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Racconti Erotici Etero

Sapore di Mela

By 9 Dicembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Pochi metri soltanto prima di poterti respirare.
Pochi passi prima di poter sfiorare la tua pelle.
Pochi istanti ancora.
Guardo i tuoi capelli rosso acceso ondeggiare mossi dal vento. I tuoi occhi di ghiaccio fissi nei miei. Il tuo corpo voluttuoso muoversi deciso nella mia direzione. E le tue labbra, quelle dannate labbra di fuoco, piegarsi in un sorriso radioso quanto malizioso.
Non posso più aspettare. Ti vengo incontro a mia volta per poter, il prima possibile, stampare le mie di labbra su quel sorriso, per assaggiare la mia Mela del peccato.
Quando siamo tanto vicini da poter scaldare i nostri volti l’uno col respiro dell’altra, provi ad accennare un saluto impacciato. Non te ne dò il tempo, ne abbiamo già perso troppo. Le parole ti muoiono in gola mentre ti spingo contro il muro più vicino. Quel ‘ciao’ mai pronunciato si tramuta in un sospiro quando avverti la mia mano bloccarti il collo, il mio corpo premere sul tuo e la mia bocca aggredirti senza lasciarti scelta né scampo.
Finalmente pelle contro pelle. Un tenero contatto che resta tale solo per il tempo di un battito di cuore. Poi è fame. Vorace, implacabile. Le nostre labbra si schiudono, le nostre lingue si cercano, si trovano, si avvinghiano come due corpi bramosi di piacere. Un bacio bagnato, osceno ci tiene occupati per un tempo indefinito. Finché non mi stanco dei tuoi occhi chiusi. Voglio il tuo sguardo perso nel mio.
Percorro le tue labbra con la punta della lingua, poi afferro quello inferiore tra i denti. Un morso che ti fa sussultare e, finalmente, ti costringe a spalancare i tuoi occhi e la tua anima.
‘Guardami’, ti sussurro senza staccare la mia bocca dalla tua. ‘Voglio leggere la tua voglia di me. Voglio sentirti fremere, ansimare, godere. Voglio rendere la tua pelle bollente, il tuo sesso gonfio e bagnato nell’attesa di essere violato dal mio. E, durante tutto questo, voglio che non stacchi i tuoi occhi dai miei, voglio guardarli inseguire, implorare e raggiungere il piacere’. Un sorriso. Uno sguardo languido quale tacito assenso alle mie parole.
Le mie labbra si spostano fino al tuo mento, seguendo delicate i contorni della mascella. Stringo il lobo dell’orecchio, mentre la mia mano libera cerca la tua coscia, risalendo impertinente sotto la gonna che indossi. Il contatto con la tua pelle nuda mi inebria più di quanto non lo fossi già. La tua arrendevolezza non fa che scatenare i miei pensieri più torbidi, le mie fantasie più nascoste.
Il mio tocco irruento risale fino al frutto proibito prima celato dalle tue mutandine ormai scostate, intanto che la mia bocca assaggia la pelle del tuo collo, baciandola, mordendola, assaporandola.
Un lungo, soffocato gemito si mischia al tuo respiro affannoso mentre prima una e poi due delle mie dita affondano dentro di te, impregnandosi della lava incandescente che inizia, ormai, a spandersi tra le tue gambe cedevoli e tremanti.
Potrei prenderti lì, in mezzo a una strada praticamente deserta, in piedi contro il muro del tuo palazzo. Potrei farlo subito, senza che tu abbia la lucidità o l’intenzione di fermarmi. Ma non è una sveltina che voglio. Voglio sentire il tuo corpo nudo e sudato premuto contro il mio. Voglio addormentarci sfiniti dopo aver appagato i nostri istinti animali. Voglio saziarmi di te e lasciarti sazia di me.
Estraggo le mie dita impastate dei tuoi succhi. I tuoi occhi sembrano quasi supplicare che le sostituisca con quel membro teso che ora senti premuto contro il tuo addome. Non è ancora il momento però. Ricopro le labbra dei tuoi umori. Poi, la mia mano, ormai quasi ripulita, ti serra la nuca, attirandoti a me per un nuovo, violento bacio. La tua pelle, la tua saliva, il tuo nettare di donna si mischiano nella mia bocca. E’ sapore di te. Sapore di Mela.
Ma è solo un piccolo antipasto. Pochi minuti e potrò mangiarti, divorarti, gustarti a pieno nell’intima e accogliente cornice del tuo appartamento proprio sopra di noi.

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