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le maialine castigate

By 9 Luglio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero chiusa in bagno da più di un quarto d’ora, ma non pensavo che qualcuno se ne fosse accorto.
Invece dopo qualche minuto mio zio iniziò a bussare: “Sara cosa stai facendo? &egrave troppo tempo che sei in bagno da sola. apri”
ero seduta sul cesso a gambe larghe. un dito stava facendo su e giù nel mio culetto, l’altra mano stava massaggiando lentamente la mia passerina. era tutta gonfia e arrossata, l’avevo massaggiata vigorosamente per un po’, me l’ero lavorata con forza soprattutto sui lati, perch&egrave fossero particolarmente sensibili. mi piaceva la sensazione che dava passare la mia mano sulla fica leggermente irritata, soprattutto quando cominciavo a bagnarmi. dopo mi massaggiavo lentamente il clitoride tornando ogni tanto a toccarmi la fica, oppure tenendola bene aperta con l’altra mano.
mi stavo masturbando già da un po’ e volevo venire, risposi svogliatamente a mio zio e forse dal tono della voce si capiva che stavo pensando a ben altro. passò circa un minuto, avevo ricominciato a masturbarmi con il dito nel culo e allargandomi la fica.
La chiave nella porta cadde per terra, sentii girare la serratura, la porta si aprì e mio zio entrò. teneva in mano un passepartout.
-Sara cosa stai facendo?
-zio…no…&egrave che mi pizzicava un po’… mi stavo grattando…
-si…certo..e cosa ci faceva il tuo ditino nel culetto? ti prudeva anche lì?
-no… &egrave che…
-Sara, ti stavi masturbando, ammettilo
-ma…
-ti ho detto mille volte che soltanto le maialine si masturbano. ho provato mille volte a farti smettere. ti ricordi quando ti ho fatto stare due giorni con una spugnetta abrasiva dentro le mutande? o quando ti ci ho messo dentro un peperoncino per tutta la durata del telegiornale? ti ricordi come ti dimenavi ai piedi del divano? eppure vedo che non &egrave servito a niente. continui a smaneggiarti là in mezzo alle gambe. guardala, guarda bene come sei eccitata, &egrave una vergogna. questa volta verrai punita sul serio.
-ma zio…
-metti le mani dietro la schiena.
-ma..
-fallo!
mi legò le mani dietro la schiena e le gambe alla tavoletta del cesso. non potevo alzarmi e non potevo neppure chiuderle. Prese il passepartout con cui aveva aperto la porta e me lo mise nella fica.
-non farlo cadere-disse serio.
Poi si alzò e se ne andò.
la mia eccitazione non era diminuita, avevo paura di mio zio, ma quando mi puniva finivo sempre per godere lo stesso e ormai mi eccitavo moltissimo ogni volta che si arrabbiava. muovevo i muscoli della fica tentando di non fare cadere la chiave e mi agitavo sul cesso, impazzivo dalla voglia di finire di menarmi la fica, ma mi era davvero impossibile, nonostante fossi quasi al limite non riuscivo a a soddisfarmi in nessun modo.
rimasi lì a cercare inutilmente di finire di masturbarmi per almeno mezz’ora, poi sentii dei rumori in salotto e mio zio che parlava con qualcuno. si avvicinarono alla porta del bagno, di modo che potessi sentire bene e mio zio raccontò tutto quello che aveva visto e ci mise anche del suo. Raccontò delle varie punizioni che mi aveva inflitto e della scena di poco prima, disse loro che aveva spiato dalla serratura e aveva visto che con due dita mi allargavo la fica mentre facevo su e giù con un dito nel culo e che si vedeva benissimo dall’espressione che stavo godendo come una maialina. quando finì di raccontare la porta si aprì ed entrarono mio cugino, mia cugina e un vicino di casa, Antonio, grande amico di mio zio.
mi trovarono lì, legata al cesso a gambe larghe e con la fica gocciolante di umori.
-mmm..ma guarda la nostra Sara che brutta porcellina che &egrave diventata..- esordì Antonio
-infatti…guarda che passera, sembra sul punto di esplodere…ehi maialina, ma quanto ti sei sbrodolata? non ti vergogni?-disse mio cugino
mia cugina mi si avvicino e cominciò a slegarmi
-vieni Sara, adesso &egrave tempo che subisca anche te un trattamento davvero severo. sarà educativo vedrai. anch’io prima mi masturbavo in bagno qualche volta. sono stata punita varie volte e adesso non mi permetto più di sditalinarmi. ho anche smesso di strusciarmi sui braccioli delle poltrone. adesso se sento che non riesco a resistere lo dico subito a papà e lui si occupa di dare alla mia passera il trattamento necessario. Anche se mentre vengo punita alla fine non riesco a evitare di avere un orgasmo, il fatto di godere durante la punizione rende meno grave il mio peccato. Certo, &egrave importante impegnarsi a aiutare chi ti sta punendo, bisogna assolutamente cooperare facendo in modo di farsi più male possibile o di aumentare al massimo il valore delle umiliazioni che si impongono. Vedrai che con il tempo imparerai e piacerà anche a te. adesso vieni con noi e fatti fare tutto quello che ti viene chiesto.-
fui condotta al piano d sotto, in cantina. avevano fatto spazio e per terra c’era un materasso, alcune bacinelle e una sedia.
su di essa era appoggiato un fascio di ortiche.
Antonio mi venne di fronte e mi infilò una mano tra le gambe. inizio a toccarmi lentamente.
-sei davvero fradicia. Dovremo lavorare a lungo con te… adesso bevi tutta questa..
Mi obbligò a bere di un litro d’acqua mentre continuava a toccarmi, sempre molto lentamente. Improvvisamente alzò lo sguardo e guardò mia cugina. Lei, senza dire niente, andò vicino alla sedia, si abbassò i pantaloni e le mutandine e si mise a sedere sulle ortiche. si sedette eppoi si
accomodò per bene, facendosi pungere il culo, la fica e le cosce. fece una leggera smorfia, ma non emise un gemito, si morse il labbro inferiore. sembrava quasi che le desse gusto. cominciò a muovere leggermente il bacino, in maniera quasi impercettibile.
-Guarda tua cugina e impara- disse mio zio – Antonio sa che &egrave una puttanella e che si &egrave eccitata guardando la tua masturbazione e che quindi merita una punizione. Vedi, basta uno sguardo e va subito a farsi pungere la fichetta. Guarda, guarda come collabora muovendo il culetto, la puttanella in calore…
Era evidente che mia cugina stava collaborando. Adesso aveva preso con le mani i gambi delle ortiche e muoveva il culo tirandole verso di sé. stava cominciando anche a mugolare, si vedeva che cominciava proprio a piacerle.
-basta adesso, smetti maiala. mettiti nell’angolo con il culo in aria, immobile.
mia cugina si alzò e andò a inginocchiarsi in un angolo, mostrandoci il culo e la fica un po’ arrossati e irritati
-avanti maialina, adesso tocca a te- disse mio cugino e mi venne incontro.
mi tocco un po’ il culo eppoi mi condusse alla sedia e mi spinse a sedermi. l’ortica cominciò subito a bucare. sarebbe stato senz’altro una punizione molto severa in un’altra circostanza, ma in quel momento ero così eccitata che le punture mi provocarono soltanto un immenso prurito, avevo voglia di grattarmi la passera, ma mio cugino me lo impediva e mi costringeva a muovere il culo tenendomi per i fianchi e obbligandomi a spingere i miei genitali contro l’ortica..
– avanti porcellina, sentila bene… su, fatti pungere tutta… avanti fai la brava… spingi…spingi… spingi… ecco, così, brava, collabora e fatti male da sola, avanti spingi da sola… ritmicamente… dai, fatti tanto male troietta… spingi la fica contro le ortiche… voglio che sfreghi per bene quel clitoride voglioso con cui stavi godendo…
la passera mi prudeva da matti volevo toccarmi, avevo bisogno di massaggiarla, ma mio cugino mi fece alzare e mi fece sdraiare sul materasso.
-adesso sta’ qui a gambe aperte. non provare a toccarti. se senti bruciare puoi giusto muovere un po’ il culo, ma non troppo, mi raccomando. devi imparare a resistere.
i tre uomini mi osservavano mentre mi agitavo sul materasso. Antonio si stava tirando una sega. la mia fica era in fiamme,
iniziai a muovere ritmicamente il culo in su e in giù. spingevo i culo contro il materasso sempre più forte, mi dava un po’ di sollievo, ma dovevo apparire una bella porca, a fare su e giù con il culetto in quel modo.
loro se ne accorsero subito e iniziarono a dirmi di smettere di fare così col culo
-lo sappiamo che stai cercando di godere, smetti subito piccola scrofa. smetti maialina… smetti… bene, ora ti faccio smettere io…
mio zio si sfilò la cintura dai pantaloni, ne prese l’apice e si chinò in mezzo alle mie gambe.
con la cintura iniziò a battermi la passera, un po’ piano un po’ forte, per farmi smettere di godere.
-avanti, su, fai la brava e tieni le gambe bene aperte mentre ti prendi le cinghiate sulla passerina… non ti muovere… sta’ ferma… eeecco…. braava così… fatti cinghiare bene, fatti fare male…ecco, ferma adesso ne prendi uno fortissimo, aspetta, ecco, adesso arriva, eh… tieni le gambe bene aperte, aspetta … ecco! brava. ti ha fatto molto male vero? bene bene, molto bene, &egrave importante che ti senta tanto male su questa fichettina sbrodolona, lo sai vero? brava, brava la mia maialina in calore.
adesso ricomincio a tirarti le cinghiate ok? apri bene. guardala bene la tua fichetta mentre viene battuta, guardala fissa e ricordati cos’&egrave che merita quando si bagna così.
questo spettacolo stava facendo eccitare moltissimo mio cugino, che si stava smaneggiando il cazzo già da un po’
-si papi dai, battila forte questa scrofetta. più forte… devi dargliele più forte…
dopo quel trattamento la mia passerina era davvero arrossata e mi bruciava tantissimo. mio zio iniziò a toccarmi, un po’ mi massaggiava un po’ mi penetrava con un dito, lentamente per vedere quanto riuscivo a godere.
mi toccò anche il clitoride, molto molto lentamente.
iniziai a mugolare e a bagnarmi di nuovo e ricevetti immediatamente una buona dose di schiaffi sulla fica.
-sei incorreggibile, ti ho battuta forte e a lungo con la cinghia, eppure basta menartela un po’ e te ricominci subito a sbrodolare. adesso dovrò schiaffeggiartela ancora un po’. Ma adesso dovrai prenderle tenendo la lingua fuori e mugolando come la cagnetta che sei. Poi riceverai questo nella fica.
mi mostrò una pallina poco più grande di una pallina da golf. era fatta di carta stagnola e era ruvidissima e piena di punte.
-ecco, adesso te la metto nella fica. ti piace eh? Mmm… senti come buca…vuoi masturbarti anche adesso porcellina? avanti, muovi la fichetta… e stringi forte, mi raccomando, che così la senti per bene… avanti scrofetta, fatti male da sola, facci vedere quanto sei brava… mmm… secondo me ti sta proprio piacendo. E adesso lo sai che fai? ti metti a cavalcioni del bracciolo di quella poltrona e ti ci strusci, così magari ci fai vedere quanto sei brava a godere con questa bella pallina nella fica, eh maialina?
mi condusse verso una vecchia poltrona che stava in un angolo, aveva entrambi i braccioli ricoperti di un panno ruvidissimo, come la tela di un sacco.
-avanti strusciati. tua cugina &egrave stata scoperta due volte a masturbarsi in questo modo. proprio una sudiciona. vero che sei una sudiciona?
mia cugina annuì dal suo angolino.
-e allora vieni anche te qua a fare vedere quanto siete sudicie e maiale. Avanti, mettiti a cavalcioni sull’altro bracciolo e sfregati quella fica vogliosa che ti ritrovi.
mia cugina si diresse verso la poltrona quando mio cugino la fermò.
-papa mi scappa da pisciare. Mi piacerebbe tanto fargliela nel culo, posso?
-certo tesoro, mi sembra un’ottima idea… falla tutta, riempile il culo di piscio.
il suo cazzo scivolò velocemente nel buchetto di mia cugina, che si era prontamente messa a quattro zampe.
dopo un paio di minuti, durante i quali si divertì a rendere ancora più rossi il culo e la fica di mia cugina a suon di sonori schiaffoni, cominciò a pisciare ordinandole di masturbarsi, che una scrofa come lei merita di godere giusto se prende del piscio nel culo.
dopo aver ricevuto il suo clistere mia cugina venne a sedersi accanto a me e iniziò a muoversi diligentemente sul bracciolo
della poltrona.
-certo che due cagnette in calore dovrebbero comportarsi come cagnette, non credete? avanti sara, fa’ come tua cugina.
si era messa a mugolare come avrebbe davvero fatto una cagnetta che vuole essere montata. teneva la lingua molle tra le labbra e la muoveva avanti e indietro, sbavandosi anche un po’ addosso..
iniziai a imitarla e a fare la cagnolina… presto però cominciai a sentire un irrefrenabile bisogno di fare pipì .
Antonio venne verso di me e iniziò a massaggiarmi la pancia.
-che cosa? vorresti fare la pipì? ma non ti vergogni, pisciona? No no, non puoi proprio farla… devi resistere… avanti su, resisti…tieni la pipì…
Così dicendo mi pigiava ritmicamente sulla vescica.
-stai quasi per farla eh? aspetta, ferma, pisciona. alzati e mettiti a testa in giù sulla poltrona, così se non resisti ti fai tutta la pipì addosso. E non lamentarti, che non ti meriti altro… guardati la fica, a me sembra molto bagnata, non credi? anche la pallina dentro non ti &egrave servita a niente. adesso ti frusto un po’ sul culo e sulla fica e te li guardi fissi mentre li frusto così forse impari qualcosa. Intanto però devi aiutarmi a torturati, spingi da sola sulla tua vescica e resisti. ma spingi forte capito? Avanti incomincia, fammi vedere se sei brava… bene, può andare, ma spingi un po’ più forte.. dai, su, così soffrirai di più…
Le frustate mi facevano sobbalzare e la mia vescica mi torturava ogni secondo di più.
durò a lungo e durante tutto il tempo dovetti spingere con la mano sulla pancia, una spinta forte alternata ad ogni frustata.
-brava, brava la mia pisciona, vedo che hai resistito… allora adesso puoi fare pipì. Su, fa’ la pipi, fai uscire tanta piscia da questa bella passerina arrossata…eeecco, piscia su, fattela tutta addosso…
pisciati addosso, dimostraci che sei una vera maialina e magari stavolta ti facciamo masturbare una po’ quella fica pisciona. avanti ora fai la pipì, fattela addosso.
mi pisciai addosso provando un sollievo infinito.
-adesso però ci fai schifo, non ti possiamo più toccare. &egrave necessario che tu punisca da sola, capito? mettiti questi, poi mettiti a quattro zampe e sculacciati per bene, che il tuo culo non &egrave affatto rosso come dovrebbe essere.
mi lanciò delle 4 mollette unite da una catenella e dovetti attaccarne due alle grandi labbra e due ai capezzoli, dopodich&egrave mi misi a quattro zampe e con la mano destra iniziai a battermi il culo con forza. Ma per quanto mi sforzassi di picchiarmi il culo più forte possibile non stava affatto diventando rosso… mio cugino se ne accorse e naturalmente non mancò di venirmi in aiuto..
si posizionò dietro di me e cominciò a sculacciarmi come si deve mentre con l’altra mano tirava la catenella che congiungeva le mollette che avevo sulle tette e sulla fica.
Poi prese una carota molto grossa e me la piazzò dentro il buco del culo, lentamente ma senza esitazioni. Mi ordinò di non farla cadere e ricominciò a arrossarmi il culetto.
Quando ebbe finito dovetti leccargli le mani con cui mi aveva sculacciato, mentre Antonio faceva fare sue e giù alla carota piantata nel mio culo, dandomi qualche schiaffo sulla fica non appena gli sembrava che cominciassi a godere. Dopo dovetti leccare le mani anche a lui, mentre mi spingevo da sola la carota su per il culo. Era veramente grossa e faceva davvero male, ma la tenevo ben piantata dentro mentre pulivo le mani che mi avevano castigato.
mi accorsi che mia cugina nel frattempo stava seduta in terra a gambe aperte, accanto a lei suo fratello le stava massaggiando
la fica con una spugnetta abrasiva, la muoveva molto lentamente, mentre lei si guardava la fica come imbambolata, gemendo e mugolando. Mi accorsi che ogni tanto alzava lo sguardo per vedere quello che stavano facendo e me.
a questo punto eravamo entrambe eccitatissime e avevamo la fica davvero arrossata e irritata, ultrasensibile, gonfia e bagnata fradicia.
ci misero l’una di fronte a l’altra e ci dissero di toccarci a vicenda.
Dopo un attimo di titubanza, ci infilammo una mano tra le gambe e ci accarezzammo delicatamente il clitoride. le nostre due passere erano davvero ultrasensibili e quel ditalino ci procurò delle incredibili scariche di piacere, tanto che nessuna delle due riuscì a evitare di mugolare come una troia.
Mio zio si stava massaggiando lentamente il cazzo, ci guardò con uno sguardo sdegnato
-queste due sono davvero scandalose. ce l’abbiamo messa tutta ma continuano a godere non appena si sfregano un po’ la passera… avanti, adesso mettetevi in terra e a gambe larghe.
Antonio e mio zio tirarono fuori i loro cazzi e li puntarono verso le nostre fichette.
– Ecco, adesso queste belle passerine arrossate dovete tenerle ben ferme e belle aperte perch&egrave adesso io e Antonio vi ci pisciamo sopra. Mi raccomando state ferme e resistete perch&egrave il piscio frizzerà moltissimo e voi due troiette dovete dovete sentirlo per bene. Restate immobili e spingete la fica in avanti.
la pipì iniziò subito a bruciare tantissimo sulle nostre fichette arrossate.
Non riuscivamo a evitare di dimenarci un po’, ma ci ordinarono nuovamente di stare immobili e prenderla tutta.
una volta che ebbero finito di pisciarci sopra ci consentirono di masturbarci. Ma se volevamo godere non potevamo massaggiarci la fica, dovevamo riuscire a venire prendendola a schiaffi, altrimenti niente orgasmo. iniziai a darmi i primi colpi sulla fica, mentre mia cugina faceva la stessa cosa sulla sua.
dopo una ventina di schiaffi ci ordinarono di invertirci e io dovetti iniziare a schiaffeggiare la sua fica, mentre lei si preoccupava di dare lo stesso trattamento alla mia.
mia cugina iniziò a picchiarmi molto lentamente ma con severità, colpiva la mia fica sapientemente, sapendo ogni volta quale punto andare a risvegliare, era stata evidentemente addestrata a questo trattamento, per sé e per gli altri. Me la menò per almeno cinque minuti prima che avessi un orgasmo devastante.

sono passati sei mesi da quando sono stata unita a mia cugina nel rigido regime di privazione dell’orgasmo a cui mio zio aveva deciso di sottoporci. venivamo costantemente messe alla prova e spesso dovevamo controllarci a vicenda, per evitare che una di noi riuscisse a provare piacere. effettivamente, quando mio zio o mio cugino non erano in casa, noi due riscivamo raramente a concentrarci su altro. eravamo costantemente eccitate e entrambe lo sapevamo.

ieri mia cugina mi ha sorpreso a strofinare la fica contro l’angolo di un tavolo. stavo spolverando e, credendo di non essere vista, ci avevo appoggiato la fica sopra, muovendo appena il culo avanti e indietro e facendo ritmicamente pressione sul mio grilletto gonfio. indossavo delle mutande di lana spesse e incredibilmente rivide per ordine di mio zio, voleva che le nostre fichette fossero sempre un po’ irritate e ci aveva esplicitamente vietato di grattaci o stusciarci per cercare sollievo.

quando mia cugina arrivò nella stanza e vide quello che stavo facendo mi ordinò di restare ferma e di non muovermi.
-sara, tesoro, anche adesso stavi tentando di godere. adesso dovrò farti male. voglio cominciare battendoti il culo. tirati su la veste, abbassati le mutande, ma lasciale a contatto tra la tua fichetta e il tavolo. voglio che mentre ti batto cominci ad arrossati per bene proprio lì. va bene sara?
-va bene marta. ma ti prego, non dirlo allo zio.. battimi forte sul culetto, puniscimi te… ma non dirlo allo zio..
-solo se riuscirai a non venire mentre ti punisco sara. altrimenti sai bene che lo zio vuole che ti venga fatta la pipì dentro il culetto. come faccio io che non ho il pisellino?
-ma marta.. non lo so… puoi provgare a mettremi un imbuto nel culetto e a fare tu la pipi.. non lo so…
-dai sara, non pensarci, devii solo cercare di non godere. non &egrave difficile se non fai la porcellina. ma adesso cominciamo, voglio farti soffrire molto..
prese un mestolo e cominciò a battermi forte, sempre nello stesso punto, sulla parte bassa del culetto.. ogni colpo toccava e faceva vibrare anche la mia fica e io sentivo che sia stava riscaldando.
il mio clitoride a stretto contatto con la lana ruvida e ra già completamente irritato, ma nonostante questo continuavo a spingere ritmicamente sotto i colpi di mia cugina e anche se mi stavo toturando da sola sentivo crescere il piacere.

dopo avermi battuto il culo per molto tempo mi disse di girarmi. mi mise una mano tra le gambe e non pot&egrave non constatare quanto fossi bagnata.
-sara, non ci siamo.. ti ho detto di non godere. senti come sei bagnata.. dimmi, ti piace se ti tocco qui?
mi stava massaggiando dolcemente il clitoride, non riuscivo a non godere..
-dimmi sara ti piace?
-si…
-lo sento. aspetta, adesso proviamo così.
prese dal centro della tavola una saliera e si versò un po’ di sale sulla mano bagnata, poi riprese a masturbarmi delicatamente
-aaahhh… brucia..
-bene sara, deve bruciare, deve bruciare forte. dimmi sara, godi anche così?
-n-no.. io no..
-brava brava sara, soffri e sopporta. volevi godere e adesso vieni punita. ti fa male eh?

mentre stava proseguendo in quella lenta tortura, mio cugino entrò nella stanza.
-ragazze, non so cosa state facendo ma siete nei guai..
-no marco, non &egrave colpa mia.. sara si stava masturbando contro l’angolo del tavolo e io le stavo punendo la fichetta con un massaggio col sale..
-mmm… sarà anche vero.. ma chi mi dice che tu non ti sei eccitata mentre la stavi toccando? avanti, tirati su la gonna.
le mutande di lana di mia cugina erano zuppe di succhi.
-sei la solita sudiciona marta, guarda qua che lago hai tra le gambe..
-marco ti prego.. &egrave un mese che non vengo..
-un mese? e ti lamenti?? guardate puttanelle che voi due non dovete venire MAI e questo perch&egrave le vostre passerine devono essere abituate a non godere.. su adesso mettetevi tutte e due giù come due cagnette, mentre penso a cosa farvi.. sara, vediamo.. tu cosa suggerisci di fare a marta per cominciare? pensa che si stava eccitando mentre ti torturava la fica col sale.. a proposito, &egrave ancora lì il sale vero? bene.. avanti dimmi, cosa facciamo a marta adesso, su..
-non so.. potresti frustarle la fica..
-tutto qui tesoro.. ma dai.. dimmi cos’&egrave che volevi fare a marta mentre prima ti arrossava il culetto, andiamo..
-io.. io vorrei metterla a sedere sulle ortiche e muoverle a fianchi avanti e indietro per almeno cinque minuti.. poi vorrei metterle un plug nel culo e obbligarla a farsi la pipì addosso mentre viene frustata..
– già meglio.. ma non abbiamo le ortiche… marta, ti scappa per caso pipì?
-n-no..
– non importa, allora se non ti vuoi fare la piscia addosso, la piscia la prendi nel culetto. vieni qui, fatti pisciare nel culo.. ecco brava, apriti bene.. prima voglio tirarti qualche cinghiata proprio sul buco del culo. lo so che fa male, ma ora apriti bene.
i colpi sul buchetto comiciarono a far lamentare marta. dopo averla battuta bene le mise un dito nel culo
-ti piace eh? ti piace godere col culo.. senti come stringe.. ora ti metto il cazzo dentro il culo, sta’ buona. ecco… buona.. adesso devo pisciare.. ecco che arriva… mmm.. prendila tutta nel culo, prnditi un bel clistere di piscio schifosa puttanella..

dopo aver finito di pisciarle nel culo prese il cellulare e scrisse un sms, mentre marta puliva il suo cazzo con la lingua.
– tra poco arriverà papà. ve l’avevo detto che siete nei guai. non voglio sentire una parola. mettetevi sul divano a gambe aperte e mettetevi questo nella fica. mentre aspettate lo zio stringete ritmicamente le vostre fichette attorno a questi.
ci porse due ricci, non molto grossi ma estremamente appuntiti. non fu facile inserirli nella fica, dovevamo fare molto piano
– bene, brave porcelline. li sentite bene i ricci nella passerina? vi fanno male? provate a stringere, stringete forte avanti.. seguite il ritmo.. uno, due, uno due… brave così.. mi raccomando non godete, però. se quando arriva lo zio trova le vostre passerine bagnate sono dolori…

la tortura del riccio durò per un quarto d’ora… il movimento ritmico attorno al riccio aveva finito per eccitare il mio grilletto.. e sembrava anche quello di marta.. entrambe stringevamo la fica muovendo anche il bacino.. eravamo delle vere porcelline, aveva ragione mio cugino..

mio zio ci trovò sudate e strafatte dal godimento.. le nostre passerine non venivano da tempo e quella lenta tortura ci stava facendo godere parecchio.
– vedo che marco aveva ragione.. qui la situazione &egrave degenerata.. dunque, adesso credo proprio che dovrete essere frustate e cinghiate per bene, ma prima mi scappa la piscia e voglio fala in un culetto.. chi di voi due vuole farsi fare la pipì nel culo, puttanelle?
– papà, quello di marta l’ho già riempito io, falla in quello di sara
– bene sara, avvicinati. adesso ti piscio nel culo. o forse stavolta potrei fartela dentro la fichetta, che ne dici? ti metto il cazzo in questa bella passerina arrossata e te la faccio tutta dentro…
erano tanti mesi che non sentivo un cazzo dentro la mia fichetta e ne avevo tanta voglia, anche se era solo per riempirmela di piscio.. mentre pisciava mi sarei potuta muovere un po’ e avrei goduto mentre ricevevo la piscia, lo zio forse non si sarebbe arrabbiato troppo.. forse mi avrebbe addirittura lavorato il clitoride.. solo l’idea mi fece bagnare da morire
– si zio, ti prego, mettimi tutto il piscio nella fichetta, lo sentirò uscire, mi bagnerà tutta e la mia fichetta frizzerà tanto…ti prego zio , puniscimi così, mettimelo dentro e pisciami tutta..
– lo sai papà che fa così solo perch&egrave vuole avere un cazzo dentro vero?
– certo marco, ma non ti preoccupare, adesso vede..
mi aprì le gambe mi sollevò il bacino e appoggiò il suo cazzo all’apertura della mia fica, mentre con la mano destra passava una spugnetta abrasiva sulla zona intorno al mio clitoride
– non te lo metto dentro, troia, devi sentire solo il bruciore… soffri sara, soffri, avanti, fammi vedere quanto ti brucia.. non godere, continua a soffrire.. adesso aprie e chiudi le gambe.. così.. senti… adesso ti tiro delle cinghiate ok? le cinghiate fanno tanto male e io te le tirerò molto forti ok? prima te le tirerò sul culo, perch&egrave &egrave giusto che una puttanella come te abbia il culo battuto, poi ti cinghierò bene la fica e tu terrai il bacino ben fermo e ti sporgerai in avanti per essere colpita bene, ok?
– si zio.. ti prego fammi tanto male, sono molto eccitata e me lo merito
sapevo di avere la fica tutta sbrodolata ed era molto meglio se lo ammettevo subito, piuttosto che lasciare che se ne accorgesse mio zio quando mi controllava tra le gambe
– molto male sara.. cominciamo col culo adesso
mentre le prendevo tutte sul culetto, anche mia cugina era stata messa a quattro zampe, e il suo culo riceveva lo stesso trattamento da mio cugino.
solo quando fu il turno di farle prendere alla mia fichetta marta fu messa in un angolo, dotata di una bella cinghia, e obbligata a farsi tutto quello che veniva fatto a me. marta era sempre stata molto più brava di me punirsi da sola. mentre le cinghiate arrivavano sulla mia fichetta aperta vedevo marta in un angolo a gambe larghe intenta a impartirsi lo stesso trattamento. si cinghiava con forza mentre mi cugino la controllava, tirandosi lentamente una sega.

le prendemmo per circa dieci minuti eppoi ci cosparsero di nuovo le fiche col sale, lasciandoci a sentire il bruciore e ordinandoci di non muoverci.. stavo letterlmente impazzendo.. volevo muovermi e invece dovevo stare a sentire il sale che bruciava e non potevo neppure stringere le coscie per godere un po’. dopo qualche minuto presero del sale grosso e iniziarono a inserirlo lentamente dentro le nostre fichette, un po’ alla volta.
dopo averci riempite per bene ci tapparono con del cerotto tutta la fica e ci infilarono due plug nel culo. ci legarono a due sedie a gambe larghe e se ne andarono.

passarono due ore. io contraevo lentamente il muscoli vaginali.. il sale si sentiva ancora e mi stava eccitando.. mia cugina muoveva lentamente il culo sulla sedia, masturbandosi col plug con cui l’aveva tappata.
-sara, stai godendo?
-si.. io non riesco a non muovermi..
-neppure io…
-mi fa tanto male la fica.. ma mi fa anche godere.. soffro e godo e tu?
-anch’io godo tanto a sentire il sale grosso nella fica e il grosso tappo nel culo.. ho il culo pieno di piscio sara…
-lo so marta, te lo sei meritato.. ti piaceva farmi soffrire, stavi godendo.. non devi, lo sai..
– ma tu ti stavi strofinando contro lo spigolo del tavolo, facevi tanto la porcellina, eppure avevi su le mutande punitive dello zio
– ero così eccitata che godevo lo stesso.. anche a te piace strofinarti vero?
– si tanto, ma perch&egrave sono una maialina, non dobbiamo eccitarci e se capita non dobbiamo darci piacere ma dobbiamo chiedere di essere punite.. io adesso sto godendo e vorrei tanto che qualcuno aumentasse la mia punizione.. vorrei la frusta sulla fica, così anche se vengo sraà sotto tre punizioni.
– anch’io vorrei.. vorrei che potessimo frustarci la passerina a vicenda.. ci faremmo tanto male.. mentre godi ti batterei molto più forte..

maialinapervertita@yahoo.it… per suggerimenti e osservazioni…

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