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Erotici RaccontiTradimento

Ivana la commessa porca

By 5 Marzo 2022No Comments

Ivana lavora come commessa in un negozio di calzature nel centro di Torino è una bella donna di 40 anni, una terza di seno, gambe slanciate, un culetto sono che attira spesso gli sguardi dei clienti.
E’ sposata con un bancario e la sua vita si svolge senza grandi sussulti, è appagata nella sua normalità, anche se dal lato sessuale il suo matrimonio lascia a desiderare.
Al sabato sera il marito la fa stendere sul letto, la penetra alla missionaria e dopo poco viene mentre lei non ha ancora raggiunto l’orgasmo; aspetta che il marito si addormenti e poi si masturba per raggiungere il piacere.
Ha iniziato a guardare video porno e a leggere i racconti, ne ha letto uno dei miei che la fatta eccitare e mi ha scritto per complimentarsi chiedermi se avevo intenzione di scrivere il seguito.
Ho approfittato dell’occasione, come faccio con tutte le lettrici che mi contattano per chiederle se era disposta ed eseguire i miei ordini sessuali e mandarmi le foto e video di come li eseguiva.
Si è detta disposta a fare quello che le chiedevo per poter godere, ma per quanto riguardava le foto era preoccupata che il marito, molto geloso le vedesse, ma me ne ha mandata una scattata da lui con indosso solo un micro perizoma bianco e una vestaglietta trasparente che lasciava vedere il suo bel seno.
Abbiamo iniziato a scambiarci le mail, quando mi ha confessato che aveva comperato un vibratore per godere quando leggeva i racconti le ho chiesto di
spogliarsi nuda mentre mi scriveva, di giocare con i capezzoli e poi di usare il vibratore sino a raggiungere l’orgasmo.
Dopo avere goduto mi ha confessato che il titolare del suo negozio da qualche tempo le faceva spesso dei complimenti e la invitava a cena, la cosa da principio le da va fastidio, ma poi ha cominciato a fantasticare su cosa avrebbe potuto succedere se avesse accettato.
La paura che il marito la scoprisse la bloccava anche se la voglia di accettare si faceva sempre più forte.
Ho iniziato a spronarla a farlo, consigliandola di iniziare a provocare il titolare andando al lavoro senza intimo, con calze autoreggenti, un abito abbottonato sul davanti e quando non c’erano clienti in negozio sbottonarlo in modo da mostrare le tette e la figa depilata; invece di andare a cena avrebbe potuto incontrare l’uomo nel negozio nel giorno di chiusura, il marito non avrebbe potuto saperlo.
Poi le cose hanno preso una piega imprevista, il marito si è ammalato di Covid e l’ha contagiata, hanno dovuto rimanere in casa insieme per una settimana.
Una sera, mentre erano a letto non è riuscita a trattenersi, le ha raccontato delle sue letture, delle mie mail e che io la spingevo a farsi scopare dal titolare del negozio.
Con sua grande sorpresa il marito non solo non si è arrabbiato, ma le ha detto che non avrebbe avuto nessun problema se si fosse fatta scopare.
Appena me lo ha scritto le ho detto che era arrivata l’ora di mettere in azione il piano che avevamo preparato, e al lunedì quando è ornata al lavoro si è presentata abbigliata come le avevo suggerito.
Il titolare quando l’ha vista è rimasto sbalordito, le ha rinnovato la richiesta di cenare con lui, ma lei le ha risposto che sarebbe stato molto meglio se la avesse invitata a casa sua anche la sera stessa, e così è stato.
Si è presentata vestita con un tailleur nero, molto elegante e le calze autoreggenti, ma niente intimo.
Ha accettato di buon grado un calice di vino bianco fresco che l’uomo le ha offerto, poi si è tolta la giacca e la gonna e ha invitato l’uomo a portarla in camera da letto.
“E’ da troppo tempo che vedo che vuoi scoparmi, allora fallo”
Ha preso lei l’iniziativa, ha fatto spogliare l’uomo, si è inginocchiata davanti e ha preso il cazzo in mano, lo ha segato, leccato, succhiato sino a farlo diventare perfettamente duro, poi lo ha fatto sdraiare sul letto si è messa sopra di lui nella posizione del 69.
“Leccami la figa mentre ti spompino, voglio vedere quanto si bravo con la lingua.”
Hanno continuato a leccarsi reciprocamente per qualche minuto, poi Eva si è rialzata, si è messa a cavallo su di lui, si è impalata sul cazzo ed ha iniziato a muoversi su e giù.
“Strizzami le tette, mordimi i capezzoli mentre ti scopo, fammi male”
Ben presto ha goduto ma ha continuato a muoversi sino a quando l’uomo le ha detto che stava per venire, si è sfilata e ha preso il cazzo in bocca bevendo tutta la sborra.
Si sono sdraiati uno accanto all’altra, hanno preso fiato poi lei ha ricominciato a segare e succhiare il cazzo per tornare a farlo indurire, quando è stato pronto è scesa dal letto e si è messa a pecora.
“Scopami da dietro, mettimi il cazzo nella figa e un dito nel culo, sbattimi come una troia.”
L’uomo l’ha accontentata, l’ha penetrata con colpi vigorosi tenendola per i fianchi e l’ha fatta nuovamente godere.
“Adesso mettimelo nel culo e inculami, ma non venirmi dentro”
Con grande impegno l’uomo l’ha accontentata, mai avrebbe pensato che la sua commessa, così riservata in negozio si sarebbe dimostrata una vera porca.
“Sto per venire, dove vuoi che sborri?”
“Voglio la sborra sulle tette, la farò vedere a mio marito quando torno a casa e mi farò ripulire con la lingua.”
Dopo averlo fatto l’uomo le ha chiesto se in futuro avrebbero potuto di nuovo incontrarsi.
“Certamente, una volta alla settimana mi farò scopare da te, ma dovrai pagarmi sarò l tua puttana personale, ti va bene?”
“Tutto quello che vuoi, non ho mai trovato una donna calda come te”
“E c’è un’altra cosa che voglio, hai presente quel ragazzo senegalese che al sabato ci fa le consegne? Voglio che venga anche lui qui e mi scopiate insieme, non ho mai provato un cazzo nero e tantomeno due cazzi insieme e voglio farlo, sei d’accordo?”
“Va bene, ma come facciamo a convincerlo?”
“Non ti preoccupate, sabato quando viene ci penso io, adesso devo andare, mio marito avrà finito il suo turno e sarà già a casa.”
A casa il marito la stava aspettando con ansia, le aveva dato il permesso di farsi scopare e adesso non sapeva se essere geloso o contento, ma dentro di lui saliva l’eccitazione.
“Eccomi qua, vieni a letto che ti racconto tutto”
Si sono spogliati nel letto lei le ha raccontato con dovizia di particolari quello che era successo, le ha fatto vedere la sborra sulle tette ma lui non ha voluto leccarla, in compenso le ha fatto allagare le gambe e l’ha scopata con forza come mai aveva fatto in vita sua.
Dal giorno seguente si presenta sempre al lavoro senza intimo, il titolare le ha comperato una seria di divise tutte corte e abbottonate davanti, quando sono soli spesso si ritirano nel retro e lei si lascia toccare le tette e la figa, non osa fargli i pompini nel timore che arrivi qualche cliente, ma non disdegna farsi fare ditalini che spesso la fanno godere.
Al sabato quando il ragazzo senegalese arriva con gli scatoloni da consegnare, va con lui nel magazzino e mentre li sistema sugli scaffali apre il vestito e lo fa cadere a terra.
Quando il ragazzo si volta per uscire e la vede nuda non sa come comportarsi.
“Ti piaccio, vuoi che ti faccia un pompino?”
“Si signora, come è bella, mi ha fatto indurire il cazzo, ma cosa dirà il padrone?
“Non ti preoccupare, è d’accordo con me, ti succhierò il cazzo e berrò la tua sborra ma tu dovrai venire una sera con noi a casa sua per scopare in tre, sei d’accordo?
“Certamente, ma adesso me lo succhi, ho poco tempo e muoio dalla voglia di metterglielo in bocca”
“Sono sicura che vorrai anche la mia figa e il mio culo, apriti i pantaloni e lasciami fare.”
In un attimo è inginocchiata , come sperava il cazzo del ragazzo è di notevoli dimensioni e fa fatica a prenderlo in bocca, ma lo lecca e succhia facendolo venire in breve tempo, ingoia con piacere.
“Lasciami il numero di cellulare, ti chiamerò quando dovremo incontrarci”
“Subito signora, spero che mi chiami al più presto.”
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