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30 anni dopo il testimone – parte seconda

By 6 Aprile 2022No Comments

Il sabato sera arrivò velocemente, verso le 19 Stefania aveva sfornato uno strudel di mele ed inserito un arrosto in modo che per le 20 fosse tutto pronto. Aveva preparato l’elettrodomestico in modo che si spegnesse al momento giusto in modo da evitare che l’arrosto bruciasse e poterci dedicare ad altre attività senza timore di bruciare tutto. Al pomeriggio era inoltre passata dall’estetista e si era fatta depilare la passera lasciando solo un triangolino, perdipiù col pelo cortissimo, che partiva dalla parte superiore delle grandi labbra lasciandole completamente scoperte.
Indossò la guepiere di 30 anni prima, le calze velate, le scarpe appena prese ed un tubino rosso elasticizzato che arrivava a metà coscia e che lasciava poco all’immaginazione per quello che riguardava le sue forme. La tenuta era più da ultimo dell’anno che da riunione fra amici dopo 30 anni ma l’idea era quella di far capire a Mariano che Stefania si sarebbe fatta un altro giro di giostra volentieri e che io non avrei avuto nulla in contrario.
Alle 20 Mariano suonò puntuale, in mano due bottiglie di vino, un Muller Thurgau ed un Nebbiolo, sfoggiando un sorriso smagliante a Stefania che era andata ad aprire disse “non sapendo cosa avessi preparato ho portato l’alternativa”. Dopo questa frase di circostanza, mentre Mariano entrava in casa squadrando per bene Stefania, mi palesai liberando le mani di Mariano dalle due bottiglie, consentendogli di salutare calorosamente Stefania, la baciò sulle guance e la abbracciò e con la coda dell’occhio vidi che l’abbraccio non aveva risparmiato il bel culo di Stefania. Sorrisi fra me e me capendo che la serata avrebbe preso la piega che speravamo Stefania ed io. Non che avessi molto dubbi ma dopo 30 anni le cose avrebbero potuto anche essere cambiate.
Facemmo accomodare Mariano in salotto sul divano e mentre io stappavo il Muller, Stefania prendeva un vassoio di tartine dalla cucina, salmone affumicato, pizzette ed altre cosine sfiziose.
Ci facemmo quell’aperitivo mentre ricordavamo i tempi dell’università. Stefania era seduta su una poltrona di fronte al divano, leggermente rialzata rispetto al divano stesso, era una “composizione” non casuale. Da lì chi era seduto sul divano e non avesse avuto vergogna, aveva una prospettiva perfetta delle gambe e dela passera di Stefania. Non era la prima volta che usavamo questo trucco e ci avevamo anche giocato fra di noi numerose volte simulando situazioni intriganti.
Mariano non fece eccezione, più Stefania faceva risalire il vestito ed allargava le gambe, più Mariano volgeva il suo sguardo lì. Stefania era riuscita perfettamente a calamitare la sua attenzione e dopo 10 minuti, con nonchalance aveva portato il discorso sul pomeriggio di 30 anni prima quando aveva scopato con Mariano per la prima volta. In un primo momento Mariano era trasalito ma quando Stefania aveva detto ce io sapevo e che non ero geloso perché eravamo una coppia aperta si era rilassato e concentrato ancora di più lo sguardo sulla passera di Stefania.
“Sembra che l’articolo ti interessi ancora” disse Stefania. Mariano rispose: “quando ti ho vista all’ospedale, speravo in effetti di poterti scopare di nuovo. Come sapete di ragazze me ne sono fatte tante ai tempi dell’università ma mai mi era capitato di farmi una scopata senza nemmeno dovermi sforzare un pochino per rimorchiare la donna. Questa tua libertà sessuale mi ha lasciato segnato. Anche io non sono geloso del corpo delle mie donne ed ho cercato una che fosse disinibita come te. La trovai in USA dove ero andato a lavorare quando non ci frequentavamo più ed abbiamo vissuto tanti anni felici insieme purtroppo, due anni fa, si ammalò gravemente e nel giro di poco più di un anno è mancata. I figli ormai sono grandi ed andati a vivere in altre città, uno addirittura in Australia per cui ho deciso di tornare in Italia ed ho approfittato dell’occasione che mi è stata offerta. Scusate la digressione poco allegra ma era per farvi capire che quel pomeriggio mi ha “segnato”, nonostante all’università mi sia scopato decine di donne, tu Stefania sei rimasta nel mio cuore e poterti riavere sessualmente è un tarlo che si è risvegliato quando ti ho rivisto in ospedale”.
Stefania si alzò dalla poltrona, poggiò il bicchiere sul tavolino che aveva davanti e prese anche quello di Mariano facendo lo stesso.
“Facciamo un gioco Mariano, ora tu esci e risuoni alla porta e vedrai che torneremo indietro a quei tempi”.
Mariano si alzò, si diresse verso la porta ed uscì, dopo un paio di minuti il campanello suonò, nel frattempo io ero andato in cucina e Stefania si era tolto il pur corto vestito restando con guepiere, calze e tacchi a spillo.
Andò alla porta ad aprire così vestita ed i due attori replicarono quanto successo tanti anni prima, Mariano baciò ed abbracciò palpandola Stefania, la prese in braccio e la posò delicatamente sul divano divaricandole leggermente le gambe e tuffandosi fra le sue cosce. “E’ anche meglio di allora” disse ridendo. “Stavolta non ci saranno peli che mi rallenteranno” e cominciò a leccarla lentamente strappandole i primi gemiti. Io dalla cucina spiavo i due, non avevo la prospettiva per vedere bene la scena così mi spostai in salotto e mi misi dove potevo vedere tutto per bene, soprattutto il volto di Stefania che mi piace tanto guardare quando sta facendo sesso, Mi abbassai anche i pantaloni e cominciai a segarmi il cazzo che era già barzotto.
Stefania mi fece segno di avvicinarmi e mentre mugolava sotto la lingua di Mariano, cominciò a leccarmi e succhiarmi il cazzo. Mariano se ne accorse buttando un occhio verso l’alto ma non si distrasse più di tanto.
“Vien qui Mariano” disse Stefania, “spogliatevi nudi tutti e due” quindi ci fece sedere uno di fianco all’altro sul divano. Entrambi i nostri membri erano in completa erezione ma il confronto, pur essendo io ben dotato, era impietoso. Per la prima volta vidi il cazzo di Mariano in erezione, e se mi aveva impressionato da ragazzo da moscio sotto la doccia, una volta turgido era ancora più notevole. Potevo ben capire le donne ce lo avevano provato, una nerchia così le riempiva sicuramente in modo sconvolgente. Pensai che dovevo passare da ogni bco di Stefania prima che ci passasse lui per evitare di ballarci dentro.
Stefania si inginocchiò davanti a noi e cominciò a leccarci alternativamente mentre con l’altra mano segava chi non era oggetto delle attenzioni della sua bocca. Dopo 5 minuti di questa attività, ci fece mettere in piedi davanti a lei. I cazzi arrivavano giusto all’altezza del suo volto e così, prendendone uno per mano, strofinava le cappelle fra di loro con la lingua in mezzo. Quest’ultima manovra è una di quelle che piace di più a tutti e due. A Stefania perché si sente in pieno controllo dei due cazzi, a me perché vedo in lei quel desiderio per il cazzo in sé stesso e la golosità di averli entrambi in bocca. Normalmente con cazzi di dimensioni meno ingombranti, Stefania riusciva anche ad infilarsi in bocca entrambe le cappelle, questa volta quando ciucciava quella di Mariano, per la mia c’era posto solo lateralmente sulle labbra.
Passarono pochi minuti, Stefania mi fece cenno di sedermi sul divano e si mise a spegnimoccolo dandomi le spalle continuando così a dedicarsi completamente a succhiare mordicchiare e leccare il cazzone di Mariano.
Ancora pochi minuti, mi fece sdraiare e si mise a 69 sopra di me facendo cenno a Mariano di prenderla da dietro. Così mentre io le leccavo la passera, avevo la visuale di quel mostro che sventrava mia moglie. La cosa mi eccitava terribilmente ma cercavo di mantenermi freddo per durare un po’ di più.
Il cazzo di Mariano riempiva Stefania e la faceva mugolare come una cagna in calore anche per le mie leccate e venne con un urlo prolungato. A quel punto si sfilò il cazzo di Mariano, lo fece risedere sul divano e ci salì sopra mettendogli in bocca le tette strabordate dalla guepiere. Mariano le strapazzava per bene il seno mordicchiandolo e pizzicandolo e Stefania guidava il ritmo riprendendo ad emettere i primi mugolii.
Mi fece segno di metterlo dietro così mi accovacciai e cominciai ad insalivarle il buco posteriore non vergine ma che con la bestia di Mariano saldamente piantata in figa, non si dilatava come al solito. Stefania non era alla prima doppietta, una volta ai caraibi aveva preso una coppia di ragazzi di colore dai cazzi notevoli ma nessuno dei due era di quelle di Mariano. “Fortunatamente” il mio cazzo non era così grosso così, dopo avere per bene insalivato il buco ed inserito un paio di dita, con la cappella turgida e vischiosa dagli umori e dalla saliva di Stefania, riuscii ad infilarla spingendo un pochino. Poi, capito il ritmo, infilai tutto il cazzo, entravo io poi venivo buttato fuori quasi completamente quando Mariano affondava il suo.
Stefania era in estasi da godimento, sentii il calore salirmi dentro, venni mentre mia moglie stava gemendo per il secondo orgasmo della serata, mi accorsi che la cappella di Mariano si stava inturgidendo ancor di più.
Stefania fece appena in tempo a finire di venire quando si sfilò da sopra quel cazzone e si inginocchiò davanti a lui per riceverne gli schizzi. Fu una bella sborrata composta da 4 spruzzi, il primo Stefania lo diresse verso il seno, il secondo in faccia e gli ultimi due sulla bocca.
Quando Mariano ebbe terminato, mi fece cenno di avvicinarmi, mi baciò sulla bocca passandomi il seme del nostro amico e mi disse grazie. Mi piace un sacco e mi eccita vedere mia moglie sporca della sborra degli altri uomini ed ancor di più mi piace ripulirla con lei che guida la mia testa costringendomi a ripulire ogni goccia e dandomi del cornuto. Quella volta, avendo nel talamo un vecchio amico, si voleva limitare al bacio ma io ero così eccitato, nonostante fossi appena venuto, che mi buttai sul suo seno e cominciai a leccarlo.
Stefania capì il mio stato e per darmi ancora più godimento fece quello che mi piace tanto, mi prese per i capelli, come se volessi ribellarmi e schiacciò la mia faccia ancora di più.
“Ti piace cornuto la sborra di Mariano vero? Leccala tutta ripuliscimi che dopo me lo scopo di nuovo e tu guarderai solo e mi ripulirai di nuovo”. Mi tornò durissimo e mi impegnai a fondo. Stefania intanto ripuliva le gocce rimaste sul cazzo di Mariano il quale ci guardava interessato.
“Diglielo anche tu al maiale che dopo mi scoperai e che gli faremo crescere un paio di corna da muflone”.
Mariano sorrise per quest’ultima frase e rivolgendosi a me disse: “tua moglie è una gran vacca ed anche tu sei un porco cornuto, se vi fa piacere che te la sbatta, verrò qui tutte le settimane e ti potrai mangiare tutta la sborra che vorrai cornutone”. Detto questo, visto che avevo finito di ripulire la sborra dal corpo di Stefania, mi prese di nuovo per i capelli ed avvicinò la mia bocca al cazzo di Mariano.
“Ce ne è ancora un po’ qua, aiutami a ripulire per bene questo bel cazzone!” furono le sue parole.
Non era la prima volta cha aiutavo Stefania a succhiare un cazzo, anzi a volte avevo proprio ricevuto io la sborrata direttamente in bocca ed in faccia, soprattutto quando i cazzi che si erano sbattuti Stefania erano più di uno e poi ci eravamo scambiati le varie sborrate.
Finii di pulire il cazzo di Mariano ormai di nuovo completamente eretto.
Stefania intervenne, è ora di cenare, per il bis c’è tempo dopo cena, se ti va, Mariano, ti potrai anche gustare il buchetto del tuo amico, che io sappia non mi risulta che ne abbia mai presi di così grossi ma c’è sempre una prima volta quindi scoppiò in una risata seguita da noi due.
Ma questa è un’altra storia che vi racconterò in seguito.

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