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Racconti 69Racconti di Dominazione

La folle storia

By 17 Aprile 2009Febbraio 9th, 2020No Comments

è passato diverso tempo dall’ultima mia pubblicazione su Milù perciò mi sono convinto ad agire nuovamente e a creare un nuovo racconto che potesse, infine, aggiungersi al mio precedente testo. Spero possa piacervi.

Come era bello il sole, quel giorno. Tutto sembrava motivante e rassicurante. La prima notte distante da casa, nel nuovo appartamento, aveva convinto Brigitta che il peggio fosse passato. Finalmente poteva lasciarsi alle spalle il marcio e l’ingiusto comportamento di alcune persone, colpevoli d’averla prima accolta e poi cacciata da una città a lei quasi completamente sconosciuta. Certo, per mantenere la nuova casa e poter continuare a studiare avrebbe dovuto faticare, ma la cosa non la spaventava troppa, si sentiva pronta per questa nuova sfida. A ventuno anni doveva essere pronta, voleva esserlo.
Brigitta, ventuno anni di sogni, una ragazza dal fisico formoso, alta all’incirca un metro e sessanta, con una quarta di seno giovane e sodo. I capelli erano lunghi e mossi, il colore naturale era un biondo cenere che lei amava tingere di nero. Di indole romantica Brigitta era sempre stata molto sfortunata coi ragazzi, aveva cercato di trovarne qualcuno che potesse almeno assomigliare al suo ideale, rimanendo sempre delusa. Questa situazione, in maniera più o meno diretta, aveva influito sul suo carattere e sul suo modo di essere. Aveva rinunciato ad abiti che potessero esaltarne il fisico ed aveva optato per il look casto e semplice.
Comunque ora ogni cosa sembrava distante anni. Il sole era alto, la vita sorrideva di nuovo a Brigitta ed ai suoi sogni. O almeno, così sperava’
La verità era un po’ diversa. Per poter avere una casa Brigitta era ricorsa all’affitto condiviso con un altro studente, un certo Robert. Robert non era come lei, era un tipo particolare, sicuramente una persona affascinante, ma che le incuteva una naturale paura ed un naturale sospetto. Ventiduenne sportivo, con spalle larghe e fisico asciutto il giovane aveva sempre dato l’impressione di essere interessato a lei unicamente per soddisfare alcune perversioni personali. Non erano certamente rare le battute del tipo ‘con quelle tette devi fare delle spagnole da paura’ o ‘secondo me devi essere una vera maiala a letto’ . Insomma, era sicuramente il coinquilino meno adatto all’inibita Brigitta.
Quella mattina, quando lei uscì dalla propria stanza Robert era già in giro. Indossava una camicia azzurra ed un comunissimo paio di jeans. Stava uscendo dal bagno e puzzava di dopo barba come al solito. Per la giovane fu un pugno allo stomaco di prima mattina
-Ciao Brigitta’mamma mia come sei sexy oggi’
-Ma smettila va’
Altro dettaglio : Robert amava prendere in giro Brigitta per la sua completa incapacità di essere sexy e quella mattina, il pigiamone bianco con un orso ricamato fece il resto.
-Oggi sarò fuori tutto il giorno’se vuoi portarti qualche uomo a casa fa pure okay?
La voce del ragazzo filtrò attraverso la porta del bagno. Brigitta si guardò allo specchio e sospirò
-uomini’si’a decine’
Commentò indispettita, lui, dall’altra parte, emise una risatina. Qualche momento dopo la porta di casa si aprì e si richiuse poco dopo. Robert doveva essere uscito. Rassicurata da questo Brigitta uscì dal box doccia e si avvolse nell’asciugamano rosa. Si sarebbe cambiata in camera sua.
Uscì dunque dal bagno e tranquillamente si diresse verso la propria stanza
-Lo sapevo’
La voce di Robert. Brigitta ebbe un sussulto e si volse di scatto. Il ragazzo non era affatto uscito di casa, aveva fatto solamente finta e adesso, sicuramente, l’avrebbe presa in giro. Il moto di rabbia ebbe la meglio su quello pudico e la giovane sbottò
-che diavolo ci fai qui? Che fai mi spii razza di maniaco sessuale?
-ehi! Non sono io quello che se ne va in giro mezzo nudo per casa!
La ragazza stava per replicare a tono quando Robert si mosse verso di lei. Istintivamente la giovane fece alcuni passi indietro finendo con la schiena sulla porta della stanza. Robert la guardò dall’alto in basso e con un secco movimento le strappò di dosso l’asciugamano. Brigitta lanciò un piccolo urlo che il giovane strozzò immediatamente con una mano sulla bocca.
-pianta di strillare stupida!
La guardò attentamente, aveva l’espressione critica, sembrava stesse valutando con attenzione il fisico della giovane. Nel farlo, naturalmente, non tolse la mano dalla bocca di lei, praticando maggior pressione ad ogni minimo gemito di Brigitta.
-tks’non mi sorprende affatto che tu non abbia un ragazzo’cazzo’hai ventuno anni e ti tieni da nonna! A tette ci stiamo, son belle sode e capezzoli piccoli, ma guardati la fica! Sembra una boscaglia! Cazzo scommetto che uno si farebbe male al pisello a provare a penetrarti! Per non parlare delle gambe! Ma che vuoi dimostrare che discendiamo dalle scimmie o cosa?
Quelle osservazioni ferirono l’ego di Brigitta. La ragazza cessò di dibattersi ed abbassò colpita lo sguardo. Robert lasciò la presa e la guardò con le mani sui fianchi
-Avevo il sospetto che tu non fossi affatto sexy. Ho provato a stuzzicarti in ogni modo ma te niente!Al diavolo mia nonna ha 71 anni e quando esce con mio nonno si tira a lustro più di quanto non faccia tu!
-Piantala’io’io non ti ho chiesto niente!
La giovane emise un istintivo singhizzo. Robert non si scompose, anzi, le si avvicinò e le toccò un seno
-sono sodi’tks’sono uno spreco se non ti metti in testa di fare qualcosa anche per tutto il resto!
Brigitta si difese, spinse via il braccio del giovane e si lanciò nel letto a coprirsi con un lenzuolo
-Adesso basta! Va via o ti giuro che ti denuncio!
-Sai bene che non lo faresti’ma che ti credi, invisibile? Abitiamo insieme da due settimane e non hai fatto altro che fissarmi! Ma io con una come te non ci faccio niente chiaro?
Una nuova ferita, Brigitta era prossima alle lacrime quando Robert si sedette sul letto.
-Almeno sai succhiarlo?
-‘
-Non fare la santa brutta scema e rispondimi!
-io’beh l’ho fatto a qualche mio ex’
Robert non ne parve convinto
-Succhiamelo’visto che non sai farti capire almeno nella pratica capirò che sai fare’
-Cosa? Ma tu sei’
Non riuscì a finire la frase, Robert l’agguantò per i capelli e la tirò a se, le spinse la testa verso i jeans obbligandola a restare col volto a pochi centimetri dal pacco
-Non sono qui per parlare chiaro? Sono due mesi che non scopo e ho bisogno di allentare la tensione!Perciò dimostrami che se almeno con la bocca sai farci!
Brigitta chiuse gli occhi sentì la zip di Robert abassarsi e poi qualcosa colpirel la guancia. Aprì gli occhi. Era il nodoso pene del coinquilino. Non era particolarmente lungo, ma era tozzo.
-Avanti brutta troia fammi vedere che sai fare!
-Non chiamarmi così!
Si difese lei, lui la spinse sul pene e la giovane fu quasi costretta a farlo affondare nella propria bocca. Si sentì violare, ma ciò che la faceva star più male era il fatto che le stava realmente piacendo. Il pene del giovane s’indurì in poco tempo, divenne un po’ più lungo, ma mantenne sempre la sua grandezza, la giovane si sentiva la bocca piena quasi a farle male.
-Troia Troia Troia! Ma allora sai farci puttana!
Robert sembrava in trans, muoveva il bacino quasi a scoparsi la bocca di Brigitta, la ragazza istintivamente emise dei gemiti di lamentela su quei nuovi insulti, di tutta risposta ricevette una cinghiata sulla schiena che le strappò un urlo strozzato
-Ti insutlo quanto mi pare e piace hai capito? Più ti opporrai e più soffrira, perciò non fare la stupida. Adesso me lo succhi fino a farmi venire, poi lo pulirai. Quando avremo finito andrai a farti una cazzo di ceretta alle gambe e alla fica. Se non saranno perfettamente liscie ti picchierò ancora chiaro?
La ragazza sentì le lacrime uscirle dagli occhi e discenderle sul volto. Robert non le teneva più la testa premuta sul pene, eppure la giovane non riusciva a smettere di succhiare. Nonostante moralmente e psicologicamente si sentisse distrutta il suo corpo non riusciva a ribellarsi alla situazione.
Continuò a succhiare come mai prima in vita, anche Robert continuò a pomparla in bocca ed ad insultarla, alla fine lui venne con un gemito di piacere. Un quantitativo di sborra densa e calda colò in bocca a Brigitta.
-ingoiala!
La giovane obbedì
-bravissima troietta’adesso puliscimi il cazzo’
-sei un bastardo’
e giù uno schiaffo
-obbedisci
Brigitta si piegò nuovamente sul pene, con la punta della lingua pulì i residui di sperma, li ingoiò come ordinatole da Robert. Poi alzò la testa e lo guardò, lui sorrise soddisfatto.

Fine primo capitolo.

Se vi è piaciuto il primo capitolo, se desiderate farmi osservazioni o chiedermi spiegazioni potete scrivermi al mio indirizzo e-mail : zedkiel.blanchard@hotmail.it . Spero abbiate la pazienza di attendere anche i prossimi capitoli!
Un saluto a tutti

Zedkiel
Dalla prima umiliazione subita da Robert non erano passati nemmeno tre giorni, ma già Brigitta sentiva che qualcosa, in quella casa, era profondamente cambiato. Si sentiva disinibita ed anche violata nel profondo. Dopo il primo rapporto avrebbe voluto correre dalla polizia e sputtanare Robert, ma sie ra resa conto, in cuor suo, che in parte il rapporto con quel giovane era esattamente ciò che ella desiderava.
Quel giorno, un venerdì, Brigitta tornò a casa un po’ più tardi del solito. Robert stava già in casa, sorseggiava una pepsi ed indossava la consueta camicia azzurra. Sul tavolo la ragazza notò subito uno strano sacchetto
-finalmente sei tornata eh? Dove cazzo sei stata? Ti ricordi che giorno è?
Brigitta fece mente locale e si ricordò solamente in quel momento di un ordine impartitole da Robert poco dopo l’averla usata per il proprio piacere. Lui le aveva imposto di prendersi maggiormente cura di se, di rendersi presentabile e di eliminare ogni traccia di peluria dalla vagina. Ovviamente, la giovane, non aveva fatto niente di tutto questo.
-razza di scema lo sapevo non posso fidarmi’
-ehi’modera i termini sai? Non ti ho denunciato solo perché mi serve che tu stia qui a pagare metà affitto!
La sua ribellione durò poco. Robert si alzò ed andò verso di lei. Lei si mise subito schiena al muro ed alzò le braccia intorno al capo come a proteggersi.
-puoi dire quello che vuoi brutta puttanella da quattro soldi, ma io ho visto come era ridotta la tua figa, a te piace essere insultata e picchiata ammettilo’
-no!
Robert non si scompose. Andò al tavolo ed infilò una mano nel sacco. Tirò fuori uno strano oggetto, sembrava una cintura in cuoio nera, ma non aveva la fibia
-ammettilo o dovrò farti male’
-vaffanculo!
Il colpo le arrivò all’altezza delle cosce. Nonostante i jeans la ragazza sentì un dolore profondo e lanciò un piccolo gemito
-allora?
-e va bene cazzo! Mi è piaciuto e allora?
Robert sorrise. Senza esitazioni afferrò la giovane e la spinse verso il tavolo
-togliti i pantaloni e quello schifo di mutande che porti! Metti bene in mostra la fica okay? Io vado a prendere il necessario’
-tu’cosa?
-Vuoi prenderne ancora?
Lei non replicò. Ancora con la giacca indosso tolse i pantaloni e le culotte arancioni. Le lasciò a terra e si mise sul tavolo vincendo l’imbarazzo. Robert arrivò poco dopo con una lametta ed il sapone da barba
-per colpa tua dobbiamo perdere del tempo in questa menata del cazzo! Stupida troia’
-tu’tu non puoi’
Robert la fissò appena, Brigitta si zittì
-forse non hai capito una cosa’lascia che te la dica : tu sei un oggetto chiaro? Non conti un cazzo come persona e dovresti ringraziarmi delle attenzioni che ti do. Sai quante ragazze potrei scoparmi? E invece scopo con te’perciò il minimo che tu possa fare è essere completamente al mio servizio
Lei non rispose nulla. Chiuse gli occhi e si morse le labbra per non dire nulla.
Il giovane prese posto davanti a lei, inizialmente sembrava intenzionato ad usare il capone, poi, con un ghigno divertito invertì il progetto.
-ma no, per una come te non intendo sprecare nemmeno un po’ del mio costoso sapone’
E via, col rasoio nuovo direttamente a pelle. Un dolore continuo, uno sfregamento interminabile che irritò la pelle di Brigitta facendole uscire lacrime dagli occhi . Un supplizio che la giovane sopportò per molti, molti minuti prima di sentire
-bene, adesso è decisamente meglio’però’non pensavo fosse così grande’chissà che cosa le sta dentro’passami la lattina’
-cosa?
Replicò lei sconvolta
-passami la lattina cazzo!
Tremolante lei obbedì. Robert afferrò l’oggetto e dopo aver gettato la pepsi sul ventre di Brigitta tentò d’inserire la lattina nella vagina. Brigitta tirò indietro la testa, stava soffrendo e non mancava di sottolinearlo con suppliche che , di contro, non facevano altro che arrabbiare Robert per l’insuccesso
-niente non ne vuole sapere’dovremo andare più piano..
detto questo il ragazzo pescò nuovamente dal sacchetto. Brigitta non impiegò molto nel vedere un grosso cazzo di gomma , Robert sorrise
-ti piace l’oggetto eh?
Lei non rispose, lui le tirò uno schiaffo sulla pancia
-rispondi!Tanto sei già un lago qui sotto perciò piantala di fare la dura!
Brigitta chiuse gli occhi
-falla finita’
-che cosa hai detto?
-vuoi ficcarmelo dentro no? Fallo allora!
Robert sorrise, forse stizzito per la situazione infilò l’oggetto senza alcuna precauzione o garbo strappando alla coinquilina un urlo di dolore. Non durò molto. Robert si alzò e cazzo alla mano impose a Brigitta di fargli un pompino mentre il grosso cazzo di gomma le era in fica
-se ti piace puoi masturbartici..
aveva sottolineato lui, ma lei no, non aveva ancora del tutto accettato la situazione. Era a gambe aperte sul tavolo, un pene artificiale in figa ed uno vero in bocca eppure ancora resisteva.
Robert le sollevò la maglia esponendo i seni della giovane. Mentre lei continuava a succhiare lui le serrò la presa su un seno e le strappò un mugolio di dolore. Lui sorrise, gli piaceva vedere la ragazza in difficoltà e non esitò a colpire ripetutamente i seni a mano aperta arrossandoli. In tutto questo, la ragazza, cominciava a trarre un sadico piacere. Alla fine, quesi posseduta, sollevò una mano tirando a se il ragazzo e cominciando ad imporgli un movimento di spinta in gola.
-a vuoi che ti scopi la bocca eh troia?
Sorrise divertito. Senza esitare il giovane cominciò a pompare violentemente la bocca di Brigitta. Facendolo teneva le mani sulla nuca della giovane impedendole di ritrarsi anche dopo un conato. Quel martirio durò qualche minuto, Brigitta non sentiva più alcuna resistenza e la cosa sembrava, anzi, eccitarla. Mise una mano sul cazzo di gomma che le stava uscendo dalla vagina e se lo rispnse dentro. Posseduta da un demone che nemmeno lei pensava d’avere.
Robert non si trattenne oltre, le esplose in bocca sparandole in gola una quantità inaudita di sperma. Quando il pene su estratto dalla bocca di lei era lordo, Brigitta nemmeno se lo fece ordinare e subito pulì tutto ingoiando avidamente.
-scendi e va dentro la vasca’
lei non si oppose. Entrò nella vasca dopo l’essersi tolta ogni vestito. Robert le andò accanto, lei lo fissò. Il giovane sorrise e senza dire una parola cominciò ad urinarle addosso. Inizialmente lei tentò di fuggire, il giovane le lanciò un grido e lei capì. Si lasciò colpire sul volto, sui seni e sulla pancia. Un rigagnolo di urina scendeva dal seno fino alla vagina e sembrava eccitare molto Robert
-Brava troietta, adesso leccati le tette avanti’
Lei obbedì nonostante lo schifo. Sapeva di essersi arresa, sapeva di non essere altro che un oggetto per lui, ma le andava bene così, ormai.

E qui concludo il secondo capitolo di questa storia. Come sempre mi auguro che possa esservi piaciuto e spero possiate attendere i prossimi con la stessa partecipazione con cui avete atteso questo! zedkiel.blanchard@hotmail.it è la mia e-mail per commenti o suggerimenti. Come sempre sono molto attento a riguardo e rispondo sempre a chiunque mi scriva. Alla prossima!

Zedkiel
-adesso basta! No basta mi fai male!
Ormai sembrava tutto normale. Un copione di un film già visto e senza più sorprese. Briggitta, d’altra parte, aveva capito che per quanto mentalmente si opponesse alla fin fine al suo corpo piaceva. Adorava quando, di notte, Robert entrava in camera sua smanioso di sesso e la costringeva a praticargli i più perversi giochi sessuali. Adorava quando lui, un po’ arrogantemente, le diceva ingiurie di ogni sorta, umiliandola. Però ormai era tutto uguale, alla fin fine Brigitta aveva capito che era sufficiente recitare la parte della povera ragazza dolorante per sentire Robert soddisfatto. Uno stratagemma per salvaguardarsi, in effetti.
E così le giornate si erano susseguite incessantemente, una dopo l’altra, senza una vera e propria spinta innovativa. Sesso, solo sesso. Niente che ormai fosse più stimolante o realmente soddisfacente. Perfino l’imbaranata Brigitta si reputava, ormai, piuttosto abile ed esperta.
Ancora una volta fu però lui a sorprenderla.
Quando Brigitta rientrò dalla spesa trovò Robert in sala. Non sembrava da solo. Timidamente si avvicinò alla stanza, si apoggiò al muro e sbirciò all’interno senza farsi vedere. Robert era seduto in poltrona. Aveva indosso solamente la sua maglietta. Aveva le gambe leggermente allargate e li in mezzo, una ragazza completamente nuda, stava praticandogli un discreto pompino. Succhiava delicatamente, quasi come se avesse paura di fargli male.
-ti ho detto di succhiare più forte puttana!
Ringhiò l’insoddisfatto Robert, lei muglò qualcosa, lui, presa la cinghia dei pantaloni, la colpì ripetutamente sulle natiche, arrossandogliele.
-non lamentarti e succhia brutta troia! Non ho voglia di annoiarmi mentre aspetto l’altra cagna!
Brigitta si portò una mano sulla bocca. Dunque Robert aveva trovato un modo per rompere la monotonia? A quanto sembrava si. Sospirò, si fece forza e mestamente emerse nella sala. Quando Robert la vide sorrise. La giovane in ginocchio davanti al ragazzo fece per staccarsi dal pene di lui, ma Robert la fermò con forza.
-Troia tu succhia chiaro? E tu che cazzo fai ancora li? In ginocchio e leccale la fica!
Quasi meccanicamente Brigitta si inginocchiò e si avvicinò alla giovane. Le poggiò le mani sulle natiche arrossate , esitò. Istintivamente un freno le impedì di andare oltre, ma qualcosa la riportò subito al proprio dovere. Le incerte mani della giovane sconosciuta trovarono alcuni ciuffi di capelli di brigitta e la tirarono verso di se quasi costringendo la giovane ad entrarle in fica. Robert sorrise
-e adesso cerca di soddisfare questa cagna coem se fosse il mio cazzo!
Brigitta non si oppose oltre, cominciò a leccare e la sua bocca cominciò a riempirsi di saliva ed umori. Si sentiva quasi bavare da quanto la ragazza la stesse bagnando. Improvvisamente Robert lanciò un gemito e come sua consuetudine impone una copiosa venuta nella bocca della sua cagna di turno. La sconosciuta non si oppose, accettò tutto e senza nemmeno farselo dire ingoiò ogni goccia.
-molto bene adesso possiamo presentarci brevemente. Brigitta, questa è Elisabetta, la tua nuova fidanzata
-la mia cosa? Ma che cazzo…
uno schiaffo la raggiunse. Brigitta tacque subito
-ho detto che sarà la tua fidanzata e questo sarà chiaro? Scoperte come due troie ogni volta che lo vorrò e mi soddisferete ogni giorno, anzi, farete ogni cosa che vi ordinerò di fare!
Brigitta annuì passivamente, gettò uno sguardo su Elisabbeta chiedendosi perchè l’altra non obiettasse niente. A lei c’era voluto un po ‘per accettare l’idea di essere ormai poco pià di un corpo, l’altra, invece, sembrava quasi felice.
-adesso Brigitta spogiliati e comincia a fare sesso con Elisabetta
Ancora una volta, quasi una marionetta, Brigitta si denudò. Non fece nemmeno in tempo a svilarsi del tutto il perizoma che Elisabetta le saltò addosso. Brigitta cadde sul divano, l’altra, con la quale ancora non aveva nemmeno parlato, affondò avidamente la lingua nella vagina dell’altra. Istintivamente brigitta si lasciò andarea a dei gemiti soddisfatti. Cinse il capo della sconosciuta impedendole di ritrarsi.
Elisabetta, di contro, continuò a torturarle la fica e ad infilarle un dito su per il buco del culo. Su e già muovendosi ad un ritmo dolorosamente piacevole. Brigitta lanciò ripetutamente delle urla confuse, non sapeva che fare, non era abituata a ricevere attenzioni, di solito era lei a dover sopportare tutto. Elisabetta, se possibile, era più sottomessa e porca di lei. La mente di Brigitta si chiese se questa non fosse una sfida che Robert non le stesse lanciando e così, guardando il proprio padrone, esordì.
-Vieni qui! Vieni qui!
Lui si avvicinò sorridente. Brigitta attese fino all’ultimo, poi si avvinghiò con le labbra al cazzo abbattuto del giovane. Aveva un sapore diverso dal solito, ma era troppo esaltata per farvi realmetne caso.
-hai capito la nostra troietta eh Ely? Sta godendo la puttana…
Elysabetta non replicò, ma con la mano libera cominciò a sferrare dei violenti pugni all’addome di Brigitta, la quale sussultò qualche volta, ma non lasciò la presa alla testa della ragazza ne rinunciò a tenere il pene del giovane fra le labbra.
-sapevo che ti sarebbe piaciuto.
Sorrise Robert, ritranendosi
-sei davvero schifosa Brigitta, adesso dovrò pisciarti in faccia per pulirti da tutto quel trucco di merda!
Brigitta lo guardò afferrare il proprio cazzo e dirigerlo verso di lei, aprì la bocca e Robert sorrise
-hai imparato proprio bene…
l’urina cominciò a bagnare il volto della giovane. Alcuen gocce cominciarono a colare lungo il seno e le spalle. Non fu molto, ma lasciò un odore nauseabondo nell’aria.
A tal punto il giovane si andò a sedere e lasciò che fossero le sue due troie a fare il resto.
-voglio che le lo facciate tornare duro senza toccarmi…fatemi vedere quando siete poche!

Fine dell’ennesimo capitolo della saga. Capitolo breve appena introduttivo ad un nuovo personaggio. Per i miei lettori e lettrici (che ringrazio dei commenti) , non preoccupatevi che presto arriverà il proseguo della prima volta fra Elisabetta e Brigitta. Non ve ne pentirete…
come al solito il mio recapito per e-mail è : zedkiel.blanchard@hotmail.it -Allora?Che cazzo state aspettando troiette? Volete forse fare le preziose?
La voce di Robert si fece dura ed acida nei modi. Brigitta incassò il colpo, abbassò il capo. Nonostante la depravazione provata sentiva che quanto stava accadendo era esattamente ciò che desiderava e, questo, la spaventava.
Elisabetta, invece, accolse quella frase con un sorriso, quasi divertito, ed una reazione realmente immediata. Afferrò i seni di Brigitta stringendoli fino a far quasi male all’altra. Le si gettò fisicamente sopra cominciandola a baciare, prima sulle labbra, poi sul collo, fino a giungerle all’orecchio dove le sussurrò
-Cerca di rendere tutto questo un po’ interessante puttanella…
Brigitta si irrigidì. Avvertiva gelo da parte dell’altra ragazza, come se Elisabetta non provasse dispiacere in quel che stava accadendo. Comunque fosse la situazione Brigitta si ritrovò presto impegnata in un delizioso sessantanove con la sua nuova carnefice. Elisabetta leccava avidamente la vagina di Brigitta producendole gemiti di piacere che spesso interrompevano la schiava dal suo compito. E puntualmente, ogni volta che Brigitta s’interrompeva, Elisabetta la colpiva col dorso della mano sulle cosce
-Cazzo fai!? Leccamela puttana!
Le urlava
-Sei una troia egoista! Vuoi godere solo te brutto schifo di donna?
Brigitta stava bagnandosi. Misteriosamente il fatto che fosse una donna a pretendere da lei certe cose la stava eccitando. Mise le mani ai fianchi di Elisabetta tirandola a se. Il suo volto premette contro l’intimità di Elisabetta che si lasciò andare ad un gemito di soddisfazione. Chiusi gli occhi Brigitta cominciò a leccare e a penetrare la vagina della giovane con la propria lingua. Elisabetta cominciò a provare un brivido lungo la schiena, guardò Robert con fare malizioso e, dopo essersi infilata due dita in bocca, le infilò nella fica di Brigitta. Lo fece senza alcun garbo, con forza, cominciando a stantuffare l’altra come se fosse oggetto. Brigitta cominciò ad urlare, ma nonostante questo non smise di adempiere ai propri doveri.
Di quando in quando le due giovani osservavano le reazioni del corpo di Robert. Non era ancora eccitato, dovevano andare oltre. Elisabetta prese nuovamente in pugno la situazione. Interruppe ogni gioco e si alzò, si volse verso Brigitta, a terra a ga,be divaricate e con la bocca completamente lorda di saliva ed umori. Senza esitare si pigò nuovamente sulla schiava e cominciò a pulirla con la propria lingua. Brigitta, quasi senza volerlo realmente, si ritrovò ad incrociare la propria lingua con quella carica di umori di Elisabetta. Le due andarono avanti con baci, carezze e masturbazioni reciproche per molto tempo, poi, mentre stavano guardandosi, Robert intervenne
-ehi troie, il mio cazzo ha voglia di divertirsi, avanti!
Meccanicamente le due si avvicinarono al ragazzo. Lo fecero a quattro zampe. Si fecero spazio sopportandosi reciprocamente. Brigitta, come sua abitudine, cominciò il proprio servizio dalle palle,ne accolse una fra le labbra, la succhiò un poco, la rilasciò e leccò avidamente. Poi passò all’altra e poi tentò nuovamente con entrambe. Elisabetta, invece, si concentrò sulla cappella turgida e rosata di Robert. Vi sputò, leccò, accolse fra le labbra ingurgitando quanto più cazzo potesse. Poi si ritrasse, masturbò rapidamente il ragazzo, poi si ricacciò con la bocca sul pene. Robert stava sorridendo.
Agguantò le due per i capelli e le trattenne al proprio cazzo
-Brave le mie puttane!Continuate così! Avanti troiette schifose, vi piace il cazzo del padrone?
Le due, con le bocce piene di cazzo, mugolarono un soffocato si. Robert le strattonò via
-non ho capito!
-si -si!
Risposero le due , Robert sorrise, le spinse nuovamente contro il proprio pene. Le due ripresero le proprie mansioni invertendosi i ruoli.
Continuarono fino a quando Robert non cominciò a manifestare interesse per una copiosa venuta. Agguantò la faccia di Elisabetta imponendole di stargli davanti, poi, tre o quatto fiotti di caldo sperma colpirono il volto della giovane.
-non toccarlo!quello non è per te!
Elisabetta rimase in ginocchio a terra, il volto sporco di sperma e l’espressione piacevolmente divertita.
Robert guardò Brigitta, l’agguantò per i capelli e la spinse verso l’altra
-puliscila!leccale la faccia mentre ti scopo il culo puttana!
-si
-non ho capito
-si padrone…
e così fu.
Brigitta si mise a novanta, divaricò lievemente le gambe per stare più comoda. Mise le mani ai lati del volto di Elisabetta e si preparò a leccare. Prima però volle attendere che Robert la penetrasse. Non dovette attendere molto. Il giovane le sputò nel culo, strinse le natiche della giovane e giù, penetrò con veemenza il culo di brigitta ormai inerte dopo le molte torture subite. Ormai era come entrare in figa. Brigitta gemette un secondo, parve in difficoltà
-Sei davvero patetica…
commentò Elisabetta
-ti basta così poco per non soddisfare il tuo padrone? Ci fossi io al tuo posto ti starei leccando come una cagna…
Brigitta si tese. Sapeva di non essere certamente la più sciolta delle due, ma aveva cominciato a prendere Robert come il proprio pafdrone molto prima di Elisabetta. L’idea che quella ragazza potesse meritarsi la maggior parte delle attenzioni la fece alterare e così, forse come mai prima, brigitta si lasciò andare. Sputò in faccia alla ragazza
-io sono la schiava del padrone…
ammonì, poi, avidamente, si gettò sul volto di Elisabetta leccando avidamente ogni singola goccia di sperma di Robert, il quale, all’udire della frase di Brigitta, le sferrò una pacca sul culo
-brava puttana, finalmente l’hai ammesso eh? Non fermarti, continua, sputala! Fammi vedere come la picchi!
E fu così che per la prima volta Brigitta cominciò ad inveire ed insultare contro qualcuno. Elisabetta le tastava con veemenza il seno, Robert la stava inculando selvaggiamente e lei, fra un gemito e l’altro, cercava di essere quanto più volgare e violenta possibile. Fu una sensazione stranissima, al termine della quale, tuttavia, Brigitta avvertì una grandissima soddisfazione.

Fine del quaarto capitolo. Come al solito per commenti o suggerimenti sulla storia vi rimando alla mia e-mail. Rispondo sempre ai commenti dei miei lettori! Perciò continuate a leggere!!!
e-mail → zedkiel.blanchard@hotmail.it I polsi legati all’armadio da un paio di manette ed una cinghia.
Intorno alla bocca una morsa simile a quella di un cavallo. Sul corpo niente, come sempre solo la nuda pelle, arrossata dai colpi subiti.
Da dove era posizionata Brigitta poteva vedere Robert masturbarsi lentamente. Stava assistendo alla scena traendone grande piacere. Elisabetta, alle spalle della giovane, le menava ritmici colpi con un frustino improvvisato nato da una cinghia borchiata del ragazzo.
Il culo di Brigitta era rosso, aveva smesso di contare le frustate dopo la ventesima. Ora mugulava solamente ad ogni colpo. Andava detto che Elisabetta non ci stava andando leggera. Anche lei nuda con due pesi attaccati alle mammelle stava infierendo sul corpo dell’altra senza la minima esitazione.
Ad un certo punto si fermò, guardò Robert che le fece un cenno d’intesa. Elisabetta sorrise, agguantò i capelli di Brigitta e la strattonò violentemente
-ti piace puttana?
-s…si
Mugulò Brigitta
-non ho sentito bene
-si! Porca troia ho detto si!
Era il dolore a farla parlare. Avrebbe detto qualsiasi cosa pur di sospendere quel dolore lancinante. Eppure era stata lei ad offrirsi. Robert aveva preparato tutto, ma aveva lasciato che fossero Elisabetta e Brigitta a dividersi i ruoli. Ed era stata proprio Brigitta a reclamare quel ruolo.
-sono io la Troia di casa chiaro? Perciò farò io la troia!
Aveva detto in un attimo di follia vera e propria.
Elisabetta fu felice della risposta affermativa. Morse avidamente il seno della schiava e tornò dietro di lei. Le accarezzò le chiappe doloranti e sferrò ad esse qualche schiaffo. Poi guardò Robert
-Padrone la sua troia è calda…
-Non va ancora bene. Leccale la fica immediatamente e mordila se necessario. Voglio che questa cagna gema ancora
Come se non desiderasse altro Elisabetta affondò il proprio volto nella figa di brigitta. Cominciò a leccare e mordere con avidità, a gemere di piacere mentre con una mano si martoriava la figa a propria volta. Le due erano un groviglio di carni alle quali sarebbe stato difficile resistere per chiunque. Pronte a tutto per non deludere Robert erano ormai ad un passo dall’accettare qualsiasi umiliazione.
-Puttana non riesco a vedere la tua figa! Alzati!
Elisabetta non esitò. Si mise a novanta grandi con la figa in direzione di Robert e senza fiatare si rimise a leccare la fighetta di Brigitta. Ormai anche i loro soprannomi erano chiari. Quando Robert parlava di troia parlava di Brigitta, quando parlava di Puttana parlava di Elisabetta.
Ad entrambe andava bene così, d’altra parte.
Il giovane lasciò che Elisabetta martoriasse a lungo la figa di Brigitta, poi si alzò. Col cazzo in tiro passò vicino a brigitta, se accarezzò il volto con pene e sorridendo esordì
-ora te lo sbatterò nel culo. Puttana voglio che tu insistana leccarle la figa chiaro?
Elisabetta annuì. Robert si portò dietro a brigitta, allargò le natiche arrossate e senza esitazione conficcò il proprio randello nel buchetto della giovane. Un urlo di godimento misto a dolore emerse dalla morsa. Brigitta stava godendo e nel contempo stava soffrendo. Le piaceva prenderlo nel culo, ormai si era abituata alle dimensioni di Robert e traeva giovamento anche dalla lingua di Elisabetta, sempre vorace e vogliosa anche quando incontrava, casualmente, le palle del padrone, ma d’altra parte le frustate avevano lasciato il segno ed ad ogni affondo di Robert il dolore cresceva.
Avrebbe voluto chiedere una pausa, una tregua, ma sapeva di non poter pretendere niente, anzi, avrebbe fatto arrabbiare Robert e la punizione sarebbe stata violenta. Strinse i denti sulla morsa, continuando a gemere. Si vedeva malapena riflessa nello specchio della stanza
-ti stai guardando eh troia? Guardati dai, guarda come sei ridotta!? Ti piace vero? Una troia senza quartiere, scommetto che ti piacerebbe avere più cazzi da servire vero?
Brigitta chiuse gli occhi, ricevette in cambio uno schiaffo violentissimo sui reni
-vero brutta troia?
-si! Si ne voglio tanti! La prego padrone mi offra ai suoi amici la prego!
-lo farò troia! Lo farò!
Poi ve ne fu anche per Elisabetta, la quale, si vide strattonare per i capelli e si vide sborrare in gola
-ingoia puttana! A te piace così no? Allora fallo!
Elisabetta non disobbedì. Ingoiò tutto fino all’ultima goccia, Robert cominciò a sfregarle il cazzo sulla faccia
-Brava, brava la mia cagna…

Per commenti osservazioni potete, come sempre, scrivermi a : zedkiel.blanchard@hotmail.it
grazie per aver letto il nuovo capitolo!

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