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Mi ipnotizai a vedere scorrere le luci bianche e arancioni di quella galleria infinita, seduta in auto come passeggera insieme a uno sconosciuto, ero vestita con un abito che lasciava intravedere tutto di me su richiesta del mio padrone per raggiungere una destinazione di cui non ne ero ancora a conoscenza.

Finalmente la macchina prese un viale privato pieno di fiori stupendi che portava a un cortile, accostò e mi fece scendere, mi disse che prima di continuare a piedi mi avrebbe dovuta bendare, acconsentii girandomi in modo da facilitargli il compito. Non fu per niente facile camminare sui tacchi bendata nonostante l aiuto costante dell uomo che mi stava accompagnando, mi fece scendere dei gradini e finalmente potei entrare in una stanza, lui li mi salutò gentilmente e chiuse la porta alle mie spalle.

Fu impossibile non accorgermi della presenza del padrone intorno a me.  Aveva una sorta di potere sul mio stato d animo e sui miei pensieri che a contatto con la sua aurea sembravano non seguire piu una linea logica e razionale.

La sua voce grossa spezzò il silenzio:《Mi fa piacere che sei tornata accettando le mie condizioni, quindi ora che sei di mia proprietà fai la brava, togliti il vestito e le mutandine che indossi e mettiti a 4 zampe che voglio vederti.》

Senza rispondere mi spogliai e mi inginocchiai, mi allacciò delle fascette di cuoio ai polsi e alle caviglie per poi attaccarle a qualcosa che non riuscivo a capire non potendo vedere, sapevo solo di non potermi più muovere da quella posizione.

Fece scorrere la sua mano sulla mia pelle iniziando a toccarmi delicatamente partendo dal centro della schiena per finire in mezzo alle mie gambe, passò un dito sul mio sesso che non creava dubbi su quale fosse il mio stato di eccitazione in quell istante, e lui non perse l occasione per vedermi umiliata:《sei così bagnata, vorresti che io ti faccia godere come una troia non è vero?》e io con un filo di voce nonostante la vergogna e la rabbia che sentivo gli risposi con un timido Si. Mi diede uno sculacciata che mi lasciò senza fiato e poi mi disse continuando con le sue dita a straziarmi il clitoride alternando con degli schiaffetti su esso:
《Si che cosa? lo sai come devi rispondere al tuo padrone, fammi sentire quanto sei ubbidiente.》
Le parole uscirono dalla mia bocca come non avessi avuto altra scelta:
《Si ti prego padrone, vorrei poter godere come una troia》, mi si contrabbero le labbra al contatto con le sue dita perciò lui per lasciarmi nella più totale frustrazione le tolse. Avevo voglia di sentirlo dentro di me, sentii slacciarsi i pantaloni e toccarmi le labbra bagnate con la punta del suo cazzo per poi penetrarmi più volte, mi sentivo colare il liquido delle mie voglie tra le gambe, lui si fermò, venne davanti a me, mi tolse la benda e mi comandò di leccargli la sua erezione, io impazzivo a guardarlo negli occhi e vedere la sua perdita di autocontrollo causata dalla mia lingua e la mia bocca, iniziò letteralmente a scoparmela poi mi afferrò dai capelli per fermarmi e tornò dietro di me, fece scorrere un filo di saliva in mezzo alle mie natiche ci passò una mano e mi penetrò con la sua asta, stringevo i denti per non lasciar trasparire il dolore misto alla perdizione che mi stava provocando, mi diede 3 sculacciate per poi afferrarmi dai fianchi per aumentare la violenza con cui mi stava prendendo, gemetti come penso non mi aveva mai sentita fare e amai follemente la passione con cui sapeva prendermi e far di me ciò che voleva. Uscì dalla mia carne dicendomi: 《Ora si piccola voglio che mi fai vedere quanto ti piace godere》si chinò a leccarmi il clitoride con movimenti ovali, io non avevo piu un minimo di controllo su quello che stava accadendo, sentivo bagnare la sua bocca di me e ci misi un istante per scoppiare in un orgasmo che sembrava essere senza fine, gli spasmi continuarono anche quando si staccò e venne davanti a me per poter venirmi addosso in tutti i punti che riusciva a sporcare il mio corpo.

Esausta mi slegò polsi e caviglie e mi rannichiai, mi prese in braccio mi accomodò su un letto, mi diede un bacio e io chiusi gli occhi.

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