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Centro di Benessere Cinese: Il massaggio e….

By 28 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Il pullman ci lasciò nei pressi di piazza di Spagna.
Rimanemmo incantati davanti alla bellezza della scalinata di Trinità dei Monti, della splendida fontana di Trevi, di piazza del Popolo e di Villa Borghese.

Nei pressi di piazza della Repubblica, dopo una lunga camminata, facciamo una sosta per prendere un po di ristoro all’ombra degli ampi porticati.

La Guida, nell’occasione, ci comunica che potevamo fare un po’ di shopping nella zona circostante, ma dovevamo ritornare entro due ore in quel luogo, poichè nei pressi del vicino piazzale della Stazione Termini ci attendeva il pullman, che ci avrebbe riportato all’albergo.

Vi erano tanti negozi da vedere, e così abbiamo imboccato una strada a caso. Fatti pochi passi ci trovammo davanti l’ingresso di uno dei quei negozi esotici cinesi, con tante scritte nella loro lingua e vetrine colorate.
Incuriositi ci siamo avvicinati per capire che tipo di attività commerciale si esercitasse in quei negozi.

Gino, finalmente, dopo aver letto tutte le insegne intuì la natura di quel centro.

‘Mario lo sai che cosa è questo negozio?
‘Non ho proprio idea!
‘ E’ un centro di benessere cinese. Qui dentro sono specializzati in massaggi!
‘Caspita non sarà come quelli famosi di cui ci parla Cesare al Bar?
‘Già! Cesare non la smette di rompere le palle con i suoi centri di benessere di Milano!
‘Si! Ma lui dice che li dentro si fa di tutto meno che i massaggi!
‘Quello non capisce un cazzo di massaggi! Per lui una casa di tolleranza e un centro di benessere cinese sono la stessa cosa! Nella cultura orientale invece il benessere è considerato come un stato psicofisico in perfetto equilibrio! E’ una filosofia di Vita! Sono molti avanti rispetto a noi! Non hanno alcun pregiudizio o tabù religioso! Per questo la sega è ritenuta a buona ragione una pratica rilassante! Perché contribuisce a dare un senso di benessere e un rilassamento psicofisico!
‘Sarà così! Ma una sega è sempre una sega! Anche se è fatta con scopi nobili! Secondo te? Qui faranno quelle cose? Come dice Cesare?
‘Non lo so! Comunque è un centro di benessere cinese! Forse sarà come quello di Milano!
‘Per saperlo non ci resta che entrare e constate di persona! Che facciamo? Entriamo?

Gino mi fissò perplesso per quello che avevo detto. Ma le sue parole mi avevano incuriosito. Il pensiero che qualcuno mi manipolasse il cazzo mi intrigava. Magari avrei trovato una bellissima fanciulla dagli occhi a mandorla, occhi color giada e pelle bianca come le neve.

‘Mario stai scherzando? La cosa sinceramente non mi attira! Sono sposato!
‘Ma come? hai esaltato la cultura superiore dei mandarini, la loro libertà nei costumi e poi ti fai venire gli scrupoli e i sensi di colpa? Dai entriamo!
‘Un conto è la conoscenza di alcune filosofie di vita come cultura personale, un conto è metterle in pratica!
‘Io invece sono per le esperienze dirette! Una cultura se vuoi capirla la devi conoscere da dentro, vivendola! Io entro! Che fai mi segui?
‘No! preferisco aspettarti qui! Anzi vado in quel bar!
‘Fai come vuoi! A dopo!

Varcato l’ingresso mi trovai in un altro mondo. I locali erano stati arredati con i tipici mobili del sol levante, in canna di bambù grezza e laccata con tonalità indefinibili. La luce era soffusa e ben distribuita. I colori dei muri, i quadri, le colonne, tutto ricordava i tipici stili dell’architettura delle pagode. Sembrava di essere tornato indietro di secoli.

‘Buon giorno signore!

Mi girai e vidi una splendida signora dagli occhi a mandorla. I capelli erano neri e lisci, come spaghetti, con una frangia perfettamente tagliata dritta come un riga. Un fiore rosso adornava un caschetto di capelli color ebano.

Aveva un corpo snello e magro, coperto con un vestitino di fantasia di fiori e draghi rossi. Cortissimo.

Le braccia e le gambe erano scoperte. Le pelle era bianca come la neve. Il viso truccato con gusto, che ne esaltava i tratti orientali. Bocca rossa e carnosa.

‘Buon giorno!
‘E’ venuto per un massaggio?
‘Si!
‘Mi segua! Adesso le ragazze sono tutto impegnate! Se vuole attendere un pochino!
‘Veramente non ho tanto tempo a disposizione! Appena due ore!
‘Un momento! vengo subito da lei!

Vidi la donna aprire una porta rossa ed entrare. Dopo alcuni secondo uscì, mi sorrise e andò verso la porta di ingresso. La chiuse a chiave e ritornò verso di me.

‘Venga con me! Lo stanzino è laggiù!

Mi precedeva di un passo. Era una donna molto sensuale.
Il suo profumo, molto forte, mi inebriava le narici, stordendomi la mente.

‘Questo è lo spogliatoio. Qui ci sono gli asciugamani. Lì c’è la doccia; dopo averla fatta, entri in quella stanza, oltre quella porta laggiù!

Appena la donna uscì, mi spogliai e feci la doccia. Quindi mi asciugai e mi avvolsi un asciugamano attorno ai fianchi e poi mi diressi verso la porticina.

Entrai nel locale dove c’era un lettino al centro della stanza. Sui mobili di stile sol levante vi erano delle candele accese, dalle quali si spandeva un fumo aromatizzato.

La stanza era di color rosso. Sui muri erano appesi degli arazzi con fantasie di paesaggi agresti, sui quali correvano ragazze orientali, vestite con il tipico costume cinese, un kimono, aperto davanti da cui si intravedeva la loro nudità.

‘Si stenda su lettino!

Mi giro verso il suono della voce e ritrovo nuovamente l’affascinante signora che mi aveva accolto all’ingresso. Ora non indossava più il vestitino con la fantasia di fiori e draghi, ma un camice bianco.

Mi allungai sul lettino con il ventre sotto. Tenevo ancora l’asciugamani attorno ai fianchi. La signora, dopo aver spalmato un unguento aromatizzato, iniziò a massaggiarmi le spalle, ponendosi davanti al mio capo.

Le sue mani scivolavano sul dorso e verso i lombi. L’azione costringeva la donna ad allungarsi sopra di me.

Il profumo del suo corpo mi sollecitava le narici provocandomi una reazione che non avevo prevista.

Il cazzo cominciò ad ingrossarsi e lo sentì sotto di me mentre pressava contro il materassino. Una vera tortura cinese.

Più la donna incalzava con le sue manine delicate e più il cazzo pulsava.

Quando finì di massaggiarmi la schiena, le gambe e le braccia.

‘Ora si giri e si adagi sul dorso!

Dopo aver esitato un pochino, mi girai cercando di tenere nascosta l’erezione del cazzo, come meglio potevo.

Ma fu tutto inutile. Il grosso palo teneva sollevato l’asciugamano. Ero imbarazzato perché quel centro non mi sembrava uno di quelli che aveva descritto Cesare, quindi non avevo il coraggio di guardare la signora dagli occhi di giada.

Le sentì mentre riprendeva a massaggiarmi il petto, le spalle e il ventre.

Ad un tratto la tipa mi tira via l’asciugamano e l’erezione appare completamente visibile al suo sguardo. Lei non si scompone e lo fissa per alcuni secondi, poi con tono gentile mi disse:

‘Se lei vuole, il massaggio comprende anche il suo pene!

Cazzo avevo fatto bingo. Il centro di benessere includeva anche la sega. Contento come un bambino che aveva ricevuto il più bel giocattolo, rispose subito, entusiasta.

‘Si!
‘l’avverto che il servizio costa venti euro in più! Cinquanta con il bacio!

Pensai tra me ‘ Il bacio? – che cavolo era? Incuriosito da quella proposta :

‘Va bene! anche il bacio!

Appena diedi il mio consenso, le sue mani iniziarono a manipolarmi il cazzo.

Lo serrarono con delicatezza, poi continuarono a muovere la pelle, con dolcezza; un tocco di leggerezza sublime, agitando solo i polsi, su e giù.

La sentivo tirare la pelle verso l’alto, completamente, poi tenendola chiusa in cima, attorno alla cappella, tipo pannocchia, massaggiava il cazzo con forza e nello stesso istante accarezzava lo scroto e i coglioni.

Uno stimolo meraviglioso. Una combinazione idilliaca di sensazioni interiori e della pelle.

La donna riusciva a stimolarmi l’inguine e le zone circostanti con un’azione costante e senza soluzione di continuità.

Ad un tratto abbassa il capo e inizia a leccarmi la cappella.

Quello, sicuramente, era il bacio.

Appena la lingua inizia a muoversi velocemente sul glande, fui aggredito da brividi alla schiena. Era una sensazione incredibile.

La tipa era bravissima a brandire il cazzo, leccarlo e a succhiarlo. La sua bocca scendeva lungo le pareti del pene serrandolo con le sole labbra carnose. Scivolava lungo l’asta evitando di farmi sentire i denti. Era straordinaria.

Tutto stava procedendo a meraviglia. La bambola cinese mi stava praticando un pompino da oscar, come da copione. Ma qualcosa cambiò il programma che mi ero immaginato.

Mentre mi stavo godendo quel piacevole massaggio orale sentì la sua mano che iniziava a strusciare la fenditura dei glutei. Ad un tratto avverto un dito che comincia a lavorarmi il buco del culo.

Stavo quasi per fermarla, ma il piacere che mi stava suscitando era talmente forte che non ebbi il coraggio di bloccarla.

Il lavoro di trapanamento del culo continuò con accanimento, fino a quando non avvertì un dito che iniziava a penetrarmi l’ano.

Cribbio era una sensazione incredibile. Una combinazione di stimoli estremi. La sua bocca stimolava il cazzo, mentre una mano, ficcata tra i glutei, mi stava in sostanza chiavando il culo.

Era impossibile resistere a quell’uragano di sensazioni. Una miscela di emozioni forti che mi stavano provocando vigorosi brividi lungo tutta la spina dorsale.

Non riuscivo più a controllare quelle sollecitazioni estreme; il cazzo pulsante come un cuore impazzito, iniziò a dare segni di cedimento, impaziente di sborrare.

La tipa si accorge subito del mio cambiamento di umore, infatti aumenta lo sforzo, dando alcuni colpi di pompa in sequenza, poi si stacca e continua a menarlo con la mano.

Intanto il suo dito stava scavando profondamente nello sfintere provocandomi un godimento che non riuscivo più a contenere.

‘Sei straordinaria aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa mmmmmmmmmmmmmmm

Mi lasciai andare, sborrandole nella mano e nello stesso istante serrai i glutei, bloccando il suo dito nel buco del culo.
Una sensazione nuova che mai prima di allora avevo provato.

Alla fine ero completamente rilassato, in ogni parte del corpo.

Quando uscì dal centro di benessere, mi sentivo leggero e felice. Gino aveva ragione; la cultura orientale era superiore alla nostra.

‘Allora? Come è andata!
‘Meravigliosamente! E’ stata un’esperienza incredibile! Non so come descrivertela!
‘Allora Cesare aveva ragione!
‘Assolutamente si! ma viverla di persona è certamente meglio che immaginarla ascoltando quel fesso!
‘Raccontami tutto! Voglio sapere tutto!

Il suo sguardo era in preda ad una morbosa curiosità. Dovevo accontentarlo; altrimenti mi avrebbe rotto il cazzo per tutto il viaggio di ritorno.

Gli raccontai tutto, tranne la circostanza del dito nel culo. Quella esperienza è meglio non divulgarla, non vorrei che qualcuno potesse fraintendere.

Così va la vita

guzzon59 (claudiogusson@ymail.com)

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