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Una famiglia accogliente – Capitolo 16 – Una famiglia felice

By 15 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Seguendo il ritmo dei colpi di Lorena, Sonia muoveva la sua testa lungo l’asta del mio cazzo, spingendolo tutto dentro di lei.

L’accarezzai la guancia: “Brava la mammina! Anche mentre te lo sbattono dentro, sei sempre la migliore a prenderlo in bocca”.

Sonia alzò lo sguardo, i suoi occhi incrociarono i miei. Mi faceva impazzire quando lo faceva.

La presi per i capelli, ai lati della testa, l’afferrai decisa e cominciai a muoverle velocemente con dei colpi secchi.

“Ingoialo tutto Sonia, tutto!!!” ansimavo.

Lorena continuava a spingere dentro la figa della mamma il cazzo in lattice. Il triangolo con Sonia in mezzo durò per svariati minuti, fino a che non tirai fuori il cazzo dalla sua bocca.

“Sei stata bravissima” le dissi sbattendoglielo piano sulle labbra.

Sonia sorrise, mentre Lorena si fermò, tirando fuori il fallo, e stendendosi sul letto.

Mi abbassai su Sonia, e le sussurai qualcosa all’orecchio.

 

“Sei stanca piccola mia?” disse Sonia girandosi verso la figlia.

Lorena annuì.

Salii anche io sul letto, mi inginocchiai dietro Sonia. La presi per i fianchi, e piano le infilai il cazzo dentro la figa.

“Scivola che è una meraviglia, sei davvero una cavalla da monta” dissi ridendo.

Sonia mi sorrise, poi si riabbassò sulla figlia. Le diede un bacio sulle gambe, poi fin su, a salire, fino a giungere ai suoi fianchi.

Lorena all’inizio non si accorse delle intenzioni della mamma. Troppo tardi quando Sonia cominciò a leccarla tra le gambe.

“Mamma…” ansimò Lorena stringendo i pugni.

Sonia le succhiava con maestrai il clitoride, poi la leccava piano, senza strafare, senza fretta.

Anche io mi adeguai, spingendo il mio cazzo dentro di lei piano, godendomi ogni centimetro del suo corpo.

Lorena ansimava, stringendo nei pugni i cuscini.

“Hai un culo stupendo Sonia – dissi dandole una pacca sul sedere – anche se quello di Lorena ti batte”.

“Ma dai, davvero?” disse Sonia mentre aveva momentaneamente smesso di usare la bocca.

Lorena mi sorrise, per poi tornare ad ansimare: Sonia le aveva infilato due dita dentro, che muoveva con velocità.

“Direi che è giunto il momento di sbattertelo fin nello stomaco, vero?” le dissi stringendo i fianchi.

“Che aspetti” mi disse Sonia girandosi.

Cominciai a spingerlo con forza dentro di lei. Ogni colpo un gemito di Sonia, ogni colpo un gemito di Lorena. Le mie due donne erano entrambe davanti a me, nude, ai miei comandi.

Continuai a spingere come un ossesso. Sonia non leccava più la figa della figlia, ma semplicemente urlava ad ogni colpo.

“Che dici Lory, le vengo dentro?” dissi rivolgendomi a Lorena che teneva il viso della madre tra le mani.

Lorena annuì.

Strinsi le mani sui fianchi, sbattendo violentemente il mio bacino sul suo culo. L’orgasmo non era troppo lontano.

“Riempimi tutta – ansimò Sonia – ti prego riempimi di sperma”. Dopo un paio di minuti sentii l’orgasmo arrivare, e lo sperma caldo spruzzare dentro Sonia.
“Oddio – disse Sonia riprendendosi e parlando ancora a fatica- quanto nei hai fatto. Mi sento completamente piena”.

Tirai fuori il cazzo, mentre un rivoletto di sperma fuoriscì dalla figa bagnata. Mi stesi sul letto, esausto, le braccia indolenzite e le gambe tremanti.

Sonia e Lorena fecero lo stesso.

Dopo qualche minuto in completo silenzio, mi alzai e dissi: “Forse è meglio se ci andiamo a fare una doccia, vero?”.

Mamma e figlia si guardarono negli occhi divertite, e poi annuendo dissero: “Si, andiamo”.

 

Aprimmo la porta di casa, e Sonia ci accolse con un grande sorriso.

“Allora, come state?” ci disse abbracciandoci con tanto affetto.

“Bene mamma – disse Lorena – siamo solo un po’ stanchi. Il viaggio di ritorno è stato lungo”.

“Avete ragione. Posate le valige, a disfarle ci penserete domani dai” e ci fece accomodare in cucina.

Ci porse due bicchieri di succo di frutta, e disse: “Allora, com’è il Messico”.

“Bellissimo – disse Lorena posando il bicchiere e tenendo la mano della mamma. La fede d’oro luccicava sotto la luce del lampadario – ma prima del viaggio dobbiamo parlarti di una cosa”.

Lorena mi guardò sorridendo. Sonia, con un aria interrogativa, disse: “Dai, non tenetemi sulle spine”.

“Vedi Sonia – dissi – senza fare troppi giri di parole, tra nove mesi sarai nonna”.

Sonia si portò le mani al volto in una espressione di stupore: “Oddio …” disse prendendo le mani della figlia.

“Si mamma, anzi per la precisione 7 mesi, visto che sono già incinta da due”.

Sonia ci abbracciò emozionata: “Non so cosa dire. È stupendo”.

“Si mamma, però da oggi in poi dovrai darmi una mano, sia con il bimbo che verrà, sia con mio marito”.

Sonia mi guardò: “In che senso?”.

“Bè vedi mamma – la interruppe Lorena – io da oggi in poi per i prossimi mesi dovrò fare una vita un po’ più riservata e quieta. Però mio marito ha delle necessità … – e lo disse sorridendomi – e quindi dovrai essere tu ad occupartene”.

Sonia rise, poi disse: “Tutto quello che vuoi figlia mia”.

“Ok, io sono stanchissima, vado a farmi una doccia” disse Lorena alzandosi. A dopo.

Mi avvicinai a Sonia, le presi la mano e dissi ridendo: “Nonna Sonia ti chiamerò da oggi in poi”.

“Ma smettila – disse lei ridendo e sfilando la mano – non ti azzardare”.

“Eheh, però sarai sicuramente la nonna più sensuale del mondo”.

Sonia sorrise, mentre mi fece sedere.

“Lorena mi ha dato un compito, e sono intenzionata a portarlo avanti fino all’ultimo” disse mentre si inginocchiava davanti a me. Mi allargò le gambe, e cominciò a sbottonare i pantaloni.

“Mi sei mancata” dissi mente Sonia tirava fuori il mio cazzo duro dal pantalone.

Mi fece il segno di stare zitto: “Adesso pensa solo a godere”, e fece scivolare il mio sesso nella sua bocca.

Reclinai la testa all’indietro ansimando.

Siamo proprio una famiglia felice.

 

 

 

Racconto di fantasia -fatti e riferimenti a persone reali sono puramente casuali-

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