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Lidia da diverso tempo aveva scoperto il piacere solitario della masturbazione a casa sua ma provava ancora più piacere erotico nel farlo a casa di Silvana. Questa dolce operazione la faceva anche tre volte o più volte al giorno. Quando era a casa sua le ore preferite erano al mattino prima di levarsi dal letto, dopo pranzo e poi la notte quando la mente può sognare.

Era di mattina di un giorno di primavera quando gli ormoni si svegliano ed irrompono prepotentemente facendoti venire tanta voglia di toccare il grilletto che richiede attenzioni senza sosta. La voglia di un solitario era tornata prepotentemente.

Le scuole erano chiuse per le vacanze e le figlie erano fuori in gita scolastica, il marito era fuori per un convegno e Silvana aveva il marito a casa. Lei era andata a curiosare in soffitta tra le scatole che contengono quelle cose che non servono mai ma sono ricordi di periodi passati.

Aveva paura di sporcare con la polvere bel abitino blu cobalto e la camicetta traforata e ricamata. Eliminata la polvere con uno telo, si era seduta su una sedia e sollevando con lentezza le gambe ha tolto il piccolo perizoma dava inizio alla sua operazione preferita. Nel farlo guardava accuratamente con sguardo carico di voglia la pelle liscia delle gambe slanciate ed i suoi sandali alla schiava con tacco che erano allacciati alla caviglia e sostenuti ai piedi da una striscetta sulle dita.

Ora stava con le gambe spalancate e la fighetta larga; si stava sgrillettando che era un piacere e quando stava per sbrodare il ditino lo spingeva sul clitoride raggiungendo un orgasmo incredibile. Era ormai avanti nella sua goduria e nel suo darsi piacere che non si accorgeva della presenza di Silvana che non i sa come era riuscita ad entrare in casa a sua insaputa.

Silvana conosceva ormai bene la casa di Lidia e nel passare davanti alla porta della soffitta le era parso strano che fosse aperta; infatti di solito era chiusa e le venne istintivo fermarsi a guardare. Era da un po’ che Silvana la osservava. Vedeva Lidia sgrillettarsi e quei gesti l’avevano arrapata oltre il solito.

Lidia, proprio nel momento in cui stava per avere l’orgasmo, voltandosi verso la porta se la vide davanti che con sguardo estasiato che l’ammirava.

A Lidia venne di fare un gesto istintivo di riservatezza ma era inutile chiudere le gambe e cercare di nascondere le mutandine; ormai Silvana aveva visto tutto e le disse “Ma brava la nostra santarellina che si fa i ditalini in soffitta”

Lidia era diventata rossa per la vergogna e per un attimo anche per la sua intimità violata.  Non aveva mai confessato a Silvana quel segreto che era stato appena scoperto.

Silvana proseguiva dicendo “Ora voglio proprio vedere che cosa mi dirai. Io te lo dico sempre ma tu perché non me lo dici?”

Lidia era stata scoperta con le mani nella marmellata e avrebbe voluto che nessuno sapesse di quella su pratica che i genitori insegnato essere una vergogna e tanto più che era stata vista farlo nel segreto della soffitta.

A Lidia venne spontaneo dire “Ti prego Silvana, non dire niente a nessuno! Se posso farti un favore io te lo faccio volentieri, ma tu mantieni questo segreto ed io farò ciò che vuoi”

Era la risposta che Silvana aspettava. Entrata nella soffitta chiudeva la porta a chiave e anche lei denudava la sua figa togliendosi le mutandine, poi con tono autoritario rivolgendosi a Lidia diceva “adesso mi fai un ditalino e dopo vediamo che altro puoi farmi”

Le richieste di Silvana non le parevano eccessive ma aveva un po’ di ribrezzo nell’esaudirle proprio lì in soffitta.

Lidia aveva sempre pensato di poter giocare con il sesso di un’altra ragazza in quell’ambiente che conosceva da quando si era sposata ma non aveva mai avuto il coraggio di sedure nessuno invece Silvana insisteva e le ordinava “O mi fai un ditalino, oppure chiamo tuo marito e gli racconto tutto”.

Al che Lidia terrorizzata si sollevò dalla sedia per far sedere l’amica che si dispose con le gambe oscenamente aperte.

Silvana si era tinta i capelli in rosso di capelli e lo aveva fatto anche ai peli della figa con lo stesso colore.

Lidia non aveva mai visto una figa che non fosse la sua e da un po’ di tempo era affascinata da quella di Silvana che ora aveva la peluria rada di colore rosso. Avvicinando il naso al pube Lidia sentì che la figa dell’amica aveva un buon profumo, ma dal momento che ci doveva mettere la mano iniziava a masturbarla e, non potendo farsi lei per prima il ditalino, lo faceva male e un po’ controvoglia.

A Silvana non piaceva il modo con cui Lidia la toccava allora e le ha dato pizzicotto sulla guancia dicendole ”Lo so che la mia figa ha odore. E’da ieri sera che non me la lavo, ma se continui a menarmela così male te la faccio leccare”

A quel punto Lidia cercò di lavorarla meglio migliorando i movimenti del ditalino in modo che Silvana sbrodasse prima possibile.

Adesso sentiva che il clitoride dell’amica che iniziava a farsi duro ed era piacevole quello che le stava facendo. Silvana le stava aprendo la camicetta e, tirandole fuori una mammella, aveva iniziato a leccarla succhiandole il capezzolo facendolo indurire facendola eccitare nuovamente.

Quella lingua era indemoniata sui capezzoli e le sensazioni che provava la stavano portando a sbrodare ma Silvana, forse accorgendosi che lei stava per venire, l’aveva presa per il collo e portava la bocca sulla sua; ormai era quasi inevitabile l’eccitazione totale ed irreversibile.

L’orgasmo era ormai imminente.

Si davano un bacio con le lingue che si attorcigliavano una con l’altra e in più Lidia sentiva la mano dell’altra passare sulla figa.

Era la fine. Lidia stando in piedi allargava le gambe e finalmente produceva una sbrodata abbondante nello stesso momento che veniva Silvana.

Per la forte emozione provata si doveva appoggiare alla sedia, mentre l’altra era esanime sulla sedia e respirava a fatica. Dopo un tempo indefinito, si guardavano negli occhi e scoppiavano in una risata rilassatrice indice di un’amicizia sempre più profonda ed intima.

Poiché Silvana era più diretta, spudorata ed intraprendente proponeva a Lidia ”Adesso che non c’è nessuno in casa, che ne diresti se andiamo giù? Prima ci facciamo una doccia e poi si potrebbe ripetere magari a letto quello che abbiamo fatto ora? Così stiamo più comode. A me sembra che ti sia piaciuto, ma non voglio costringerti. Stai tranquilla che non dirò niente a nessuno, stupidina!”

Allora Lidia le rispose ”Ma sai che ti dico? Che anche a me è piaciuto …  e poi le cose in due vengono meglio che da sole, non ti sembra?”

Uscite dalla soffitta sono andate sotto la doccia ma proprio mentre scendevano le scale è rientrata una delle figlie di Lidia interrompendo la magia di quei momenti.

Silvana non si perse d’animo e così chiusa la soffitta Lidia avvisava la figlia che sarebbe andata a casa di Silvana.

Nel tragitto dalla casa di Lidia a quella di Silvana le due donne hanno tenuto le mani, quando possibile, sulle loro fighe. In particolare Lidia che non guidava, aveva messo anche delle dita dentro e sgrillettava Silvana per farla arrivare a casa molto arrapata e pronta leccare qualunque cosa.

Entrate in casa di Silvana e chiusa la porta di ingresso  sono andate insieme in bagno. Silvana lo aveva all’interno della sua camera da letto.

Si sono denudate e si sono fatte una doccia per togliersi di dosso quella leggera polverina della soffitta di Lidia ed anche togliersi di dosso il sudore della fatica fatta durante il ditalino in soffitta. Lidia voleva anche eliminare l’odore della figa di Silvana che la puliva appositamente per Lidia dal girono prima. All’interno della doccia non facevano altro che guardarsi una con l’altra e toccare i loro i corpi belli, giovani e flessuosi.

Silvana non faceva altro che guardare le bellissime gambe e un bel culetto di Lidia. Silvana ha il seno di terza misura, bellissime gambe anche lei, ma il culo pronunciato era uno spettacolo assai attraente e piaceva anche a Lidia che lo ammirava da molto tempo prima e ne era leggermente invidiosa. Si vedeva da lontano che era sensuale e le consentiva di essere una femmina molto ricercata dai maschietti.

Aperto il getto dell’acqua, con il bagnoschiuma hanno iniziato ad insaponarsi.

Per prima è stata Silvana che ha messo le mani nella figa dell’amica e masturbandola più che a lavarla seguita quasi subito da Lidia che ricambiava lo stesso tipo di massaggio che stava ricevendo.

In poco tempo si trovavano abbracciate e a baciarsi con una passione che sapevano di possedere. L’orgasmo le coglieva abbracciate e strette come due amanti infuocate mentre continuavano a lavarsi il seno ed il culo.

Silvana mentre insaponava il culetto di Lidia le metteva un dito dentro al buchetto posteriore.

Questo gesto ha lasciato Lidia quasi spiazzata. Le carezze sul buchetto le aveva provate ma non aveva mai provato il dito nel culo; provava piacere a sentirselo dentro e, quasi per imitazione, aveva fatto anche lei la stessa cosa con Silvana.

Come aveva messo il dito tutto dentro sentiva la sua amica godere immensamente. Le era venuto istintivo muoverlo nel buco del culo di Silvana e presa dalla frenesia ne aveva infilato un altro.

Nel sentirsi due dita dentro Silvana quasi cadeva in terra per il godimento dell’orgasmo che stava avendo. Lidia le aveva afferrato una mammella e la stava torturando. In quel momento Silvana con la bocca spalancata chiedeva un bacio che Lidia non le lesinava.

Anche Lidia ormai era preda dell’orgasmo. Ora entrambe erano vicine ad un orgasmo lunghissimo.

Si stavano slabbrando il buco del culo con le dita che si esploravano velocemente vicendevolmente.

L’orgasmo le aveva messe in ginocchio sotto il getto caldo dell’acqua e affannate, ma non ancora soddisfatte una dell’altra, continuavano in un bacio saffico interminabile.

Poi hanno preferito andare sul letto.

Allora si erano asciugate e pettinate e Silvana aveva chiesto a Lidia ”lo vuoi fare un giochino con me molto divertente?”

Lidia anche spinta dalla curiosità le aveva risposto “Dimmi di che si tratta almeno, non dirmi solo un giochino e basta”

Silvana dal cassetto del comodino aveva tirato fuori un piccolo vibratore e un falcone di crema bianca, poi si era messa a pecorina sul letto e le aveva detto “. Adesso spalmami bene il buchino di crema, poi ungi bene il vibratore e me lo infili nel culo. Poi, mentre me lo muovi avanti e indietro, con l’altra mano mi fai un ditalino. Mi raccomando! Il dito me lo infili un po’ nella fighetta ed un po’ dietro, poi mi massaggi il grilletto. Lo devi alternare così mi fai godere all’infinito. Sai, io ho provato molte volte da sola, ma viene male quando comincio a godere ho difficoltà a fare tutte le cose insieme ed alla fine non mi piace molto”

Lidia poco prima di soddisfare la richiesta di Silvana ha seguito le indicazioni di Silvana ed unse il piccolo vibratore ed il buchetto rosa esposto senza ritegno allo sguardo dell’amica. Dopo averlo fatto ha puntato il vibratore al centro dello sfintere del culetto di Silvana iniziando a spingerlo dentro e mettendo allo stesso tempo anche il dito nella figa. A Silvana non le rimase che godere di nuovo arrivando a gridare senza ritegno.

A quel punto Lidia le restava che prendere il clitoride delicatamente con due dita e iniziare a stringerlo e rilasciarlo. Questo procurava nella sua partner una sbrodata colossale e dire in continuazione “Ti prego non fermarti, continua!! Oddio quanto è bello! Continua che mi fai morire!“

Con la mano Lidia sentiva che la figa di Silvana era diventata una fontana abbondante di umori.

Al terzo orgasmo Silvana crollò sul letto sudata e affannata; non capiva più niente essendo ancora preda del piacere profondo appena provato.

Lidia ormai era troppo eccitata per fermarsi si infilava due dita nel culo mentre iniziava a farsi un ditalino. Non ce la faceva più. Quello che aveva fatto l’aveva portata ad un livello tale che doveva sfogarsi subito. Poi si era seduta sul letto vicina all’amica e le accarezzava il viso con amore fraterno.

Silvana, dopo un po’ di tempo, si è ripresa dai molteplici orgasmi provati e aveva fatto mettere Lidia in posizione supina sul letto, le sollevò e divaricò le gambe tuffandosi letteralmente con il viso in quel bosco leccando la figa veramente bene.

Lidia sentì un piacere mai provato. Nessuno le aveva mai leccato la figa e quello che le stava facendo Silvana era veramente piacevole.

Aveva iniziato a sbrodare senza sosta. Sentiva che gli orgasmi si ripetevano a pochi secondi uno dall’altro e poi sentiva che qualcosa le stava entrando nel culetto: era il vibratore della sua amica. Istintivamente si era allargata le chiappe con le sue mani e non vedeva l’ora di sentirsi tutto quell’arnese dentro di sé.

Ormai era solo preda di un godimento senza fine. Lidia aveva iniziato a lamentarsi sempre più forte e infine arcuò al massimo la schiena emettendo un’ultima sbrodata crollando sul letto. Era esausta e distrutta ma felice di aver provato la lingua sulla figa e il vibratore nel culo.

Silvana le si era avvicinata al viso, lo prendeva tra le mani scambiandosi un bacio tenero dolce pieno di riconoscenza una per l’altra.

Dopo circa una mezzora di effusioni e complimenti Silvana le disse “io avrei un’idea che vorrei prospettarti. Nel palazzo accanto c’è una mia amica con cui spesso ci scambiamo ditalini. E’ una bellissima ragazza bionda con lunghi capelli che ha la nostra età. Ormai siamo maggiorenni e nulla ci vieta di divertirci come vogliamo. Io vorrei convincerla a partecipare a un nostro incontro. Potremmo iniziare io e lei e tu nascosta nella camera vicina. Poi improvvisamente esci fuori e ci sorprendi. Così io ho finalmente il modo di incastrarla e mettergli questo vibratore nel culo. Lei non ha mai voluto. Non puoi immaginare che bel culo ha Monica, questo è il suo nome. Tu non hai idea che piacere mi faresti”

Lidia acconsentì e Silvana preso il telefono la chiamò subito. Alla sua risposta le dava appuntamento per il pomeriggio successivo alle 16 e aggiungeva “Mi raccomando non mancare perché ho una voglia pazza di farmi toccare da te”

Chiusa la conversazione rivolta a Lidia le diceva ”Conto su di te. Domani ci divertiremo veramente tanto … e poi sai cosa ti dico? Domani quando viene io…. ma….. beh! Lo vedrai domani”.

Silvana dopo un attimo di esitazione ha spiegato a Lidia il suo desiderio spiegando che le donne, tutte o quasi, sognano di stringere tra le gambe il bel cazzone duro e grosso di un africano o di farsi una scopata anale con un negro aggiungendo che di film porno amatoriali sul web ce ne sono tanti e che il la rete è ormai satura di donne della porta accanto che pagano aitanti ragazzoni di colore per farsi scopare. Ormai niente è più tabù. Il cazzo africano, notoriamente enorme rispetto alla media caucasica, sembra essere il frutto proibito delle donne sopra i trenta e che la stragrande maggioranza lo negano spudoratamente ma in fondo, spulciando quotidianamente video porno in rete, sono sempre alla ricerca di quelle enormi verghe color cioccolato che sognano di avere tra le loro gambe e nelle loro bocche.

Lidia sapeva tutto ciò ed anche per lei era un sogno fino a quel momento irrealizzato. Aveva sentito di annunci di donne che cercano uomini superdotati precisando e che il gradimento andava per i maschi dalla pelle scura, prevalentemente africani con il cazzo di almeno 20 centimetri e un bel diametro da entrare appena in bocca da cui farsi sfondare culo e figa senza tregua, come fossero maiale allupate. Lidia pensava si trattasse di donne che non sono alle prime esperienze sessuali con un negro e che nelle loro fantasie non osano mettere limiti alle loro ambizioni sessuali essendo ormai troppo stanche di essere relegate nel ruolo di casalinghe angeli del focolare pronte a soddisfare i vizietti, diventati fin troppo scontati, di mariti sempre meno capaci di soddisfarle.

Lidia ascoltò con attenzione e poi convinta di poter realizzare anche un altro dei suoi sogni dette l’approvazione ad essere scopata da un negro in presenza di Silvana.

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