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Racconti Erotici EteroTravel

Un piacevole incontro sulla Freccia

By 24 Aprile 2024No Comments

E’ successo alcuni anni fa. Alla stazione Termini, a Roma, salii sull’ultimo treno per Verona, che partiva verso le 18. Accanto a me nella fila da due si sistemò una bella ragazza con giaccone di pelle e stivali. Poco dopo la partenza del treno ci presentammo. Lavorava in banca. Iniziammo a parlare, raccontandoci quello che avevamo fatto a Roma e in generale quello che facevamo nella vita. Il treno cominciò presto ad accumulare ritardo. Cominciò a crescere sempre più confidenza. Eravamo in prima classe e passò il carrello a offrirci da bere. Prendemmo entrambi del vino bianco. Le nostre braccia e le nostre gambe continuavano a sfiorarci, finché mi feci coraggio e le sfiorai la mano, lei mi sorrise allora io gliela presi e l’accarezzai. Poi portai la sua mano verso di me e la baciai leggermente. Il treno avanzava lentamente nel buio, ad ogni stazione si svuotava un po’. Nell’altra fila ormai non c’era nessuno. La baciai sulla guancia, lei ricambiò. Poi cominciammo a baciarci sulla bocca, con sempre maggiore passione. Ormai non ci importava più di essere visti. Mi sporgevo a baciarla e le accarezzavo le gambe. Lei cercava le mie le mie braccia. Piano piano risalii sulle sue cosce, fino all’inguine. Rita mi fece un sorriso complice, poi stese il suo , giaccone sulle gambe e piano piano cominciò ad allentarsi i bottoni dei pantaloni, permettendo alle mie dita di toccare la sua pelle bianca. Riuscii piano piano a scostare le sue mutandine e ad accarezzare dolcemente la sua fica mentre lei tratteneva a stento le proprie reazioni. Presi la mia giacca per coprire anche me. Lei non si fece pregare e cominciò ad accarezzarmi i pantaloni all’altezza del cazzo ormai durissimo, indugiando con voluttà sul rigonfiamento. Piano piano mi aprì anche lei i bottoni e scostando le mutande riuscì ad afferrarmi il cazzo con la mano. Ormai ci stavamo masturbando l’un l’altra, noncuranti del fatto di essere su un treno. Sentivo la sua fica sempre più bagnata, con qualche difficoltà riuscìì a inserire tutto il dito, allora lei si sollevò e mi permise di entrare anche con l’altro, sentivo il clitoride sempre più eccitato mentre lei continuava a menarmi il cazzo sotto il giubbotto, senza smettere di baciarmi in bocca. Venimmo insieme e fu bellissimo ed eccitante. Ci ricomponemmo e dopo una mezz’ora il treno arrivò in stazione. Ci salutammo con un bel bacio. “A proposito, mi chiamo Rita” mi dissse porgendomi il suo biglietto da visita…

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