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Giovanna e Marcello: il giorno del matrimonio

By 10 Luglio 2021No Comments

Questo racconto è frutto di fantasia, dopo aver pubblicato su Milù indicando che ero disponibile a scrivere racconti, sono stato contattato da una coppia che desiderava una storia con loro protagonisti nell’area della dominazione. Mi hanno dato qualche elemento per cui nel racconto ci saranno verità ma soprattutto la mia fantasia che seguirà la traccia fornita. La coppia gradirebbe commenti, se vorrete farne mandateli al mio indirizzo email nadiagang@libero.it io li girerò a loro e se vorranno vi contatteranno.
Mi chiamo Giovanna, ho 28 anni sono alta 1,65 quasi terza di seno, capelli castani abbastanza corti, sono sposata con Marcello 42 anni, imprenditore fisico normale 1,72 moro con i ricci, dei due quella carina sono io, lui però ha un ottimo carattere e tanto è pronto e risoluto nel suo lavoro, altrettanto è sottomesso quando si tratta di sesso. Gli piacerebbe vedermi usata e dominata da altri uomini e questo desiderio è fonte di arrapamento per entrambi che ci inventiamo storie. Io sono molto disinibita e mi piace provocare con vestiti molto sexy, a volte “dimenticandomi” di indossare l’intimo. A Marcello piace vedere le reazioni che suscito con il mio civettare per poi raccontarmele e fantasticare su cosa mi farebbero gli uomini che mi hanno vista.
Tutto questo per inquadrare un po’ la situazione, da 1 anno nel nostro condominio, una bella palazzina di una cittadina di provincia del nord con parco e piscina, è arrivato un nuovo portinaio, è albanese e si chiama Berat ma tutti i condomini lo chiamano Barry. Quest’uomo ha 35 anni, alto 1,90, muscoloso, non fa solo il portinaio ma si occupa anche della manutenzione di parco e piscina. Capita perciò di vederlo, soprattutto nel periodo che va da maggio fino ad ottobre, in pantaloncini corti che lavora. Vi garantisco che tutte le mie amiche che hanno avuto modo di vederlo ci hanno fatto più di un pensierino ed anche le signore che abitano il condominio se lo guardano molto volentieri, non so se abbia già scopato qualcuna nel condominio in quanto è molto riservato. Una mattina presto mentre puliva la piscina, c’era qualcosa sul fondo che l’aspiratore non riusciva a raccogliere, io non riuscivo a dormire e dalla finestra dell’attico al quarto piano stavo godendomi la scena di lui che lavorava a torso nudo. Non riuscendo ad aspirarla decise di tuffarsi ma i pantaloncini non erano ben legati così si sfilarono e rimase nudo e potei osservare bene lo splendido culo di Barry, non si scompose, raccolse l’oggetto quindi recuperò i pantaloncini ed uscì dalla piscina e si rimise i calzoncini mentre era girato verso di me. Il suo pene, seppure a riposo e con una distanza non piccola, mi apparve di dimensioni abbondanti e feci appena in tempo a prendere il telefonino fare uno zoom e fotografarlo un paio di volte. A causa della distanza e dello zoom digitale la fotografia non era nitidissima ma il rapporto fra le dimensioni mi faceva capire che avevo visto bene.
Marcello ed io (all’epoca non ancora sposati) fantasticavamo su Barry immaginandolo in situazione particolari e queste fantasie erano carburante per scopate molto piacevoli, l’averlo immortalato nudo non fece altro che aumentare il nostro desiderio di farmi prendere, meglio se rudemente, da lui. Ci mancava però l’occasione per poter trasformare in realtà le nostre fantasie. Ad essere sinceri entrambi godevamo molto delle fantasie ma non eravamo molto convinti che metterle in pratica fosse una buona idea.
Tutto cambiò qualche mese dopo il giorno del matrimonio, per aumentare il desiderio avevo tenuto a secco Marcello da una settimana, evitando ogni riferimento sessuale ed era stata dura, non so se lui si fosse fatto delle seghe (non ne avevamo parlato) ma io ero stata molto tentata dallo sgrillettarmi ed usare un dildo per penetrarmi; avevo però deciso di rispettare quel piccolo periodo di astinenza per aumentare la voglia.
Il matrimonio era previsto per domenica alle 11 in comune, Marcello aveva noleggiato un auto storica per venirmi a prendere ed era uscito con la sua auto verso le 9:30 baciandomi sulla guancia e raccomandandomi di non fare troppo tardi perché se è vero che la sposa si deve aspettare un pochino, disse scherzando che troppa attesa lo avrebbe spinto a sposare sui due piedi una mia amica che aveva sempre manifestato interesse verso di lui. Saremmo partiti direttamente dalla chiesa verso l’aeroporto per il viaggio di nozze che sarebbe stato in un bel villaggio turistico in Sicilia, relax e qualche gita.
Alle 9:30 quando Marcello fu uscito cominciai a prepararmi poi citofonai a Barry chiedendogli di salire per le ultime raccomandazioni. Ci eravamo infatti accordati che sarebbe salito ogni giorno a controllare che fosse tutto a posto e a dare da bere alle piante ed a cambiare la lettiera del gatto oltre a mettergli il cibo nella ciotola. Quando Barry suonò lo feci entrare, non mi ero ancora vestita per non sgualcire il vestito, uno splendido tubino bianco abbastanza corto che avrei indossato con un paio di sandali sempre bianchi ed una giarrettiera rossa che, accavallando le gambe, si sarebbe vista. Il tocco che rispecchiava il mio esibizionismo e che speravo facesse arrapare ancora di più Marcello. Ero in vestaglia semi trasparente indossando sotto un completino nero di pizzo con lo slip molto sgambato ed a perizoma. Come vi dicevo sono molto esibizionista e mi piace provocare, non so se speravo che sarebbe successo qualcosa, probabilmente inconsciamente si, dovevamo dare un seguito alle nostre fantasie per sbloccarci perché ciò che ci immaginavamo cominciava a ripetersi rendendo meno interessante e stimolante la scopata successiva.
Girammo per la casa, feci vedere a Barry dove stavano cibo e sabbietta, per il gatto, gli dissi ogni quanto e come bagnare le piante ed un paio di raccomandazioni quindi presi dal portafogli 100 euro come mancia.
Barry fece una battuta che fece sbloccare la situazione: “signora Giovanna, di solito le donne le pago io e non per cambiare la sabbia al gatto”, l’allusione era chiara e decisi di stare al gioco. Feci cadere la vestaglia e gli dissi: “ed una così quanto la pagheresti?” lui rispose: “ho solo 100€ porgendomi la banconota che gli avevo appena dato, spero che bastino”. Non so che mi prese, afferrai la banconota, gli misi la mano sulla patta ed incominciai a slacciargli i pantaloni, il suo cazzo era già mezzo eretto e come avevo dedotto dalla fotografia era di notevoli dimensioni, cominciai subito a leccarlo e divenne ancora più imponente fino a svettare grande come non ne avevo mai visto se non nei film porno che avevo guardato con mio marito.
Barry si spogliò completamente mentre anche io mi toglievo reggiseno e mutandine senza però mai molare almeno con una mano quel cazzo così grosso, Barry mi baciò a fondo con la lingua e sebbene volessi solo il suo cazzo ero disposta a prendere tutto il pacchetto. Il bacio profondo e la mano che massaggiava il suo pene mi fecero bagnare moltissimo, lui intanto che mi baciava aveva preso a strizzarmi un seno con una mano mentre l’altra si era appoggiata nella zona pubica e stava esplorando la mia fighetta. Barry si accorse che ero bagnata ed allora disse una cosa che anziché darmi fastidio mi fece bagnare ancora di più. “sei proprio una gran porcona, ti sei bagnata subito mentre ti baciavo e mi massaggiavi il cazzo, e questa situazione la hai creata di proposito, è il giorno del tuo matrimonio e ti stai comportando da mignotta, ti tratterò come tale visto che ti ho anche pagata”. Detto questo mi sollevò di peso, mi fece appoggiare con la pancia alla spalliera del divano e cominciò ad appoggiare la grossa cappella all’ingresso della mia passera.
Non gli ci volle molto per infilare buona parte del cazzo, io intanto mi stavo bagnando sempre più e lui se ne accorse, mugolando mi disse: “sei proprio una gran troia, senti come sei bagnata, si vede che il cazzo ti piace tanto, non preoccuparti d’ora in poi non te lo farò mancare, invece di andare a troie andrò con una gran vacca, molto comodo averti già in casa!”. A queste parole e per le generose pompate di Barry ebbi il primo orgasmo e lui se ne accorse incrementando il ritmo. Intanto si era insalivato due dita e sputò anche sul mio buchetto posteriore, infilando poi prima un dito e poi un altro. Il culo lo ho dato solo poche volte ed è bello stretto e pensavo con timore a quel cazzone che mi avrebbe sventrato. Non riuscivo però a ribellarmi, se da un lato temevo di prenderlo, dall’altro lo volevo dentro e raggiunsi un secondo orgasmo. “resta li troia che adesso ti sfondo anche il culo, quando il cornuto te lo chiederà durante il viaggio di nozze lo troverà bello aperto”. Estrasse il cazzo e strofinò per bene la cappella sul mio orifizio anale bagnandolo per bene con il liquido lubrificante della mia vagina. Cominciò ad infilare un pezzo di cappella, mi faceva un po’ male ma sentivo che il buco si stava allargando, pian piano affondava sempre di più, fermandosi di tanto in tanto per consolidare la posizione raggiunta, ne estraeva un pezzettino e poi col colpo successivo avanzava di un altro centimetro, la cosa durò circa 10 minuti fino a che sentii le sue palle che toccavano le mie chiappe. “Ora che è dentro tutto devi guadagnarti i tuoi soldi” tenendolo tutto infilato e abbracciandomi perché non si sfilasse il cazzo dal culo, si mise a sedere sul divano in modo che le mie ginocchia avessero presa sul cuscino. “ora troia fammi vedere che ho speso bene i miei soldi, cavalcami e fammi godere”. Piano piano cominciai un s e giù che mi procurava al tempo stesso bruciore e piacere, le sue grandi mani mi strizzavano le tette ed i capezzoli aggiungendo altro piacere e dolore. Aumentai il ritmo e sentivo che dentro il culo il suo bel cazzone scivolava sempre meglio, ad un certo punto mi salii un calore ed ebbi il primo orgasmo anale della mia vita. Avevo preso il cazzo nel culo già diverse volte ma era sempre stato solo piacevole mai avevo raggiunto quel piacere come quella volta. Mi contrassi tutta e lo stimolo fece esplodere anche la sua sborrata lo sentii gridare di piacere e diversi fiotti di sborra mi riempirono le viscere. Ci accasciammo esausti da quel piacere ma dopo un paio di minuti lui lo estrasse e me lo porse davanti alla bocca. “Finisci il tuo lavoro zoccola e ripuliscimi il cazzo poi vai a vestirti che il cornuto ti aspetta in chiesa”. Gli ripulii il cazzo per bene, lui ogni tanto mi bloccava la testa con una mano mentre con l’altra estraeva il cazzo dalla mia bocca e me lo sbatteva sulla faccia in un gesto di dominazione e di umiliazione per me, io però gradivo quel trattarmi come una puttana, d’altra parte mi ero comportata come una di loro. Quando ebbi finito di pulirlo e Barry di divertirsi a colpirmi a colpi di cazzo, si diresse verso il bagno principale, e tornò con il rotolo della carta igienica. “Vi ho capiti voi due, tu sei una gran vacca e lui un gran cornuto, non so se lo sa ancora ma sono certo che gli farà piacere saperlo, voglio mandargli un bel regalino, prendi la carta igienica, fai un tappo e chiudi il buco del culo, quando sarete soli gli farai assaggiare il sapore della mia sborra. E guarda che quando uscirai voglio controllare che ci siano sia il tappo che la sborra nel tuo culo”.
Detto questo si vestì guardò l’orologio e mi disse che dovevo muovermi che non potevo far aspettare troppo il cornuto. Mi diressi in bagno con il mio tappo di carta nel culo pensando se tenerlo o meno. Sentii di la che Barry stava armeggiando e quindi il rumore di un messaggio whatsapp. “Il cornuto ha gradito, gli ho mandato una foto del mio cazzo ancora semiduro ed il commento che gli avevi fatto un bel paio di corna per regalo. Ha risposto che sei fantastica. Per tua informazione, Marcello prima di uscire era passato da me, è qualche mese che stiamo cercando l’occasione di farti scopare da me ed ora finalmente ci siamo riusciti. Non temere dalla prossima volta potrai esibire la tua troiaggine anche davanti a lui”.
Ero stata usata e non mi era affatto dispiaciuto, mi ero comportata da troia e mi era piaciuto tanto, avevo fatto cornuto, ma non tanto visto che era d’accordo, il mio quasi marito, mi era venuto il dubbio che non mi avrebbe più sposato e che quella con Barry fosse tutta una montatura per scaricarmi mi sfiorò la mente ma il successivo messaggio di Marcello “sei stata grande, mi devi raccontare tutto e ci divertiremo con Barry” mi fece tranquillizzare. Avevamo fatto lo step che ci mancava, ora si apriva un mondo di sesso e porcate e ne ero lieta.
Mi sciacquai e cambiai il tappo che si era bagnato infilando un dito nel culo per sentire se la sborra era ancora lì, lo estrassi sporco di sperma e me lo misi in bocca per assaggiarne il sapore che trovai gradevole.
Mi truccai in modo che le occhiaie frutto della scopata non si vedessero e 5 minuti prima che arrivasse l’autista con la macchina per portarmi al comune per sposarmi, scesi. Barry mi salutò molto cortesemente ed in modo distaccato mentre dava la posta ad una condomina ma appena questa ebbe preso l’ascensore, mi fece segno col dito di entrare in guardiola, dove mi tolse mutande e tappo, infilò due dita che uscirono sporche di sborra che mi porse da succhiare. “E brava la mia zoccola, hai obbedito, avrai modo di ricevere tanti altri ordini da me e tuo marito di vedere quanto sei vacca, buon matrimonio e viaggio di nozze”.
La macchina arrivò un paio di minuti dopo puntualissima così come puntuale arrivai al comune, Marcello era li ad aspettarmi mi abbracciò e mi sussurrò in un orecchio “sono sicuro che sei stata una gran vacca, Barry mi ha chiamato mentre eri in auto e mi ha detto che sei stata brava ed obbediente, grazie per avere finalmente trasformato in realtà quello che desideravo da tempo”. Salimmo le scale del palazzo comunale e ci sedemmo davanti al sindaco che celebrò il nostro matrimonio.
Durante il rinfresco che seguì il matrimonio sentii un rivolo che mi scendeva lungo la gamba e mi accorsi che il tappo, nonostante le mutandine che dovevano tenerlo a posto, si era leggermente spostato, andai quindi in bagno non prima di aver recuperato la striscia di sperma che nel frattempo era arrivata quasi al ginocchio approfittando di un momento in cui, durante il servizio fotografico eravamo rimasti soli io e Marcello. Porsi le due dita sporche di sperma a Marcello che le baciò, il le spinsi dentro la sua bocca e le ripulì per bene. “E’ il regalo di Barry” mi chiese ? “Si, gli risposi, ho messo un tappo ma si è spostato e ne è uscito un po’, ma non ti fa schifo ?” “No, non vedo l’ora di recuperare anche il resto e di vederti all’opera per poterne ingoiare di appena prodotto”. Durante le nostre fantasie avevamo immaginato anche questo ed avevo notato che mentre fantasticavamo su questo punto, Marcello di era arrapato ancora di più ma non pensavo che poi lo avrebbe fatto realmente. La giornata fu abbastanza lunga, l’aereo alle 16, arrivati a Palermo alle 17:30 e finalmente in albergo a Taormina giusto in tempo per salire in camera e preparaci per la cena. Mi ero quasi scordata del tappo e del contenuto del mio culo ma Marcello no, appena fummo in camera da soli mi disse “voglio subito il mio regalo e consumare questo matrimonio”.
Detto questo ci spogliammo e Marcello cominciò a leccarmi la passera mentre rimuoveva il tappo, contrassi i muscoli dello sfintere e senza sforzo usci un discreto quantitativo di sborra che Marcello mentre mi leccava la passera raccolse lubrificando per bene il buco del culo già sporco del seme di Barry. “Voglio incularti anche io visto che la strada è stata ben aperta”. Che potevo fare ? Mi misi col culo per aria e Marcello arrapatissimo infilò il su cazzo in piena erezione. Non fece la minima fatica, Barry aveva allargato per bene, mi pompò per 10 minuti e quando stava per venire estrasse il cazzo dal culo mi fece inginocchiare e mi sborrò in faccia e sul seno dandomi della vacca e della troia rotta in culo. Per lui fu bellissimo per me invece solo mentalmente ma fisicamente non avevo goduto. Marcello se ne accorse subito e dato che è sempre attento ai miei orgasmi, aprì la valigia ed estrasse un bel dildo nuovo di pacca replica di quello di un noto attore porno americano. “un regalino per te”. Quindi me lo porse da succhiare mentre lui si dedicava alla mia figa per prepararla all’ingresso del grosso membro di gomma, in breve il cazzone cominciò ad entrare ed io sentii il calore salirmi mentre Marcello continuava a leccarmi con metodo. Ebbi il primo orgasmo e Marcello era di nuovo in completa erezione, si mise dietro di me e ricominciò ad incularmi. Era la prima volta che avevo figa e culo pieni e la sensazione era stupenda, pensai che adesso che Barry era a disposizione, avrei replicato con lui e Marcello, mi sentivo molto vacca e godei per l’ennesima volta in quella giornata. Marcello intanto si stava sfogando verbalmente “sei proprio una gran troia, sarai una schiava bravissima, sono sicuro che Barry troverà tante cose da farti fare ed io sarò li con te e farò quello che vuoi per il piacere di entrambi” quindi venne nel mio culo.
Tempo per una doccia e ci vestimmo, avevo figa e culo in fiamme per l’intensa attività sessuale della giornata così decisi di non indossare le mutandine anche se sapevo che quando Marcello se ne fosse accorto avrebbe voluto fare il tris. Scendemmo nella ala da pranzo dell’albergo e ci godemmo una splendida cena facendo amicizia con una coppia seduta al tavolo di fianco, ma questa è una storia che vi racconterò un’altra volta.

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