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Scopato in pineta

By 9 Settembre 2024No Comments

Mi chiamo Marco e ho 48 anni. Oggi vi racconterò di una delle esperienze più intense e travolgenti della mia vita, che è avvenuta nella pineta di Lido di Lavinio. Era una sera d’estate, e l’aria era densa di umidità e aspettativa. Avevo organizzato questo incontro con Roberto e i suoi amici Paolo e Alan, tre uomini che avevo incontrato tramite un annuncio simile al mio. Erano noti per la loro natura dominante e per le loro preferenze senza compromessi, e io ero elettrizzato all’idea di vivere un’esperienza così estrema.

Arrivai per primo, come avevamo concordato. La pineta era un luogo ideale per quello che avevo in mente: appartato e discreto, ma con un’atmosfera carica di tensione. Mi posizionai in un punto strategico, in attesa, mentre il sole cominciava a calare e il cielo si scuriva lentamente.

Non passò molto tempo prima che sentissi dei passi decisi tra gli alberi. Roberto si fece vedere per primo, seguito da Paolo e Alan. Avevo già avuto a che fare con uomini dominanti, ma la loro presenza era qualcosa di diverso, quasi palpabile. Roberto, con il suo sguardo predatore, mi raggiunse per primo.

« Pronto a farti trattare come una troia stasera? » disse Roberto con una voce che era un misto di autorità e malizia. Non c’era spazio per esitazioni o ambiguità. Ero qui per questo, per sottomettermi completamente ai loro desideri.

« Sì, sono pronto, » risposi, cercando di mantenere la calma mentre mi avvicinavano.

Roberto mi afferrò per i capelli, tirandomi con forza e facendomi chinare la testa verso di lui. « Allora, spogliati subito, » ordinò con tono imperativo. « Non abbiamo tempo da perdere. »

Obbedii immediatamente. Con le mani tremanti, iniziai a togliermi i vestiti. Paolo si avvicinò con un sorriso sprezzante, gli occhi che brillavano di una sorta di avidità crudele.

« Muoviti, puttana, » grugnì Paolo. « Mettiti a quattro zampe e preparati a riceverci. Non abbiamo tutta la notte. »

Mi sentivo esposto e vulnerabile, ma anche incredibilmente eccitato. Mi inginocchiai e mi misi a quattro zampe, sentendo il terreno freddo e ruvido sotto di me. Alan, il più silenzioso dei tre, si avvicinò e mi diede un colpo sui fianchi, facendomi sentire il suo potere brutale.

« Apriti bene, » sussurrò Alan con un tono rauco. « Voglio sentirti urlare mentre ti scopo. »

Paolo non perse tempo e mi penetrò con forza. Il dolore e il piacere si mescolavano in un vortice selvaggio, e io non riuscivo a trattenere i gemiti mentre il suo corpo si muoveva dentro di me con una forza inesorabile. « Ti piace, vero? » ringhiò Paolo. « Stasera ti riempiamo come non hai mai immaginato. »

Roberto e Alan si posizionarono dietro di me, pronti a unirsi al caos. Roberto mi afferrò per i fianchi mentre Alan si infilava dentro di me. « Non fare il timido, » ordinò Roberto. « Devi sentirlo tutto, e devi gemere per noi. »

Il ritmo divenne frenetico, i loro corpi si muovevano all’unisono, penetrandomi e riempiendomi con una furia che mi faceva perdere il controllo. La pineta era riempita dai miei gemiti e dai loro comandi crudi.

« Prendilo tutto, troia, » urlò Roberto mentre spingeva più forte. « Ti riempiamo di sborra fino a farlo scoppiare. »

Il climax fu una esplosione di piacere e intensità che mi fece tremare. Ogni parte di me era invasa da sensazioni travolgenti, e il mio corpo si contorceva sotto di loro. Quando finalmente si liberarono dentro di me, uno dopo l’altro, sentii l’onda di piacere che mi travolgeva completamente.

Quando tutto finì, mi ritrovai a terra, esausto e svuotato. Roberto si avvicinò, mi diede una pacca sul sedere e disse, « Sei stato un buon cagnolino stasera. La prossima volta, porteremo altri amici. Vediamo se riesci a reggere il colpo. »

Li guardai allontanarsi, il corpo ancora tremante ma con un sorriso soddisfatto. Sapevo che non era finita. La prossima volta sarebbe stata ancora più intensa, e io ero già pronto per affrontarla.

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Marco Manlove

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