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Polaroid – parte 2da

By 12 Febbraio 2022No Comments

Il weekend passò tranquillo con vita di mare spiaggia aperitivo e cena fuori la domenica sera. Il lunedì con calma partimmo arrivando a Perugia in serata dopo qualche sosta in giro per la toscana e per l’Umbria.
Alloggiavamo a “La rosetta” un bell’albergo in cima a corso Vannucchi in piazza Italia. La sera uscimmo a cena ed infilai le polaroid in una tasca, avevo deciso di mostrarle ad Elena durante la cena. Trovammo un ristorante tipico senza grandi pretese ma di discreta qualità, centrale con musica di sottofondo e ci fecero scegliere il tavolo, puntai ad uno abbastanza defilato.
Dopo l’antipasto inizia il discorso. “Elena dobbiamo parlare. Sto mettendo a posto la cantina per fare un po’ di pulizia e buttare cose vecchie che sono lì da tanti anni e che non useremo sicuramente più. Sto anche lavorando alla sistemazione della camera di nostro figlio per farla diventare uno studio biblioteca con tanto spazio per i tuoi libri. In cantina, aprendo alcune casse dei tuoi vecchi libri, ho trovato queste” e misi sul tavolo le fotografie. Elena trasalì, non le diedi modo di riprendersi per cercare scuse e continuai.
“Ho più o meno datato tutte queste immagini, alcune sono prima che ci mettessimo insieme, altre invece sono del periodo in cui già ci frequentavamo poi improvvisamente non ce ne sono più a partire da un ano prima che ci sposassimo. Quello che è fatto è fatto, non sto cercando di litigare o di far saltare il nostro matrimonio ma una spiegazione me la merito”. Quindi tacqui.
Elena prese un grosso respiro e cominciò, non prima di aver girato le fotografie in modo che se qualcuno si fosse avvicinato al tavolo non potesse vedere il contenuto.
“Ho sempre avuto una passione per i pompini, questo lo sai bene. Da ragazza non ero particolarmente corteggiata ma una volta che ho iniziato a fare pompini ho potuto scegliermi quelli che mi piacevano. Certo non è che si fermassero, non li ho mai fatti scopare ma solo soddisfatti di bocca perché mi piaceva. Mi piaceva e mi piace sentire il cazzo che cresce nella mia bocca per il trattamento e mi piace il sapore dello sperma. Mi piace talmente tanto che ho deciso di collezionare foto dei cazzi che avevo spompinato. Avevo a disposizione una polaroid e ne ho approfittato. I ragazzi erano ben lieti di farmi la fotografia ma non ne ho lasciata alcuna in mano a loro. Con queste foto poi mi masturbavo. Per quelli prima di te c’è poco da spiegare. Se noti fra quelli prima e quelli dopo c’è un salto. Con te mi ero tranquillizzata poi in quella vacanza è successo quello che non mi aspettavo. Angela, la mia campagna di classe delle superiori nonché ragazza di Marcello, si è fatta uno dei due ragazzi della foto “doppia”. Lei sapeva della mia passione per i pompini (beh al liceo le voci circolavano) e me lo ha descritto. Mi è salito un fuoco dentro ed ho fatto capire al tipo che gli avrei fatto un pompino volentieri. Gli ho fatto un bocchino dietro una barca a vela una sera mentre tu stavi chiacchierando con gli altri, il terzo giorno (Angela non aveva perso tempo). Le dimensioni del cazzo di quel ragazzo mi hanno fatto arrapare, se ricordi quella sera avevamo fatto una scopata memorabile”. Ripensai a quella vacanza ed in effetti mi venne in mente la serata, Elena non era sazia mi diede il culo e godette diverse volte facendomi venire due volte nel giro di un’ora.
“Mentre spompinavo il ragazzo il suo socio stava “subendo” lo stesso trattamento da Angela poco più in la. Anche lui molto ben dotato, non avercela con me ma le dimensioni contano. Incrociai il suo sguardo mentre avevo in bocca il cazzo del primo e lui capì subito che se ci avesse provato ci sarei stata. Così li presi da parte e proposi loro di fare una cosa a tre. Mi feci riempire tutti i buchi e la fotografia del pompino doppio è la sublimazione di quel pomeriggio. Marcello fui quasi costretta a spompinarlo. Mi era piaciuto con i due ragazzi ma non credo che all’epoca lo avresti preso bene come mi sembra ora dopo oltre 30 anni.
Un paio di mesi dopo quella vacanza se ricordi abbiamo litigato e ci siamo lasciati per un paio di mesi. Ecco le fotografie successive sono tutte di quel periodo. Poi quando siamo tornati insieme ed abbiamo deciso di sposarci ho deciso di chiudere questa “passione” e ti sono rimasta sempre fedele perciò si, ti ho fatto le corna con due superdotati trenta e rotti anni fa. Spero mi vorrai perdonare”.
Arrivò il cameriere che ci portò un delizioso piatto di tagliatelle al cinghiale per Elena ed uno di tagliolini ai funghi per me. Mangiammo in silenzio poi, una volta terminato il piatto ci guardammo negli occhi.
“Ti ho perdonata e ti devo confessare che anziché incazzarmi le foto di te che fai pompini, in particolare ai due ragazzi di colore, mi hanno fatto eccitare. Mi piacerebbe che lo rifacessi se pensi che ti possa piacere, però con me presente”. Ecco la mia vera natura mi aveva fatto parlare.
Elena non fu nemmeno troppo sorpresa. “Un po’ me lo aspettavo, mi è capitato di usare il tuo pc e nei recentemente usati ho trovato un paio di film inequivocabili in cui una donna si fa scopare davanti al marito da due stalloni di colore. Devo dirti che riprendere le vecchie abitudini non mi dispiacerebbe o almeno voglio provarci se anche a te fa piacere”.
Misi via le fotografie e comincia i a pensare. “Siamo in vacanza, qui nessuno ci conosce, sei ancora una bella donna e la città è piena di ragazzi universitari. Che ne pensi se mettessimo subito un annuncio online e vediamo se qualcuno ci risponde? A meno che tu abbia idee diverse”.
“Sei un porco delizioso, volevi già arrivare a questo o ti è venuto spontaneamente? Comunque eviterei per il momento di cominciare con due, uno ben dotato credo sia sufficiente per iniziare. Peccato non ci siano più le polaroid”.
“Beh c’è il telefonino e possiamo sempre stampare una volta a casa con la carta fotografica ed aggiungere la migliore alla tua collezione” le risposi.
Fece una grossa risata. Arrivò un secondo che dividemmo e, mentre aspettavamo i dolci, navigammo con i nostri telefoni in cerca di un sito in cui maschi si offrivano. Ne passammo un paio ciascuno prima di trovare uno con una specie di chat. Selezionammo un ragazzo nigeriano che studiava a Perugia e gli mandammo un IM. Tempo un paio di minuti e ci rispose, in breve ci accordammo per andare a prendere un caffè in un locale vicino al ristornate. Mangiammo i dolci, pagammo ed uscimmo diretti al bar. Ci sedemmo e dopo nemmeno 5 minuti arrivò Mansur, 1,90 un sorriso smagliante 25 anni circa. Si sedette, parlava un italiano quasi perfetto, dopo 5 minuti venimmo al punto e gli spiegammo che la nostra idea è che Elena gli avrebbe fatto solo un pompino e che io avrei fotografato. Poi a seconda del feeling avrebbe anche potuto succedere altro. Gli dissi che io ero interessato solo a guardare.
Mansur accettò la proposta, ci disse che lui abitava con un coinquilino li vicino ma che il suo compagno di appartamento era fuori città per cui sarebbe stata la soluzione migliore.
Ci dirigemmo a casa di Masur, la casa era composta da due stanze bagno e cucina, andammo dritti nella sua. C’era confusione, una scrivania, libri un pc ed un po’ di vestiti sparsi.
“Scusate il disordine, la domestica oggi non è passata disse allegro ridendo” disse Mansur.
“Siediti” gli disse Elena, il ragazzo si mise seduto sul bordo del letto. Elena si avvicinò gli slacciò la cintura, abbassò la zip dei pantaloni e quindi i boxer. Mansur si alzò giusto il tempo per far scendere il tutto e rimase a cazzo nudo. Sebbene avessimo già visto il cazzo di Mansur nelle foto del sito di annunci, io rimasi impressionato, era barzotto ma già così abbondantemente più grosso del mio. Elena sgranò gli occhi come un gatto che ha visto un topolino e se lo sta per mangiare. Cominciò afferrando il fusto con la mano destra mentre con la lingua gli leccava le palle. La masturbazione lenta e la lingua sulle palle fecero crescere velocemente l’uccello dell’uomo fino ad essere quasi in completa erezione. Ero ipnotizzato da Elena che si dedicava al cazzo di Mansur. Cominciò a salire e lo leccò tutto sempre masturbandolo fino a che arrivò alla cappella. Era grossa come un uovo XL, circonciso ed era rosa risaltando fortemente sul fusto che era scurissimo. Elena la prese in bocca e cominciò a leccarla, la saliva scendeva lungo il fusto. Io cominciai a fare fotografie con il mio telefonino mentre Elena in precedenza aveva piazzato il suo in modo che riprendesse tutta la scena. Cominciò un dentro e fuori con masturbazione. Mansur intanto gemeva e disse “mi sono fatto tante ragazze giovani, ho scopato ed inculato qualche donna poco più giovane di te ma un pompino come questo è meglio di qualsiasi altra cosa. Si vede che ti piace farli”. Elena ringalluzzita dalla cosa prese a leccarlo ancora con più foga. Mansur prese la testa di Elena con una mano e dava il tempo, Elena si lasciò guidare. Passarono meno di 5 minuti e l’uomo di inarcò cominciando a sborrare e gridando “siiii troia, godo prenditi tutta la mia sborra” più altre frasi nella sua lingua che ovviamente non riuscii a comprendere. Fece una sborrata così abbondante che Elena non riuscì ad ingoiare tutto, quasi soffocata gli ultimi due fiotti le finirono in faccia sulla guancia e sul naso. Era una maschera di sborra.
Mentre Mansur si accasciò sul letto, Elena venne verso di me e mi baciò in bocca tenendomi la testa contro di se. Mi passò la sborra residua che aveva in bocca e mi sussurrò “manda giù tutto cornuto, lo so che è questo che volevi”. Aveva capito tutto. Quando finì di passarmi la sborra ed ebbi deglutito, Elena disse “ce ne è ancora un po’ e mi guidò la testa su naso e guancia fino a che non la ebbi ripulita per bene. Mansur osservava la scena non particolarmente stupito. “Non siete la prima coppia a cui faccio il servizio, di solito però le donne vogliono scopare ed i mariti vengono trattati molto peggio”.
Elena gli rispose: “per quello c’è tempo, siamo agli inizi ma mi sembra che a mio marito la cosa sia piaciuta, non è escluso che ci si possa rivedere prima che noi si parta”.
Salutammo Mansur e volammo in albergo, io ero eccitatissimo ed Elena pure. Già in ascensore le misi una mano in mezzo alle gambe e scoprii che non solo era senza mutande ma che era anche fradicia. Arrivati in stanza ci mettemmo pochi secondi per spogliarci, Elena mi sbattè sul letto e mi montò sopra cavalcandomi per una scopata che durò 5 minuti si e no godemmo però entrambi troppo eccitati da quanto avvenuto a casa di Mansur. Dopo 10 minuti rincominciammo con la specialità della casa. Elena piena della mia sborra non si lavò, si mise con la figa sopra di me e mi disse “leccala tutta, ti servirà come esercizio”. La ripulii dal mio seme mentre lei mi spompinava facendomelo tornare dritto. La scopata successiva durò molto di più e presi Elena in ogni buco dicendole quanto era vacca e che ero contento così, lei mi rispose che quella sera si sentiva come se avesse ancora 20 anni, molto troia e mi ringraziava per aver trovato le polaroid.
Venne un paio di volte ancora mentre io le buttai il poco seme residuo in gola.
La mattina successiva sarebbe stato arduo alzarsi, erano le 2 quando finimmo la doccia ed andammo a letto, stanchi ma contenti.

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