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La mia storia con Daniele

By 17 Aprile 20233 Comments

I cinema porno li ho si puo’ dire consumati nel periodo precedente alla loro chiusura un po da ogni parte, ho fatto scopate meravigliose dentro quei localetti a volte piccole sale, a volte multisala, e sempre scopata da molte persone contemporaneamente. Ma la cosa che contraddistingueva quelle incursioni, era che ero sempre sola, e mai in compagnia. Solo una volta mi azzardai ad entrare accompagnata da un’uomo dentro ad un cinema porno, e fu la volta in cui mi misi insieme a Daniele, un’uomo sui sessant’anni con la passione appunto del porno. Daniele era un vero estimatore del mondo porno, possedeva due scaffali pieni a casa sua di VHS porno di ogni genere, dai piu estremi, ai piu soft catalogati da lui stesso.

Quando lo conobbi, era gia’ arrivato al terzo armadietto di videocassette, ma Daniele aveva un debole sopratutto per i porno amatoriali, era come si definiva lui, un gay patologicamente attratto da tutto cio’ che e pornografico. Aveva auto esperienze e rapporti con vari uomini, trav e ragazzi, e aveva filmato tutto con la sua telecamera a 8mm. La volta che mi porto’ a casa sua, fu come entrare in una sala di proiezione casalinga, aveva tutto, doppio videoregistratore, un paio di telecamere professionali con tanto di trepiedi di appoggio, luci colorate a led e soffuse atbajour, e questi armadi stracolmi di materiale porno, da video a riviste di ogni tipo.

Provai subito attrazione per quell’uomo, perche’ avevamo molti punti in comune, e mi ero innamorata di lui e dei suoi modi e delle sue passioni per il porno, che mi aveva trasmesso fin dall’inizio della nostra relazione. La pazzia che facemmo una sera fu di andare ad un cinema porno, introducendo di nascosto la sua telecamera. L’uomo voleva assolutamente filmare una mia Gang Bang al cinema, diceva ero stupenda per quel genere di cose, e che voleva immortalare l’evento su nastro, e cosi’ facemmo. Un sabato sera, mi fece vestire come una zoccola da strada, con calze autoreggenti a rete nere, shorts in jeans sgambatissimi e attillati che esaltavano le forme del mio culo a panettone, un corpetto nero senza spalline, capelli sciolti, truccata a dovere, coperta da un giubbottino in pelle chiodo.

Sotto avevo un perizoma nero, mentre lui era piu sportivo con maglietta a maniche corte vista la calda stagione, jeans e scarpe da tennis leggere. Avevamo portato dietro uno zainetto, e speravamo non ci controllassero alla cassa, riuscimmo ad introdurci senza problemi nella sala principale della multisala del cinema. Quella sera, davano dei film trans, entrammo che la proiezione era gia’ iniziata, e delle trans bionde, venivano aperte in culo da dei neri che le facevano urlare di piacere. Decidemmo di prendere posto in prima fila, sopratutto perche’ li potevamo essere bene in vista da tutti. Daniele era esperto di certe situazioni, e lasciai fare a lui ogni mossa, limitandomi ad eseguire i suoi ordini.

La sala non era pienissima, ma era abbastanza affollata a quell’ora di sabato sera. Daniele mi spiego’ che era normale, era una multisala, e probabilmente, a vedere film di trans c’era quel tot di uomini, altri erano nelle altre salette a guardarsi altri generi, infatti le sale erano comunicanti tra loro, in modo che chi si stufasse di un film, poteva passare alla sala accanto e gustarsi l’altro. Notai in effetti come aveva detto l’uomo, un certo via vai di gente dietro una porta separata da un lungo e largo drappo nero, che doveva comunicare con la saletta accanto.

Quanto ne sapeva il mio uomo, lo ammiravo molto, ed ero eccitatissima dalla situazione creatasi, lo baciai, e ben presto iniziammo ad amoreggiare seduti senza piu far caso agli altri, che ben presto si fecero avanti sedendosi intorno a noi due. Avevamo rotto il ghiaccio, e le mani iniziarono ad arrivarmi addosso e toccarmi da ogni lato, sui capelli, sul culo, sulle spalle nude, sulla schiena, tra le gambe. Daniele estrasse dallo zainetto la sua telecamera e la mise appuntopronto a non perdersi nemmeno un minuto, lasciandomi completamente nelle mani degli uomini che avevo attorno, e limitandosi a riprendere tutto da varie angolazioni.

Iniziarono a scivolare via gli shorts e il giubbottino, restando in intimo seduta a gambe aperte con le mani e le bocche di tutti addosso. non ci volle molto per prendermi per un braccio, sollevarmi di peso dalla poltroncina e fami inginocchiare davanti ai loro cazzi duri che prendevo due per volta dentro la mia bocca vogliosa, mentre Daniele cercava di farsi largo per riprendere tutto senza perdersi un istante, incitandomi piu che poteva: Tesoro sei una favola, fantastica puttanella, li stai facendo impazzire tutti stasera, son qui’ tutti per te, mi sussurrava il mio uomo, mentre mi davo da fare con i cazzi di tutti, pure qualche nero mi venne in gola spruzzandomi dopo qualche pompata.

A quel punto ero io l’attrazzione della serata, non piu’ il film sul grande schermo che nessuno guardava piu. Pure i signori delle salette accanto si fiondarono nella sala principale a godersi lo spettacolo di me presa da altri. Mi fecero mettere in piedi appoggiata al muro sotto lo schermo della proiezione, e mi accerchiarono facendo un capannello di uomini intorno a me con i cazzo di fuori e i pantaloni abbassati. Sentii delle mani allargarmi le natiche, scostarmi di lato il filo del perizoma che avevo tra le chiappe, e una cappella grossa coperta da un preservativo sottile mi penerto’ con due soli colpi, arrivandomi infondo come nulla fosse.

Il maschio inizio’ a stantuffarmi avanti e indietro tenendosi ai miei fianchi stretti, mentre un ragazzo di colore si mise sgusciando davanti a me, mi prese e mi infilo’ la lingia in bocca scostandomi i lunghi capelli che un signore con gli occhiali mi accarezzava e mi teneva di lato dal visetto. iniziai a mugolare e gemere di piacere mentre da dietro venivo scopata e davanti avevo il nero che mi baciava con passione. Daniele non lo vedevo ma doveva sicuramente essere li a riprendere il tutto, non credo si sarebbe mai perso una scena simile, lo visi infatti con la coda dell’occhio destro mentre mi sorrideva da dietro la telecamera.

Come sei bella, sei un’angelo mi sussurrava un signore che mi teneva in mano il cazzo masturbandomi e facendomi sborrare come una fontanella. Ti voglio sposare mi disse un’altro, vieni a vivere da me bellezza mia. I commenti e complimenti di quel tipo si sprecavano, mentre venivo sfondata in piedi appoggiata al nero che avevo davanti a me, e tante troppe mani addosso a palparmi e toccarmi da ogni lato. Con lo sguardo nel buio, cercavo il mio uomo, che a volte si spostava per riprendermi da altre angolazioni, altre volte non riuscivo a vederlo proprio.

Finito il turno del primo, iniziarono gli altri a turno, sempre composti ed educati nel non spingersi ne intralciarsi tra di loro, finito uno, prendeva posto un’altro dietro di me ad infilarmi il cazzo dentro e a pomparmi finche’ non sbrodolava, lasciando il posto ad altri ancora. ando’ avanti cosi’ per un bel pezzo, e io che ero venuta almeno cinque o sei volte di fila, ero gia’ stata prosciugata, e avevo il culo che mi briciava e doleva ormai. Non so fino a che punto riuscii a reggere tutti quei cazzi dentro di me, fu una sfida di resistenza che duro’ piu’ o meno tanto, e poi ad un certo punto, mi accasciai inginocchio esausta, a quel punto qualcuno mi tiro’ su per un braccio, riportandomi a sedere al mio posto.

Li sulla poltroncina dove tutto era iniziato, mi circondarono nuovamente altri uomini offrendomi i loro cazzi da succhiare e masturbare con le mie manine. Avevo la bocca ormai dolente e gli spruzzi di sperma mi stavano ricoprendo tutta, i capelli erano diventati un impasto di sperma ormai, e il visetto da bimba era pieno di liquido che mi colava dal mento. Ero esausta non ce la facevo piu, respiravo affannosamente ed ero un bagno di liquido bianco che mi colava da ogni parte, fu Daniele ad un certo punto a farsi largo tra i maschi presenti e a dire basta.

Signori lasciatela respirare, su spettacolo finito, disse Daniele cercando di farmi alzare appoggiata a lui. mi fece alzare dalla poltroncina, ormai sporcata di sperma, e mi condusse aiutata da un signore con i capelli brizzolati, in bagno dove mi aiutarono entrambi a ripulirmi. Mentre mi pulivano con della carta igenica bagnata d’acqua Daniele mi disse che ero stata unica e irripetibile, aveva girato la sua pellicola migliore della sua collezione con me, e anche il signore accanto gli fece eco, dicendo che ero stata un vero spettacolo la fuori. Lusingata da tutti quei complimenti, mi asciugai, mi rimisi giubbottino e shorts, e accompagnata dai due uomini, uscimmo protetti dal cinema.

Ci furono altri tentativi di avvicinarmi da parte di altri maschi, un paio di colore che Daniele e l’altro uomo riuscirono a tenere a bada, poi uscimmo che era buio all’aria aperta, ringraziai l’uomo che mi chiese se potevamo rivederci, e ci scambiammo i numeri di cellulare prima di congedarlo, e entrare in auto con il mio uomo, che non la smetteva di lodarmi e complimentarsi con me per lo spettacolo che gli avevo offerto. Il giorno dopo a casa sua, riguardammo insieme tutto il filmato girato da Daniele al cinema, e dovemmo masturbarci e abbracciarci a vicenda per tutta la durata del filmino.

Daniele sapeva davvero maneggiare quella telecamera e aveva fatto inquadrature da vero professionista,e dovetti ammettere che cio’ che non ero riuscita a vedere li immezzo, lui lo aveva catturato alla perfezione. Rivedermi scopata da quegli uomini mi fece un certo effetto, ero davvero una puttanella senza fine, e dovetti farmi soddisfare dal mio uomo sul divano dove ci trovavamo, essere inculata dal proprio uomo, con sottofondo le immagini e i suoni di me scopata la sera prima al cinema, fu troppo e venimmo come maiali sborrando di gusto. La mia storia con Daniele fini’ qualche mese dopo, perche’ lo tradi’ con l’uomo del cinema a cui avevo dato il numero, andai a trovarlo senza dire nulla a Daniele, che giustamente si incazzo’ e mise termine al nostro rapporto, anche se si tenne il mio filmato. Io per consolarmi, iniziai a farmi rompere il culo dal mio nuovo amante, ma questa e tutta un’altra storia. Per corrispondenza chrisbabyface@libero.it
Questo racconto di Chris Rond

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