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Non mi piace lasciare un belluomo affamato né impoverito, la mia casa ha un terrazzo meraviglioso, una piscina stupenda e tante telecamere collocate in ogni parte: sì, perché mi piace volutamente essere braccata, essere intenzionalmente osservata e in aggiunta a ciò, essere libidinosamente e calcolatamente spiata. Non sperate né fate assegnamento pertanto che vi spifferi il mio nome, in quanto non va d’imbattermi e in seguito d’individuarvi nella parte retrostante del portone ad affliggervi oltremodo, sicché così siate ansiosi e in ultimo spasimiate, ma dietro una delle mie videocamere sì di certo, non c’è dubbio alcuno.

La folla femminile al presente conversa, rivelando di continuo con circospezione come argomento preferito la dimensione del membro maschile, ciononostante nessuno accenna né menziona mai della sua naturale e genuina conformazione: fateci caso, osservate la forma, tenuto conto che è accreditata, autorevole e talvolta potente, interrogate a questo proponimento purchessia fidanzata o partner, anche perché la larghezza ha il suo valore, sì, dato che ugualmente la forma del glande è di gran peso. La teoria, la cultura, la disciplina e in conclusione la dottrina degl’insegnamenti spirituali indiani, svela chiaramente e spiattella lucidamente che il pollice ha accuratamente ed esattamente la forma del pene, perciò se il pollice ha la sagoma dun micete così sarà quel membro, è categorico, viceversa, se ha la fattezza dun pennello in tal modo sarà pure il pene, perché tutti quelli con la struttura del micete diffondono offrendo nel loro insieme più piacere, per davvero, a occhi chiusi e senza alcun dubbio, parola della cultura e della sapienza, che ci crediate oppure no.

Io non so per quale ragione, ma ho costantemente il bisogno d’effettuare diversi minuti desercitazione, dal momento che mi sistemo in un angolo poco prima dentrare in scena. In realtà non importa quante volte lho già fatto, eppure ogni evento è come se fosse il precedente, mi capite bene, sì vero. E’ la tipica situazione di come quando stai per lanciarti in acqua da un faraglione, per immergerti assieme a quellangoscia e a quel timore mescolato all’adrenalina di quell’istante, perché tu pensi sempre che lacqua sia gelida, ma una volta che ci sei dentro dimentichi tutto e ti disinteressi com’era fuori poco prima. Vedete, in realtà, io seguo soltanto la mia propensione selvaggia, certamente questa è una dote. Io non origino né procuro delle sofferenze a nessuno, allopposto, io ambisco di somministrare a me stessa e agli altri soltanto piacere. No, io non bluffo né recito in nessun caso un orgasmo per com’è la mia individuale natura, perché in breve vi dirò se non ho avuto un orgasmo, ebbene mi dispiace, ma non lho avuto, punto e basta. Perché gradisco mettere in atto questo? Perché sono esageratamente e smodatamente una donna sia indiscreta quanto pettegola, faccio parte di quell’erotismo dove sacciuffano i divari, però dove ti permettono addirittura d’esporti e di dare sfoggio, in altre parole di ritrovarti senz’eccezione e in ogni caso lì davanti.

Qualcuno tempo addietro stilò con marcata convinzione: “Donna per tutti e per nessuno”. Lei s’aggancia e si connette, usa la tastiera del computer, ascolta e presta attenzione ai racconti incoerenti e sconnessi, le fantasie e le visioni macabre, le assurdità e i deliri continui duomini in bilico. Apatica, incurante e inerte degli avvenimenti, pensa dessere imprendibile e invulnerabile, certo è persino stupefacente, imperfetta, impulsiva, eppure con così tanti momenti d’intensa verità da farti dimenticare e omettere tutto il resto. Leandro è adorabile, ben dotato fisicamente, tuttavia l’aspetto che più di lui m’ha attratto, imbambolato e investito è stato in conclusione il suo atteggiamento originale di conversare con me per mezzo della chat: lui l’ha compiuto con abile, competente e con una virtuosa gentilezza, giacché lui sa narrare con garbo d’ampiezze e di distanze immense, d’individui e di menti che samalgamano e appresso nello stesso momento si ritrovano catapultati nel compiere del sesso scapestrato, potenziale, impulsivo e istintivo a più non posso, ma coinvolgente, intrigante e trascinante al massimo.

Io ho assorbito, imparato e memorizzato ben presto alla mia età, che cosa significhi realmente masturbarsi, manipolarsi in conclusione lì davanti a una videocamera. Ho abilmente acquisito e ben appreso, che cosa simboleggia dissipare e perdere i contatti con la realtà tuttintorno, giacché ho goduto come una ragazzina alle prime esperienze, solamente al tocco duna tastiera dallaltra parte del PC. Qualunque volta, che mi sento o che mi ritrovo assieme a questindividuo, mi succede precisamente lidentica e la singolare faccenda. Erealmente inarrestabile e incontenibile leuforia che s’irradia dallintimo di me stessa, dal momento che si snoda attraverso il mio intelletto e che immancabilmente termina nella mia pelosissima e rossiccia fica, che sinzuppa ogni volta di più, tanto d’aprirsi totalmente alla sbirciata del mio spasimante presumibile di turno. La mia perla diventa la protagonista giuliva e pimpante di mostrarsi, dinstaurare spensieratamente un balletto che in origine è come unandatura lenta e serpeggiante, ma che gradualmente diventa sempre più veloce, finché davanti ai suoi occhi io arrivo ad avere un orgasmo esagerato, favoloso e irrefrenabile che mi lascia del tutto accaldata e debilitata, ma enormemente esaltata e inebriata da percezioni, avendo linquietudine e il sospetto di non riceverne più.

Io sono al presente qui davanti a te, pronta per essere l’oggetto dei tuoi sogni sconci e inconfessabili, predisposta per appoggiare e per soddisfare i tuoi desideri più depravati, lascivi e nascosti. Occhio e premura però, perché devi prestare cautela al mio svago, in quanto io sono una concezione eventuale che saccoppia ai tuoi desideri e come tale tu devi otturare gli occhi e abbandonare sciolta la tua creatività, richiamare alla memoria però, tenuto conto che dal momento che li spalancherai, ci sarà ininterrottamente e immancabilmente solamente la mia descrizione esatta. Io avverto la tua brama di me, ma tu senti il mio corpo che freme? Io distinguo e percepisco laggancio dei tuoi polpastrelli, ma tu avverti lardore e la fluidità della mia pelle? Tu puoi far scivolare le tue labbra sulla mia collottola, applicare la tua lingua sui miei capezzoli fino a farli rassodare, scendere lungo miei fianchi, abbozzare e delineare dei cerchi attorno al mio ombelico, rasentare i miei glutei se vuoi, oppure comprimerli interamente tra le tue mani. In questistante ci siamo unicamente tu e io assieme ai nostri respiri convulsi con la nostra cupidigia e la smania d’appartenerci.

Ti scongiuro perciò di non obbedire ai frastuoni né a quelle risonanze che giungono dalla concretezza, perché questi sono azzardi e incognite da sciuparmi. Sii conforme, inquadrati soltanto su di me e nutriti assieme a me di questo desiderio, perché questo è il nostro sogno, giacché io sono lessenza della voglia, poiché la fantasia può diventare realtà. Io sono spiccatamente aizzata, spropositatamente eccitata, visto che con le mani bramo e perseguo la mia sorgente del diletto stillante di lussuria, allora allontano la barriera finale che attualmente resta, a tal punto le mie dita si tuffano per inghiottire quel nettare dentro quel serbatoio segreto. I miei soavi lamenti diventano più veementi, diventano avvisi di godimento, in quanto la cavità pelvica favorisce i miei movimenti attendendo il servizio supremo intanto che io continuo liberamente a manipolarmi di gusto.

Le mani lentamente salgono sotto la canottiera, l’odore ritorna, io m’annuso e sperimento quelle contrazione della cavità pelvica, avverto la pelle raggrinzirsi, i capelli sulla mia schiena e il bagnato d’una lingua che flemmatica disegna percorsi tortuosi sui miei capezzoli. E’ complicato e macchinoso aspettare, ma è bello differire e rinviare un popiù in là lattimo finale di questi passatempi. Io adoro la flemma, l’indolenza, giacché sono in grado di distinguere e d’identificare le avvisaglie dellorganismo che aspetta e la mente che precede mentre il corpo già gode. Tu mi fai delirare e svisceratamente sragionare, mentre con quel tuo modo di fare così angelico ed energico, nel medesimo istante mingiungi deffettuare le tue pretese senza lagnarmi né replicare per accontentarti. Apertamente e comprensibilmente tu sai correttamente che in seguito ai miei iniziali e insicuri indugi, in ultimo da bravo e diligente fanciullo io eseguo con piacere i tuoi perversi desideri.

Capire e in seguito realizzare le tue fantasie erotiche, mi porta immancabilmente a un livello deccitazione, che raramente ho mai provato in un normale rapporto di sesso. Tu ammiri vedermi in imbarazzo con gli occhi abbassati e le gote infiammate dal senso della vergogna, tenuto conto che farmi camminare per te nudo con indosso solamente le scarpe con le zeppe eccessivamente rialzate, visto che è uno dei tuoi assoluti, massimi ed esclusivi piaceri. Io gradisco percepirmi così appassionatamente e follemente infervorato e infinitamente carnale e libidinoso, pertanto assaggia e centellina questi attimi confortevolmente, godi e sfrutta appieno ogni singolo secondo, non avere impazienza né premura, perché io ti darò il cenno affinché ti faccia capire quando è giunto il momento di suonare gli strumenti più audaci e più spericolati. Adesso attingi da me come un assetato in cerca delloasi e seguimi.

Tu sei incontentabile, direi insaziabile, dato che questo è il termine esatto che meglio ti è confacente, come ti si addice in questo momento. Non sarebbe adatto né corretto adoperare definizioni più ferrate per te, visto che squadri i particolari del mio corpo di femmina amabile, squisita, inattendibile e sleale con i seguenti termini: baldracca, sgualdrina, porca, spudorata e ninfomane, perché questi ultimi sono ritratti e simboli che restano marchiati e stampati nella memoria e leccitano a dismisura. I primi, quelli forse più coinvolgenti, riguardano il mio modo di coprirmi con i vestiti laddove voglio trasgredire e violare. A questo proposito, si nota infatti alquanto bene, perché quando sono in preda a un incontenibile e a un irrefrenabile desiderio erotico che devo categoricamente soddisfare.

Tu conosci lerotismo e i suoi contorni, sai destreggiarti abilmente, tu conosci la strada che già hai percorso, sai barcamenarti e ci vuoi ritornare. Stamattina alle undici, sai dovero? Ero in bicicletta disperso intorno al lago di Bolsena, la giornata era appena tiepida con un fiacco sole velato da una nebbiolina che nasconde e poi allimprovviso ti mostra la luce. Attualmente hai idea di che cosa mi passa par la testa? Questo benevolo e indulgente assistere ed esaminare, osservare e non vedere, per il fatto che mi viene in mente un invito, sì, un invito e un regalo per te, perché io taspetterò in quel bellissimo e immenso hotel. In seguito lo faremo al buio, perché il ritrovo al buio ti eccita, per il semplice fatto di trovarti distante dai profili luminosi con una persona che in nessun caso hai conosciuto personalmente. Sta tranquilla, entra pure nell’atrio, usa lascensore e sali al 3° piano, poi gira a sinistra fino in fondo al corridoio troverai unultima porta: entra nella camera 157, perché io taspetterò lì dentro. Sono io il tuo regalo, mi farò riconoscere nudo sul letto: tu prendimi, sfruttami, usami e scopami. Faqualunque cosa che più ti va a genio e poi scendi, perché dopo ci ritroveremo allingresso per andare unitamente a mordere qualcosa di buono per lo stomaco.

Tu mi guardi, io percepisco le tue pupille sfiorarmi la pelle, viceversa, io sono le tue mani che mi palpano, la stanza è lievemente illuminata dallunico tenue lampione fuori lontano nella notte. I nostri corpi nudi in questa penombra sembrano fotogrammi in bianco e nero, visto che ti sposti per sfiorare le tette, insinuarti tra le mie labbra per raccogliere quellumido che poserai sui capezzoli anelanti e impazienti di baci. Comodamente degradi e ti soffermi sul mio grembo con quel tocco di poca importanza che mi riempie di continui tremiti, io non oso muovermi, perché attendo che tu distribuisca quel regalo qualsiasi esso sia. Adesso sbarro gli occhi e fantastico, svolazzo, perché voglio avvertire la tua prodigiosa modalità, la tua straordinaria e sorprendente maniera che mi pervade, sentendo infine che tu diventi un altro. Tu distingui, conosci e ravvisi molto bene i miei pensieri, in modo accennato e alquanto delicato ti sposti più in su di me allargandomi gli arti inferiori, io esamino il tuo cazzo davanti alla mia bocca, ma è un attimo, perché richiudo gli occhi e avverto la tua lingua e le tue dita che s’insinuano dentro di me.

Tu sei piuttosto competente e valido nel non far percepire il tuo corpo sul mio, acciocché la mia genialità sia in grado di proseguire a prolungare il senso che un altro individuo mi stia baciando, dove in realtà c’è solamente la tua bocca. Una bocca che invero sapre per raccogliere la mia perla, una lingua che gioca abilmente e avvedutamente con la mia carne, delle mani che comprimono il mio seno, lo toccano delicatamente, lo premono e si trastullano con il rigonfiamento di quei bei capezzoli. Il tutto m’illanguidisce, io bacio la tua mascolinità, fremo, sussulto e ribollo, sfrego debolmente le mie labbra che poi si dischiudono, per accogliere il tuo favoloso cazzo che adoro. Anche tu però rabbrividisci, mentre una bocca continua a regalarmi piacere, sì, quel godimento e quell’ebbrezza che raggiungo e che ti faccio avvertire energica, potente, giacché è lidentico diletto, la stessa delizia che tu sapientemente e dottamente m’offri. Il mio addome si protende, il dorso si flette, uno sfogo impetuoso mi cattura, mi conquista e si propaga invadendomi totalmente, perché avverto londata irrefrenabile di quel godimento approdare, allagare, traboccare e in conclusione riempire interamente quella cavità che ha sete, visto che sabbevera alla mia fonte, dopo giunge lunanime immobilità e il completo silenzio.

Tu adesso muovi eruditamente il cazzo cadenzando il ritmo a quello del mio bacino, che insensibile, spietato e inalterabile continua a farmi godere. Io m’inarco ancora di più per avvertire meglio quei baci, che generosamente mi sono donati e che io magnanimamente ti regalo di rimando, trascinata dallimpulso di porgerti un poco di quel tanto che sto sperimentando. Tu sei riconoscente, perché lasci che la tua sostanza, il tuo elisir penetri infiltrandosi nella mia bocca, per afferrare e per raccogliere in definitiva il tuo sapore che mi esalta e che m’inebria, quanto la più zuccherata e divina delle bevande.

Io osservo frattanto il monitor, divarico le gambe e il pulsare saccende nel rigonfiamento. Distolgo appena lo sguardo e lo poso sul mio cazzo, quello che vedo mi piace e ho l’indomabile e irresistibile esigenza di toccarmi. Lo raccolgo nelle mie mani lasciando intenzionalmente e rappresentando di porgerlo alle tua ardente bocca, a quel punto sigillo gli occhi lasciandomi totalmente andare al godimento di questa percezione e passo dal modo di lambire garbato e leggero a quello di dominio e di padronanza che mi stringe, mi schiaccia al limite del dolore e con le dita attizzo, stimolo, strappo e allento. In quei momenti ondate lievi invadono il grembo che si contrae in spasmi di godimento, io bagno superficialmente lindice e gioco con la mia cappella, vorrei essere dappertutto per prolungare questindescrivibile e inenarrabile estasi, che mi fa dischiudere irrimediabilmente ad altre voglie.

Io voglio essere tutto per te e con te, perché ho un bestiale e incolto ardore damarti e di venerarti. Ho la tenerezza dentro, eppure vorrei che venissi adesso qua da me con la tua cupidigia e quella tentazione di femmina, che mafferrassi in brevissimo tempo in tutte le maniere pensabili, perché voglio donarti il mio sesso e la mia anima. Un patto con il diavolo allora, tutto il mio corpo in cambio di che cosa? Della mia anima? Già, quella ce l’hai da tempo, sei il mio ascensore, visto che soltanto due sono i piani. L’inferno e il paradiso senza nessuna fermata né scalo. Informami ed esponimi come mi vorresti, raccontami che cos’aspiri che io ti faccia, comunicami come pretenderesti sbattermi per bene. Io mi trovo in questo luogo a causa di te, visto che sono la tua creatura, il tuo prigioniero, la tua incondizionata e integrale volontà; io voglio scoperchiarmi per te, desidero alimentarmi di te, ambisco a essere il tuo nutrimento, perché ti bramo, perciò agguantami, adoperami, consumami e scopami.

Le labbra e la bocca mi fanno veramente sragionare e inequivocabilmente vaneggiare, perché anche ieri ti guardavo le labbra da ogni prospettiva e devo ammettere che mi piacciono sempre di più, perché non mi stancherei mai, per il fatto che ti bacerei in continuazione. Mi piace accarezzarle con un dito, leccarle e succhiartele, in definitiva mi fanno delirare, poi quando apri leggermente la bocca e ci metti la lingua è veramente il massimo, poiché non mi stanco mai. Io ho ininterrottamente immaginato i tuoi baci durante tutti questi mesi, perché mi fanno in ugual modo raggiungere lorgasmo, perché sembra che con la lingua tu voglia approdare e spingerti dappertutto dentro di me. La mia lingua è fresca nel calore delle tue carni arroventate e persino congestionate dallaspirazione, tu parli a vanvera ed esplodi, per il fatto che io sfioro abilmente il clitoride da tempo bello gonfio e pulsante, in quanto lo mordicchio alternando la pressione e portando i miei sensi a percepire i tuoi. E’ incantevole sentirti godere e spassartela per merito mio, molto seducente, laddove dici di no è perché tu vuoi che io mi fermi, visto che non vuoi venire stringendo i tempi, eppure non ne sei oltremodo certa, io però ti comprendo assai.

Alla fine non vedi il momento, per il fatto che tabbandoni allorgasmo più illimitato, estesissimo e privo di riserve che tu abbia mai provato, imprudente e malaccorta di frenare i sussulti e d’imprigionare i sobbalzi che tinvadono, intramezzando la letizia al lamento, scongiurandomi di desistere e pregandomi di proseguire nel tempo in cui tu acerrima, caparbia e incallita cerchi di portare avanti l’idea, perché alla fine m’implori di sborrarti placidamente nella bocca. Gli orgasmi si rimpiazzano e subentrano uno dopo laltro. Quanti sono? Non lo so, perché ho distrutto e perso lintuizione, giacché sono come un fantasma impreciso e sfumato, che volteggia per adorare e per ammirare la scenografia di due corpi che si amano.

Oggigiorno mi fermo, perché mi sta venendo una voglia fuori misura, presumo che tassegnerò gli ultimi dieci minuti prima dassopirmi, in quanto mi palpeggerò come desideri tu, nel modo che tu mi dici sovente d’eseguire.

A dire il vero, io non ti camuffo nulla, poiché onestamente la faccenda inizia considerevolmente di nuovo a stuzzicarmi. La tua lingua comincia notevolmente oramai a mancarmi, perché tu non ci crederai, ma già scarseggia.

{Idraulico anno 1999}

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