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Racconti Erotici Etero

Un giorno, un sogno

By 29 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto &egrave opera di fantasia e non &egrave mai accaduto. I nomi sono modificati per rispettare la privacy delle persone coinvolte.

Mi chiamo Clark, ho 21 anni, sono alto 1.75, fisicamente sono magro ma abbastanza ben messo muscolarmente grazie alla palestra che frequento. Proprio in questa, circa un anno fa ho conosciuto Lois. All’epoca ero fidanzato con la sorella più piccola Lana, mora, alta quasi quanto me, magrissima ma un seno prorompente da far perdere la testa. Lois era (ed &egrave tuttora) una bellissima ragazza, ma la vedevo come una sorella ed amica. Dopo la traumatica rottura con Lana, ho però frequentato per alcune settimane Lois. Ma il nostro rapporto si limitava a rapidi baci carichi di passione e qualche strusciatina. Lei &egrave più bassa della sorella, un anno in più di lei, bionda, occhi azzurri e anche lei un corpo da favola anche se meno evidente. Impossibilitati dal continuare la nostra relazione (insulti vari dall’ex) abbiamo fantasticato su cosa avremmo voluto fare. Ne &egrave nato un racconto a quattro mani.

Clark aveva atteso quel giorno da una settimana e preparato tutto con cura. Assicurato di avere la casa libera, si era lavato, sbarbato e profumato. Non sapeva con certezza come sarebbe andata la giornata, ma sperava in meglio.
Arrivò sotto casa di Lois con un po’ d’anticipo, ma lei non si fece attendere troppo. Lo salutò con un bacio sulla guancia e gli chiese cosa aveva in programma. Clark rispose che l’avrebbe portata in un posto speciale e che non avrebbe dovuto pensare, almeno per quel giorno, alle conseguenze delle proprie azioni. Lois gli rispose con un sorriso malizioso.
Arrivarono in breve alla casa di Clark e salirono silenziosamente in camera. L’imbarazzo era evidente quando si sedettero al bordo del letto, poi guardandosi negli occhi scoppiarono a ridere. Parlarono per qualche minuto di come era andata la settimana e lentamente si avvicinarono in un sospirato e atteso bacio sulle labbra. Il bacio si trasformò in qualcosa di più voglioso e finirono coricati sul letto l’uno sull’altra.
Clark propose un giochino e Lois, incuriosita, annuì. Dal comodino sfilò un nastro bianco di pizzo e lo avvicinò al viso della ragazza. Subito Lois ebbe un po’ di timore ma poi capendo che comunque avrebbe potuto vedere attraverso il pizzo, si lasciò bendare. Clark iniziò a baciarla partendo dalla fronte, passando per le guance e arrivando al collo. Lois iniziò ad eccitarsi e tenne gli occhi chiusi stando al gioco. Il ragazzo le sfilò la maglietta e il reggiseno, e iniziò a baciarla con voracità facendola sospirare. Alternava leccate sui capezzoli con baci sui seni per poi scendere sull’ombelico. Clark cercava di insinuarsi con la lingua sempre più in basso, ma le mani di Lois lo bloccarono. Al che prese un laccio viola appartenuto ad una vestaglia e le legò delicatamente i polsi sopra la testa. Lois non aveva mai provato una sensazione del genere, si trovava bendata, legata e mezza nuda. Ma la cosa non la turbava più, si sentiva eccitata e voleva lasciarsi andare. Clark, capendo il pensiero della ragazza, continuò togliendole le scarpe e sfilandole i jeans. Iniziò quindi a baciarle le ginocchia salendo sulle cosce. La situazione era bollente e decise di togliersi la maglietta. Ricominciò a baciarla avvicinandosi sempre di più all’obiettivo più agognato. Finalmente le baciò la figa da sopra le mutandine sentendola bagnata e calda. Rapidamente la liberò dell’indumento intimo e allargatole le gambe le leccò l’interno coscia. Passava con la lingua da destra a sinistra, da sopra a sotto, senza mai soffermarsi sul sesso della ragazza. Lois si sentiva sotto tortura visto che il suo uomo non si decideva a farla godere. Clark nel frattempo sapeva che più attendeva più sarebbe stato bello. Dopo l’ennesimo sospiro di Lois, le leccò improvvisamente la figa, inserendosi direttamente all’interno con la lingua. La ragazza cacciò un urletto misto tra stupore e soddisfazione. Clark iniziò quindi a leccarla completamente, soffermandosi occasionalmente sul clitoride per succhiarlo. Lois si sentiva totalmente sottomessa visto che era legata e venne in un primo orgasmo. Ma Clark non rallentò, anzi approfittando degli umori della ragazza, infilò due dita nella fessura continuandola a leccare. Il che continuò finché Lois non ebbe un altro travolgente orgasmo.
Clark decise di slegarla e di toglierle la benda dagli occhi. Lei, ancora ansimante, lo guardò con occhi lussuriosi e gli disse che ora sarebbe toccato a lei. Gli ordinò di spogliarsi completamente e di seguirlo in bagno. Clark la raggiunse mentre apriva i rubinetti della vasca. Lois si era sporta in avanti versando un bagnoschiuma al cioccolato e menta. Lui non perse l’occasione di appoggiarle il cazzo, ormai duro da un po’, tra le natiche. Lois si alzò sorridendo e i due iniziarono a baciarsi finché la vasca non fu piena d’acqua e schiuma. Lei, ricordatasi di una cosa che aveva visto in camera da letto, corse via mentre Clark entrava nell’acqua calda e profumata. Lois tornò con un paio di manette e si buttò nella vasca. Sfruttando la confusione di schizzi che si era creata gli ammanettò un polso e l’altro gancio lo assicurò al suo. Ora erano uniti e non gli sarebbe potuto scappare. Con noncuranza fece cadere la chiave delle manette nell’acqua tra le gambe di Clark. Disse che ora avrebbe dovuto andare sotto a cercarle e si inabissò. Ovviamente trovò un’altra chiave e usò una serratura adeguata. Dato che era in apnea non poteva dedicarsi a molti giochetti e prese direttamente il cazzo in bocca. Dopo due succhiate dovette tornare in superficie per respirare. Ripeté l’operazione un paio di volte, dopo di che Clark capì la difficoltà dell’operazione e sprofondò col busto nell’acqua alzando il bacino in modo che il cazzo affiorasse dall’acqua. Lois per ringraziarlo iniziò a leccargli la cappella per poi proseguire percorrendo l’asta con la lingua. Il ragazzo approvava la cosa con gemiti appena sussurrati. Riprese poi a cacciarlo in bocca cercando di ingogliarne il più possibile. Continuò ad alternare le cose finché Clark le disse di essere ormai prossimo all’orgasmo. Lei, invece di togliersi, aumentò il ritmo del pompino facendosi venire in bocca. Lois ingoiò tutto e si sporse sulle labbra del ragazzo per baciarlo con passione.
Clark la abbracciò con affetto e, prese le chiavi, liberò entrambi. Fecero la doccia insieme continuando a baciarsi e toccarsi. Quando uscirono dalla vasca erano nuovamente eccitati e tornarono sul letto ancora tutti bagnati. Lei si sdraiò su di lui e cominciò a strusciare la figa sul cazzo tornato nuovamente in tiro. Clark la prese per i fianchi e la sollevò leggermente. La punta del cazzo ora si faceva strada tra le grandi labbra della ragazza. Lois, visibilmente arrossata ed eccitata, disse che non voleva farlo la prima volta con l’ex di sua sorella. Ma i suoi movimenti contrastavano con quello che diceva e in breve si impalò sul cazzo di Clark. Era talmente eccitata dalla situazione che non provò dolore. Il ragazzo la incitò a muovere il bacino stringendole il sedere con le mani. Lois iniziò una cavalcata sempre più veloce che la portò al terzo orgasmo della giornata. Clark le stringeva i seni dicendole che era fantastica e che avrebbe voluto continuare a scoparla per ore. Lei inorgoglita dal fatto di essere giudicata così brava durante la sua prima volta, riprese a muoversi. Il suo uomo le imponeva ora un ritmo diverso che la portava ad alzarsi e ad abbassarsi sul cazzo facendosi penetrare sempre di più. Un nuovo orgasmo si avvicinava per tutte e due, ma Clark si ricordò di non avere protezioni. Entrambi avrebbero voluto venire in contemporanea e trovarono un compromesso. Lois si alzò e si voltò rapidamente tornandosi a sdraiare sopra al ragazzo e iniziarono un violento 69 che li portò ambedue a venire nelle corrispettive bocche.
Stanchi e soddisfatti si rivestirono continuandosi ad abbracciare ed a scambiarsi baci. Nel tragitto di ritorno Clark pensava che la giornata aveva preso una piega ben oltre ogni sua previsione, mentre Lois era contrastata tra pensieri di piacere e quelli legati al tradimento nei confronti della sorella. Infine decisero insieme che per far rimanere il ricordo fantastico di una giornata stupenda era necessario finirla lì e non vedersi più.
Ebbene sì, non tutte le storie finiscono con un lieto fine, ma i ricordi rimangono per sempre meravigliosi nella memoria’

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