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L’avventura al BAR OLIMPIA

Quando facevamo colazione squillò il telefono: sono Betty, venitemi a trovare ho una sorpresa per voi.
Cara Betty verso sera passiamo da te per un aperitivo, siamo proprio curiosi della sorpresa, da come lo dici dovrebbe esser particolarmente appetitosa!
Si, vi voglio presentare un architetto, che conosco da diverso tempo, mi ha raccomandato Kirkan di presentarvelo dicendo che solo voi potete accontentare le sue fantasie, da quello che ho capito di lui, dovrebbe essere particolarmente perverso. Mi ha chiesto di presentargli una coppia particolarmente disinibita, ho pensato che voi sareste l’ideale!
Rispose Francesca: da come prospetti la cosa mi eccita, amore eccita anche a te? Si amore eccita anche a me, accettiamo! Quando pensi che possa avvenire l’incontro? Lo contatto e vi faccio sapere. Ti aspettiamo.
La telefonata ci eccitò. Facemmo l’amore fantasticando, in balia degli orgasmi
Il giorno dopo si fece viva Betty: vi va bene l’incontro per stasera alle diciotto? OK ci vediamo stasera alle diciotto.
Un quarto d’ora prima delle diciotto entravamo al Bar Olimpia.
Betty ci offrì un cocktail e aspettammo l’arrivo dell’architetto.
Alle diciotto in punto entrò l’architetto, era un bell’uomo, particolarmente distinto e elegante.
Betty fece le presentazioni, portò un ulteriore cocktail e ci lasciò soli.
Cominciammo a parlare ci piacemmo, poi Alberto, così si chiamava l’architetto, prese la parola. Bando alle ciance siamo qui per concordarci su come fare sesso e godere, a me piacete molto e vorrei coinvolgervi in un gioco molto spinto, che però vorrei tenervi nascosto per aumentare l’eccitazione per tutti noi.
Mi guardai con Francesca, lei mi disse: il gioco mi eccita molto anche io fui dello stesso parere e accettammo.
Alberto allora ci chiese: dove ci vediamo e quando, io non ho preferenze, affido a voi la scelta.
Mi confrontai con Francesca, proponemmo il nostro “appartamentino”, descrivendolo, e per la data venerdì pomeriggio o sera. Alberto accettò proponendo a sua volta di incontrarci alle diciotto.
Presi gli accordi, salutando Betty e ringraziandola, uscimmo e salutato a sua volta Alberto, ci avviammo verso casa.
A casa ci interrogammo su cosa sarebbe successo con l’incontro con Alberto.
Facemmo l’amore, ognuno di noi sfornò le proprie fantasie sussurrandole l’un l’altro mentre ci masturbavamo e scopavamo in tutte le posizioni.
Luca amore non so cosa succederà, ma voglio viverlo senza i condizionamenti imposti, voglio abbandonarmi esclusivamente alla perdizione.

Questa aspettativa sta diventando una tortura, non sono mai stata così eccitata , così dannatamente pronta a scoprire quando posso cadere in basso.
Finalmente arrivò il venerdì sera, suonò il citofono, aprimmo.
Entrò, era elegantissimo e sorridente, aveva una valigetta (clarin Case) e una bottiglia di champagne.
Ci salutammo, ci consegnò la bottiglia dicendo ce la beviamo brindando al piacere che ci aspetta.
Francesca tiro fuori tre flûte e ci accomodammo al tavolo.
Quattro chiacchiere, poi Alberto disse: iniziamo la festa, andiamo verso il vostro letto e spogliamoci nudi! So che siete pronti a sperimentare la perversione altrimenti non mi avreste invitato. Sono certo di farvi scendere la scala della depravazione e di farvi assaggiare l’inferno a entrambi. La garanzia che vi darò che avrete una discesa sicura e rispetterò i limiti che mi porrete, io godrò nel tragitto che faremo! Iniziamo i primi passi!
Adesso stendetevi sul letto, tu Francesca sulla destra di Luca, poi aprì la valigetta, estrasse delle manette poi estrasse due cappucci e ce li infilò sul capo.
Ci mise le manette la mia destra ammanettata alla sinistra di Francesca, le altre mani ammanettate alla spalliera del letto.
Poi aprì di nuovo la valigetta e ne estrasse qualcosa che noi naturalmente non potevamo vedere, essendo bendati.
Noi in attesa di quel che sarebbe accaduto eravamo allo stesso ansiosi e eccitati.
Prese ad accarezzarci, con quelle che ci sembravano piume di pavone, su tutto il corpo, soprattutto sui genitali.
Dopo un po’, queste carezze si tramutarono in una tortura, aumentando il livello di libidine.
Resosi conto del livello che avevamo raggiunto, aprì di nuovo la valigetta, ripose le piume e tirò fuori un altro arnese.
Ci sembrò un pennello con setole di acciaio. Stesso trattamento sui corpi, ma soprattutto sui genitali.
Francesca sospirò; sono stremata dall’eccitazione non resisto più, dammi l’orgasmo, scopami!
Devi ancora eccitarti, volevi l’inferno, te lo sto dando!
La fece impazzire, la portò al limite di ogni sopportazione allungando l’attesa all’infinito ed alla fine urlò! Non resisto più, scopamiiiiiiii !
Lo devi implorare!
Voglio sentire che mi implora di scoparti tuo marito, diglielo urlalo!
Lucaaaa imploralo di scoparmi, fallooooo non resisto più!
Siiii scopala ti imploro!
Vuoi veramente che scopi tua moglie? Se lo vuoi implorami ancora!
Siiii scopala ti imploro!
Si la eccito ancora, l’attesa la fa crescere lentamente sino al punto di non ritorno poi la scopo e sentirai come urla!
Scopamiiiiiiiii e vienimi dentro!
Daiiiiiii voglio godere, dammi l’orgasmo, non resisto più, mi sento impazzire.
Scopalaaaaaa e vienile dentro, ti scongiuro, ti imploro!
Senti il mio cazzo che sta per entrare!
Gustatelo tutto te lo sto per dare!
Dimmelo ancora che lo vuoi!
Siiiiiiiiiii lo vogliooooooooo!
Quando il sacro furore la possedeva era fatta:
Un urlo sovrumano di Francesca testimoniò che l’aveva finalmente penetrata.
Gli urli di godimento mi eccitavano oltre ogni limite anche io non resistivo più.
La monta durò un tempo interminabile.
Un urlo che fece tremare i vetri fu la conferma che le era venuto dentro!
Non riuscivo più a controllarmi, mi perdevo nelle emozioni della sua voce roca e stavo venendo, ma la sollecitazione per fortuna fini li.
Alberto Estrasse il cazzo dalla fica di Francesca e disse: se vorrete rivedermi la prossima volta vi farò scendere un altro scalino verso l’inferno.
Poi andò in bagno, si rivesti liberò dalle manette la mano destra di Francesca e le consegnò la chiavetta che avrebbe aperto tutte le manette, invece consegnò nella mia mano una capsula dicendo: qui c’è la registrazione di quello che abbiamo fatto, visto che eravate incappucciati potrete finalmente vedere.
Vi do un ulteriore compito: tu Francesca ti libererai l’altra mano dalle manette, non le togliere a Luca, ma saliscici sopra, mettigli la fica in bocca e fattela leccare, poi ti impali sul suo cazzo e lo scopi fino a che ti viene dentro!
Prima di accomiatarmi, volevo complimentarmi con voi: Luca sei fortunato ad avere una moglie come la tua, ti invidio e credo che non c’è maschio che non ti invidi; tu Francesca sei una splendida troia ineguagliabile! Come coppia siete meravigliosi insuperabili. Spero di incontrarvi presto!
Buon proseguimento, arrivederci e a presto, io vado, esco, so la strada e mi tiro la porta dietro
Facemmo come suggerito da Alberto, mi tolse le manette, mettemmo la registrazione e guardando continuammo a darci piacere in ogni modo.
Luca tesoro mio, l’esperienza mi è piaciuta, ma sai cosa mi ha eccitato di più? Quando l’hai implorato di scoparmi e venirmi dentro!
A me mi hanno sconvolto le tue urla quando ti ha penetrata, ho addirittura rischiato di venire!
Rivedemmo di nuovo la registrazione, facendo ancora sesso a volontà, in ogni maniera.
Francesca, fra un orgasmo e l’altro, mi chiese; pensi che l’incontreremo di nuovo?
Francesca amore mio, lascio la scelta a te, se ti ha soddisfatto l’esperienza, condividerò la tua scelta con entusiasmo.
Sì Luca, mi ha eccitato quando ha detto: “se vorrete rivedermi la prossima volta vi farò scendere un altro scalino verso l’inferno”. Forse vale la pena di incontrarlo di nuovo, ma sai cosa vorrei provare? Provare l’esperienza di essere accolti in un Dungeon!
Si dovremmo provarlo, l’esperienza eccita anche me.
Amore adesso fottimi con violenza fino a portarmi allo spasimo, te l’ho detto, tu riesci a trascinarmi oltre la soglia estrema del piacere, come se il mio corpo si fondesse col cervello per il troppo godere.
Continuammo la maratona del piacere fino all’alba.

La storia è vera i nomi sono stati cambiati
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