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Racconti Gay

Mai più!!!

By 16 Febbraio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano anni che non facevo niente e il mio vecchio desiderio che fino ad oggi era stato latente iniziava nuovamente a farsi sentire, desideravo diventare uno schiavo sessuale.
Così mi sono mosso con annunci su siti specializzati, dopo inutili annunci ho contattato nuovamente “come spesso accade a” il mio vecchio amico, con lui mi sono incontrato solo una volta e non riuscimmo a fare niente, ma la sua presenza per email c’è sempre stata, con lui ci sfogavamo a vicenda raccontandoci le nostre frustrazioni.
Il nostro fu un fugace e mal riuscito incontro, quello che rovino tutto fu il bruciore che sentivo nel tentativo di essere penetrato, un bruciore veramente intenso, la colpa a mio avviso era da imputare al sapone usato come lubrificante.
Ci siamo salutati e non ci siamo più visti per anni.
Come detto però abbiamo tenuto una buona corrispondenza, dove io ho raccontato tutti i miei desideri più nascosti.

Lui, per il racconto di questa storia “realmente vissuta” lo chiamerò“Rex”

Un po’ deluso da tutto, anche per sfogarmi, ho contattato nuovamente Rex, con lui ho sempre trovato una persona comprensiva a cui raccontare le mie piccole disavventure i miei assurdi desideri.
Questa volta, la cosa strana era che lui mi sembrava cambiato, anche lui era frustrato ed ha iniziato a lamentarsi più di quello che intendevo fare io, mi diceva che era stufo di quelle troie che non volevano realizzare i suoi sogni.
Lui non ha mai nascosto che desiderava farsi una donna in due uomini.
Sempre vicino nel realizzare tutto, ma che immancabilmente andava tutto in fumo.
Visto la distanza di desideri che esisteva tra noi due, nelle sue mail non si cercava più di convincermi per un nuovo incontro, i nostri desideri divergevano troppo.
Questa volta invece di ascoltarmi ha preso l’iniziativa di parlarmi dei suoi nuovi punti di vista, e subito toccando i miei lati deboli ha iniziato a provocarmi.
Rex:-“ sai cosa? Visto che con li donne vado sempre a vuoto sto cercando uno schiavo o una schiava sessuale, uomo o donna non fa differenza, mi basta sapere che quando ho voglia la persona che sarà il mio schiavo o schiava che sia non mi dica di no”.
Io:-“ beh, che vuoi, è difficile trovare una persona sempre pronta a farsi scopare”.
Rex:-“ lo sai che iniziano a piacermi le idee che mi racconti”.
Io:-“ ma di cosa parli? Te ne avrò raccontate 1000?”.
Rex:-“mi piacerebbe avere uno schiavo sessuale, mi è venuto il desiderio di avere uno che faccia senza contestare ciò che gli dico, per esempio, domani vendo fammi trovare delle corde che ti voglio inculare legato.”.
Io:-“ ma non puoi pretendere che uno faccia in quel modo, io stesso se non sono preso mentalmente non accetterei mai una cosa del genere”.
Rex-:” non penserai mica che a me quella persona possa rimanermi indifferente! Se uno si darebbe a me così, per me diventerebbe una persona importante, sarebbe per me come e più un trombamico, una persona di cui tener di conto. Ma ci pensi….. lo sai che i tuoi desideri stanno diventando i miei”.
Io-:” non capisco Rex, vuoi dire che anche te stai diventando passivo?”.
Rex:-“ ma che dici……. cerca di seguire i miei ragionamenti, mi piacerebbe seviziare il mio schiavo, vorrei poterlo usare senza remore, vorrei vederlo mentre mi gusto il caffè, sotto il tavolo mentre mi fa un pompino.
Questo racconto mi metteva un po’ a disagio, non per la vergogna di sentire cose sconce, ma per quello che significava e creava in me, ed è così che ho sentito il bisogno di chiudere la conversazione. Il suo desiderio a cui non avevo mai pensato racchiudeva una serie di fatti che a me piacevano, lì c’era dominazione, l’umiliazione, una cosa del genere mi prendeva di testa, farsi fare un pompino mentre guarda il suo schiavo degustando quel caffè, insomma….quel breve racconto racchiudeva molte delle mie passioni e mi stava facendo pensare.
Io:-“ ok Rex, ora devo staccare ci sentiamo. Ciao”
Con un ciao mi ha risposto anche lui, però aggiungendo: cosa ne pensi?
Praticamente anche se nascosto tra le righe c’era un “ti sta bene?”
Ho voluto staccare la conversazione perché iniziava a coinvolgermi emotivamente e lui lo sapeva, per lui io ero un libro aperto, lo sapeva che amavo il bondage ed il bdsm, lo sapeva che a me piaceva la dominazione mentale, lui sapeva che una cosa del genere mi avrebbe coinvolto!!!
Avevo bisogno di pensare, quelle cose a me piacevano e nella mia mente ormai lui “volutamente” aveva messo un tarlo, quel tarlo che per me non avrebbe avuto antidoti.
Lo sapeva che avevo chiuso perché in difficoltà, sapeva che stavo pensando di propormi per fare quella esperienza.
Ormai catturato da quelle lusinghe pensavo solo se propormi fosse la cosa giusta.
Ma questo lui lo sapeva, aveva solo acceso il mio interruttore.
Non ho fatto passare troppo tempo che ho sentito il bisogno scrivendogli per fargli capire il mio interessamento e;-“ non credo che sia facile trovare uno così, io stesso non so se sarei capace di soddisfarti “.
Stava aspettando solo che abboccassi all’amo e con questa ultima mail lo avevo fatto.
Due secondi dopo la sua risposta-:” credo che saresti perfetto”.
Altro lungo silenzio da parte mia, il mio pensiero era ormai rivolto alle sue lusinghe.
Non ha voluto scrivermi subito, così facendo avrebbe dato la barra del comando in mano mia, così lui sarebbe stato si il dominatore, ma gestito dal suo schiavo, da me.
Questo “intelligentemente” non sarebbe dovuto succedere, la “guerra” psicologica era iniziata.
Cosa ha fatto Rex a quel punto?
Ha utilizzato la tecnica del guinzagliò allungabile, dandomi modo di sentirmi libero delle mie scelte ma tenendomi prigioniero dei miei desideri.
Ha voluto che quel tarlo velenoso lavorasse a suo favore nella mia mente, lui…. sicuro di se, teneva in mano il guinzaglio, ed io sentendomi “erroneamente” libero ho pensato che la scelta fosse esclusivamente mia.
Ha lascito che mi dimenassi come un pesce all’amo, ha lascito che la volontà ribelle che era in me si stancasse, lasciandomi dibattere per non voler ammettere che non ero io ad avere trovato il mio padrone ma era lui ad avermi catturato.
Lui sapeva che non avrei più potuto fare niente per liberarmi dalla sua influenza, ha lasciato che fossi io, stanco nel mio dibattermi tornassi a lui, il guinzagliò ormai era diventato corto.
E così, che io;-“ lo sai che mi hai creato un problema, sto perdendo la serenità!”.
Rex:-“ senza mezze parole” lasciati andare, non fare più resistenza, ormai sei il mio schiavo!!!”.
Altro lungo silenzio da parte mia, dopo ore;-“ mettiamo che ci faccia un pensierino, cosa vorresti da me?”.
Rex:-“tu sei già il mio schiavo”.
Le sue richieste iniziarono a fioccare, non ha aspettato nemmeno un mio si.
Ed ha proseguito:-“ dovrai depilarti, dovrai procurarti delle fascette da elettricista perché possa legarti, dovrai dilatarti perché non posso perdere tempo a farlo io, ti devi far trovare pronta per martedì, “aveva già iniziato a trattarmi da donna” e continuò:-“verrò via da lavorare e tu mi preparerai qualcosa in cucina, farai la mia donna, mentre cucini al tuo padrone indosserai un perizoma nero e davanti indosserai un grembiulino da cucina piccolo.
Quando arriverò mi verrai incontro con una pratica tuta sportiva, sotto sarai nuda appena in casa ti metterò due dita in culo per provare la tua sottomissione, dopodiché andremo in bagno ti spoglierai, ti metterai inginocchio nel piatto doccia ed io ti marchierò con la mia pipì come mia schiava e da quel momento sarai solo mia.
Questo è tutto perora.
Ah dimenticavo, procurati sei mollette per i panni”.

Mi ha messo in confusione.
Pissing a parte tutto era come sognavo, essere usato, anzi… usata come una troia.
Il pissing sempre odiato era il sacrificio che avrei dovuto sopportare a fronte di un mondo di soddisfazione, andava bene così.

Arrivato il giorno deciso ho fatto tutto quanto da lui richiesto, mi sono non con pochi problemi depilata, addirittura per dilatarmi meglio ho trovato in bagno un prodotto cosmetico “nivea duble effetti” che con la unta arrotondata si prestava molto bene.
Erano le 14:15 e lui è arrivato, io con la tuta sportiva gli sono andato incontro e siamo entrati in casa, mi ha fatto appoggiare al bordo del divano e come aveva detto, messa la mano dentro la tuta mi ha infilato due dita nel buchino, poi come aveva programmato mi ha voluto marchiare con la pipì, mi ha fatto andare in bagno, dopo avermi fatto spogliare mi ha fatto mettere in ginocchio nel piatto doccia e lui abbassandosi i pantaloni e gli slip con un po’ di fatica per la parziale erezione che aveva mi ha minzionato in dosso, ha voluto che mi girassi da tutte le parti e dopo avermi sbattuto il suo ragguardevole cazzo nel viso mi ha lasciato lì per fare una bella doccia. Lui mi aspettava guardando la tv in sala.
Finita la doccia e indossato quel perizoma da me realizzato ci siamo spostati in cucina, mi sono messo il grembiulino e mi sono messo a scaldare quello che precedentemente avevo fatto, dovevo per forza dargli le spalle, completamente nuda e depilata, con solo il perizoma e quel grembiule che nemmeno si vedeva.
E lui-:” c’erto sei una vera Troia” mi si è avvicinato e mi ha infilato un dito nel perizoma per vedere meglio come sarei stata quando mi avrebbe inculata, due forti sculaccino e-:”dai puttana, dammi il primo e vai sotto il tavolo a spompinarmi bene.
Così ho fatto, mi sono messo sotto il tavolo e l’ho trovato già con i pantaloni e slip anbbassati sotto le ginocchia, teneva il suo cazzo brandendolo con una mano e:-“ dai puttana succhiamelo e leccalo”.
E mentre arretrava la sedia per guardarmi mentre lo spompinavo;-“ora mi sbrigo e saliamo in mansarda che ti devo inculare.
Così è stato, velocemente ha mangiato e dopo avermi tolto il cazzo di bocca guardando quel filo di saliva che collegava il suo glande alle mie labbra:-“ ti piace Troia vero?? Ma lasciamelo che ti devo inculare”.
Sono uscito da sotto il tavolo e e ho fatto strada per andare in mansarda, il mio culo all’altezza del suo viso si è prestato bene a sculaccioni, in fine, come per tenermi al guinzagliò ha messo due dita dentro il filino del perizoma e me lo tirava con forza tra le chiappe.
Arrivati in soffitta ho dovuto toglierlo, ed ha voluto che mi
mettessi a pecora.
Avevo preparato tutto come mi aveva ordinato, fascette, mollette e qualche altro giocattolo di mia fantasia per sollecitare la sua fantasia.
Ma…. mi ha fatto mettere a a quattro zampe.
(Deluso del suo totale disinteresse per quanto preparato non ho avuto il coraggio di ricordarglielo, del resto se non ne sentiva la necessità non mi sarebbe piaciuto.)
Mentre lui infossava il preservativo, poi ha preso il lubrificante, se lo è spruzzato sul cazzo e se lo è massaggiato come per segarsi roteando la mano mandandola su e giù, ha voluto che mi abbassarsi con la testa fino a che non avessi toccato la guancia sulla moquette.
Così ho fatto, per comodità ho abbracciato un cuscino che avevo li vicino e mi ci sono appoggiato sopra.
Dopo avermelo strisciato su e giù tra le chiappe ha iniziato a posizionarsi e far entrare la cappella, non è stato un problema quello, la cappella pur grossa che sia non è rigida e sono riuscito a prenderla.
Ma sapevo che per le dimensioni, per la durezza che aveva, raggiungere la dilatazione senza problemi sarebbe stato altra cosa, per questo avevo fatto un accordo con lui, avrebbe potuto spingere solo dietro mio consenso.
Così è stato, ogni poco lo facevo fermare per adattarmi alla situazione del momento, ma ad un certo punto
Rivolgendomi la parola
Lui:-“ come sei ficosa, lo so che lo fai apposta per sembrare vergine, ma lo so che hai il culo rotto, guada qui!”.
E quando ancora non avevo raggiunto la dilatazione per il suo cazzo ha cercato di introdurmi anche un dito.
Il dolore che ho sentito era indescrivibile, nonostante non ci sia riuscito ho ingiuriato per il dolore facendolo smettere.
Lui:-“ guarda qui che culo, qui ci entrerebbero anche due cazzi e te ti lamenti”.
Mi sono reso conto che non aveva poi quella esperienza che sbandierava, ma tenendomi per i fischi, senza più aspettare ha dato una affondata senza riguardo, il dolore per la dilatazione ormai quasi avvenuta anche se terminata con violenza stava passando, ma mai ho provato piacere, quello che non reggevo era la sua lunghezza, era veramente troppa, sentivo dolore, un dolore interno irresistibile, tanto che per correre ai ripari ho interposto le mani tra le chiappe e lui, ma era sempre poco, con lui che adorava spingere non c’è la facevo, a quel punto con le mani già in posizione per distanziarlo ho fatto i pugni, solo allora ho deciso di sdraiarmi, pensavo in quel modo di ovviare ulteriormente al problema.
Niente da fare, il miglioramento non c’era.
Lui sempre più eccitato ed io sempre più sofferente ad ogni affondata.
Dopo dieci minuti che mi sbatteva ingiuriandomi e dicendo di continuo:-“ tutte così voi troie, vi lamentate ma lo volete tutto!!”.
Non avevo più parole, non potevo nemmeno lasciarmi andare perché mi avrebbe sfondato, quando finalmente è uscito da dentro di me si è messo seduto su una sedia a gambe aperte, con un piede appoggiato sul letto tenendo la gamba sollevata
E:-“ dai vieni impalati, ora che sei aperta sei pronta”.
Col cavolo ero pronto, vero che me lo aveva sbattuto tutto dentro, ma sapevo io la sofferenza.
Impallarmi sarebbe stato un supplizio, ho pensato però che non sarebbe stato obbligatorio che lo prendessi tutto, in quel modo sarò io a gestire la penetrazione, non mi lascerò andare di peso, così ho iniziato a impallarmi, non mi abbassavo completamente, ma piano piano ho iniziato a sentire meno dolore, questo mi ha permesso di lasciami andare, era mooolto piacevole, tanto che ho iniziato anche a muovermi ruotando il bacino.
Lui:-“ è puttana….. ti piace il cazzo vero?”. Io annuivo e finalmente iniziavo a sentire qualcosa di diverso dal dolore.
Lui:-“tutte uguali queste troie, voglio essere prese mentalmente e poi è il cazzo che vogliano, è vero Troia??”
A quel punto stavo provando piacere nel roteare i fianchi quando lui…. sto perdendo l’erezione scendi che ti voglio venire in bocca.
Allora era questo il motivo per cui non sentivo più dolore, infatti uscito ho visto che non era più erezione.
Toltosi il preservativo si è segato mettendomelo in bocca quando stava per venire.
Ci siamo vestiti in fretta e mentre lui andava via ho messo tutto in ordine.
Brutta esperienza, l’aspettativa di diventare il suo chiavo sessuale è svanita già mentre mi stava inculando mi ha fatto capire che il suo era un espediente per semplicemente incularmi.

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Il nostro fu un fugace e mal riuscito incontro, quello che rovino tutto fu il bruciore che sentivo nel tentativo di essere penetrato, un bruciore veramente intenso, la colpa a mio avviso era da imputare al sapone usato come lubrificante.
Ci siamo salutati e non ci siamo più visti per anni.
Come detto però abbiamo tenuto una buona corrispondenza, dove io ho raccontato tutti i miei desideri più nascosti.

Lui, per il racconto di questa storia “realmente vissuta” lo chiamerò“Rex”

Un po’ deluso da tutto, anche per sfogarmi, ho contattato nuovamente Rex, con lui ho sempre trovato una persona comprensiva a cui raccontare le mie piccole disavventure i miei assurdi desideri.
Questa volta, la cosa strana era che lui mi sembrava cambiato, anche lui era frustrato ed ha iniziato a lamentarsi più di quello che intendevo fare io, mi diceva che era stufo di quelle troie che non volevano realizzare i suoi sogni.
Lui non ha mai nascosto che desiderava farsi una donna in due uomini.
Sempre vicino nel realizzare tutto, ma che immancabilmente andava tutto in fumo.
Visto la distanza di desideri che esisteva tra noi due, nelle sue mail non si cercava più di convincermi per un nuovo incontro, i nostri desideri divergevano troppo.
Questa volta invece di ascoltarmi ha preso l’iniziativa di parlarmi dei suoi nuovi punti di vista, e subito toccando i miei lati deboli ha iniziato a provocarmi.
Rex:-“ sai cosa? Visto che con li donne vado sempre a vuoto sto cercando uno schiavo o una schiava sessuale, uomo o donna non fa differenza, mi basta sapere che quando ho voglia la persona che sarà il mio schiavo o schiava che sia non mi dica di no”.
Io:-“ beh, che vuoi, è difficile trovare una persona sempre pronta a farsi scopare”.
Rex:-“ lo sai che iniziano a piacermi le idee che mi racconti”.
Io:-“ ma di cosa parli? Te ne avrò raccontate 1000?”.
Rex:-“mi piacerebbe avere uno schiavo sessuale, mi è venuto il desiderio di avere uno che faccia senza contestare ciò che gli dico, per esempio, domani vendo fammi trovare delle corde che ti voglio inculare legato.”.
Io:-“ ma non puoi pretendere che uno faccia in quel modo, io stesso se non sono preso mentalmente non accetterei mai una cosa del genere”.
Rex-:” non penserai mica che a me quella persona possa rimanermi indifferente! Se uno si darebbe a me così, per me diventerebbe una persona importante, sarebbe per me come e più un trombamico, una persona di cui tener di conto. Ma ci pensi….. lo sai che i tuoi desideri stanno diventando i miei”.
Io-:” non capisco Rex, vuoi dire che anche te stai diventando passivo?”.
Rex:-“ ma che dici……. cerca di seguire i miei ragionamenti, mi piacerebbe seviziare il mio schiavo, vorrei poterlo usare senza remore, vorrei vederlo mentre mi gusto il caffè, sotto il tavolo mentre mi fa un pompino.
Questo racconto mi metteva un po’ a disagio, non per la vergogna di sentire cose sconce, ma per quello che significava e creava in me, ed è così che ho sentito il bisogno di chiudere la conversazione. Il suo desiderio a cui non avevo mai pensato racchiudeva una serie di fatti che a me piacevano, lì c’era dominazione, l’umiliazione, una cosa del genere mi prendeva di testa, farsi fare un pompino mentre guarda il suo schiavo degustando quel caffè, insomma….quel breve racconto racchiudeva molte delle mie passioni e mi stava facendo pensare.
Io:-“ ok Rex, ora devo staccare ci sentiamo. Ciao”
Con un ciao mi ha risposto anche lui, però aggiungendo: cosa ne pensi?
Praticamente anche se nascosto tra le righe c’era un “ti sta bene?”
Ho voluto staccare la conversazione perché iniziava a coinvolgermi emotivamente e lui lo sapeva, per lui io ero un libro aperto, lo sapeva che amavo il bondage ed il bdsm, lo sapeva che a me piaceva la dominazione mentale, lui sapeva che una cosa del genere mi avrebbe coinvolto!!!
Avevo bisogno di pensare, quelle cose a me piacevano e nella mia mente ormai lui “volutamente” aveva messo un tarlo, quel tarlo che per me non avrebbe avuto antidoti.
Lo sapeva che avevo chiuso perché in difficoltà, sapeva che stavo pensando di propormi per fare quella esperienza.
Ormai catturato da quelle lusinghe pensavo solo se propormi fosse la cosa giusta.
Ma questo lui lo sapeva, aveva solo acceso il mio interruttore.
Non ho fatto passare troppo tempo che ho sentito il bisogno scrivendogli per fargli capire il mio interessamento e;-“ non credo che sia facile trovare uno così, io stesso non so se sarei capace di soddisfarti “.
Stava aspettando solo che abboccassi all’amo e con questa ultima mail lo avevo fatto.
Due secondi dopo la sua risposta-:” credo che saresti perfetto”.
Altro lungo silenzio da parte mia, il mio pensiero era ormai rivolto alle sue lusinghe.
Non ha voluto scrivermi subito, così facendo avrebbe dato la barra del comando in mano mia, così lui sarebbe stato si il dominatore, ma gestito dal suo schiavo, da me.
Questo “intelligentemente” non sarebbe dovuto succedere, la “guerra” psicologica era iniziata.
Cosa ha fatto Rex a quel punto?
Ha utilizzato la tecnica del guinzagliò allungabile, dandomi modo di sentirmi libero delle mie scelte ma tenendomi prigioniero dei miei desideri.
Ha voluto che quel tarlo velenoso lavorasse a suo favore nella mia mente, lui…. sicuro di se, teneva in mano il guinzaglio, ed io sentendomi “erroneamente” libero ho pensato che la scelta fosse esclusivamente mia.
Ha lascito che mi dimenassi come un pesce all’amo, ha lascito che la volontà ribelle che era in me si stancasse, lasciandomi dibattere per non voler ammettere che non ero io ad avere trovato il mio padrone ma era lui ad avermi catturato.
Lui sapeva che non avrei più potuto fare niente per liberarmi dalla sua influenza, ha lasciato che fossi io, stanco nel mio dibattermi tornassi a lui, il guinzagliò ormai era diventato corto.
E così, che io;-“ lo sai che mi hai creato un problema, sto perdendo la serenità!”.
Rex:-“ senza mezze parole” lasciati andare, non fare più resistenza, ormai sei il mio schiavo!!!”.
Altro lungo silenzio da parte mia, dopo ore;-“ mettiamo che ci faccia un pensierino, cosa vorresti da me?”.
Rex:-“tu sei già il mio schiavo”.
Le sue richieste iniziarono a fioccare, non ha aspettato nemmeno un mio si.
Ed ha proseguito:-“ dovrai depilarti, dovrai procurarti delle fascette da elettricista perché possa legarti, dovrai dilatarti perché non posso perdere tempo a farlo io, ti devi far trovare pronta per martedì, “aveva già iniziato a trattarmi da donna” e continuò:-“verrò via da lavorare e tu mi preparerai qualcosa in cucina, farai la mia donna, mentre cucini al tuo padrone indosserai un perizoma nero e davanti indosserai un grembiulino da cucina piccolo.
Quando arriverò mi verrai incontro con una pratica tuta sportiva, sotto sarai nuda appena in casa ti metterò due dita in culo per provare la tua sottomissione, dopodiché andremo in bagno ti spoglierai, ti metterai inginocchio nel piatto doccia ed io ti marchierò con la mia pipì come mia schiava e da quel momento sarai solo mia.
Questo è tutto perora.
Ah dimenticavo, procurati sei mollette per i panni”.

Mi ha messo in confusione.
Pissing a parte tutto era come sognavo, essere usato, anzi… usata come una troia.
Il pissing sempre odiato era il sacrificio che avrei dovuto sopportare a fronte di un mondo di soddisfazione, andava bene così.

Arrivato il giorno deciso ho fatto tutto quanto da lui richiesto, mi sono non con pochi problemi depilata, addirittura per dilatarmi meglio ho trovato in bagno un prodotto cosmetico “nivea duble effetti” che con la unta arrotondata si prestava molto bene.
Erano le 14:15 e lui è arrivato, io con la tuta sportiva gli sono andato incontro e siamo entrati in casa, mi ha fatto appoggiare al bordo del divano e come aveva detto, messa la mano dentro la tuta mi ha infilato due dita nel buchino, poi come aveva programmato mi ha voluto marchiare con la pipì, mi ha fatto andare in bagno, dopo avermi fatto spogliare mi ha fatto mettere in ginocchio nel piatto doccia e lui abbassandosi i pantaloni e gli slip con un po’ di fatica per la parziale erezione che aveva mi ha minzionato in dosso, ha voluto che mi girassi da tutte le parti e dopo avermi sbattuto il suo ragguardevole cazzo nel viso mi ha lasciato lì per fare una bella doccia. Lui mi aspettava guardando la tv in sala.
Finita la doccia e indossato quel perizoma da me realizzato ci siamo spostati in cucina, mi sono messo il grembiulino e mi sono messo a scaldare quello che precedentemente avevo fatto, dovevo per forza dargli le spalle, completamente nuda e depilata, con solo il perizoma e quel grembiule che nemmeno si vedeva.
E lui-:” c’erto sei una vera Troia” mi si è avvicinato e mi ha infilato un dito nel perizoma per vedere meglio come sarei stata quando mi avrebbe inculata, due forti sculaccino e-:”dai puttana, dammi il primo e vai sotto il tavolo a spompinarmi bene.
Così ho fatto, mi sono messo sotto il tavolo e l’ho trovato già con i pantaloni e slip anbbassati sotto le ginocchia, teneva il suo cazzo brandendolo con una mano e:-“ dai puttana succhiamelo e leccalo”.
E mentre arretrava la sedia per guardarmi mentre lo spompinavo;-“ora mi sbrigo e saliamo in mansarda che ti devo inculare.
Così è stato, velocemente ha mangiato e dopo avermi tolto il cazzo di bocca guardando quel filo di saliva che collegava il suo glande alle mie labbra:-“ ti piace Troia vero?? Ma lasciamelo che ti devo inculare”.
Sono uscito da sotto il tavolo e e ho fatto strada per andare in mansarda, il mio culo all’altezza del suo viso si è prestato bene a sculaccioni, in fine, come per tenermi al guinzagliò ha messo due dita dentro il filino del perizoma e me lo tirava con forza tra le chiappe.
Arrivati in soffitta ho dovuto toglierlo, ed ha voluto che mi
mettessi a pecora.
Avevo preparato tutto come mi aveva ordinato, fascette, mollette e qualche altro giocattolo di mia fantasia per sollecitare la sua fantasia.
Ma…. mi ha fatto mettere a a quattro zampe.
(Deluso del suo totale disinteresse per quanto preparato non ho avuto il coraggio di ricordarglielo, del resto se non ne sentiva la necessità non mi sarebbe piaciuto.)
Mentre lui infossava il preservativo, poi ha preso il lubrificante, se lo è spruzzato sul cazzo e se lo è massaggiato come per segarsi roteando la mano mandandola su e giù, ha voluto che mi abbassarsi con la testa fino a che non avessi toccato la guancia sulla moquette.
Così ho fatto, per comodità ho abbracciato un cuscino che avevo li vicino e mi ci sono appoggiato sopra.
Dopo avermelo strisciato su e giù tra le chiappe ha iniziato a posizionarsi e far entrare la cappella, non è stato un problema quello, la cappella pur grossa che sia non è rigida e sono riuscito a prenderla.
Ma sapevo che per le dimensioni, per la durezza che aveva, raggiungere la dilatazione senza problemi sarebbe stato altra cosa, per questo avevo fatto un accordo con lui, avrebbe potuto spingere solo dietro mio consenso.
Così è stato, ogni poco lo facevo fermare per adattarmi alla situazione del momento, ma ad un certo punto
Rivolgendomi la parola
Lui:-“ come sei ficosa, lo so che lo fai apposta per sembrare vergine, ma lo so che hai il culo rotto, guada qui!”.
E quando ancora non avevo raggiunto la dilatazione per il suo cazzo ha cercato di introdurmi anche un dito.
Il dolore che ho sentito era indescrivibile, nonostante non ci sia riuscito ho ingiuriato per il dolore facendolo smettere.
Lui:-“ guarda qui che culo, qui ci entrerebbero anche due cazzi e te ti lamenti”.
Mi sono reso conto che non aveva poi quella esperienza che sbandierava, ma tenendomi per i fischi, senza più aspettare ha dato una affondata senza riguardo, il dolore per la dilatazione ormai quasi avvenuta anche se terminata con violenza stava passando, ma mai ho provato piacere, quello che non reggevo era la sua lunghezza, era veramente troppa, sentivo dolore, un dolore interno irresistibile, tanto che per correre ai ripari ho interposto le mani tra le chiappe e lui, ma era sempre poco, con lui che adorava spingere non c’è la facevo, a quel punto con le mani già in posizione per distanziarlo ho fatto i pugni, solo allora ho deciso di sdraiarmi, pensavo in quel modo di ovviare ulteriormente al problema.
Niente da fare, il miglioramento non c’era.
Lui sempre più eccitato ed io sempre più sofferente ad ogni affondata.
Dopo dieci minuti che mi sbatteva ingiuriandomi e dicendo di continuo:-“ tutte così voi troie, vi lamentate ma lo volete tutto!!”.
Non avevo più parole, non potevo nemmeno lasciarmi andare perché mi avrebbe sfondato, quando finalmente è uscito da dentro di me si è messo seduto su una sedia a gambe aperte, con un piede appoggiato sul letto tenendo la gamba sollevata
E:-“ dai vieni impalati, ora che sei aperta sei pronta”.
Col cavolo ero pronto, vero che me lo aveva sbattuto tutto dentro, ma sapevo io la sofferenza.
Impallarmi sarebbe stato un supplizio, ho pensato però che non sarebbe stato obbligatorio che lo prendessi tutto, in quel modo sarò io a gestire la penetrazione, non mi lascerò andare di peso, così ho iniziato a impallarmi, non mi abbassavo completamente, ma piano piano ho iniziato a sentire meno dolore, questo mi ha permesso di lasciami andare, era mooolto piacevole, tanto che ho iniziato anche a muovermi ruotando il bacino.
Lui:-“ è puttana….. ti piace il cazzo vero?”. Io annuivo e finalmente iniziavo a sentire qualcosa di diverso dal dolore.
Lui:-“tutte uguali queste troie, voglio essere prese mentalmente e poi è il cazzo che vogliano, è vero Troia??”
A quel punto stavo provando piacere nel roteare i fianchi quando lui…. sto perdendo l’erezione scendi che ti voglio venire in bocca.
Allora era questo il motivo per cui non sentivo più dolore, infatti uscito ho visto che non era più erezione.
Toltosi il preservativo si è segato mettendomelo in bocca quando stava per venire.
Ci siamo vestiti in fretta e mentre lui andava via ho messo tutto in ordine.
Brutta esperienza, l’aspettativa di diventare il suo chiavo sessuale è svanita già mentre mi stava inculando mi ha fatto capire che il suo era un espediente per semplicemente incularmi.

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