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Questa storia spero sia come l’ho ascoltata dalla mia compagna di vita Alessandra. Qualche particolare è probabile che mi sfugga ma fondamentalmente è quella che sta nelle parole che seguono.

La mia donna si era presa un periodo, diciamo di ‘meditazione’.
Mi ha fatto pensare di tutto a cominciare da una conversione religiosa ad un amante, ma poi tutto è finito quando mi ha detto di avere un segreto che la rodeva dentro. A quel punto mi è caduto il mondo addosso perché ho pensato ad un amante.
Prima di confidarmi il suo segreto è passata una settimana in cui mi è sembrato di vivere al di fuori del mondo.
Debbo dire che vivo con lei lontano da centri abitati di grandi dimensioni e non lontano vivono con i rispettivi compagni anche le sue amiche intime Jessica e Rosa. Viviamo lì perché sono un allevatore così come altri tra cui i mariti delle due donne amiche di Alessandra in quanto dediti alla pastorizia.
Le nostre aziende non sono molto distanti ma per cercare di tenerci compagni ed anche aiutarci in caso di necessità, le case sono state costruite non lontano una dall’altra.
Di Jessica e Rosa conosco i mariti poiché sono allevatori come me ed il fatto di vivere fuori da un centro abitato ci ha fatto fare amicizia. É stato naturale che spesso si vada a casa loro per delle cene, feste e si facciano anche vacanze al mare insieme ed anche dei viaggi.
Confesso che Jessica mi piaceva molto. Lei aveva l’aspetto di donne formosa che esponeva le forme del suo corpo ma dava l’idea che il sesso fosse centellinato. Inoltre faceva sempre battute a sfondo erotico facendo capire che con il marito c’erano difficoltà.
Una volta, durante una festa di Natale di qualche anno fa nel loro spogliatoio all’ingresso di casa, dove mi stavo levando il soprabito, mi sono azzardato ad accarezzarla.
Quando le ho raccontato il fatto, Alessandra non ha fatto storie, anzi l’ha eccitata ma poi tutto è finito lì e non c’è stato un seguito, lei non ha commentato il fatto e tantomeno mi ha fatto una scenata da donna gelosa che rimarcava la perdita di pudore da parte mia e dell’amica.
Visto ciò che è accaduto dopo, una relazione clandestina con Jessica non sarebbe potuta andare oltre per almeno due motivi. Per stare con lei avrei dovuto prendere almeno in affitto un appartamento dove ritrovarci e se avessimo deciso di andare a vivere in un centro abitato avrebbe causato malumori e diffidenza nei miei confronti da parte degli altri uomini ed anche delle donne.
Sicuramente Jessica, come moglie, sarebbe stata mandata via da casa ed additata come puttana.
È da far notare che da qualche anno ho una disfunzione erettile essendo stata rimossa la prostata dopo che mi è stata diagnosticato un iniziale nucleo di cellule cancerogene aggressive. L’intervento chirurgico a cui mi sono sottoposto non ha potuto conservare l’erezione; infatti da quando ho subito l’intervento non sono stato in grado di raggiungere l’erezione. Ho impiegato diversi anni a tentare di riaverla ma con scarsi risultati.
Non ho mai accettato una perdita del genere che reputo fondamentale come maschio, però quando mi guardo il cazzo sono contento di essere sopravvissuto al cancro che è scomparso.
Anche Leonardo, marito di Rosa, è rimasto impotente dopo un intervento al colon. Quella situazione ci ha fatto sentire come fratelli di sventura facendomi superare i brutti momenti di depressione,
Durante un dopo cena, quando le donne si sono allontanate per discutere fra loro, sia io che Leonardo abbiamo parlato dei nostri problemi ed anche del fatto che lui non riusciva a scopare con Jessica ma solo leccarla. Noi due, alla presenza di Riccardo marito di Rosa, abbiamo chiacchierato sul leccare la figa e sia io che Riccardo lo invidiavamo e scherzavamo essendo Jessica una bella donna avvenente che si manteneva bene ed obiettivamente era sempre una gran bella figa.
Chiacchierando insieme abbiamo saputo che anche Riccardo ha avuto dei problemi dovuti ad un farmaco che gli fa diminuire di parecchio il desiderio sessuale.
Ci siamo quindi trovati in tre ad avere problemi con il sesso e sentirci menomati. Del fatto che ci sentissimo menomati ne abbiamo parlato, riso e scherzato su; dopo alcuni bicchieri di vino, scherzando con una grande risata abbiamo detto di essere il gruppo dei “I tre Impotenti”.
Durante lo scambio di idee ed esperienze, ci siamo confidati che le nostre donne non si sono mai lamentate non con noi del fatto che non le scopassimo, questo è ciò che abbiamo detto noi uomini ed abbiamo detto di sentirci molto fortunati ad avere compagne così comprensive che guardano oltre il sesso e vedono altri valori nella relazione coniugale.
In quei momenti la discussione calma e tranquilla senza secondi fini ci ha distratto dal lavoro e gli sforzi erano indirizzati ad allontanare la nostra mente dal lavoro con le bestie.
Sia Riccardo che Leonardo hanno parlato delle loro scopate ed entrambe han detto che sarebbe stato bello se ci fosse stato un fotografo durante i loro accoppiamenti.
Con questo mi hanno fatto pensare che avrebbero fatto sesso con le rispettive donne anche davanti a me.
Ho nascosto ai due amici che a 36 anni mia moglie Alessandra è entrata in menopausa precoce e d ha aver perduto il desiderio sessuale a cui si è aggiunta la depressione prima del mio intervento alla prostata e quindi non dovuta alla mancanza di sesso.
Dai racconti degli altri due amici ho capito che Jessica e Rosa non avevano problemi ed hanno preso coscienza della situazione abituandosi, o almeno così pensavo.
Poiché tutti noi uomini avevamo avuto successo nel lavoro, le rispettive famiglie erano contente, mogli comprese le quali avevano smesso di lavorare come impiegate dedicandosi ad altre attività all’interno di una organizzazione no profit ed inoltre ci aiutavano nella conduzione delle aziende.
Tutte raccontavano però che la loro attività di volontariato, per cui lavoravano, era più faticosa, rispetto alla nostra, dovendo andare in città e quindi fare circa venti minuti di auto.
I miei due figli maschi sono universitari e si sono resi indipendenti mantenendosi gli studi con dei lavoretti come fanno tanti studenti, le figlie di Jessica e Riccardo sono sposate con degli stranieri conosciuti durante l’Erasmus e si sono trasferite una in America e, solo la più giovane, appena sposata, è andata a vivere nel nord Italia. I figli di Rosa e Leonardo lavorano ad aiutare il padre nell’azienda agricola e diventeranno allevatori.
La scorsa settimana io e Alessandra siamo stati invitati a cena da Riccardo ed al rientro a casa mi ha detto che voleva parlarmi di qualcosa senza specificare il motivo. Nel mondo agricolo è una cosa normale non parlare di certi argomenti per strada perché, a volte, le pareti delle case lungo le strade sembra che abbiano orecchie. Ciò ha stimolato la mia curiosità ma non mi ha inquietato e sono rimasto tranquillo anche perché so che lei sa gestire bene le notizie; pensavo a qualcosa che ha sentito in paese e che poteva essere anche un pettegolezzo.
Io ed Alessandra, rientrati a casa, ci siamo seduti sul divano davanti alla TV ed a coccolarci davanti al camino dove avevo messo dei pezzi di legna sulle braci per riprendere la fiamma che si era spenta.
È stato in quel momento che mi sono accorto che lei sembrava più eccitata che nervosa. Ciò è sembrato strano perché da molto tempo era sempre triste ma ero felice in quanto vedevo in lei finalmente una parvenza di miglioramento del suo stato d’animo. Inoltre mi ha chiesto di capirla e aprire la mia mente a tutte le possibili varianti che si potessero presentare.
Mi son detto che ciò era strano da parte sua ma ho accettato l’idea.
È stato allora che Alessandra mi ha raccontato ciò che era accaduto l’estate scorsa tra lei e Jessica durante le due settimane di vacanza al mare insieme.
Mi ha fatto ricordare che quasi tutte le mattine in una caffetteria locale lei si vedeva con Jessica per un caffè e quel giorno l’amica era ansiosa e sembrava molto preoccupata a causa di un fatto che teneva segreto, non voleva parlarne lì nella caffetteria e le ha chiesto di accompagnarla a casa e restare per pranzo.
Quel giorno Jessica era sola, il marito era in azienda ad accudire al bestiame, fare formaggio e ricotta.
La scusa del rientro a casa era di rivelare il segreto solo tra quattro mura.
Le due donne arrivate a casa sono andate nel soggiorno e Jessica, da buona padrona di casa, ha preparato del vermentino leggero ghiacciato ed ha chiesto ad Alessandra di sedersi su una poltroncina per ascoltarla. Alessandra era molto incuriosita ed aspettava di conoscere il segreto di Jessica.
Alla mia donna tutto è sembrato così strano e preoccupante a cominciare dal fatto che il segreto sarebbe stato rivelato solo arrivate a casa e poi i due calici di vermentino offerti di mattina lontano dal pranzo avrebbero aiutato a sciogliere la lingua.
Ad Alessandra è venuto da dire “Ora sono pronta a sentirti, sono tutta orecchie! Qual è questo grande segreto?”
Jessica si è levata dal divanetto su cui era seduta e stando in piedi ha slacciato il vestito avvolgente che indossava e lo ha lasciato cadere sul pavimento.
“Che diavolo è quello?” fa Alessandra esterrefatta.
“È il mio cazzo, bella mia!”
“Come un cazzo!? Ma lo indossavi anche quando abbiamo preso il caffè?”
Jessica indossava una cinghia con un cazzo semi eretto lungo circa 18-20 centimetri applicato su una mutanda nera aderentissima e pendeva come se fosse una delle sue parti anatomiche.
“Ce l’ho da quando ci siamo incontrate al caffè. Non te ne sei accorta?”
“Beh no! Io non mi metto ad osservare attentamente per indovinare ciò che porti come intimo!”
“Ora mi stai guardando proprio nelle parti intime, se non te ne sei accorta!” le fa Jessica sorridendo maliziosamente.
Alessandra un po’ impacciata ed alquanto in difficoltà per la sorpresa, non avendo mai visto prima un attrezzo del genere
“Beh! Non capita tutti i giorni di vedere la tua amica indossare una mutanda con applicato un cazzo!”
In realtà lo scopo di Jessica era di sedurla e per farlo, sempre sorridendo, si è avvicinata ad Alessandra massaggiando il suo cazzo finto ed appena le è stata vicino ha sollevato quel dildo e le ha chiesto “Non vuoi toccarlo?”
“No, non voglio toccarlo” le ha risposto l’amica incantata ancora imbarazzata.
“Quando è stata l’ultima volta che hai tenuto un cazzo duro in mano?”
Alessandra ha dovuto ammettere che per forma e colore sembrava incredibile che quel dildo fosse finto. Infatti il colore di quell’oggetto era scuro con venature in evidenza a rappresentare le vene in cui scorre il sangue ed il glande realizzato alla perfezione tanto da sembrare vero. Alla base del cazzo c’erano anche un paio di testicoli dall’aspetto assai realistico che sembravano appesi tra le gambe di Jessica. L’unica cosa che mancava erano i peli pubici.
Jessica nel suo giocare a toccarlo per mostrarlo ad Alessandra toccava le palle, lo scopo era far uscire dal foro sul glande un po’ di fluido trasparente lubrificante che per la manipolazione fatta si è sparso dandogli un aspetto più lucido e di pulito.
Alessandra non poté fare a meno di guardare ed avrebbe voluto toccare quel cazzo ma non sapendo che fare ha tirato indietro la mano velocemente.
“Mio Dio, Jessica, sembra vero! È una bellissima imitazione ed è anche caldo come se fosse vero!”
“È caldo perché è stato tra le mie gambe da mattina presto”
Subito dopo aver soddisfatto la curiosità di Alessandra, Jessica si è seduta sul bordo di una poltroncina imbottita ponendo i piedi di fronte sul cuscino del divano lì accanto da cui si era levata per sedersi a qualche decina di centimetri da Alessandra proseguendo ad accarezzare il suo cazzo dalla testa alla base simulando una sega.
Il disagio di Alessandra non è diminuito ma non era come al momento della prima visione. Lei non era il tipo da restare a disagio per molto tempo davanti ad un oggetto simile però lo guardava con sempre più curiosità.
Certo è che se al posto di Jessica ci fosse stato un uomo ed avesse esposto in quel modo il suo sesso, lei sarebbe scappata e ne sarebbe rimasta scioccata, ora però aveva davanti Jessica, la sua migliore amica del cuore.
Loro due si conoscevano da molto tempo poiché avevano frequentato la stessa scuola e quindi era un’amicizia di vecchia data.
Nel frattempo, nonostante il disagio, la figa di Alessandra si è umidita ed aveva già bagnato la parte anteriore del suo perizoma ricamato e trasparente; se la situazione che si era creata fosse continuata, di sicuro la sua minigonna si sarebbe bagnata.
Per l’eccitazione si muoveva sfregando il sedere sul cuscino ed involontariamente le sue gambe si sono spalancate.
“Vuoi assaggiarlo?” le fa Jessica.
“Sei matta? Assaggiarlo! Stai scherzando?” le ha risposto Alessandra.
Ma l’amica non si è data per vinta “Dai, non essere così scortese! Bacia solo la testa, ormai l’hai già toccato. Non è poi così male, vero?” ha insistito Jessica.
La mente di Alessandra era in un turbine di libidine e lussuria.
Le è bastato allungare timidamente una mano sul cazzo di Jessica e baciare la testa per far dire alla sua amica “Dai, puoi fare di meglio! Basta mettere in bocca solo la testa, non di più, per vedere che sapore ha!”
Alessandra non riusciva a crederci.
Ha messo la cappella in bocca e con la lingua ha leccato l’asta sentendo le vene, la perfezione del glande, la dimensione ed il calore umano che subito quell’oggetto ha preso.
Anni prima, lei aveva gustato più di una volta la mia sborra ed è rimasta meravigliata per la mancanza del fluido di sapore salmastro che in quello vero esce prima dello sperma.
La combinazione di lussuria e libidine l’ha portata in pochi secondi a succhiare il finto cazzo di Jessica e confermare a sé stessa che la sua amica aveva ragione: era piacevole.
Purtroppo erano passati alcuni anni da quando aveva succhiato il mio cazzo e penso ne avesse dimenticato il profumo, il sapore e la consistenza. A quel tempo il mio cazzo non aveva le stesse dimensioni e neanche la stessa sensibilità. Il tempo in lei aveva cancellato quelle sensazioni ma è bastato poco per farle tornare alla mente.
Jessica ha accarezzato delicatamente con le mani il viso di Alessandra trasmettendole tutta la libidine che aveva in corpo e ciò ha facilitato le cose rendendo l’atmosfera in quella stanza assai erotica.
Infatti Jessica le ha sorriso facendole capire che metterlo in bocca sarebbe stato molto piacevole. Per il piacere che ne ha ricavato, Alessandra ha sollevato lo sguardo verso l’alto a confermare che le era piaciuto.
“Che ti piacesse te lo avevo detto. È meraviglioso, vero?” ma le parole non erano rivolte a lei, erano rivolte ad una persona che Alessandra non aveva visto e non immaginava fosse lì ad ascoltare “Te lo avevo detto che Alessandra lo avrebbe adorato!”
Alessandra si è voltata per vedere chi fosse l’altra persona facendo uscire il cazzo dalla bocca.
Era Rosa che si è avvicinata entrando in quella camera camminando scodinzolando e sorridendo maliziosamente come a dire ‘ora lo sai, siamo tre troie e sei nostra complice’.
Anche Rosa indossava un oggetto simile a quello indossato da Jessica e che avrebbero detto ad Alessandra chiamarsi strap on.
Quello di Rosa era leggermente più grosso e molto più lungo, quasi 25 centimetri. Alessandra ha intuito, non perché ne avesse visto, fosse stato modellato sul cazzo di un uomo nero con un glande enorme. Guardando meglio è sembrato che da quello di Rosa gocciolasse del liquido bianco come lo sperma.
Anche questo strap on non aveva peli pubici, era quindi glabro ma era stato fatto con un paio di enormi palle che pendevano tra le gambe di Rosa la quale non indossava il reggiseno ed anche Jessica nel vederla se lo ha levato lasciando le tette in libertà mentre si strizzava i capezzoli.
“Ma siete impazzite entrambe?” ha esclamato Alessandra che non ha potuto fare a meno di notare come Rosa si accarezzasse il cazzo spargendo da tutte le parti gocce di quel fluido che usciva dall’uretra che spargendosi sul glande lo faceva brillare.
Rosa si è avvicinata ad Alessandra mentre Jessica, essendosi spogliata completamente, si è seduta di nuovo accanto all’amica da irretire.
“Vedi! All’inizio non volevamo spaventarti con un cazzo di grandi dimensioni perché sappiamo che non ne hai visto uno da un po’ di tempo”
Alessandra sapeva che Rosa aveva ragione e questo era il motivo per cui era ancora ben seduta sul cuscino della sedia.
Jessica le ha messo una mano sul ginocchio ed ha iniziato ad accarezzarle la coscia.
Alessandra indossava la sua mini gonna estiva preferita lunga sopra metà della coscia, il tessuto di seta era azzurro e mentre le sue gambe si aprivano, la sua gonna si è sollevata all’inguine. In quel momento ha guardato la reazione di Jessica ed in lei ha visto nei suoi occhi la lussuria nel leccarsi le labbra.
Rosa si era seduta a cavallo del bracciolo del divanetto ed ha proseguito ad accarezzarsi il suo cazzo finto.
Alessandra ormai sedotta e risvegliata dal lungo letargo sessuale e si è si levata dalla poltroncina per distendersi sul divanetto poggiando la testa vicino a Rosa la quale trovandosela lì vicino le ha messo subito il grosso glande del dildo sulle labbra della bocca.
A quella mossa dell’amica, si è arresa ed ha aperto le labbra della bocca restando sorpresa che quel dildo fosse caldo e dolce ed anche salato mentre facilmente e senza volerlo si è trovata a prenderne circa 14 centimetri arrivati fino in gola.
“Non c’è bisogno di preoccuparsi dei denti, è in silicone ed è morbido. Comunque posso dirti che sembri una troia per come sei a tuo agio davanti a due cazzi finti però dovrai imparare di nuovo come succhiare il cazzo dopo tanti anni” e per assecondare le amiche Alessandra si è data da fare mettendosi a succhiare il cazzo di Rosa che ogni volta che affondava arrivava a toccarle la gola.
Era brava nel farlo perché ha avuto solo qualche conato ma per il resto niente.
Intanto Jessica le ha sollevato completamente la gonna avvolta completamente intorno alla vita ed è scivolata tra le gambe, ha poi tirato verso il basso le stringhe elastiche del perizoma dell’amica che sia lei che Rosa avevano intendevano levare facendolo scorrere fino ai piedi.
Alessandra presa dalla libidine si sarebbe arresa a qualunque cosa le sue amiche avessero voluto fare con lei.
Per facilitare il compito di Jessica, Alessandra ha sollevato il sedere dal cuscino in modo che l’amica potesse sfilarle il perizoma dalle gambe e così ha potuto andare a sistemarsi meglio poggiandosi al bordo del cuscino della poltroncina, con le sue intimità nude ed esposte, ha sollevato delicatamente le ginocchia allargando le gambe mettendole sui braccioli della poltroncina su cui era seduta aprendosi completamente dando modo a Jessica di baciarle la figa.
“Oh, sono felice che tu ti depili! Non mi piacciono le fighe pelose. Quando ne ho leccato qualcuna mi sono perduta nella foresta di peli e mi è passata la voglia. Capisco bene le ragazzine quando se la depilano tutta. Sembra la fighetta di una adolescente e non è il caso che lecchi una di loro” le ha detto Jessica.
Rosa annuiva nel frattempo porgendo il cazzo di silicone alla bocca di Alessandra.
Jessica ha poi proseguito “Dio mio! Hai un profumo così buono Alessandra! Rosa guardala, è così eccitata! Hai visto? La figa di Alessandra si apre e chiude, forse sta chiedendo qualcosa. Tu che dici?” e subito dopo la lingua di Jessica è andata a toccare il clitoride di Alessandra e lei, per reazione per l’improvviso piacere, ha sollevato il bacino ma Jessica l’ha trattenuta con le mani e non ha allontanato la bocca continuando a leccarla proprio lì tra la figa e la coscia dove la pelle è molto sensibile.
Mentre allargava le labbra della figa di Alessandra, Jessica ha messo le sue labbra e la lingua intorno al clitoride per succhiarlo ed allo stesso tempo si ha messo due dita nella sua figa per sditalinarsi.
Alessandra ha cercato di guardare in basso le sue intimità come non ha mai fatto, anche se era difficile farlo con quell’enorme cazzo nero in gola, ma ha visto solo le unghie rosse dell’amica sparire nella sua figa.
“Oh, che bello, sei bagnata! Le pareti della tua figa si sentono così bene!”
Da quanto era eccitata Alessandra sapeva che sarebbe venuta presto, sentiva bene le dita di Jessica che la esploravano all’interno della sua intimità che fino a quella mattina era sacra.
Rosa teneva delicatamente il collo di Alessandra che succhiava il cazzo che più di una volta era arrivato fio in gola come fosse un cazzo vero.
“Dai bella! Cerca di venire, non provare a trattenerti. Se ti lasci andare verrai molto di più di quanto non immagini” le ha detto Jessica un attimo prima di chiudere le labbra della bocca sul clitoride dell’amica.
Infatti Alessandra non ha tardato a sputare fuori il cazzo di Rosa e urlare di piacere.
Le sensazioni provate erano intense e la stavano facendo dimenare e scuotere, arrivavano in successione una dopo l’altra con rapidità. Il calore del piacere è iniziato nell’inguine e si è spostato verso lo stomaco ed anche lungo le cosce facendo arricciare anche le dita dei piedi.
Lei non si era mai sentita così prima di quel momento; è stato fantastico. Non si è accorta che Jessica si era spostata su un fianco e le stava succhiando la mammella sinistra, quella più sensibile, ed il capezzolo mordendolo forte mentre pizzicava con le unghie l’altro capezzolo.
Rosa intanto si era spostata tra le gambe di Alessandra ed ha posizionato il glande del suo cazzo nero contro la figa gonfia pronta a riceverlo. Le labbra di quella figa erano di un rosso acceso e si sono ricoperte di un mix formato dalla saliva di Jessica e dei suoi stessi succhi.
Alessandra arrivata a quel punto non ha capito più niente ed ha lasciato andare i suoi freni inibitori, se mai da un po’ di minuti ce ne erano stati.
“Vaffanculo! Questa prima scopata dopo tanto tempo me la faccio. Il cazzo di Giovanni non è mai stato di queste dimensioni!” ha pensato e ha aperto le gambe sollevandole e tenendole diritte per aria. proprio in quel momento un’altra ondata di piacere le ha percorso il corpo e lei ha lasciato andare la testa all’indietro aprendo la bocca per dei respiri profondi.
Mentre Rosa spingeva il suo cazzo dentro Alessandra chiavandola, costei si è lasciata scivolare sul cuscino per prenderlo maggiormente e farlo arrivare fino all’utero.
Era passato qualche anno da quando un cazzo era entrato nella sua figa ed ora la magia della chiavata si è ripetuta come se l’avesse fatta il giorno prima, tutto le era tornato naturale come succhiare il latte oppure bere o mangiare ed anche baciare.
Rosa ha allungato la mano verso la pancia dell’amica per premere e farle sentire ancor di più la dimensione del dildo quando era alla massima profondità.
Lo strap on era lucido di umori poiché la figa produceva umori in abbondanza.
Infine Alessandra a voce alta ha sbottato “Oh mio Dio! Scopami! Scopami!”
Jessica ha guardato con ammirazione la figa di Alessandra che si teneva in fondo il cazzo di Rosa e rivolgendosi a quest’ultima “Che ti ho detto? Hai visto che era alla ricerca di cazzi! Aspettava solo di essere liberata da quella idea stramba che le impediva di chiavare”

Il racconto di Alessandra mi ha lasciato sbalordito.
Ora sono consenziente per forza maggiore che lei scopi, lo fa sia con Rosa che con Jessica le quali scopano Alessandra e solitamente Rosa la scopa due volte perché mia moglie così gode due volte restando insoddisfatta alla prima volta.
Negli ultimi mesi ci siamo riuniti quasi due volte alla settimana per mangiare e così le donne possono scoparsi le fighe a vicenda. Noi facciamo finta di niente ed in apparenza non sappiamo niente.
Rosa, poiché è la più spregiudicata, ha persino scopato alcune volte Alessandra nel culo. Con me mia moglie non lo faceva mai ma l’amica l’ha convinta ed ora ha, con suo piacere, il culo largo
I giorni scorsi nel nostro intimo, poiché non ho più le erezioni, ho avuto una sorpresa che mi ha lasciato basito.
Alessandra era seduta su una sedia, si è levata la gonna e facendomi vedere lo strap on che le hanno regalato le amiche mi ha detto “Ora abbiamo anche noi uno di questi cazzi! Prova ad indossarlo così poi mi scopi!”
Era una buona idea che ho voluto realizzare.
Ora lei mi chiava ed io chiavo lei ma le amiche continuano a farlo.
“MI sa che a Rosa chiedo di chiavarmi davanti a te. Che ne dici?”
“Certo! È una buona idea. Fammi sapere quando organizzi. Io ci sarò di sicuro”

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