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Erotici Racconti

Riflessioni sulla magica Terra della Scopata

By 12 Settembre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments


I raggi del sole calante trafiggono, come spade luminose, le acque della laguna, mentre dalla parte opposta del cielo sorge la luna piena.

Al grido stridente dei gabbiani noi dondoliamo sull’acqua nella luce opalescente azzurro-rosa del sole-luna, caliamo l’ancora e ci tocchiamo all’affannosa scoperta della nostra pelle, abbronzata e lucida .

Siamo Adamo ed Eva sull’arca di Noé, pronti ad iniziare la riproduzione dell’intera razza umana.

Il tuo italiano zoppicante e il mio inglese approssimato inventano un nuovo curioso
dialogo.

Poi le parole ci vengono meno, e iniziamo a comunicare con le punta delle dita, con le labbra, con la lingua;
ci baciamo, mordiamo, ci avvinghiamo sul fondo della barca, mentre l’odore di sesso , l’odore della nascita , si spande nell’aria.

Tu sei il miglior amante che abbia mai avuto, nessuno é mai stato e mai sarà come te.

-Ora dormi- mi dici, adagiandomi sul fondo e intanto ti sdrai sopra di me e guardandomi fisso negli occhi mi penetri, dolcemente, lento, riempiendomi adagio; intanto mi divori i seni e io penso , mentre affondo nel piacere , che domani avrò il tuo marchio blù intorno ai capezzoli.

Mi scopi come se volessi aprirmi, dal ventre fino al cuore, per scoprire ogni angolo nascosto di me e farlo tuo, quasi fossi una terra dove innalzare la tua bandiera di conquistatore.

Inizio a gemere più forte, poi a gridare, quando l’orgasmo mi porta sempre più in alto, a scordarmi di te, di Venezia, del tempo, fino al Nirvana del piacere assoluto.

Tu allora esci da me , sordo al mio implorare ‘No, ti prego…no – mi volti bocconi e mentre ancora sto godendo mi afferri per le natiche e penetri il mio buchetto, senza sforzo, tanto sono aperta e bagnata di piacere.

Ti apri la strada anche lì, con colpi sempre più v iolenti:

– Sei la mia puttana- mormori- la più brava che abbia mai avuto, nessuna donna gode come te, nessuna é così calda, aperta e stretta insieme … –

Sento il tuo cazzo pulsare, contro le mie natiche, finché all’improvviso con un grido rauco vengo di nuovo , colma di te , penetrata, violata e tu con me: ti sento riempire il mio ventre di stelle salmastre.

Scivolo in avanti, sul legno, spossata e tu mi rimani dentro, il torace incollato alla mia schiena: spalanco le braccia e mi ricopri tutta , fino a farmi scomparire.

-Ti peso?- chiedi

-No- rispondo piano, in verità mi stai soffocando, comprimendo pericolosamente i polmoni, il cuore pare voler bucare le costole e lo sterno.

Il cielo si oscura, spuntano le prime stelle.

E mentre mi baci il collo e un orecchiocon quella tenerezza che é solo tua , la quiete dopo la tempesta, io penso che in fondo il sesso é tutto qui : l’uomo che vuol penetrare una donna, entrare completamente dentro di lei, invaderla e farla sua, terra da fecondare in esclusiva ogni volta.

Senza questo bisogno di dominio, di invasione più o meno violenta, il sesso non esisterebbe;
senza un duro maschio conquistatore non funzionerebbe e solo quando va alla grande, come tra noi due, si può dire di essere veramente approdati alla mitica Terra della Scopata.

Ma allora, in definitiva, é solo una questione di cazzo e delle sue prestazioni?
E’ tutta una faccenda di quanto é lungo, grosso, corto etc etc?

Le donne dicono di no, perch&egrave hanno imparato bene la lezione dagli uomini, che temono sempre di avercelo o ‘ troppo piccolo’ oppure ‘scarsamente efficiente’…

Anche gli uomini dicono di no, ma intendono sì, perch&egrave il loro modo di comportarsi, in determinate occasioni , dimostra che l’unica cosa importante , per loro, é il funzionamento di questa appendice assai indipendente.

( Ma capisco anche che cosa vuol dire essere uomo, crescere con un organo prepotente e capriccioso tra le gambe, avere terrore delle donne e desiderarle al tempo stesso, sentirsi ripetere ossessivamente che gli uomini devono essere forti, che un vero uomo non mostra mai le sue emozioni e sentirsi invece deboli e vulnerabili, fino a cercare riparo e protezione tra le nostre braccia , per poi vivere nel terrore di essere intrappolati e desiderare al tempo stesso
il legame, salvo al momento opportuno rinnegarlo con disinvoltura… ).

Non ho mai conosciuto un uomo che non si preoccupasse dell’efficienza e delle dimensioni del proprio pisello, anche se spesso tali apprensioni non erano chiaramente manifeste.

Del resto, senza giri di parole, non sono proprio le dimensioni e la fortunosa rigidità del cazzo a determinare la vita del maschio?
A condizionare l’opinione che ha di s&egrave, il fatto di piacersi oppure no?
E un uomo che non può fidarsi del proprio organo riproduttore, non può fidarsi neppure di s&egrave stesso.
Né di una donna, né di un suo simile.

Ma é davvero così semplice? Temo che la risposta sia sì.

I film hard, il cuoio, le fruste, le candele nere, e tante altre cosette sono tutte compensazioni per cazzi che non funzionano.

O funzionano stancamente, a ritmo incostante.

Perché quando funzionano, tutto quello che serve per approdare alla mitica Terra della Scopata , oltre a una passera ovviamente entusiasta dell’incontro, é solo una bottiglia di vino buono, e un pò di chiaro di luna.

O anche silenzio e sole.

O anche tramonto, mezza luce, niente luce…

E comunque, per concludere, grazie, uomini e in particolare grazie a te, che riesci a farmi esplorare in lungo e in largo la magica Terra della Scopata….

http://enrica21.interfree.it/erotica.html

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