripiano in marmo che contiene il lavandino, devo chinarmi in avanti con il busto ed allargare le gambe. Impugni i miei seni da sotto e li sollevi sopra il reggiseno’tormenti i miei capezzoli in un modo che da solo mi fa quasi raggiungere un orgasmo.

Il mio culo è ora a tua disposizione’lo lecchi, lo accarezzi, mi sculacci’sento la tua mano insinuarsi fra le mie cosce, mi infili lentamente e con cura un dito nell’ano, poi due’mi penetri così, fino in fondo con lo stesso ritmo lento e sostenuto con cui prima te lo stavo succhiando.

La nuova posizione è un po’ scomoda, ma molto eccitante’ho la testa che mi gira, ma capisco dove vuoi arrivare.
Ti imploro, come una schiava al suo padrone, di far piano’ho paura del dolore che proverò, ma la tua voglia mi eccita da morire.
Penso al tuo sesso, allargo ancora di più le gambe ed inarco la schiena…chiudo gli occhi e trattengo il respiro’la punta, per cominciare solo la punta, mi penetra, ma questa volta è solo l’inizio, la strada è già tracciata.

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