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Erotici Racconti

L’iniziazione

By 5 Luglio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Laura guardò fuori dalla finestra, la luna stava per sorgere, il suo momento stava per giungere, adesso aveva diciotto anni, erano passati quattro anni da quando aveva chiesto di diventare novizia, si era impegnata al massimo, e adesso era pronta per l’iniziazione, per la sua nuova vita.
Guardò la stanza dove si trovava, le spoglie mura di pietra le ricordavano che era la stanza dove sarebbe avvenuta la purificazione, era già un pezzo che aspettava, la vasca di pietra al centro della stanza aspettava solo di essere riempita, finalmente sentì un rumore fuori dalla porta, stavano arrivando.
La porta si aprì, entrarono alcune delle novizie, che fino a pochi giorni prima avevano diviso il tempo con lei, quella sera erano là per aiutarla a purificarsi, come lei aveva fatto prima con altre sorelle, entrarono senza dire una parola, solo Sonia le rivolse un timido sorriso, probabilmente sarebbe stata la prossima a lasciare il noviziato, sistemarono alcune candele profumate nella stanza, la loro luce illuminò la stanza, uscirono in silenzio come erano entrate, subito dopo, entrarono altre novizie, queste portavano grandi caraffe colme dell’acqua della sorgente sotterranea del castello, la sorgente era iscritta in un antichissimo pentacolo, si narrava che fosse là da prima che costruissero il castello, le novizie si successero fino a che la vasca di pietra fù riempita.
Adesso entrò una delle sorelle assieme ad altre due novizie, una delle due era Sonia, Laura fù sollevata di vedere una faccia amica, erano tre anni che dividevano i loro studi e i loro segreti;
-Bene Laura, il tempo sta giungendo, portiamo a termine il rito di purificazione, e dopo sarai pronta per l’iniziazione-
Sonia e l’altra novizia si avvicinarono a lei, le loro mani slacciarono i bottoni che tenevano la tunica che indossava, la tunica scivolò a terra silenziosamente, il corpo di Laura apparve nella sua nudità, i suoi seni non erano piccoli ma sodi, la vita sottile si allargava sui fianchi, creando una morbida rotondità, le due ragazze la fecero entrare dentro la grande vasca, Laura rabbrividì al contatto con l’acqua, era gelata, le due ragazze fecero scivolare a terra le loro tuniche rimanendo nude, entrarono in acqua assieme a lei.
Presero due morbide spugne iniziando a lavarla, il loro tocco era piacevole, le loro mani passavano su tutto il suo corpo, Sonia indugiò a carezzare il suo sesso, Laura ricordò le carezze che si erano scambiate in questi anni, si girò verso di lei sorridendole, avrebbe voluto baciarla, ma si trattenne.
Finalmente la fecero uscire, il suo corpo venne frizionato delicatamente con morbidi asciugamani, quando fù asciugata, legarono i suoi capelli biondi in una lunga treccia.
Un altra ragazza entrò nella stanza, portava la bianca veste che avrebbe dovuto indossare per il rito, le ragazze la vestirono con cura, adesso era pronta.
-Come ti senti Laura-
La sorella percepiva il suo nervosismo;
-Bene, ho aspettato questo momento da quattro anni, ma adesso ho quasi paura..-
-è normale, tutte noi abbiamo avuto paura, è una prova che spesso ha generato morte, ma sono sicura che tu la supererai senza difficoltà. Adesso devi solo attendere che ti chiamino-
Uscirono tutte lasciandola nuovamente sola, guardò le candele, si erano consumate per metà, fuori dalla finestra la luna splendeva già alta nel cielo, luna piena, la luna perfetta per il rito.
Quanto tempo stette ad aspettare? Il tempo le sembrava essersi fermato, finalmente la porta si aprì nuovamente, la sorella di poco prima apparì;
-è l’ora. Andiamo-
Laura uscì piano dalla porta, due novizie la precedevano tenendo due candele accese in mano, scesero piano le scale, uscirono nel cortile, due file di novizie con una candela accesa ciascuna, indicavano la strada che doveva percorrere, sempre preceduta dalla due ragazze iniziò a percorre il lungo corridoio, ad ogni passò si sentiva sempre più nervosa.
Finalmente uscì dal castello, le novizie erano rimaste dentro, due sorelle le vennero incontro, i loro volti erano celati, il cappuccio del loro mantello creava un cono di ombra che impediva di vedere i loro visi, anche loro avevano le candele accese, adesso l’avrebbero scortata loro.
Il loro passo era lento, erano entrate nel bosco di querce e frassini, il luogo sacro vietato alle novizie, era la prima volta che ci entrava, una grande emozione la pervase, percorsero circa un centinaio di metri, poi cominciarono a incontrare altre sorelle, anche i loro volti erano celati dai cappucci, man mano che passavano, silenziosamente si univano a loro creando una processione spettrale, Laura non si era mai resa conto che le sorelle fossero così tante, o forse era la sua immaginazione a moltiplicarne il numero.
La processione proseguì lenta fino a raggiungere il centro del bosco sacro, gli alberi lasciavano spazio a una radura, al centro una grande pietra piatta formava un rozzo altare, Laura si fermò davanti alla pietra, le sorelle si distribuirono creando un cerchio di luce intorno a lei.
Finalmente Laura avrebbe conosciuto l’Officiante, l’uomo che l’avrebbe guidata nel suo passaggio, si chiedeva se sapesse cosa comportava. Mentre aspettava i suoi pensieri la riportavano a prima che diventasse novizia, aveva sempre pensato che la sua verginità sarebbe stata un dono per il ragazzo che avrebbe amato, invece adesso era diventata il sigillo da togliere per diventare una sorella, le dispiaceva di non aver potuto scegliere chi sarebbe stato l’Officiante, ma tutte le avevano detto che era meglio così, raramente una sorella rivedeva l’Officiante della sua cerimonia, non sapere chi era avrebbe reso le cose meno difficili.
Le sorelle avevano iniziato ad intonare un canto lieve, quasi un brusio, i sensi di Laura cominciavano ad infiammarsi, i suoi canali, non ancora aperti, reagivano al suono, le facevano quasi male, una sorella si avvicinò a lei, slacciando la sua tunica, il suo corpo nudo, illuminato dalla luna apparve nel suo splendore adolescenziale, il canto si insinuava sempre più nella sua testa, adesso sentiva un grande calore crescere dentro di lei, il suo sesso le sembrava prendere fuoco.
Perché l’Officiante non era ancora arrivato? Si trattenne dal portare una mano in mezzo alle gambe per muoverla furiosamente, la sua eccitazione era tradita dalle sue cosce che si strofinavano piano, la sorella la fece sdraiare sull’altare, il contatto con la pietra fredda non fece calare la sua eccitazione, sentiva i suoi umori colarle dalla vagina e scendere fino al suo buchino. Perché il canto non smetteva? La sua eccitazione continuava a salire.
Il cerchio delle sorelle si aprì, lasciando passare un alta figura incappucciata, Laura capì che l’Officiante era arrivato, strinse le gambe per cercare sollievo dalla sua eccitazione, la testa le faceva male, si accorse che il suo respiro era diventato affannoso, sentiva i suoi capezzoli duri, poteva quasi avvertine la consistenza, finalmente l’Officiante fù davanti a lei.
La sorella che aveva spogliato Laura slacciò la sua tunica facendolo rimanere nudo, Laura fù delusa, si aspettava che il suo sesso fosse già duro e pronto a entrare dentro di lei, cosa aspettava?
La mano della sorella si strinse intorno al pene dell’Officiante, iniziando una lenta sega, Laura la guardò con astio, come si permetteva? Quello era suo, avrebbe voluto stringerlo tra le mani, sentirne la consistenza nella bocca, prepararlo per entrare dentro di lei, invece le toccava guardare.
La sorella si era chinata davanti a l’Officiante, la sua lingua aveva iniziato a scorrere sull’asta che iniziava ad indurirsi, Laura poteva vedere il cazzo riservato a lei sparire dentro la sua bocca, vedeva le guance incavarsi quando succhiava, le sembrava che la stessero torturando, il dolore alla testa era sempre più forte, la sorella muoveva la sua testa veloce sul cazzo facendoselo arrivare quasi fino in gola, a Laura sembrava una tortura vederla e non potersi muovere.
Finalmente la sorella tirò fuori dalla sua bocca il cazzo dell’Officiante, adesso era dritto e duro, lucido della sua saliva, la luce delle candele creava strane ombre, finalmente, si avvicinò a Laura, lei allargò le gambe porgendo il bacino, non vedeva l’ora di sentirlo dentro.
Il canto aumento di intensità, l’Officiante prese le gambe di Laura tenendole spalancate, il suo cazzo si avvicinò alla sua fessura, si insinuò piano, Laura bruciava dal desiderio. L’uomo stette fermo un attimo, poi, con un colpo secco entrò dentro di lei.
Laura sentì il suo imene lacerarsi, non sentì dolore, il dolore alla testa sparì come d’incanto, migliaia di colori le si pararono davanti agli occhi, la sensazione di piacere che le dava la penetrazione si fondeva con la consapevolezza che andava acquisendo, l’uomo iniziò a muoversi dentro di lei, il calore del suo cazzo si confondeva con il calore che le bruciava dentro, ad ogni affondo dentro di lei, le sembrava che i suoi sensi si amplificassero, adesso vedeva chiaramente i suoi canali aprirsi, ogni spinta che affondava in lei ne apriva uno, ogni canale che si apriva le provocava sensazioni di piacere, le sue gambe si strinsero attorno all’uomo, attirandolo a se, lo voleva sentire sempre più a fondo, la sua mano corse a solleticare il suo clitoride, il piacere si faceva strada dentro di lei, il suo respiro era sempre più affannoso, aprì gli occhi per vedere il suo Officiante, i suoi occhi furono appannati da una luce azzurra, lei e l’uomo erano avvolti da un grande fuoco azzurro che sembrava volerli consumare, l’uomo sembrava non accorgersene, i suoi colpi si facevano sempre più veloci, Laura sentiva che il calore sul suo corpo si faceva sempre più grande.
Un affondo più forte ruppe la diga, un piacere mai provato partì dalla sua vagina, raggiungendo veloce il suo cervello, sentì tutto il suo corpo sussultare per l’orgasmo intenso che stava avendo, le fiamme che l’avvolgevano si fecero più alte, nel mezzo del suo piacere le parve di sentire un urlo, sentì il corpo dell’Officiante uscire da dentro di lei, le sue gambe non riuscirono a trattenerlo, il corpo si accasciò ai piedi dell’altare, il respiro di Laura era affannoso, il suo corpo cominciava a riprendersi dall’intenso orgasmo avuto.
Laura sentiva che qualcosa dentro di lei era cambiato, i suoi sensi erano più acuti, la sua mente più aperta, con la testa che le girava, si mise a sedere sull’altare,
-Benvenuta sorella-
Le parole erano state pronunciate da tutto il cerchio, una delle sorelle si avvicinò a lei, Laura sentiva ancora la sua fica palpitare dal piacere, nel mettersi in piedi vide una figura bruciata rannicchiata a terra, il suo Officiante era morto, i suoi canali energetici adesso erano aperti, l’energia che avevano liberato nel suo orgasmo era stata troppa, e lo aveva bruciato..
Laura era dispiaciuta, sapeva che raramente un Officiante sopravviveva, ma sperava che il suo fosse uno di quei pochi. Il suo dispiacere durò poco, tutte le sue sorelle si stavano avvicinando per complimentarsi, un altra strega era nata.

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