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IL TOTEM DEL TERRORE

By 29 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Come sempre, prima consiglio vivamente a tutti di leggere i miei altri racconti, al fine di capire meglio la nostra storia, semplicemente selezionando il mio nome autore LOLLI tra quello degli autori troverete tutti i miei racconti che riguardano mia madre. Scrivetemi anche a albert.lolli@libero.it, risponderò sempre a tutti con piacere!

Mattina presto, mi scrive luca ‘porta la cagna a questo indirizzo [..]. i chiodi reggono tutto’ ricordaglielo!’

Vado in camera e faccio alzare mamma, ha ancora gli occhi scolati di trucco, le lacrime di ieri sera mentre infilavamo i nostri cazzi nella sua gola hanno lasciato solchi di nero profondo sul suo visino bellissimo’ la guardo bene’ &egrave arrapante da morire’ magra come non &egrave mai stata, a discapito della sua età ormai &egrave quasi una splendida trentenne, piuttosto che una cinquantenne’ viso lucido, tirato, curatissimo, pancia quasi piatta, belle gambe anche se non lunghe, il seno grande, grandissimo, da toccare e succhiare, mette voglia di strizzarlo fino a farle male’ e non &egrave un caso che si tratta di una delle nostre passioni.

‘legati bene i capelli dietro la testa, perizoma di ordinanza, tacchi e bustino senza reggitette, sopra un cappotto lungo leggero cosi per strada non attirerai troppi sguardi’

con gli occhi stanchi, della nottata e forse anche della vita che sta conducendo, mi accenna un ‘ok’, mi rigiro e gli dico ‘ha detto luca che i chiodi reggono tutto!’ mamma sbarra un po’ gli occhi, un’espressione a metà tra la paura e il dubbio di non sapere cosa gli si prospetta davanti’.

La zona da raggiungere &egrave un po’ fuori mano, un magazzinetto di luca che conosco bene, ci andavamo da piccoli con i giornaletti a farci le seghe e con le prime ragazzette a cercare qualche primo approccio sessuale’

Ci sono 2 auto fuori, una di luca e una di un altro nostro amico, uno dei piu presenti, un sadico di prima cartella.

Entriamo e tutto &egrave come lo ricordo, stanza scura, umidiccia, tavole di legno a terra e sul soffitto, pareti mezze ammuffite e scaffali vari.

Al centro della stanza un oggetto nuovo’ un palo di legno, quadrato, mezzo ammuffito anche questo, alto un metro grosso modo, sarà largo10-15 cm per lato questa specie di quadrato’ chissa a che serve, di certo non a impalarla perche la forma quadrata certo sarebbe tosta ma veramente difficile da gestire’ vediamo cosa si sono inventati

Mi accomodo sul divanetto, quante seghe li, quanti baci toccatine e chi piu ne ha piu ne metta su quei cuscini’ per fortuna sono ben rivestiti e non sono macchiati o sporchi’ mi siedo e mi gusto lo spettacolo

Luca spoglia mamma, prende una cinghia e lega le sue mani dietro alla schiena, la fa avvicinare al palo che lui chiama ‘totem’ e gli dice di inginocchiarsi. Lei esegue e si trova con il viso praticamente appoggiato alla superfice superiore del palo.

Luca la sistema bene, mette le sue gambe bene, leggermente larghe rispetto alla base, le ginocchia una da un lato e una dall’altro del totem, e le lega strette al palo stesso. Analogamente alle gambe sistema le tette penzoloni di mamma, non ‘dietro’ al palo, ma una da un lato e una dall’altra, lo sterno va a toccare quindi la superfice verticale e io da davanti in pratica vedo due gambe a terra, due tette a mezz’aria e la faccia di mamma appoggiata sul palo’

A questo punto luca prende un martello e un chiodo abbastanza grande, solleva il viso di mamma, la guarda negli occhi e gli dice ‘ora farà male” mamma &egrave sudata in volto ma ha paura a muoversi, luca gli apre la bocca e gli dice ‘tira fuori la lingua’ mamma esegue iniziando a respirare sempre piu velocemente, ha paura e si capisce, l’aria trasuda tensione e terrore, luca tira con forza la lignua di mamma, la appoggia sul lato superiore del totem, poggia il chiodo al centro di essa e SBAM, un colpo secco e mamma &egrave fissata al palo, un chiodo di 10 cm attraversa per intero la sua lingua e si conficca nel palo di legno, il totem del terrore di luca, mamma piange, suda copiosamente per la tensione e per la posizione non certo comoda, si muove a scatti leggeri ma la lingua gli fa male, non può muoversi troppo, respira affannosamente e la lingua completamente fuori la fa faticare ancora di piu ad inalare l’aria. Passano un paio di minuti, mamma &egrave meno agitata, ma non certo meno preoccupata, luca &egrave accanto a me a parlare ‘ora ti faccio vedere, non ci fermiamo mica qui.’ Si alza e torna da lei, gli accarezza il volto e gli palpeggia le tette, ne prende una in mano e fa ‘ora vedrai le stelle’, chiama l’altra ragazzo, gli serve una mano, la tetta destra di mamma &egrave appoggiata al fianco del palo, la lingua sempre fuori inchiodata sopra, luca libera le mani di mamma, prende la mano destra e la appoggia sul fianco della tetta, con il palmo rivolto verso fuori. Fa distendere a mamma bene la mano, le dita devono toccare il più possibile la mammella e gli dice ‘ora inchioderemo le tue unghie lunghe al palo’ passando per le tette’ mamma inizia a respirare nuovamente con affanno, come prima la lingua di fuori la fa faticare, suda, &egrave piena di gocce di sudore in volto e sul corpo.

Luca con l’aiuto di Michele inizia l’opera e pianta 4 chiodi nelle lunghe unghie di mamma, perfora le tette e attacca il tutto al paleo’ &egrave poi l’ora dell’altra tettona, stesso trattamento.

Lo spettacolo &egrave fantastico

Mamma ha la lingua attaccata al palo, in alto, nella faccia superiore, ai lati si vedono le mani, girate al contrario, aderire alle tette, le unghie spuntano lunghe e sono bucate, senza aver sfiorato le dita, e come un panino con uno stuzzicadenti, fermano le tette al palo.

&egrave una delle posizioni piu scomode mai viste in vita mai le mani girate a quel modo inarcano la schiena e le scapole di mamma in un modo alquanto innaturale, la lingua inchiodata cosi in basso la fa stare chiusa su se stessa’ ma &egrave una spettacolo. La cosa piu incredibile &egrave che nemmeno una goccia di sangue scende a terra, in compenso il sudore cola a terra, un po’ lo sforzo dei muscoli per quanto scomoda sta, un po’ il terrore’

Ma non &egrave finita

Luca prende e slega le gambe di mamma ‘alzati a 90 gradi’ come se potesse alzarsi in piedi, &egrave piegata in avanti, inchiodata in tutti i modi, le gambe larghe per mettersi piu comoda altrimenti starebbe troppo inarcata rispetto al palo

‘non abbiamo finito’ tuona luca e prende dalla tasca una specie di doppio uncino molto piccolo ‘questo lo mettiamo sulle narici, cosi sollevandolo sembrera che avrai un naso da porco’ anzi da scrofa!’ mette questa specie di doppio gancio dentro le narici, fa passare una cordicella al centro e la lega dietro alla coda di cavallo di mamma’ ha proprio un naso da maiala ora!

Le due ore successive luca le usa per torturare mamma e scoparla, il suo culo &egrave una via a doppio senso, entriamo e usciamo di continuo, ci diamo il cambio ogni pochi secondi per meglio sodomizzarla e piu a lungo possibile, mamma piange e suda, il respiro &egrave sempre affannato, vedo le guance gonfiarsi mentre cerca di respirare veloce veloce in quel modo cosi scomodo’

Dopo un po’ ci stanchiamo, le sborriamo sul volto e iniziamo a ‘schiodarla” lei &egrave terrorizzata, trema e ha spasmi muscolari e crampi per la posizione scomodissima tenuta, obbligata per non spezzarsi le unghie o strapparsi tette o lingua’

Crolla a terra’ ma &egrave strano, sorride quasi’ ‘ho goduto da matti’ dice in un flebile sussurro’.

Alla vacca piace essere trattata cosi’ non ci fermeremo certo’

Come sempre scrivetemi numerosi a albert.lolli@libero.it, risponderò come sempre a tutti con piacere, che vi sia piaciuto o meno, che vi sentiate incuriositi o meno.

Alla prossima!

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