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Ricordi di gioventù

By 7 Settembre 2024No Comments

A volte la memoria ci apre delle finestre su ricordi che si pensa di aver rimosso, e invece no. I ricordi belli o brutti che siano restano. Questo che vado a raccontare accadde quando avevo 25 anni. Da acquariofilo non più alle prime armi , mi era stato chiesto da una amica di famiglia di aiutarla nella gestione del suo piccolo acquario.
Lei era una cinquantenne sola. Divorziata dal marito e l’unica figlia aveva sposato un ragazzo spagnolo col quale era andata a vivere in Argentina. Una gran bella donna la Giusy. Capelli neri lunghi e quella carnagione chiara che mi faceva impazzire. Adoro il tipo Morticia.
Appena suonai il campanello mi apri’ il cancello e poi la porta del suo appartamento. Giuro che li per li non avevo la minima idea di quello che poi sarebbe accaduto. Era primavera ma già in brianza faceva caldo e lei vestiva leggero. I suoi seni abbondanti riempivano il vestitino leggero. In trasparenza vedevo anche il profilo del perizoma. Mentre le pulivo l’acquario controllando il filtro e i valori dell’acqua non potevo fare a meno di guardarla e anche il mio pene comincio a irrigidirsi. Sentivo il sangue pulsare nelle vene del mio fallo. Lei mi parlava e sorrise nel vedere il mio rigonfiamento. A quel
Punto pensai che la situazione poteva farsi più calda e per evitare dissi che tutto era a posto. A quel punto Giusy mi si avvicinò e fece scendere una spallina del suo vestito. I suoi capezzoli erano duri quasi volessero bucare la stoffa leggera del vestito. Io le tirai su la spallina ma vidi il turgore dei capezzoli e quelle rugosità mi eccitarono. Lei rise e io mi chinai per baciare i suoi capezzoli. Ci buttammo sul divano baciandoci appassionatamente. Si denudo’ lasciando solo il perizoma. Si inginocchiò e mi fece il pompino più eccitante mai ricevuto. Poi dopo avermi leccato i testicoli e poi su fino alla cappella mi chiese di sodomizzarla. Si mise a pecora col suo bel culo bianco. Io scostai il perizoma e dopo averle sputato sul buco entrai. Lei ci sapeva fare perché spingeva fuori come se dovesse andare in bagno, e questo serve molto
Per facilitare la penetrazione anale. Colpi secchi e decisi, tirandole fuori quell anello di carne che circonda il suo buco. Alla fine mi chiese di venirle dentro e menomale perché la mia eccitazione era al culmine. Fiotti di sperma fluirono nel suo ano e gemiti dalla sua bocca. Una volta terminata la mia eiaculazione mi portai davanti a lei. Comincio’ con la sua linguetta a leccarmi i testicoli e poi come una cagnetta mi lecco’ tutto il pene. Mi ricordava una cagnetta. Glielo dissi. Uscì quella sera lasciandola nuda sul pavimento con tutto il mio seme che le usciva dall’ano. Le promisi che avremmo rifatto e che per me sarebbe stata la mia cagnetta. Ancora oggi a 46 anni ricordo la rugosità dei suoi capezzoli e i suoi glutei marmorei che accolsero il mio uccello da ventenne.

Spero via sia piaciuto il mio ricordo di gioventù e se volete contattarmi ,anche per i mie primi due racconti pubblicati, vi lascio la mia mail
erodream78@gmail.com

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