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Racconti Erotici Etero

Una famiglia accogliente – Capitolo 7 – Vivavoce

By 19 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Le presi i capelli che le cadevano davanti agli occhi dandole intralcio.

Aveva leccato con accuratezza e precisione tutto lo sperma che ancora c’era sulla punta e sull’asta del mio sesso.
Cominciò a succhiarmi le palle, massaggiandole mentre le tirava fuori dal pantalone.
‘Oddio, che bello!’ ansimai buttando gli occhi al cielo.
Sonia poggiò la punta sulla sua lingua, muovendo velocemente la mano.
Leccava vorace, come se avesse avanti un gelato da non far sciogliere.
Dopo qualche secondo si infilò parte del mio sesso duro in bocca, cominciando a muoversi piano.
‘Sei sempre la migliore’ dissi.
Sonia non si scompose, e continuò a muoversi. Alzò gli occhi verso di me. Le piaceva quando la guardavo mentre lo prendeva in bocca.
Con il labiale dissi: ‘Ti amo’.
Sonia infilò tutto il sesso dentro di se. Lo teneva dentro qualche secondo, poi lo rigettava fuori. E ancora una volta, e un’altra ancora.
La presi con due mani per i capelli. Cominciai a sbatterle velocemente il cazzo in bocca.
‘Si,siiiii’ ansimavo forte.
Sonia si portò le mani al seno. Si toccava i capezzoli, mentre io continuavo.
Dopo circa un minuto, o poco più, rallentai. La presi per una mano, e la feci alzare. Grazie ai tacchi, il suo viso arrivava proprio al mio collo. Le diedi un bacio leggero sulle labbra, dolce. La cinsi poi per la schiena, e le sussurrai all’orecchio: ‘Adesso voglio fare l’amore con te’.
Ritornammo alla scrivania. C’erano delle cartelline chiuse, gli occhiali di Sonia, e la sua borsa. Spostai tutto energicamente sgombrando il piano.
La feci sedere sulla scrivania: ‘Vuoi che te la lecchi, o preferisci che passiamo subito al dolce?’ le sussurai all’orecchio, mentre con una mano che infilai tra le sue gambe, constatai che era ancora bagnatissima.
‘Voglio sentirti dentro di me subito, non aspettare’ rispose Sonia.

La feci stendere sulla scrivania. Le gambe divaricate di fronte a me. Scostai lo slip, mi abbassai leggermente, e leccai per qualche secondo. Mi rialzai, e presi il mio sesso in mano. Lo picchiettai sul clitoride, facendolo bagnare con gli umori di Sonia. Stavo per infilarlo, quando mi venne un’idea.
Presi il cellulare dalla mia tasca, e scorsi la rubrica. Lorena casa. Cliccai sulla cornetta verde. Mi allontanai un 5 o 6 metri e poggiai il cellulare su uno scaffale. Premetti il tasto del vivavoce, e tornai da Sonia.
‘Ma che stai facendo?’ mi chiese Sonia quando tornai di fronte a lei e poggiai il sesso tra le sue labbra umide.
‘Ssshhhh’ dissi con un dito sulla bocca.
‘Pronto?’ rispose Lorena al cellulare.
Infilai con un movimento deciso il cazzo dentro Sonia. Scivolò dentro senza difficoltà. Sonia emise un leggero gemito.
‘Ciao piccola, ti disturbo?’ dissi cominciando a muovere i miei fianchi lentamente.
‘No, non disturbi mai, lo sai, ma ti sento lontanissimo. Dove sei?’.
‘Sono a casa, stavo mettendo a posto alcune cose di lavoro. Tu che fai?’.
Sonia disse a bassa voce: ‘Fermati, così ci scoprirà’.
Mi abbassai, le diedi un bacio, e sussurai: ‘Ma non ti ecciti a scopare mentre tua figlia può sentirci?’.
Accelerai leggermente il ritmo dei miei colpi. Sonia si portò una mano alla bocca, cercando di ansimare senza alzare troppo il tono.
Lorena parlava a telefono di come stesse andando lo studio. Mi riabbassai su Sonia, e le sussurrai: ‘Cosa direbbe Lorena se ci vedesse?’.
Sonia strinse tra i denti un pezzo di reggiseno, e con una mano scese fino al suo clitoride, stimolandolo velocemente.
‘Ti piace fare l’amore con tua figlia così vicina?’ le dissi spingendo forte i miei fianchi ai suoi.
‘Zitto, ti prego non fermarti, ma fai piano, non ci deve scoprire’ sussurrò Sonia.
‘Ma io non ci credo che stai lavorando ‘ disse Lorena a telefono ‘ però ti sento poco’.
‘Forse è la linea un po’ disturbata. Comunque no, sto lavorando’ dissi con tono volutamente poco deciso.
Sonia ansimava piano, mordendosi le dita.
‘Lo so che stai facendo. Stai facendo lo sporcaccione davanti al pc vero?’ disse Lorena.
Sorrisi a Sonia, che prese i suoi seni stringendoli.
‘Mi hai beccato. Sto guardando un filmino porno in streaming’ dissi.
‘Ah ah!!! – esclamò Lorena ‘ lo sapevo, lo sapevo!’.

Immersi il mio viso tra le tette di Sonia. Lei mi abbracciò, stringendo il suo seno sulle mie guancie.
Sonia mugolava, cercando di non alzare troppo la voce.
‘E che c’è in questo filmino?’ chiese Lorena.
‘Ehm…c’è un ragazzo, giovane, e una donna, più grande, bionda, seno bello grande, molto bella’ dissi guardando Sonia e sorridendole.
‘Ti odio’ disse Sonia sorridendomi e poi chiedendo gli occhi all’ennesimo colpo del mio sesso che le penetrava.
‘Hai il tuo cazzo in mano, vero?’ chiese Lorena al telefono.
‘Si, mi sto masturbando in questo momento’ risposi ansimando leggermente.
Lorena sbuffò: ‘Uff, vorrei essere lì con te. Mi manchi così tanto’.
Cominciai a leccare i capezzoli, mordicchiandoli e succhiandoli.
‘E cosa stanno facendo?’ chiese Lorena, con una voce ancora più lontana.
‘Hai messo il vivavoce? – le chiesi ‘ scommetto che ti stai toccando’.
Lorena non disse nulla prima di qualche secondo: ‘Daiii, rispondimi e basta’ disse ridendo.
‘Adesso lei è stesa su una scrivania, e lui le infila un dito in bocca, che lei lecca con gusto. Infilai due dita nelle bocca di Sonia, che cominciò a leccare.
Spingevo forte, ansimando leggermente. Potevo sentire Lorena che dell’altra parte del telefono, gemeva piano.
‘Quanto mi manchi Lorena’ dissi mentre baciavo il collo di Sonia.
‘Uff, anche tu’ rispose Lorena un po’ a fatica.
‘Mi sto eccitando così tanto pensando che ti stai toccando la figa’ dissi.
Lorena non rispose, poi dopo qualche secondo disse: ‘Il video, che fanno?’.

Smisi di muovermi, tirai fuori il mio sesso dalla figa di Sonia. La feci alzare.
‘Adesso lui è steso sulla scrivania, e lei è sopra di lui’. Mi stesi sulla scrivania. Sonia mi guardò sorridendo, dubbiosa su cosa fare. Guardò anche il telefono. Le strinsi una mano, e dissi: ‘Ti prego, non fermiamoci ora’. Sonia salì sulla scrivania. Si inginocchio, e allargò le gambe sui miei fianchi.
‘Adesso il ragazzo le sta stringendo le tette, mentre lei si sta infilando piano il cazzo dentro’ dissi a Lorena. Presi il seno di Sonia in mano, e lei, con la sua mano, indirizzò il sesso dentro di lei.
‘Oh, si, si ‘ ansimava Lorena ‘ vorrei tanto essere al posto di quella donna’. Sonia cominciò a muoversi, chiuse gli occhi. Nervosamente sbottonò la camicia, accarezzandomi il petto nudo.
‘Lei è così bella ‘ dissi a Lorena guardando Sonia negli occhi ‘ il ragazzo è fortunato, davvero’.
Sonia mi guardò. Furono sguardi intensi, di quelli che parlano, quelli che trasmettono più di mille parole.
‘E adesso, che fanno?’ ansimò Lorena.
Sonia si fece leggermente in avanti, gettando il suo seno a mio viso. Presi quelle tette ballonzolanti tra le mani, e dissi: ‘Adesso lui le sta leccando il seno. E’ così grande e morbido’.
Cominciai a baciarlo e leccarlo. Ormai gemevo anche io, mentre Sonia si era tirata il maglione ancora più su, mordendolo per non urlare.
Lorena ansimava senza remore. Io presi il viso di Sonia per le mani, lo portai al mio, e cominciai a baciarla.
Continuammo per qualche minuto, poi dissi a Sonia: ‘Voglio sbattertelo da dietro’.
Sonia si alzò dalla scrivania, si aggiustò leggermente la gonna alzata, e poggiò le mani di nuovo sulla scrivani, mettendosi a pecora.
‘Adesso ‘ dissi poggiando il sesso dietro Sonia ‘ lui la sta per penetrare da dietro’.
‘A pecora, che bello, la nostra posizione, vero?’ disse Lorena gemendo.
Infilai il cazzo dentro di Sonia. Mi curvai sulla sua schiena, presi i suoi grossi seni tra le mani, e le bacia la schiena, poi le dissi all’orecchio: ‘A Lorena piace un sacco quando la sbatto a pecorina’.
Sonia chiuse gli occhi, sussurrando: ‘Ti prego, non mi dire così. Muoviti..’
Cominciai a muovermi: ‘Lory, come mi piacerebbe sbattertelo a pecora proprio ora’.
‘Non dire così, che mi eccito ancora di più’ disse Lorena ansimando.
Continuai a sbattere il mio sesso dentro Sonia per quasi dieci minuti. Lorena ansimava, io gemevo senza più limiti, Sonia strozzava ogni piacere dentro di lei.
‘Sto per venire!!!’ disse Lorena.
‘Brava la mia piccola’ risposi.
Dopo un minuto sentimmo Lorena gemere fortissimo, e poi il suo respiro affannoso. Dopo qualche secondo disse: ‘Sono venuta piccolo, sono venuta pensando a te che mi prendi da dietro’.
‘Sto per venire anche io’ disse Sonia che a malapena ormai riusciva a trattenere i gemiti.

Le misi una mano davanti alla bocca, e le dissi: ‘Vieni pure amore mio’.
Accelerai il ritmo dei colpi. Le mie palle sbattevano su di lei, mentre Sonia gemeva forte, e il suono era smorzato dalle mie mani.
‘Sto, STOO!!!!!!’ urlò Sonia quando umori caldi si spinsero fuori al suo orgasmo. Si appoggiò con i gomiti sulla scrivania. Non avevo ancora tirato fuori il mio sesso.
‘Stai bene?’ le chiesi piano.
Sonia annuì. Ritornai a spingere, ero vicino anche io
Sorrisi: ‘Lory, sto per venire anche io, come il ragazzo del video’.
Continuai a pompare, ero vicino all’orgasmo: ‘Lory, sto per venire!!’. Strinsi le mie mani sui fianchi di Sonia.
‘Vieni dentro di me, ti prego’ disse Sonia a bassa voce.
‘ECCOMI!!! VENGOOO!!!’ tre colpi dati con tutto la forza del mondo salutarono il mio orgasmo, e lo sperma che riempiva la mia Sonia.
‘Sei venuto piccolino, bravo’ disse Lorena.
Ripresi un po’ di fiato, poi tirai fuori il mio sesso dalla figa di Sonia. Mi allungai a prendere il telefono, tolsi il vivavoce, e dissi: ‘Adesso torna a studiare, ok?’.
Lorena annuì, mi fece promettere che l’indomani sarei passato da lei, e attaccò. Chiusi il telefono, e tornai da Sonia. Presi un fazzoletto, e mi pulii: ‘Abbiamo bisogno di una doccia, vero?’ le chiesi ridendo.
Sonia rispose di si sorridendo.
Mi avvicinai a lei, la baciai, e dissi: ‘E’ stato stupendo’.
‘Anche per me – rispose mentre mi risistemava la camicia ‘ non pensavo che la mia prima volta a lavoro sarebbe stata in condominio con mia figlia’.
Sorrisi, mentre mi risistemavo.
‘Tu non ti fermerai fino a quando non farai l’amore con me e mia figlia, vero?’ disse Sonia.
La guardai, poi dissi: ‘Chi ti ha detto che poi mi fermerò. Ti ho promesso che mi sarei preso cura di entrambi, no?’.
La presi per mano, e le diedi un altro bacio: ‘Stai bene?’ le chiesi.
‘Sisi, è che mi sembra così strano che…’
‘Che ti eccita così tanto farlo davanti tua figlia?’.
Sonia annuì, poi disse: ‘Ma tu si può sapere da dove sei sbucato’.
Ridemmo, ci baciammo, e ci rivestimmo per andare via.

Racconto di fantasia -fatti e riferimenti a persone reali sono puramente casuali-

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